L'OTTOCENTO ITALIANO ED EUROPEO
DAL CONGRESSO DI VIENNA
ALLA VIGILIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE


IL SECONDO GOVERNO CRISPI (1893-1896)

Il ritorno di Crispi al potere tranquillizzò parte della borghesia italiana. Il movimento dei Fasci venne soffocato nel sangue, furono sciolte le organizzazioni politiche dei lavoratori (tra cui il Partito Socialista Italiano), la gestione del Paese tornò ad essere autoritaria ed illiberale. Ne risentì la stessa vita del parlamento, le cui attività vennero ridotte al minimo.

La fine definitiva del prestigio di Crispi fu segnata dalla ripresa dell'iniziativa coloniale italiana, da lui voluta. Dal 1894 al '96, in Africa orientale, si combatté una guerra condotta politicamente e militarmente in modo sbagliato. Dopo diversi insuccessi, il l0 marzo 1896 un contingente di 15 000 soldati italiani venne massacrato ad Adua dagli Abissini.

L'uomo delle leggi eccezionali che aveva affidato il suo prestigio a questa impresa, ben sapendo di andare contro corrente (manifestazioni di protesta al grido di “viva Menelik” avevano accompagnato in molte città italiane l'impresa di Africa), si dimise il giorno dopo.

La fase politica appena chiusa con la caduta di Crispi aveva per la prima volta, dopo l'Unità, scavato un solco profondo tra le forze politiche italiane. Il sistema decisamente autoritario dello statista aveva cementato il consenso di una parte della classe dirigente, gelosa di custodire i propri privilegi anche a costo di rinunziare alle libertà democratiche del Paese; aveva peraltro reso più definitiva una opposizione politica e sociale.

Questo è un fatto nuovo nella vita del Paese, dove, come abbiamo visto, non c'era stata finora una distinzione netta tra i governi di destra e di sinistra (ricordiamo che lo stesso Crispi proveniva da uno schieramento di sinistra).

Si era così costituito un blocco di potere di stampo prussiano, fautore di un governo forte (l'esercito, la monarchia, gli agrari del Meridione e parte degli industriali del Settentrione) a cui si contrapponeva uno schieramento di forze eterogenee pronte a battersi in difesa della libertà.

Questo schieramento era composto dalla borghesia illuminata, dalla piccola borghesia, dal proletariato, e si esprimeva politicamente attraverso i partiti radicale, repubblicano e socialista. Il socialismo italiano di fine secolo, nel più ampio quadro del socialismo della Il Internazionale europea, assumeva come prioritario il problema della salvaguardia delle libertà democratiche rispetto all'originale radicalismo marxista della lotta di classe, e si impegnava in un fronte comune con i partiti democratici borghesi (revisionismo).

GLI ULTIMI QUATTRO ANNI

Gli ultimi quattro anni del secolo furono anni tumultuosi e difficili. Furono anni di eccidi di piazza, come quello perpetrato dal generale Bava Beccaris che sciolse una manifestazione a Milano con la forza, uccidendo cinquanta manifestanti, e ricevette per questo una medaglia al valore dal re; anni in cui si tentò una distensione del clima politico con una amnistia che aprì le porte delle carceri ai capi dei Fasci ed a tutti gli esponenti dei partiti politici d'opposizione; furono, infine, anni in cui si consumò un regicidio, quello del re Umberto 1, che morì in seguito ad un attentato anarchico.

Il governo passò dalle mani del Di Rudinì a quelle di Pelloux, poi a Saracco ed infine a Zanardelli. La classe dirigente oscillò tra misure democratiche e tentativi autoritari, mentre maturava il comportamento democratico dell'opposizione operaia che passò dal rivoltiamo di tipo anarchico a forme di lotta più consapevoli e perciò più politiche.

Il vecchio secolo si chiuse con il primo sciopero generale dei lavoratori, quello dei portuali di Genova che incrociarono le braccia dopo la chiusura - decisa dal governo - della Camera del Lavoro (dicembre 1900): un nuovo tipo di manifestazione politica cui non si poteva più rispondere con l'eccidio.

Sarà Giolitti l'interprete di questa nuova maturità politica del Paese e sarà lui a dare un nuovo corso alla politica italiana.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Moderna
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Aggiornamento: 02/04/2014