STORIA DEL MEDIOEVO
Feudalesimo e Cristianesimo medievale


NOVGOROD LA GRANDE E LA CHIESA CRISTIANA AL TEMPO DELLA RUS’ DI KIEV

I - II

di Aldo C. Marturano © 2008

Il progresso è un cammino ideale delle attività umane che di solito si riconosce come un positivo miglioramento della vita presente rispetto al passato nella storia delle società, seppure in modi e aspetti diversi a seconda della cultura che lo adotta. E’ pure un processo storico, parallelo a quello della cultura stessa giacché non esiste società senza progresso. Con queste poche parole non vogliamo nemmeno tentare di darne una definizione perché non è il nostro campo di ricerca, ma vogliamo al contrario rilevare che, giacché il progresso è percepibile “a fior di pelle”, come si dice, quando si confronta il presente con il passato (pure personale), è bene capirne di più su come esso si origini facendo qualche riflessione nell’ambito più ampio possibile.

E’ ovvio che perché ci sia un progresso occorre che ci sia pur qualcuno che abbia il tempo e i mezzi materiali e, ben inteso, intellettuali per provocarlo. Questa persona in grado di riflettere sugli eventi, sugli oggetti e sugli uomini poi deciderà di sua spontanea volontà se intervenire, sperimentando su quanto ha visto. E’ vero che quell’intervento può avere esiti ambigui: positivi o negativi o, addirittura, finire in un vicolo cieco! Tuttavia essendo un cambiamento, una mutazione, non è importante che sia giudicato da chi lo “subisce” buono o cattivo, utile o dannoso. Il giudizio sui suoi effetti resta puramente soggettivo e soprattutto storico! E’ valido oggi e sarà sbagliato o superato domani, mentre quel che conta è che il cambiamento abbia avuto comunque luogo. Ciò premesso, chi può essere l’individuo o il gruppo (non importa quanto numeroso) che è in grado di agire sulla natura e sollecitare un progresso? E costoro da dove vengono fuori o da chi sono scelti e con quali criteri?

La storia umana in realtà è lo spettacolo degli intensi e continui sforzi di caste ideologiche al potere di fondare la propria predominanza sulla conoscenza della natura e di quanto riescano a cogliere delle sue leggi, avendo esse capito che questo prezioso sapere dà loro la facoltà di prevedere e di pianificare il futuro e, di conseguenza, organizzare e assoggettare gli uomini. Per questi motivi, alla fin fine la loro attività maggiore diventa proprio lo studio della natura sia dal punto di vista materiale che da quello “spirituale” e dunque il “controllo guidato del progresso”.

Il riflettere, il pensare, lo sperimentare sono attività a grande contenuto intellettuale e politico e perciò richiedono tutta una concorrenza di circostanze per creare un tempo di non occupazione né di preoccupazione dedicato all’investigazione. Quando il corpo ozia e l’intelligenza non ha altre angustie, l’uomo può riflettere e… sognare! In altre parole per occuparsi intensivamente di uno studio, senza altre fastidiose distrazioni come le troppe difficoltà da affrontare per procurarsi da vivere, occorre il magico tempo libero. Da qui nasce la scienza e da ogni scienza il progresso. I greci antichi lo chiamavano giustamente σχολή, ossia ozio in modo positivo, da cui la parola scuola… dove si va per spendere il tempo libero in modo utile.

A questo punto però s’insinua la scelta politica e religiosa delle caste al potere per la distribuzione del tempo libero giacché, secondo loro che ne hanno già tanto a disposizione, è molto pericoloso, se tutti indistintamente ne godessero senza limiti. Nella storia europea più recente san Benedetto da Norcia è stato uno dei massimi teorizzatori di questo modo di vedere, condensato nel motto Ora et labora! L’ozio diventa addirittura un peccato capitale e si diffonde l’adagio che sia il padre dei vizi.

Non solo! La Chiesa Cristiana (cattolica specialmente), dopo aver istituzionalizzato il tempo con la riforma gregoriana, ha affrontato il connesso problema del “ficcare il naso nelle opere divine” prescrivendo quanto a lungo e in quali momenti della vita quotidiana si può avere del tempo “per contemplare il creato”! Nel Medioevo “cristiano” si costruiscono ideologicamente tutta una serie di timori e di condanne per colui che casualmente non impieghi il suo tempo di vita come “Dio vuole” ossia pregando e facendo l’elemosina!

