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Torre malatestiana |
Sulla
sinistra del Savio, proseguendo circa Km. 3 da Cesena verso Ovest in
direzione di Bertinoro, s'incontra la Pieve di San Mauro in Valle,
menzionata la prima volta in un documento del sec. XI, ma, come la
maggioranza delle pievi rurali del territorio cesenate, di origine
sicuramente più antica: tracce significative la farebbero risalire al IX
secolo, come sembrano indicare anche i risultati di recenti indagini
archeologiche eseguite in occasione della costruzione della nuova
canonica. Comunque dell’impianto primitivo sono rimaste poche tracce nei
pilastri circolari che dovevano sorreggere otto arcate per parte. La sua
dedicazione è da riferirsi al secondo Mauro della tradizione episcopale
cittadina e risalirebbe al sec. XII . Il piviere di S. Mauro, documentato
fin dal 1074, era di ridotte
dimensioni; l’abitato e il suo distretto inoltre non sembrano mai aver
raggiunto una certa rilevanza. Tuttavia in epoca malatestiana basilica e
abitato facevano parte di un sistema di fortificazioni, distribuito nel
territorio e costituito da più torri, di cui oggi sopravvive quella
antistante la chiesa. L'edificio
originario ha conosciuto numerosi interventi e ristrutturazioni che solo
in parte si riescono a seguire: l'attuale struttura basilicale in stile
romanico, a tre navate (una ampia centrale e due navatelle laterali),
risale molto probabilmente al sec. XII ; le navate sono spartite da cinque
ampie arcate, impostate su pilastri di forma rettangolare a cui
corrispondono le finestrelle della navata destra. Poco si è salvato della
storia edilizia precedente: un lacerto di pavimentazione musiva,
conservato nella cripta, che i recenti sondaggi archeologici hanno potuto
verificare pertinente alla pavimentazione di una fase precedente della
chiesa (forse quella di IX secolo), venne alla luce in seguito agli
imponenti restauri degli ultimi anni Cinquanta, diretti da Giannetto
Malmerendi, ma fu allora considerato
sopravvivenza di una precedente struttura di epoca romano
imperiale. Nella stessa occasione fu abbattuto il campanile, che
probabilmente risaliva al sec. XIII, poggiante sulla navatella di destra e
gravemente pericolante. L'abside
è semicircolare, elegantemente adornata da monofore e semicolonne in
pietra di S. Marino; all'interno dell'aula basilicale i sei pilastri e le
cinque arcate si fondono armoniosamente con lo spazio, in cui una luce
soffusa entra dalle monofore laterali e dell'abside. La parte più antica
dell'edificio è ancora in opera nelle fondamenta dell'area
absidale e della cripta, di parte dei muri perimetrali e
nelle fondazioni sottostanti l'attuale pavimentazione.
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