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MUSEO ETNOGRAFICO DI CESENA
Istituito nel 1974 come Museo della Civiltà Contadina Romagnola, deve la sua origine al deposito effettuato dal grande pittore locale Mario Bocchini di un’ingente raccolta di materiali etnografici, successivamente acquisita dall’Amministrazione Comunale di Cesena, che li ha ordinati all’interno della torre femmina della Rocca Malatestiana, una struttura fortificata che intende sottolineare il legame e il complesso rapporto tra la città e la campagna circostante. Fino alla metà degli anni Ottanta il museo ha conservato l’iniziale allestimento in forma ricostruttiva di luoghi e funzioni del lavoro contadino, largamente rispondente agli orientamenti culturali del collezionista cesenate. È quindi iniziata, a partire dal 1996, un’opera di generale riordino delle diverse raccolte tesa a rappresentare, anche con opportuni supporti didattici, i diversi cicli produttivi come quelli del grano, del mais, della canapa, allevamento e trasporti, ecc. Particolarmente efficace risulta l’allestimento dell’esposizione permanente su la vite e il vino, nell’ultimo piano della torre. L’attuale patrimonio del museo (integrato da ulteriori donazioni di collezionisti cesenati), consiste in oltre duemila esemplari per lo più provenienti dal territorio cesenate e da altre zone della Romagna, cronologicamente ascrivibili alla fine del secolo scorso ed alla prima metà del Novecento. Tra i più interessanti pezzi antichi figurano un battitore in pietra per il grano d’epoca romana e un torchio per le vinacce del Settecento e ceramiche votive dal Seicento al secolo scorso. In una sala a piano terra è allestita l'aula didattica utilizzata per laboratori ludico-didattici e incontri. Fonti: O. Piraccini, Il museo della civiltà contadina romagnola, Cesena 1974 |
L'Informatore contadino (1974)
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