STORIA DELL'ORO


Il ruolo della Cina nel mercato dell'oro

«Quando la Cina avrà diritto di parola sul mercato internzionale dell'oro, i prezzi reali verranno alla luce.»
Xu Luode, presidente del Shanghai Gold Exchange

Grafico #1: L'oro vs il Renminbi

L'oro vs il Renminbi

Non possiamo comprendere il mercato attuale dell'oro senza capire il ruolo che svolge la Cina ed in maniera diversa l'India. Il mercato dell'oro è molto opaco in generale, quello cinese in maniera particolare. In questo articolo analizzerò il ruolo della Cina nel mercato dell'oro. Nel 1950, il regime comunista bandì il possesso privato dell'oro e pose l'industria aurifera sotto il suo totale controllo. Mezzo secolo dopo, la Banca Popolare della Cina ha abbandonato il monopolio sul metallo prezioso per eccellenza. Nel 2004, per la prima volta dal 1950, i privati hanno avuto la libertà di detenere e scambiare oro. Il mercato dell'oro fisico cinese è diventato ormai il più grande al mondo. Il paese non è solo il primo produttore ma anche il primo consumatore d'oro al mondo. Il World Gold Council, in un recente rapporto sulla Repubblica Popolare Cinese e sull'oro, sostiene che il settore privato dovrebbe raggiungere un volume di 1350 tonnellate entro il 2017. Ad oggi la prima economia del continente asiatico vanta il più grande mercato di lingotti d'oro, in parte grazie al successo di alcune iniziative messe in atto da grandi banche cinesi.

Un articolo di Julian D.W. Phillips pubblicato sul Gold Forecaster, intitolato "La Cina ed il controllo del prezzo dell'oro" scrive: «La Cina non è solo la principale piazza nel mercato mondiale del commercio aurifero, lo controlla del tutto. Opera in maniera molto intelligente affinché ciò non venga notato, ed acquista senza far salire il prezzo dell'oro. Il paese, tramite le banche d'affari, acquista metallo prezioso, al dettaglio e sul mercato 'ufficiale' di Londra e New York. La Banca Popolare Cinese non acquista oro direttamente. Usa agenti che girano il metallo acquistato via S.A.F.E. (agenzia che effettua acquisti per conto del governo). Per assicurarsi di non alzare i prezzi, la Cina acquista principalmente 'fuori mercato', in questo modo controllo il prezzo! La Cina vuole controllare il tasso e generare il processo d'internazionalizzazione senza essere vulnerabile agli 'attacchi' che potrebbero impedirle il controllo. Con questo intento l'economia asiatica accumula dell'oro tramite canali ufficiali e tramite la popolazione. Siamo convinti però che Pechino non esiterebbe nel procedere alla confisca dell'oro in mano ai suoi cittadini in caso di necessità. Crediamo anche che esista un tetto massimo sulla quantità d'oro che il paese vuole acquistare! » (1)

Il World Gold Council scrive anche: «L'aumento dell'oro fisico nel mercato cinese nel 2012,  e specialmente nel 2013, potrebbe essere dovuto in parte a degli acquisti ufficiali ingenti» (2) L'economia cinese acquista anche molte miniere d'oro nel mondo. Questo comportamento da parte della Banca Popolare Cinese ha come conseguenza il ritiro di un enorme volume d'oro sul mercato penalizzando i compratori tradizionali, e per molto tempo.

La domanda d'oro in Cina non può essere aumentata in questo modo senza la benedizione delle autorità. Ero intrigato inizialmente dall'incoraggiamento del governo, specialmente perché di comunista e totalitario. Non solo l'oro è un'alternativa alla moneta ufficiale ma è fuori portata del governo se occorre. Sono giunto alla conclusione che Pechino incoraggia i suoi cittadini ad investire nell'oro per mettere un freno all'accumulo di divise straniere che potrebbe mettere sotto pressione lo Yuan. Con ben poche opportunità d'investimento, l'accumulazione si sarebbe fatta in valute straniere, specialmente in dollari. È un fenomeno che ho osservato anche in Europa alla fine degli anni '90, prima dell'introduzione della moneta unica. Ci fu una corsa al mercato nero per convertire monete locali (Lira, Franco francese, Marco tedesco...) in dollari Usa per evitare di doverle dichiarare alle autorità, anche se ciò comportava un costo. Ciò spinse il dollaro alle stelle.

