TEORICI
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ALCUNE ANNOTAZIONI SUL CONTRIBUTO DI MELANIE KLEIN Melanie Klein, attraverso il suo lavoro di ricerca, strettamente collegato alla lunga pratica analitica con i bambini, ha dato un grosso contributo alla conoscenza dello sviluppo psicologico dei primissimi tempi di vita del bambino. La sua ricerca ha dato particolarmente rilievo al mondo interno del bambino, agli oggetti interni buoni (le esperienze gratificanti) e cattivi (le esperienze frustranti), alle fantasie inconsce, ai processi di proiezione e alle angosce, alle difese, al tipo di relazione oggettuale cioè al tipo di rapporto del bambino con l'oggetto emotivo che dapprima è costituito dalla madre e poi dalle altre persone. Nello sviluppo del bambino la Klein scopre dei processi obbligati e normali nei quali ritrova rassomiglianze con la schizofrenia, la paranoia, la depressione dell'adulto e non esita a fare propri i termini di tali malattie psichiche degli adulti. Doveva esserci per la Klein una relazione intima tra le reazioni di tipo psicotico e depressivo dello sviluppo normale del bambino e la malattia psichica vera e propria dell'adulto. Infatti, ella afferma l'esistenza di tratti psicotici “fisiologici” nel neonato e ne studia la possibilità di fissazione ed il potenziale evolvere verso una struttura di personalità con caratteri patologici. Nel descrivere lo sviluppo del bambino nel primo anno di vita la Klein distingue la posizione schizoparanoide e la posizione depressiva; non parla di stadi o fasi proprio per indicare il carattere di mobilità e non un semplice stadio di passaggio (l'individuo può oscillare continuamente tra le due posizioni). POSIZIONE SCHIZOPARANOIDE (primi 3-4 mesi di vita) Il bambino vive la madre come “oggetto parziale” cioè quando la madre soddisfa i suoi bisogni primari, quando è presente e lo allatta, ella è sentita come oggetto buono; è invece oggetto cattivo quando è assente e lo frustra nei suoi desideri. In questa fase non ci sono i sensi di colpa per le pulsioni aggressive contro la madre quando lo frustra. Infatti, per il bambino la madre non è ancora riconosciuta come “oggetto totale”, cioè come colei che assomma aspetti frustranti e aspetti gratificanti. Il bambino, fin dall'inizio della vita, è dominato da due istinti:
Il bambino proietta questi istinti sulla madre, a seconda se lo gratifica o lo frustra. Così il seno, che è sentito contenere una gran parte dell'istinto di morte del lattante, è sentito come cattivo e minaccioso per l'Io e dà luogo nel bambino ad angosce di tipo persecutorio. POSIZIONE DEPRESSIVA (dai 3-4 ai 6 mesi) Il bambino inizia a percepire la madre come “oggetto totale” che unifica in sé sia aspetti buoni che cattivi. Ora che la madre buona e cattiva non sono più separate, il bambino percepisce i suoi impulsi distruttivi come pericolosi, in quanto danneggiano la madre. Da ciò derivano il senso di colpa e l'angoscia depressiva che si risolvono con la riparazione e la sublimazione dell'aggressività. Nella riparazione l'istinto di vita prevale su quello di morte. La Klein ci insegna che è fondamentale per la “struttura” della personalità il raggiungimento della posizione depressiva che si ha nella misura in cui le pulsioni libidiche e l'amore prevalgono sulle pulsioni distruttive e di annientamento. La strutturazione psicotica avviene secondo la Klein quando il bambino non riesce a passare dalla posizione schizoparanoide alla posizione depressiva. Infatti, la capacità di fronteggiare il senso di colpa è condizionata dalla fase precedente, dal fatto che il bambino sia riuscito a mantenere dentro di sé qualità buone della madre. Se l'ambiente non è stato sufficientemente gratificante, ciò non accade. All'insediamento della madre come oggetto totale nel mondo interno del bambino corrispondono stati di interazione dell'Io e l'inizio di quel processo di separazione-individuazione che porterà il bambino ad una propria autonomia. Maria Antonella Russo - Contatto |