E l’investigare? E il cercare di sapere di più sulle cose e sugli uomini? E l’antica sapienza dei classici greci e latini? Per il Cristianesimo tutto ciò appartiene all’opera del Diavolo, entità pagana e infedele del passato da aborrire! Già la cacciata dall’Eden è l’esempio della volontà divina di proclamare che il sapere appartiene solo a “Dio”, fonte d’ogni scienza. L’entità suprema, avendo creato l’universo e sapendo bene come funziona, non permette a chiunque di carpirne i segreti. A che servirebbe? Nessuno deve diventare uguale a Dio e tutto funziona a dovere senza interventi umani. E’ il trionfo della Santa Sofia ossia della Santa Divina Sapienza a cui logicamente fu dedicata la più grande chiesa della Cristianità medievale nella sfolgorante capitale dell’Impero Universale, a Costantinopoli… 

Ma l’uomo è un insofferente curioso. Si sa che ognuno vorrebbe avere una vita sempre migliore, ma, ci dice la Chiesa Cristiana, siccome è Dio a concedere la felicità o il dolore a suo piacere secondo propri piani imperscrutabili, occorre accettare la natura così com’è e non indagarla o, peggio!, osare cambiarla o deviarla con sacrileghi esperimenti! Certo! Se Dio vuole, può rivelare qualche segreto, ma soltanto agli “autorizzati da lui in persona”! E così, quasi a baluardo eretto contro questi curiosi, nel 910 nasce il grande complesso abbaziale di Cluny. E’ il pensatoio ufficiale “dell’Europa cristiana” e d’ora in poi il convento, il monastero, lo scriptorium saranno gli unici luoghi dove pensare e studiare poiché giusto all’ecclesiastico Dio mette a disposizione il tempo libero per indulgere e curiosare nella natura delle cose! Non solo! La Chiesa, unica rappresentante sulla Terra di questo dio geloso, fisserà persino i “limiti divini” dentro i quali la curiosità dell’uomo si deve muovere e li definirà “principi etici ed universali” scaturiti da una millantata eredità ricevuta da Cristo. Una situazione questa che quasi impedirà, secoli dopo, la scoperta dell’America… 

Se passiamo ora ad una carta d’Europa ricostruita per il X-XI sec. d.C. ci accorgiamo presto che il territorio nel quale opera l’ideologia cristiana, circostanza spesso nascosta e alienata dagli studi “medievistici normali”, è molto più piccolo di quelli in cui agiscono… il Paganesimo e l’Islam! Accortici di ciò, è logico chiedersi: Qual è l’atteggiamento di queste altre grandi ideologie che mantengono altre caste privilegiate al potere, diverse da quelle cristiane, nei confronti del progresso? Queste fedi nazionali hanno avuto qualche riflesso su quella cristiana che a poco a poco le ha sopraffatte, visto che sono in pratica scomparse nel Continente?

Le ricerche economiche condotte sul Medioevo hanno individuato per il periodo fra il Mille e il XIV sec. un fatto curioso in più riguardo a questi problemi: L’epicentro dello sviluppo dell’Occidente si sposta dal Sud mediterraneo alle pianure dell Grande Nord! Nasce qui una nuova supremazia intellettuale, materiale e persino religiosa che ha tormentato lo storico belga Pirenne. Questi trovò una risposta a ciò nell’enorme sviluppo del commercio lungo l’asse nord-sud dell’Europa. Incuriositi anche noi da questo aspetto particolare della storia medievale e poiché la più numerosa ed estesa comunità del X-XIV sec. d.C. era la multietnica “nazione” degli Slavi Orientali o Rus’ di Kiev, ci è sorto subito il dubbio che il ruolo di questa regione sul resto d’Europa non è stato mai chiarito esaurientemente. Ed infatti che sappiamo sul Paganesimo di queste genti e sulle potenzialità che esso sviluppava o limitava? Pochissimo. E come mai le classi elitarie avevano bisogno dei traffici col nord per il proprio sviluppo? E qui salta subito agli occhi che le Terre Russe erano la più grande “miniera degli articoli di lusso” (compresi gli schiavi slavi) tanto richiesti dalle corti post-carolinge e da quelle musulmane.

Inoltre, appena notiamo che al centro delle Terre Russe più settentrionali (e più pagane!) si trovava la città di Monsignor Grande Novgorod (così suonava la denominazione ufficiale), restiamo sorpresi se veniamo a sapere che a dominare e a sfruttare quell’immenso territorio-miniera era un regime repubblicano (in russo Volja) in pieno Medioevo! Questa Novgorod, gelosa dei suoi costumi e della sua cultura, ma prima d’ogni altra cosa tronfia delle sue enormi potenzialità economiche, rimase un’anomalia e un mistero e rappresentò un elemento di sfida e di disturbo politico per tutte le monarchie che si consolidavano intorno alla Chiesa di Cristo. Alla fine non poté che provocare contro se stessa l’ultima crociata della Chiesa di Roma: quella condotta dai Cavalieri Teutonici! E questo non è forse una prova in più dell’importanza delle relazioni novgorodesi con l’Europa?

