- Ecco alcune attività da fare a scuola o in gruppo.
- Dopo aver raccolto diverse riviste, da quelle più popolari a quelle per un target più selezionato, esamina le pagine pubblicitarie e cerca di riconoscere e valutare i vari elementi (headline, copy, ecc...). Rispondi poi a queste domande: "Che cosa promette e che cosa mantiene" questa pagina?
- Su quali "temi" i messaggi insistono di più? (sapore d'antico, casalinghe soddisfatte, famiglie felici, bambini paffutelli, manager prestigiosi, yuppies d'assalto
).
- Quali immagini di donna, uomo, società, propongono? Quale modello di comportamento viene proposto a bambini, ragazzi, giovani, adulti?
- Calcola la quantità di pubblicità presente in un numero di giornale, di settimanale, di mensile. Quali spazi occupa e in che proporzione rispetto agli articoli?
- Esamina i prodotti per categoria (alimentari, cosmesi, igiene, abbigliamento, casalinghi
). Che tipo di "promessa" fanno?
GIUDICHIAMO LA PUBBLICITÀ
- Organizza un processo alla pubblicità: da una parte, nel banco degli imputati: un pubblicitario, una ditta, il rappresentante di un network privato; dall'altra un rappresentante dei consumatori. Quali argomenti porteresti a favore della requisitoria e quali in difesa della pubblicità? Alla fine, la parola alla giuria per il verdetto che dovrà decidere se "l'imputata" è "colpevole" o "innocente".
INVENTA UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA
- Potresti reclamizzare un prodotto di tua invenzione, una iniziativa del gruppo-classe o "rilanciare" la loro immagine a scuola, in parrocchia, nel quartiere. Segui le diverse fasi di una campagna a partire dal brief fino allaffissione e alla verifica finale.
SCOPRI LA VIOLENZA NELLA PUBBLICITÀ
Sono quattro le modalità in cui la violenza pubblicitaria può manifestarsi:
- violenza nei contenuti (testi o immagini) dei singoli messaggi (linguaggio aggressivo, carico, intenso, tendente a costringere, a esercitare violenza, come p.es. nei "trailer" dei film, ma vedi anche i messaggi ingannevoli o mascherati o quelli riguardanti i "prodotti a rischio": tabacco, alcool, medicinali);
- violenza delle modalità diffusive (l'eccesso quantitativo, l'intrusività, cioè interruzione di film e altri programmi, sovrapposizioni ecc., ma anche l'inserimento nel tessuto narrativo: dal "product placement" alla combinazione con la trama nella fiction, e anche la "pubblicità redazionale" per la moda, i film ecc.);
- violenza nei rapporti con i media (in che modo i media vengono condizionati dalla pubblicità, vedi p.es. il film di Robert Redford, Quiz show).
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