Un'altra ipotesi credibile, sostenuta anche in un recente rapporto del World Gold Council sui progressi e le prospettive del mercato cinese dell'oro: «i dirigenti cinesi considerano l'oro dei loro cittadini come parte integrante delle riserve che il paese potrebbe usare in caso di necessità» inoltre « la mobilitazione in Corea del Sud delle riserve d'oro della popolazione durante la crisi finanziaria asiatica ha impressionato i cinesi» (2). Una versione ripresa anche da Julian D.W. Phillips nel rapporto prima citato (Gold Forecaster).

La crescita della Cina dal 1980 è stata incredibilmente netta (grafico #2). L'economia decollò grazie alle riforme di Deng Xiaoping nel 1978. Gli alti tassi di risparmio hanno finanziato pienamente gli investimenti cinesi sostenendoli a livelli altissimi.

Grafico #2: PIL cinese et crescita del PIL

PIL cinese et crescita del PIL

Nel 1978 il reddito pro capite cinese era poco più di 200$ in dollari attuali. Nel 2013, è salito a 6850$. Nel grafico #3 compariamo il tasso d risparmio nazionale della Cina con gli Stati Uniti. Il tasso di risparmio dei cinesi è passato ad un livello, già elevato, del 39,2% nel 1990, al 51,4% nel 2012; negli Usa invece c'è stata un'involuzione, col tasso di risparmio che è passato dal 18,7% del 1990 al 20,3% del 2012.

Grafico #3: Risparmio nazionale come percentuale del PIL

Risparmio nazionale come percentuale del PIL

Il World Gold Council inoltre scrive: «L'importante aumento dell'offerta di oro sul mercato cinese nel 2012, e soprattutto nel 2013, potrebbe essere legato in parte ad ingenti acquisti sul mercato ufficiale.» (2) L'investimento in oro è stato sicuramente avvantaggiato dalle limitate opzioni alternative di risparmio de paese. La maggior parte degli investitori cinesi vogliono dell'oro fisico da possedere direttamente, avendo scarsa fiducia in soggetti terzi. Sempre il World Gold Council: «In Cina esiste in qualche modo un ricordo subconscio dell'iperinflazione del passato, come in Germania, che continua ad influenzare le attitudini ed i comportamenti attuali.» (2)  I consumatori cinesi acquistano oro a 24 carati per proteggersi dalla svalutazione delle monete.

Nel grafico #4 vediamo come Cina ed India rappresentino insieme il 54% della domanda mondiale d'oro, Pechino il 31% e Nuova Delhi il 23%. Gli Stati Uniti e l'Europa assieme arrivano solo al 12% della domanda mondiale, con rispettivamente il 4% e l'8%. Le due principali economie del continente asiatico consumano più oro di quanto ne venga estratto nel mondo intero.

Grafico #4: Domanda d'oro totale (Gioielli, lingotti e monete)

Domanda d'oro totale (Gioielli, lingotti e monete)

Ciò che è interessante nel grafico sul consumo d'oro per abitante (il #6) è l'assenza degli Stati Uniti dalle prime 20 posizioni ed il consumo di Hong Kong e Cina. Non occorre però scordare che molti investitori cinesi si recano ad Hong Kong per acquistare dell'oro, ciò può dunque falsare la ratio prima tra i due paesi.

Grafico #5: Consumo d'oro per abitante

Consumo d'oro per abitante

L'oreficeria fornisce un servizio unico, un prodotto che soddisfa i bisogni estetici e d'investimento. Inoltre la scarsa concorrenza per gioielli da 24 carati in platino ed argento durerà a lungo. Nel grafico #7 possiamo vedere che l'85% della domanda di gioielli in oro è per gioielli da 24 carati, ciò indica una tipologia di acquisti fatta con una logica d'investimento.

Grafico #6: La domanda di gioielli d'oro in Cina suddivisa per prodotto nel 2013

La domanda di gioielli d'oro in Cina suddivisa per prodotto nel 2013

Guardando il grafico #7 rimarrete sicuramente impressionati dalla curva parabolica dell'oro potenzialmente accumulato in Cina, e dalla quantità accumulata dal 2011. L'accumulo si è velocizzato poco dopo la fine della crisi finanziaria del 2008.