In un altro lavoro abbiamo raccontato qualcosa sulla fondazione di Novgorod-la-Grande cercando di mettere bene in evidenza come il Paganesimo nordico regnasse e condizionasse l’esistenza degli uomini di quel territorio. Ora però tocca vedere come su una struttura pagana, benché con la grande fatica di dover convivere col Cristianesimo appena introdotto, si costruì la vita quotidiana in questa importante repubblica medievale! Il cammino a cui qui accenneremo coprirà qualche secolo di intensa attività e di vita frenetica cittadina fino a quando la Morte Nera (la famosa Peste Bubbonica del 1348 che qui giunse qualche anno più tardi) non infesterà queste lande e darà un brutto colpo ai traffici diretti verso l’Europa (ma non verso l’Asia). E’ un periodo molto importante, sebbene un po’ troppo oscuro per la mancanza di informazioni precise, perché in qualche modo Novgorod si va trasformando in uno dei più importanti centri commerciali europei, corteggiato dall’Hansa tedesca e dai regni vicini per le sue preziose merci e per i prodotti del suo artigianato sopraffino, ma…  sconosciuto a Venezia e a Genova!

Intanto l’Europa occidentale fra l’XI e il XIV sec. sta consolidando le sue realtà politiche di origine latino-germanica cambiandole in monarchie di grande autorità, soprattutto con l’appoggio politico e dottrinario della Chiesa Cattolica Romana in espansione in tutte le direzioni, compreso il nord baltico. E’ logico perciò cercare e trovare concomitanze, scambi culturali e interessi comuni di vario tipo fra le grandi regioni europee e dunque ne va esaminata con attenta curiosità la situazione.

All’inizio di quest’epoca c’è il Grande Scisma (1054) e la nascente Chiesa Russa recentemente fondata (ca. fine del X sec.) cioè la Metropolia più grande di tutto il mondo cristiano (e non solo del Patriarcato Costantinopolitano di cui fa parte), comincia ad esser considerata dall’occidente aberrante ed eretica, benché importante per il numero di fedeli e per la sua ricchezza. Le Terre Russe quasi a causa della cristianizzazione in atto diventano perciò passibili di crociate uguali a quelle che si stanno conducendo in Terra Santa, con scopi non tanto religiosi quanto (e soprattutto) economici e di espansione imperialistica visto che il Sacro Romano Impero, braccio secolare del Patriarcato Romano, e gli Ottoni hanno dato da anni il via al famoso Drang nach Osten trasferendo contadini dal Reno nelle foreste del Centro Europa e sulle coste baltiche.

Se ora noi guardassimo meglio la Chiesa Cristiana di questo periodo con gli occhi di moderni “laici”, non ci apparirebbe forse come una grande compagnia di spettacoli, assolutamente staccata dal resto della compagine sociale delle città dove agisce preferibilmente?

Vediamo un po’.

Si ascrive propri ordinamenti, la sua dirigenza è costituita di solito da monaci e quindi irriproducibile fisicamente, se non per adesione e cooptazione di persone sempre nuove e dietro congruo pagamento di una quota (le famigerate Investiture). I suoi prelati hanno propri abiti per distinguersi nettamente e che mutano pochissimo nel tempo. Allestisce quindi riti e liturgie, i cui copioni vengono messi esclusivamente a disposizione delle élites al potere, benché la Chiesa allo stesso tempo si proclami protettrice dei deboli e dei meno abbienti contro le angherie dei potenti (!!).

La sua teoria sull’ordinamento della società umana è molto allettante quando afferma che se un uomo può disporre di altri uomini, ciò avviene in quanto quel suo potere (qualunque esso sia) promana da Dio in persona. Esso è dunque legittimo e da accettare con pazienza, se non proprio da venerare, salvo che non sia l’espressione dell’angelo disubbidiente Satana. Tutto ciò non è molto dissimile da quello che il Paganesimo nordico dice in proposito in cui il potere è conquistato con la violenza, ma è santo perché gli dèi concedono di prevalere. Se però gli dèi pagani sono da sollecitare per risolvere i problemi umani, il Dio cristiano è già venuto in Terra nei panni di Cristo e la Chiesa, sua espressione rappresentativa, ha la facoltà di concedere brevi manu il potere agli uomini che giudica degni, evitando guerre e scontri. Affinché tutti sappiamo però come stanno le cose, si fa obbligo al potentato di mostrare la propria superiorità in pubblico nelle piazze delle città o nelle corti o nelle chiese (i palcoscenici più giusti) nei modi prescritti… dalla Chiesa!

