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LA SCUOLA BAUHAUS
- Riprendendo e sviluppando sia la tradizione pre-bellica
dell'associazione di artisti, artigiani e architetti
Deutscher Werkbund, sia le esperienze
del movimento inglese Arts and Crafts,
e ispirandosi agli espressionisti nell'enfatizzare l'intuizione
creativa, l'architetto Walter Gropius (1883-1969) fondò nella Weimar
social- democratica del 1919, una scuola statale di architettura e
di arte applicata, detta Bauhaus
("casa delle costruzioni"). Egli vi era stato chiamato per dirigere
l'Accademia di Belle Arti.
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Marchio del
Bauhaus (1922)
di O. Schlemmer |
Studio di
movimento su un piano (1928) di J. Albers |
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- Essa mirava a un'unità culturale di architettura, pittura,
scultura, grafica e arti applicate. In sostanza, si voleva inserire
la produzione artistica nell'economia moderna, abolendo la
distinzione tra arte e artigianato, arte e tecnica, individualità e
produzione industriale.
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Copertina del primo
libro
del Bauhaus (1923),
di L. Moholy-Nagy |
- Impostata su una stretta collaborazione tra insegnanti e studenti, la
scuola riuniva personalità di rilievo come Klee (arte vetraria), Schlemmer
(scultura), Moholy-Nagy (metalli), Feininger (incisione su legno), Itten,
Meyer (architettura), Marcks (ceramica), Muche (arte tessile), oltre
naturalmente a Kandinsky (pittura murale), che vi aderì, insieme ad altri
russi, quando il regime sovietico optò dichiaratamente per il realismo
accademico.
I maestri del Bauhaus
(1925) |
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A
partire da sinistra:
Albers, Scheper, Muche, Moholy-Nagy, Bayer, Schmidt, Gropius, Breuer, Kandinsky, Klee,
Feininger, Stölzl, Schlemmer. |
- Lo studente doveva seguire un corso preliminare di sei mesi, durante i
quali studiava le caratteristiche dei materiali, dei colori, delle forme
naturali e composizioni geometriche, ma anche le leggi della percezione
visiva. I maestri di questo corso erano Itten, Kandinsky, Moholy-Nagy,
Albers.
- La seconda fase, che durava tre anni, consisteva in attività di
laboratorio (falegnameria, metalli, tessitura, stamperia, scultura,
ceramica) dove si sperimentavano le caratteristiche tecniche e di
lavorazione dei materiali.
- La terza fase consisteva in un tirocinio in cantieri edili e
prevedeva lo studio della progettazione e della costruzione
architettonica.
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- Lo studio della storia dell'arte non poteva essere fatto prima
che il progettista avesse una preparazione così solida da
permettergli di affrontare ogni problema in funzione di fatti
specifici.
L'architettura andava considerata come la sintesi finale di ogni
ricerca.
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La forma è determinata
dalle caratteristiche del materiale: il tubo metallico viene lavorato
per piegatura. |
O. Schlemmer, Schema di figura, smaterializzazione (1922-23) |
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- Gli studenti dovevano avere cognizioni relative anche al teatro
e alla danza. Del Bauhaus p.es. era l'idea del Teatro Totale, basato
sul principio di unità tra spettatore e azione scenica (L. Schreyer).
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Mondrian, Composizione basata su una rigorosa costruzione di
partiture geometriche. |
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- Negli anni '20 il Bauhaus era praticamente diventato il punto di
riferimento delle avanguardie artistiche europee (Blaue Reiter, De
Stijl). E' con esso che si sviluppa il concetto di razionalismo, che
sostituisce ai valori estetici di "bello" e "brutto", i valori
funzionali di "utile", "comodo", "pratico"...
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- Avversato dalle forze conservatrici di stampo guglielmino, accusato di
bolscevismo e venuta a mancare la collaborazione con l'industria, che era
uno dei presupposti sostanziali della scuola, nel 1925 il Bauhaus si trovò
in gravissime difficoltà. La municipalità di Dessau si offrì allora di
ospitare un nuovo Bauhaus e Gropius progettò e costruì quell'edificio che ne
divenne la sede fino al 1931. (Quando la scuola venne trasferita a Dessau,
Gropius ne progettò la sede, contraddistinta dalla rigorosa pulizia formale,
dalla totale assenza di ornamentazione e dall'ampio uso del vetro e del
cemento armato.)
Moholy-Nagy,
Luce-spazio,
congegno modbile basato sulla rotazione di schermi luminosi |
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- Naturalmente ai vecchi maestri se ne aggiunsero nuovi: Breuer
(mobili), Albers, Bayer (tipografia e pubblicità). Da Dessau si
diffusero testi come Pädagogiches Skizzenbuch (Taccuino di schizzi
pedagogici) di Klee, Neue Gestaltung (Nuove forme) di Mondrian,
Malerei, Photographie, Film (Pittura, fotografia, cinema) di
Moholy-Nagy e centinaia di disegni per edifici e oggetti di uso
prodotti su scala industriale, sulla base dell'industrial design.
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- Nuove pressioni politiche nel 1928 costrinsero Gropius a lasciare la
scuola, la cui direzione venne assunta da Meyer e due anni dopo da Mies van
der Rohe, che la lasciò nel 1931, anno in cui anche Klee la abbandonò e in
cui la scuola tentò un'effimera continuazione a Berlino.
- La scuola, giudicata troppo aperta alle tendenze internazionali,
fu definitivamente soppressa dai nazisti nel 1933. Mies van der Rohe,
Gropius, Moholy-Nagy, Albers e Feininger emigrarono negli Usa e
ritentarono l'esperimento a Chicago, con un nuovo Bauhaus, oggi
Institute of Design, che formò un'intera generazione di architetti
americani, mentre a Ulma, nel dopoguerra, Max Bill cercò di
riprendere, adattandolo ai tempi nuovi, il programma del Bauhaus.
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G. C. Argan, Walter Gropius e la Bauhaus, Torino, 1988.
A. Busignani, Walter Gropius, Firenze, 1972
N. Pevsner, L'architettura moderna e il design. Da William Morris alla Bauhaus,
Torino, 1969
J. Marston Fitch, Walter Gropius, Milano, 1961 |