Grafico #7: La produzione cinese d'oro più importazioni al netto

La produzione cinese d'oro più importazioni al netto

Eppure il grafico più importante è quello delle riserve d'oro ufficiali della Cina, anche se si tratta forse del più inesatto. L'ultima volta che la Cina ha pubblicato i dati sulle sue riserve auree era l'aprile del 2009, si scoprì che il paese aveva  raddoppiato le sue riserve. Alcuni sostengono che Pechino potrebbe aver triplicato le sue riserve dal 2009 ad oggi, si parla di circa 4000 tonnellate d'oro, ma non disponiamo di conferme ufficiali e nemmeno d'informazioni trapelate. Una scuola di pensiero nata in Cina sostiene che la politica degli Stati Uniti è solo un deliberato tentativo per addossare il fardello dello sviluppo economico sulle spalle di altre nazioni conservando l'egemonia strategica. Ci sono anche molte speculazioni sulla politica pro oro delle autorità, ovvero che andrebbero ben aldilà dall'incoraggiare lo sviluppo di un mercato locale e mirerebbero in realtà all'acquisto d'oro da parte dello Stato stesso.

Nei tre grafici che seguono, ho selezionato sei paesi sviluppati e cinque dei più grandi mercati emergenti per comparare le loro riserve d'oro con quelle della Cina.  Ho scelto anche la Svizzera, come economia sviluppata, ed il Libano, come economia emergente, a causa delle loro ingenti riserve di metallo prezioso. Ho aggiunto inoltre uno scenario ipotetico per la Cina (in rosso). Pechino infatti non ha pubblicato nessun dato sulle sue riserve auree dal 2009, quando annunciò al mondo d'aver raddoppiato l'oro in suo possesso. Suppongo che la Cina detenga circa 4000 tonnellate d'oro basandomi sull'acquisto totale di metallo prezioso nel paese che potenzialmente ha raggiunto le 8532 tonnellate (grafico #7).

A partire dal 2009, basandoci sul tonnellaggio (grafico #8), la Cina possiede solo 1054,1 tonnellate mentre gli Stati Uniti 8133,5, l'Eurozona invece 10799,3 tonnellate. Supponendo che la Cina ora detenga circa 4000 tonnellate, sarebbero sempre la metà rispetto alle riserve dichiarate dagli Usa e circa un terzo di quelle in mano al Vecchio Continente unito. In percentuale di PIL (grafico #10) la Cina avrebbe l'1,81%, un dato molto vicino al 2,3% della Russia ed al 2,1% degli Usa. Secondo i dati del 2009, si situa attorno allo 0,48%. Jim Rickards, nel suo libro The Death of Money, scrive: «La ratio oro/PIL rivela veramente quanta moneta è disponibile per supportare l'economia e costituisce un presagio della potenza relativa di una nazione se verrà istituito un nuovo standard-gold» (10)

Grafico #8: Riserve auree ufficiali in tonnellate

Riserve auree ufficiali in tonnellate

Grafico #9: L'oro come percentuale del totale delle riserve estere

L'oro come percentuale del totale delle riserve estere

Grafico #10: Riserve auree ufficiali come percentuale del PIL

Riserve auree ufficiali come percentuale del PIL

La maggior parte dell'oro offerto sul mercato continua ad essere convogliato in oriente, passando prima dall'occidente, dalle raffinerie svizzere, dove viene trasformato in lingotti da un chilo dalla purezza di 0,999. La Svizzera è il primo produttore di lingotti da un chilo, puri allo 0,999; è il paese prediletto dagli investitori asiatici. Nel grafico #13 possiamo constatare come la maggior parte dell'oro esportato dagli Stati Uniti arrivi ad Hong Kong passando dalla Svizzera.

Esportazioni di oro degli Stati Uniti in gennaio e febbraio 2014

Esportazioni di oro degli Stati Uniti in gennaio e febbraio 2014.

Come possiamo notare dai due successivi grafici (#12 e #13), una gran parte dell'oro importato dalla Svizzera viene rifuso secondo gli standards asiatici e riesportato in Cina ed India. Osservate, nel grafico #13, come le esportazioni dalla Svizzera verso Hong Kong sia moltiplicato per 7,5 volte dal 2012 al 2013.

Grafico #12: Commercio di oro in Svizzera - Importazioni vs esportazioni

Commercio di oro in Svizzera - Importazioni vs esportazioni

Grafico #13: Commercio di oro tra la Svizzera e Hong Kong

Commercio di oro tra la Svizzera e Hong Kong

Nel grafico #14 vediamo chi sono i cinque più grandi esportatori d'oro verso la Svizzera ed i cinque più grossi importatori d'oro dalla Svizzera. Gli Usa e la Gran Bretagna sono i due più grossi esportatori, Cina ed India sono i due più grossi importatori. I turisti della Cina continentale rappresentano una gran parte delle vendite di gioielli ad Hong Kong, specialmente per quanto riguarda l'oro a 24 carati. È per questo motivo che in questo grafico ho unito Cina ed Hong Kong.

