STORIA DEL PANE A RAVENNA
"...dacci oggi il nostro pane quotidiano..."


IL PANE NELL'ANTICHITA'

Ben prima della nascita di Cristo il pane era l'alimento principale dell'uomo.

Scavi archeologici ed antiche iscrizioni ci permettono di asserire che il pane fu il nutrimento base sia degli Egizi che dei Romani.

Erodoto racconta che, mentre gli altri popoli gettavano via la pasta inacidita, gli Egiziani la conservavano con cura meticolosa.

In ogni casa egizia era custodita gelosamente come fosse cosa sacra poiché, come per magia, rendeva il pane in cottura soffice e fragrante.

Questo era considerato un misterioso fenomeno dall'origine forse soprannaturale.

Modello di granaio del medio regno egiziano. Assiut

Preparazione della farina per la fabbricazione del pane. Assiut

Si spiega così la costante presenza nelle tombe di rappresentazioni delle tecniche eseguite per la panificazione, a cominciare dalla pulitura dei cereali, che venivano setacciati e pestati in appositi mortai.

La farina così ottenuta era impastata a mano con acqua su lastra di pietra, oppure con i piedi in grandi giare.

I Romani fin dal II secolo a. C. cuocevano il loro pane nelle varie case, sotto la brace o in forni familiari.

Impastavano direttamente acqua e farina senza l'utilizzo del lievito che non conoscevano.

Plinio parla di vari tipi di pane.

Venditore di pane con un cliente in un bassorilievo gallo-romano.

Il "panis streptipcius" era composto da un impasto leggero di farina, acqua, latte, olio, strutto e pepe, e veniva cotto rapidamente a sfoglie sottili, forse un antenato dell'odierna pizza.

L'"artologalum" era una sfoglia di pane che serviva da antipasto.

Il "panis adipatus" era condito con pezzi di lardo e pancetta. Il "panis testicius", l'antenato della nostra piada romagnola, era preparato e consumato dai legionari nei loro accampamenti.

I cereali venivano macinati in mulini le cui macine erano azionate dalla forza dell'acqua, da animali da soma o braccia umane.

Plauto, il sommo commediografo latino, oblato dai debiti, fu costretto per un certo tempo a girare le macine di un suo creditore.

Testi di Umberto Foschi e Gianluca Missiroli


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Storia locale
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Aggiornamento: 05/09/2011