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LA MACCHINA DI ANTICITERA
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- Il più antico calcolatore a ingranaggi lo conosciamo col
nome di Macchina di Anticitera, ed è dell87 a.C. Anticitera era una piccola isola
presso Creta; la macchina fu trovata tra i resti di una nave
affondata. Probabilmente fu realizzato tra il 150 e il 100 a.C.
nell'isola di Rodi.
- Fu trovato nel 1901 da alcuni pescatori
di spugne, a bordo di una nave romana affondata, ma solo nel 1951 si
è cominciato a capire come funzionava. Derek De Solla Price ci ha messo
20 anni (1950-70) per poterlo riprodurre.
- Alla sua progettazione partecipò
probabilmente Ipparco, uno dei maggiori astronomi dell'epoca.
- Meccanismi simili appaiono di nuovo
nella Bisanzio del V secolo e nell'islam medievale, ma bisogna dire che
tutta la tecnologia del II sec. a. C. andò perduta e non venne trasmessa
alle generazioni successive (p.es. la ruota dentata dovette essere
inventata due volte).
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- Il meccanismo misurava 18x15 cm. Prevedeva il
moto della luna lungo lo zodiaco (tenendo conto dell'orbita ellittica del
satellite), i movimenti del sole, le fasi lunari e le eclissi, sia solari
che lunari. In tutto aveva 37 ingranaggi, tra ruote dentate, perni e
lancette (7 sono andati perduti).
- Si trattava di un complesso planetario, mosso da vari
ingranaggi a ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari,
i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi e i giorni della
settimana. La funzione di alcuni quadranti non è stata ancora ben chiarita. Per farlo
funzionare bastava girare una piccola manovella.
- Con pochissime modifiche avrebbe potuto funzionare come un
calcolatore matematico. Infatti, la sua logica di funzionamento, che era di molto
superiore a quella degli orologi automatici ad acqua di quel tempo, sarà la stessa dei
calcolatori meccanici che verranno costruiti prima di quelli elettronici.
- Nel 1902, presso il relitto
di una nave, rinvenuto presso l'isola di Anticitera, tra il Peloponneso e
Creta, furono trovati dei frammenti di rame fortemente corrosi, che
apparivano i resti di un congegno di orologeria con complicati ingranaggi.
Il meccanismo risale alla prima metà del I sec. a.C., ma il congegno
apparve talmente diverso da qualsiasi oggetto noto risalente all'antichità
classica, che alcuni studiosi sostennero che dovesse trattarsi di un moderno
orologio, affondato casualmente nel luogo del relitto.
- Le iscrizioni sui frammenti, leggibili solo
in parte, mostrano come il congegno riguardasse i moti del Sole e della
Luna. Secondo la ricostruzione di Price, il meccanismo costituiva una sorta
di calendario perpetuo, che permetteva di calcolare le fasi della Luna,
passate e future. A questo scopo, un complesso ingranaggio trasferiva il
movimento da una ruota, che rappresentava il ciclo solare, a un'altra che
indicava le rivoluzioni siderali della Luna, secondo il rapporto di 254
rivoluzioni siderali della Luna ogni 19 anni solari.
- Dal punto di vista tecnologico, sono due le
caratteristiche salienti del meccanismo. La prima è la complessità degli
ingranaggi, che producono il rapporto desiderato, 254:19, con l'impiego di
una ventina di ruote dentate. E' questa complessità che fa classificare
l'oggetto tra i "lavori di orologeria". La seconda caratteristica
è la più notevole ed è la presenza di un differenziale, cioè di un
meccanismo che permette di ottenere una rotazione di velocità pari alla
somma o alla differenza di due rotazioni date. La funzione del differenziale
era quella di mostrare, oltre ai mesi lunari siderali, le lunazioni,
ottenute sottraendo il moto solare al moto lunare siderale.
- Price arriva alla conclusione che la presenza
di questo singolo oggetto di alta tecnologia è sufficiente per modificare
le nostre idee sulla civiltà classica e smentire definitivamente i luoghi
comuni sul disprezzo dei Greci per la tecnologia e sull'insuperabile solco
che l'istituzione della schiavitù avrebbe creato tra la teoria e le scienze
sperimentali ed applicative.
it.wikipedia.org/wiki/Macchina_di_Anticitera
www.astronomia.com/2008/08/05/la-macchina-di-anticitera/
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