Grafico #14: Le importazioni vs esportazioni verso la Svizzera - i cinque maggiori fornitori e acquirenti

Grafico #15: Offerta e domanda interna in Cina

Offerta e domanda interna in Cina

Nella sua newsletter mensile, Eric Sprott scrive: «Secondo alcune stime, la Cina ha consumato più di 4800 tonnellate di oro nel 2013, ciò implica che circa 3600 tonnellate sono state prelevate dalle riserve mondiali (dalle casseforti dell'occidente) per soddisfare la domanda.» (13)

Il World Gold Council afferma, nel suo rapporto sull'oro e la Cina, che: «In maniera più generale, i cinesi considerano tradizionalmente l'oro come una forma di moneta. In effetti, in mandarino il carattere 金 (jin) per l'oro è anche sinonimo di moneta. È un elemento importante quando si tratta di trovare le motivazioni dietro l'acquisto di gioielli. La domanda in Cina per prodotti a 24 carati è in gran parte frutto di considerazioni finanziarie e per la consapevolezza che, in situazioni estreme, i gioielli in oro possono facilmente essere scambiati con della liquidità».(2)

Monete d'oro cinesi Ying Yuan del 500/600 A.C. - Monete d'oro cinesi Panda 2014

Monete d'oro cinesi Ying Yuan del 500/600 A.C. - Monete d'oro cinesi Panda 2014

La moneta d'oro Ying Yuan fu una delle monete coniate nella provincia cinese del Chu. Le più antiche monete conosciute risalgono al 500/600 A.C. e sono costituite da una foglia d'oro avente uno spessore di 3-5 mm e di varie forme, con iscrizioni composte di sigilli quadrati o rotondi con uno o due caratteri. Possiamo concludere che, malgrado l'apparizione tardiva di negozio d'oro in Cina, il metallo prezioso per eccellenza ha cominciato a circolare in qualità di moneta in parecchie parti del paese circa 2500 anni fa, quasi in contemporanea alla prime monete d'oro coniate in Lydie (regione dell'attuale Turchia). 'Ying' era il nome della capitale della provincia di Chu, mentre 'Yuan' era l'unità di peso del denaro. ‘Ying Yuan’, chiamato anche oro 'Yuan', veniva versato in un piatto e timbrato con un piccolo sigillo quadrato.

Negli ultimi quattro anni, abbiamo visto i capi di governo dei quattro maggiori paesi del mondo cambiare atteggiamento nei confronti oro. I funzionari in Cina parlano costantemente di oro come denaro e lo considerano come una risorsa su cui appoggiare le loro monete un modo o nell'altro. In un articolo Sun Zhaoxue, presidente di China National Gold Corp. e della Cina Gold Association, scrive: «La domanda di investimenti individuale è una componente importante del sistema cinese di riserve auree; abbiamo bisogno di incoraggiare le persone a investire in oro; abbiamo bisogno di incoraggiare le persone a investire in oro. La pratica dimostra che il possesso di oro da parte dei cittadini è un supplemento efficace alle riserve nazionali ed è molto importante per la sicurezza nazionale.» (9) Sempre Zhaoxue scrive: «Aumentare le riserve auree dovrebbe essere un pilastro centrale della strategia di sviluppo del nostro paese. L'esperienza internazionale dimostra che un paese deve detenere il 10% delle riserve straniere in oro per garantire la stabilità finanziaria, realizzando allo stesso tempo una forte crescita economica.» (9) Hanno inoltre apertamente incoraggiato i loro cittadini ad acquistare oro. D'altra parte, funzionari indiani hanno limitato l'importazione di oro per proteggere la loro valuta, senza il sostegno dei propri cittadini però, che hanno continuato a comprare oro grazie alla  comparsa di un mercato nero.

