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ORTODOSSIA
Gli ortodossi hanno duemila anni di storia (ortodossia vuol dire
"retta dottrina" o "giusta fede"). La separazione
tra ortodossi e cattolici è avvenuta nel 1054, in maniera ufficiale, con le
reciproche scomuniche. Solo nel 1967 sono state abolite in un incontro
fra il papa Paolo VI e il patriarca di Costantinopoli Atenagora.
Dal 1054 sono stati fatti alcuni tentativi di riconciliazione: a
Lione nel 1274 e a Firenze nel 1438, ma senza risultati. Anzi, a causa
di questi tentativi, la chiesa greca (con sede a Costantinopoli) è
caduta
in discredito, tanto che la chiesa ortodossa di Mosca ha preso a
considerarsi, nel 1589, sua legittima erede (la "terza Roma").
In seguito, altre chiese si separarono da Costantinopoli, ma senza
mutare i dogmi dell'ortodossia: la Greca nel 1833, la Bulgara nel
1870, la Serba nel 1920, la Rumena nel 1865, l'Albanese nel 1937. Col
tempo si sono formate chiese ortodosse in Polonia (che ad es. si è
staccata da quella russa), in Cecoslovacchia, Ungheria, Finlandia,
Cina, Giappone, USA, in vari paesi dell'Europa occidentale, ecc.
La chiesa greco-ortodossa cadde in mano dei turchi nel 1453
(oggi conta a Istanbul poche migliaia di seguaci, anche se il
patriarcato di Costantinopoli ha giurisdizione su circa 1.800.000
fedeli sparsi in Turchia, Creta, Dodecaneso e Diaspora, cioè
Australia, Nuova Zelanda, Finlandia, Nord e Sudamerica, ecc.). Prima
dei turchi, Costantinopoli aveva subìto il saccheggio dei crociati
nel 1204.
Quali le divergenze del passato e del presente fra
cattolici e ortodossi?
- L'aggiunta latina del Filioque nel Credo. Secondo
i greci il Filioque rende il Figlio uguale al Padre e subordina
lo Spirito ad entrambi. Viceversa, senza il Filioque il Padre resta
superiore al Figlio, il quale è diverso dallo Spirito, nel senso che
è "generato" dal Padre, mentre caratteristica fondamentale
dello Spirito è quella di "procedere" soltanto dal Padre,
in quanto la processione è "di origine" (la relazione qui
vuole essere causale).
E' stata la tradizione teologica franca (al
tempo di Carlo Magno) a inserire il Filioque nel Credo,
malgrado l'8° Concilio ecumenico dell'879 condannasse quanti
toglievano o aggiungevano qualcosa al Credo di Nicea-Costantinopoli, o
lo considerassero anche solo come un "insegnamento". D'altra
parte già col settimo canone del Concilio di Efeso la chiesa aveva
vietato formalmente l'uso di un Credo diverso. (Sul Filioque
clicca qui).
- Il celibato del clero, che i greci respingono, esigendolo
invece nei monaci e nei vescovi. (Nella chiesa cattolica è stato
sanzionato nel 1123 con il 1^ Concilio lateranense).
- Il battesimo è valido solo per triplice immersione. La
formula non dice: "Io ti battezzo", ma: "Tu sei
battezzato" (la formula è passiva anche nella confessione, in
quanto il sacerdote si deve sentire semplice "strumento di
Dio"). La chiesa romana ha praticato il battesimo per immersione
solo fino al XIII sec., sostituendolo poi con quello per infusione o
aspersione.
- Battesimo, cresima e comunione devono essere amministrati contemporaneamente.
La chiesa romana, dopo il Concilio di Trento (1543-1563), ha
posticipato l'amministrazione della Cresima al momento in cui il
bambino raggiunge l'età della ragione e può dare una conferma
personale della fede che il padrino ha professato per lui al momento
del Battesimo.
- Battesimo, Cresima e Ordine non imprimono in chi li riceve alcun
"sigillo" o "carattere" (quindi ad es. lo stato
clericale può essere abbandonato).
- La comunione è valida se viene offerta con pane fermentato
e vino rosso. Non può essere celebrata privatamente, né senza
il cantore o il diacono, e non più di una volta al giorno, ed è
vietata in alcuni giorni dell'anno (ad es. il venerdì santo).
La
chiesa romana introdusse il pane azzimo nell'XI secolo, ha poi deciso
che gli elementi del pane e del vino potevano consacrarsi solo in virtù
delle parole del sacerdote: "Prendete e mangiate… Prendete e bevete…"; infine ha tolto ai laici la comunione col calice.
