RECENSIONI

le spiagge di bocchini

Sono le storie delle cose che si perdono in mare. Il mare prende, il mare restituisce. Ora il mare è calmo. Sono passate le tempeste. Una spiaggia deserta. Il mare vi ha deposto pesci morti, seppie, conchiglie.

Di notte, se cammini sulla riva, ti può capitare che la sabbia umida, pressata dal piede, diventi fosforescente, per la presenza di microrganismi che il mare ha depositato. Alzato il piede, la fosforescenza cessa. Sono i misteri del mare, dei “perché“ sempre insoddisfatti.

Relitti, cose di tutti i giorni, inservibili, gettati in mare chissà quando, chissà dove, si ammucchiano sullo spiaggia.

Un vecchio è seduto accanto allo scheletro della sua barca. Guarda lontano la luna, i riflessi sulle onde.

La mia barca. Un giorno andavo in mare, a pescare. Era bella. Ora è qui vecchia come me. Non conta più.

Il mare risponde, col lento sciabordio delle onde sulla riva dolce. Ha portato cose, altre ne porterà. Animali morti, radici d’albero. Racconta la sua vittoria sugli uomini con voce che il vecchio pescatore ben conosce. Ed ascolta e pensa. Ricorda. Giovinezze che si rincorrono. Quelle di ieri e quelle di oggi. Quelle di oggi popoleranno queste spiagge, aggrediranno il mare, così calmo, obbediente. Crederanno di averlo in mano.

Poi, un giorno, si muoverà, travolgerà, porterà lontano, tra le onde, le cose degli uomini. E' un giorno inaspettato le troverai, inanimate, vinte, riportate dal mare, sulla spiaggia.

Il mare, tornato calmo, riprenderà il suo discorso, tornerà a confondersi col cielo buio all’orizzonte, le onde a rispecchiare la luna. Forse il vecchio marinaio non ci sarà, sulla spiaggia. Un altro, altri relitti ci saranno. Ed ascolteranno, di notte, le passate voci, i discorsi che non si fanno più.

Arrigo Grazia

La ministra Fursteva ed il direttore dell’Ermitage Kolpinskij ricevono il quadro del pittore Mario Bocchini per la galleria d’Arte Moderna di Mosca.