La dottrina del potere deve pur essere diffusa, spiegata e capita e sono gli stessi ecclesiastici che si offrono di propagarla fra la gente soggetta, anche qui, con gli spettacoli all’aperto per le strade e nelle chiese (presenti in ogni comunità) dove la figura del sovrano santo e buono ne risulta continuamente esaltata. In più il servizio reso nel territorio non è cruento (non spesso) in contrasto con i metodi tradizionalmente repressivi armati posti in atto dai signori che provocano di solito ribellioni e rancori collettivi. Insomma, porsi sotto l’egida della Chiesa, che con le decime si fa pagare profumatamente, significa mantenere tranquillamente in soggezione una gran massa di persone…

D’altronde chi è “Unto del Signore” a sua volta trasmette una parte del suo santo potere ad altri suoi fidati e questi ad altri ancora e così via. E ciò è possibile giacché la visione del mondo cristiana imposta è un rinnovamento rispetto all’oscuro passato pagano e così si va creando, specialmente in Occidente, la società feudale compiuta in cui quel che più conta è avere il potere e saperlo esercitare “religiosamente” nel trionfo di Dio!

Accumulare ricchezze? Vivere in comodità? Certo! Si può! Ma anche ostentare un ambiente piacevole e sfarzoso è molto importante. E così si dà inizio all’era delle grandi costruzioni e dello sviluppo frenetico delle arti in cui l’abilità artigiana viene messa… al servizio di Dio! E la Chiesa infatti avrà palazzi e corti eleganti in proprie comunità proprio come i signori “laici”!

La Cristianità tuttavia è, come abbiamo detto, divisa dallo Scisma e ciò fa sì che le due centrali ideologiche, ortodossa e cattolica romana, siano in concorrenza in una lotta che si protrarrà per secoli e che nelle Terre Russe risulterà abbastanza aspra con forti risentimenti nella Chiesa Russa.

Non c’è spazio nel mondo secondo il Papa di Roma per eretici o infedeli. Persino la morte violenta con la spada e il fuoco devono passare al servizio di Dio! E le Crociate, sia quelle in Terra Santa sia quelle europee contro gli albigesi, bogomili e catari, di conseguenza si muoveranno per volontà divina. Deus lo vult! Dio lo vuole! E’ il grido che risuonerà per le campagne europee e, siccome il nord dell’Europa rimane la macchia da eliminare col Vangelo al più presto secondo il progetto papale romano, questo sarà lo slogan dei Cavalieri Crociati che arriveranno dal Baltico nelle Terre Russe, le più pagane e le più eretiche!

La stessa Novgorod che un po’ alla volta arriverà ad essere la prima arcidiocesi (eparchia) russa per ricchezza, per estensione e per autorità culturale e politica, si ergerà, suo malgrado, a maggior baluardo contro le intrusioni “eretiche” dei latini, dei loro monaci armati (Teutonici e Livonici) e di quelli non armati (Francescani e altri ordini mendicanti) volte tutte a riportare le anime russe alla fede originaria, come pretende a gran voce il Papa adesso unico depositario della verità.

L’Islam invece, dopo il gran successo fra i cristiani proprio per aver eliminato dirigenza e spettacoli di piazza dalla religione e per aver trasformato la venerazione per il Creatore in un atto più intimo e personale, è in recessione contro la politica armata della Reconquista della Spagna, il paese che era stato punto di partenza per un’eventuale espansione islamica in Europa. L’Islam, per fortuna, non scomparirà tanto rapidamente, almeno non prima di aver ritrasmesso il sapere classico dimenticato, e al contrario lo vedremo in avanzamento quasi trionfale sull’opposto confine europeo, ad esempio, nella steppa russa o nell’Alto Volga. Infatti da questo lato altre forze spingono dai recessi dell’Asia Centrale (dove peraltro l’Islam domina incontrastato) e stanno arrivando nuove genti alla ricerca di nuovi modi di vita.  I diversi staterelli russi (udel) che non sono ancora riusciti a riunirsi in uno stato unitario ne saranno in tal modo sconvolti.