- La consacrazione del pane e del vino avviene non solo con la
recitazione della formula, ma anche con l'epiclesi (invocazione
dello Spirito Santo).
- Nel matrimonio ministri del sacramento non sono gli sposi ma
resta il sacerdote.
- Il sacerdote può amministrare ordinariamente tutti i
sacramenti, ad eccezione dell'ordine.
- Ammettono il divorzio, ma i preti vedovi non possono
risposarsi. I laici, in genere, possono sposarsi fino a tre volte.
- Rifiutano le statue e prediligono le icone (nelle quali
è generalmente vietato dipingere il Padre).
- Hanno il calendario giuliano (13 giorni di differenza
rispetto al gregoriano). L'anno ecclesiastico comincia il 1^
settembre.
- I digiuni sono piuttosto rigorosi: 6 settimane a Natale, 7
settimane a Pasqua e altri ancora.
- Non riconoscono il primato di Pietro sugli apostoli. Pietro
-essi dicono- partecipò al Concilio di Gerusalemme come "eguale
fra eguali" (anzi il Concilio era presieduto da Giacomo). E la
famosa pericope citata dai cattolici (Mt 16,18) va interpretata nel
senso che "pietra" significa "fede" (o confessione
di fede) e non "persona fisica" (in riferimento allo stesso
Pietro). Capo della chiesa resta Gesù Cristo.
- Non riconoscono il primato della sede di Roma sulle altre sedi
ecclesiastiche (come da Concilio Vaticano I). La chiesa ortodossa
universale è una federazione di comunità nazionali autonome
che si governano in maniera collegiale, attraverso un sinodo o
concilio locale, ed esercitano la propria giurisdizione soltanto sui
propri fedeli. Non si concede mai ad un vescovo di una provincia più
importante il diritto d'intervenire negli affari di una provincia meno
importante, meno che mai può essere riconosciuto a un vescovo un
potere politico su tutti gli altri vescovi. Al massimo si può
riconoscere un primato d'onore o di anzianità (p.es. in un concilio
qualche vescovo o metropolita, ritenuto importante per tradizione,
può dirigere i lavori).
I Padri della Chiesa, onorando nel vescovo di
Roma il vescovo della capitale dell'Impero, gli donarono la
prerogativa di presiedere nell'onore e lo considerarono semplicemente
come il primo vescovo nella gerarchia ("primus inter pares").
In seguito, col 2^ Concilio Ecumenico (terzo canone) si decise che il
vescovo di Costantinopoli doveva avere il primato d'onore dopo il
vescovo di Roma, essendo Costantinopoli la "Nuova Roma".
Poi
col 4^ Concilio ecumenico di Calcedonia (28° canone) si diede al
vescovo di Costantinopoli la prerogativa di "primus inter pares",
poiché Costantinopoli era diventata capitale dell'impero.
L'istanza
suprema della chiesa universale è il concilio ecumenico.
Probabilmente il primo papa che ha rifiutato questo atteggiamento di
collegialità è stato Nicola I (858-867), allorché cercò di
presentarsi come "sovrano della chiesa e del mondo intero per
diritto divino".
- Non riconoscono che la chiesa di Roma sia stata fondata da
Pietro, in quanto non documentato dal N.T.
- Non riconoscono l'infallibilità del papa:
"infallibile" al massimo può essere, per loro, un concilio
ecumenico universalmente riconosciuto (a posteriori).
In
particolare considerano validi e quindi infallibili solo i primi sette
concili ecumenici.
Il papato, globalmente inteso, non può essere
considerato "infallibile", anche perché molti papi sono
stati scomunicati o deposti da concili di vescovi. P.es. nel IV sec.
papa Liberio aderì all'arianesimo e nel V sec. papa Zosimo approvò una
confessione di fede eretica che negava il peccato originale; nel VI
sec. papa Virgilio fu condannato dal 5^ Concilio per delle opinioni
errate; nel VII sec. papa Onorio cadde nell'eresia monotelita e fu
condannato dal 6^ Concilio ecumenico.
- Rifiutano i due dogmi dell'immacolata concezione e
dell'assunzione (Maria, secondo gli ortodossi, ha ereditato come tutti il peccato
originale ed è quindi morta come tutti).
- Rifiutano la prassi delle indulgenze, l'idea del Purgatorio e
l'idea del Limbo.
- Generalmente i monasteri sono composti da laici non aventi il
sacerdozio. Lo stile di vita è contemplativo.