In Europa, abbiamo ottenuto recentemente commenti molto positivi circa il valore dell'oro come riserva di funzionario della Banca centrale europea (BCE).Ciò contrasta con gli Stati Uniti. Mario Draghi, presidente della Bce, ha recentemente affermato senza esitazione: «Per le banche centrali, l'oro è una riserva di sicurezza, ed è così che il paese lo vede.Nel caso di paesi che non utilizzano il dollaro, l'oro protegge il valore delle loro valute contro le fluttuazioni del dollaro.» (6)

La Russia, d'altra parte, ha un approccio diverso. Anche se accumula oro rapidamente per le sue riserve auree ufficiali, parlando spesso del suo ruolo nel sistema monetario internazionale, non incoraggia i suoi cittadini a comprare, come fa la Cina. Evgeny Fedorov, un avvocato per il partito Russia Unita di Putin, ha dichiarato alla Camera del Parlamento: «Più un paese possiede oro, più avrà sovranità in caso di cataclisma con il dollaro, l'euro, la sterlina o tutte le altre monete di riserva internazionale.» (8) All'estremo opposto, ci sono gli Stati Uniti che in ogni occasione minimizzano il ruolo dell'oro. Al Congresso, quando il rappresentante Ron Paul ha chiesto a Ben Bernanke se l'oro era una moneta, quest'ultimo, ovviamente in imbarazzo,ha risposto: «No. Questo è un metallo prezioso ... E 'un bene.» (7)

Secondo Kenneth W. Hoffman, analista di metalli e miniere delle Bloomberg Industries: «Sulla base di conversazioni fatte con funzionari di Cina e Mongolia, sembra chiaro che la Cina vuole tanto oro quanto ne hanno gli Stati Uniti.» (11) Gli Stati Uniti hanno 8133,5 tonnellate. Quante ne hanno già i cinesi? Nessuno lo sa, ma 4000 tonnellate è certamente possibile. Il presidente Vladimir Putin ha anche detto ai giornalisti stranieri al Forum Economico Internazionale di San Petersboug 2014, che: «Per noi (Russia e Cina), è importante garantire la sicurezza delle nostre riserve auree e altre valute. E insieme, dobbiamo decidere come arrivarci, essendo a conoscenza della difficile situazione dell'economia mondiale» (12) Questa affermazione mi fa immaginare che le discussioni tra la Cina e la Russia sulle riserve auree hanno già avuto luogo.

La Cina comprende il vecchio proverbio "Chi ha l'oro fa la legge". Nel suo libro, The Big Reset, Willem Middelkoop scrive: «Loro ( i cinesi) sanno, anche basandosi solo sulla loro storia, che l'oro è stato ripetutamente utilizzato per ricostruire la fiducia a termine nella "vita utile" di un sistema monetario fiduciario.» Zhang Jianhua, della Banca popolare di Cina, ha detto in un'intervista: «Non c'è bene sicuro al giorno d'oggi. L'unica scelta per assicurarsi contro i rischi è quello di detenere la moneta solida: l'oro.» (9) Sun Zhaoxue ha anche detto in un articolo: «Attualmente, sempre più persone riconoscono che la storia 'l'oro non serve a nulla' è solo una bugia. L'oro soffre per una cortina di fumo fatta dagli Stati Uniti, paese dove viene custodito il 74% delle riserve mondiali ufficiali, per danneggiare altre valute e mantenere l'egemonia del dollaro USA.» (9)

Credo che, quando la Cina annuncerà l'aggiornamento delle sue riserve auree, qualunque sia l'importo, sarà un evento importante per il mercato dell'oro ma anche un importante evento geopolitico. Mi aspetto che subito dopo diversi paesi, come Russia, Arabia Saudita ed altri, faranno lo stesso tipo di annuncio. Nel 2009, l'Arabia Saudita ha fatto un annuncio poco dopo la Cina. Quando verrà fatto? Questa è la grande domanda. Pechino sceglierà il momento giusto per avere il massimo impatto possibile per le sue aspirazioni geopolitiche.

Fonte:

  1. China has control of the Gold Price, Julian D. W. Phillips, Gold Forecaster

  2. China gold market: progress and prospects, World Gold Council

  3. Chat: Gold Priced in Yuan, Nick Laird

  4. Shanghai Gold Exchange International Board Another Blow To US Dollar, Koos Jansen

  5. SRSrocco Report

  6. ECB Head Mario Draghi On Gold & Banking - Tekoa Da Silva

  7. Bernanke Tells Congress: I Don't Really Understand Gold - Agustino Fontevecchia

  8. Putin Turns Black Gold to Bullion as Russia Outbuys World - Scott Rose and Olga Tanas

  9. The Big Reset, Willem Middelkoop

  10. The Death of Money, Jim Rickards

  11. China Seen by Bloomberg Industries Boosting Bank Gold Reserves - Debarati Roy

  12. Putin says Russia and China need to secure their gold and currency reserves, Reuters 

  13. Connecting the Dots - Eric Sprott

Dan Popescu
Source : GoldBroker.com

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia dell'oro
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Aggiornamento: 23/06/2014