Ed ecco di seguito un riepilogo degli avvenimenti più importanti che ebbero maggior risonanza nel mondo slavo-russo nel periodo in questione:

  1. 1103, 1111 – Scontri con i nomadi Cumani (Polovzi) nelle steppe ucraine
  2. 1158 – primi tentativi di colonizzazione delle coste baltiche da parte di missionari “latini”
  3. 1201 – Fondazione di Riga
  4. 1204 – conquista di Costantinopoli da parte dei Crociati e emergere della potenza veneziana nell’Egeo e nel Mar Nero
  5. 1230 – nasce l’Hansa tedesca del Baltico
  6. 1240 – Kiev cade sotto i  colpi dei Tatari di Batu Khan
  7. 1248 – Siviglia cade in mano ai Castigliani e i regni musulmani di Spagna retrocedono
  8. 1250 – i Mammelucchi si confermano signori del Medio Oriente e controllano ora tutti i traffici con le loro regole
  9. 1252-1263 – Alessandro Nevskii e le sue battaglie contro l’Ordine Teutonico a difesa dei territori novgorodesi
  10. 1258 – Baghdad cade nelle mani dei Mongoli
  11. 1284 – Venezia e Genova lottano per il dominio del Mediterraneo e del Mar Nero e cominciano ad avere i contatti diretti col nord russo
  12. 1299 – la sede metropolitana della Chiesa Russa è spostata provvisoriamente da Kiev a Vladimir-sulla-Kljazma nell’Alto Volga (vicino a Mosca)
  13. Mosca si erige a nuovo centro politico russo e comincia la campagna della nuova dinastia moscovita tesa alla “riunificazione” delle Terre Russe, compresa Novgorod
  14. 1351 – le Terre Russe devastate dalla Peste

Per quanto riguarda in particolare i Tatari che per qualche secolo domineranno la storia russa, Novgorod non ne sarà toccata direttamente perché lontana e inaccessibile con i mezzi del tempo, ma anche rispetto alle lotte mediterranee grazie alla sua posizione geografica rimarrà fuori dalle varie mischie e potrà così dedicare tutti suoi sforzi all’espansione delle sue attività sul Baltico per poter entrare nel cuore dell’Europa con i suoi prodotti.

A noi è sembrato che una nuova missione storica sia stata affidata alla repubblica in questi frangenti: Essa è l’unico stato russo rimasto indenne dalle infauste vicissitudini delle invasioni mongole e latine e perciò è candidata a far da modello ad ogni stato russo futuro. C’è un unico neo: Presentarsi sul palcoscenico del mondo (e lo sanno bene le repubbliche marinare italiane) non è auspicabile. E’ sempre meglio avere un principe che vi regni o qualcosa di simile e in questo contesto chi può essere il miglior candidato a tale carica?

Vedi anche Novgorod nel XIV secolo

Bibliografia  di base

  • Skazanija Novgoroda Velikogo (IX-XIV bb.) a cura di J. K. Begunova, Sankt-Peterburg 2004
  • Srednevekovyi Novgorod di V. L. Janin, Moskva 2004
  • Mjatezhnyi Novgorod di I. J. Frojanov, Sankt-Peterburg 1992
  • Istorija Kupecestvo di V. B. Perhavko, Moskva 2008
  • Tysjaceletie vokrug Cernogo Morja di D. Abramov, Moskva 2007
  • Altrusslands Anfang di G. Schramm, Freiburg i/Breisgau 2002
  • Stanovlenie Rusi di D. Ilovaiskii, Moskva 2003
  • Srednevekovaja Rus’ v tekstah i dokumentah a cura di I.V. Martynjuk, Minsk 2005
  • Die Städte des Osteseeraumes als Vermittler von Kultur 1240-1270 a cura di J.-K. Büthe & T. Riis, Odensee 1997
  • Rus’ iznac’alnaja di S.M. Solovjov, Moskva 2005
  • Istorija Rossii 1054-1462 di S.M. Solovjov, Moskva 2001
  • Geschichte der Ostsee di W. Froese, Gernsbach 2002
  • Handel, Macht und Reichtum di P. Spufford, Darmstadt 2004
  • Ideologia e protesta popolare di G. Rudé, Roma 1988
  • Cristiani d’Oriente e Islam di A. Ducellier, Torino 2001
  • Die christliche Welt des Mittelalters di B. Hamilton, Zürich 2004
  • I monaci di Cluny di G.M. Cantarella, Torino 1993
  • Medieval Trade in the Mediterranean World a cura di R.S. Lopez & I.W. Raymond, New York 1990
  • Trade and Traders in Muslim Spain di O.R. Constable, Cambridge 1994
  • Treasure of the Land of Darkness di J. Martin,  Cambridge 1986

L'autore ha pubblicato:

www.mondimedievali.net/Medioevorusso/


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia medievale
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 01/05/2015