- Rifiutano l'uso di qualunque strumentazione tecnica durante la
liturgia: usano il coro ma non il canto gregoriano.
- Le liturgie generalmente vengono fatte nelle lingue antiche del
greco e paleoslavo, ma nella diaspora si usano anche quelle
moderne. Il rito più importante è quello greco-bizantino, che è
stato adottato da greci, russi, bulgari, ungheresi, romeni, ecc.
Questo rito si suddivide in tre liturgie: s. Crisostomo (ordinaria),
s. Basilio (per i momenti forti dell'anno) e Presantificati (in alcuni
giorni della Quaresima).
- Rifiutano il proselitismo e vanno cauti con l'ecumenismo. Non
s'interessano di politica, in quanto accettano la completa separazione
di Chiesa e Stato.
- Il segno di croce viene fatto con tre dita e finisce sul
cuore.
- Il clero e i monaci portano sempre la barba. Spesso i monaci
non si tagliano mai i capelli.
A) In tutto il mondo gli ortodossi sono circa 160 milioni (mancano
statistiche precise). La chiesa russa è la più importante di tutte
(circa 80-100 milioni di fedeli).
B) In Italia vi sono chiese del patriarcato di Costantinopoli, di Mosca,
di Serbia, di Romania e di Polonia.
C) Da tempo si pensa di indire un Concilio panortodosso mondiale.
Uno dei problemi maggiori che dovrà affrontare sarà la
sovrapposizione di più chiese, appartenenti a diverse giurisdizioni,
su un medesimo territorio (ad es. ad Antiochia in Turchia vi sono tre
patriarcati cattolici e due ortodossi con pochissimi fedeli).
Bibliografia -
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Opere di P. Evdokimov
Autori vari
- Celora Giorgio,
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La grande Chiesa bizantina. L'ambito ecclesiale dell'ortodossia,
Queriniana
- Palamas Gregorio,
Che cos'è l'ortodossia. Capitoli, scritti ascetici, lettere, omelie.
Testo greco a fronte, Bompiani
- Cabasilas Nicola,
Commento della divina liturgia, EMP;
La madre di Dio. Tre omelie mariane, Scritti Monastici
- Croce Giuseppe M.,
La badia greca di Grottaferrata e la rivista
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Cattolicesimo e ortodossia fra unionismo ed ecumenismo (1799-1923), Libreria Editrice Vaticana
- Petrà Basilio,
La chiesa dei Padri. Breve introduzione all'ortodossia, EDB
- Thual François,
Geopolitica dell'ortodossia, SEB Società Ed. Barbarossa
- Marino Antonino,
Storia della legislazione sul culto delle immagini. Dall'inizio fino
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- Siri Giuseppe,
Il dovere dell'ortodossia. Editoriali di «renovatio» e note al clero,
Giardini;
Il primato della verità. Lettere pastorali sull'ortodossia,
Giardini
- Staniloae Dumitru,
Il genio dell'ortodossia, Jaca Book
- Passarelli Gaetano,
Macario Crisocefalo (1300-1382). L'omelia sulla festa
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Pontificio Istituto Orientale
-
Guardando verso oriente. Un dialogo con l'ortodossia, Camaldoli
- J. Meyendorff, La chiesa ortodossa ieri e oggi, Morcelliana,
Brescia 1962;
San Gregorio Palamas e la mistica ortodossa, Gribaudi;
La teologia bizantina. Sviluppi storici e temi dottrinali, Lampi
di Stampa
- Zernov, Il cristianesimo orientale, Il Saggiatore, Milano 1962;
La rinascita religiosa russa del XX secolo, La Casa di Matriona
- C. Andronikof, Il senso delle feste, AVE, Roma 1973
- V. Peri, Chiesa romana e "rito" greco, Paideia,
Brescia 1975.
- N. Cabasilas, La vita in Cristo, Utet, Torino 1971.
- AA.VV., Il primato di Pietro, Il Mulino, Bologna 1968.
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Città Nuova
- Piero Coda, Il grido dell'unità, in "Città Nuova"
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Sulla Filocalia
- AA.VV.
La filocalia. Vol. 4;
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Vol.
1, Gribaudi,
-
Filocalia. Testi di ascetica e mistica della Chiesa orientale. Vol.
1,
Vol. 2, Libreria Editrice Fiorentina
-
Piccola filocalia della preghiera del cuore, Paoline Editoriale
Libri
- Deseille Placide,
La spiritualità ortodossa e la Filocalia, Borla
-
La filocalia, amore del bello, Qiqajon
-
Nicodemo l'Aghiorita e la Filocalia, Qiqajon
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