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FRANCO CASADEI Franco Casadei (Bertinoro di
Forlì-Cesena, 1946), medico otorinolaringoiatra, vive e lavora a Cesena.
Dall’età del liceo compositore di “zirudèlle” e filastrocche in
vernacolo romagnolo, solo dal 2000 scrive liriche in lingua italiana.
Impegnato in ambito sociale e civile, già responsabile dell’Associazione
“Medicina e Persona” di Cesena, attualmente coordina il gruppo “Amici
AVSI” di Cesena che opera a sostegno dei progetti dell’Associazione
Volontari per il Servizio Internazionale, presente nei paesi più poveri
del mondo.
Vincitore 1° premio per la poesia singola inedita:
- Premio Nazionale “Antonio Veggiani” (Cesena, 2000)
- Concorso Nazionale “Brontolo”, poesia satirico-umoristica (Salerno,
2005)
- Premio “CARLO LEVI” (Torino, 2005)
- Premio “UNGARETTI” (Napoli, 2005)
- Concorso Nazionale Letterario “Città di Cremona” 2006
- Premio “Paesepoesia” (Belvedere Ostrense - Ancona, 2006)
- Premio “San Giovanni Bono” (Cesena, 2006).
- Premio “Ercole Labrone – Yorick” (Reggio Emilia, 2006)
- Premio “Primetta Marrucci” (Livorno, 2007)
- Premio “Una storia che si fa vita” (Cesena, 2007)
- Concorso Internazionale “Roscigno Vecchia” (Salerno, 2007)
- Premio “Urgonautiche” (Cesena, 2007)
- Premio Editoriale Golden Press “L’incontro” (Genova, 2007)
- Premio “ La Poesia onesta” (Ancona, 2008)
- Concorso “Oscar della poesia” (Torino, 2008)
Vincitore 2° - 3° premio per la poesia singola inedita:
- Premio “Mario Tobino” (Lucca, 2002)
- Premio internazionale “Aldo Spallicci” (Castrocaro di Forlì-Cesena,
2006)
- Concorso “Pablo Neruda” (Pavia, 2006)
- Concorso Internazionale “D’Annunzio” (Pescara, 2006)
Vincitore 1° premio per il volume edito di liriche “I giorni ruvidi
vetri”:
- Premio “Emma Piantanida” (Legnano, 2003)
- Concorso C.A.P.I.T. “Terzo Millennio” (Roma, 2007)
Vincitore 1° premio con silloge inedita:
- Premio Internazionale “Centro Giovani e Poesia” di Triuggio (Monza,
2003)
- Premio Luigi Di Liegro (Roma, 2007)
Vincitore 1° premio per la poesia dialettale:
- Premio “Rumagna in poesia”, per la migliore interpretazione (Cesena,
2004)
- Premio “Urgonautiche” (Cesena, 2006)
Pubblicazione dei volumi di liriche: “I giorni ruvidi vetri” (Il
Ponte Vecchio - Cesena, 2003) e “Se non si muore” (Ibiskos Editore –
Empoli, 2008).
Poesie tradotte in lingua romena su Steaua, rivista edita dall’Unione
degli Scrittori Romeni.
Contatto
Siti:
Da "Premio nazionale di poesia 2008 - La poesia onesta - Sezione A Raccolta di poesie in italiano
Ci vorrebbe un poeta
Ci vorrebbe un poeta
in ogni strada,
la sua voce che canta la follia,
parole capaci d’incantare
nel respiro ansante delle ore
la riva rassicura
ma la vela è destinata al vento.
Luce che scendi e ti spargi
Luce che scendi e ti spargi,
neve abbagliante, non ti ho perduta
investimi come incendio
al vento, non mi farò spina
o chiodo rovesciato, sarò delicato,
fiore d’alba che s’inchina
un vuoto la vita senza fuoco,
come la morte alle soglie delle case,
rischiara le mie notti, luce,
luce che scendi.
I cerchi dei tuoi anni
Come luce nel suo fervore
in un giorno bianco di ciliegi
mi sei piovuta dentro
un amore inquieto,
caduto nell’agguato
se l’è portato il vento,
un esodo di addii e ritorni
ore di sere
lontane dai tuoi pianti segreti
ti guardo di soppiatto
nella calma del sonno che t’incalza
leggo i cerchi dei tuoi anni
fino al ramo di nuovo germogliato.
Bruno e Rosalba*
Quella sera, dopo la fiumana, la riva
sfaldata al gioco delle vostre corse
ingenue, non siete tornati
e io, di tre anni, tre giorni sulle ginocchia
di mia madre, abbracciato al suo dolore.
Adagiati su legni di porta, dalla bocca
un rivolo sottile di bava, di melma,
gente dai casali, dai vigneti e donne e vecchie
un mormorio sommesso per l’aia
chi si segnava, chi portava acqua, chi lenzuoli
e fiori, due uomini in nero dagli sguardi lunghi
e io,
tre giorni su quel grembo duro di singhiozzi
in attesa d’un risveglio come quando Rosalba
e Bruno si fingevano, per gioco, morti
stagioni di silenzio, di respiri grandi
come il vuoto, troppo lungo il gioco…
non aspetto più i loro scherzi, i salti
con la corda, mia sorella che mi spettinava
quel 21 settembre piangevo
per venire al fiume, avreste custodito
i miei tre anni, vi avrei salvato, forse,
forse avete salvato me.
*In memoria di Rosalba e Bruno di 11 e 12 anni,
fratelli maggiori dell’autore, annegati nel 1949
sulle colline romagnole nel torrente che
attraversa il terreno di proprietà della famiglia. |
“Nighthawks” (Nottambuli)*
In un angolo di metropoli
la vetrina di un caffè
- è l’ora delle strade vuote -
nell’oscurità un bagliore livido
dentro l’orbita cava di finestre
gli ultimi tre avventori inchiodati
al banco come insetti di una collezione,
uno chino davanti all’ultimo bicchiere,
un uomo una donna ben vestiti
hanno esaurito le parole
in una notte in cui nulla è accaduto,
il barista stanco di una giornata
di poche mance e di sogni per domani,
tutti nella luce spietata dei neon
di lì a poco sul marciapiede
lo schianto della saracinesca
i tre se ne andranno come ombre
per opposte strade.
*Dipinto del pittore americano
Edward Hopper (1942)
Presunzione
Ho voglia
di non fare nulla
starmene inerte
quando Dio
mi chiederà conto
di ogni ora vuota
risponderò
“non so contare…”
Quesito
Mi alzo triste
senza una ragione.
Il saccente di turno
insinua si tratti
di biochimica
ormoni
enzimi cerebrali.
Si tolga dai piedi…
sono già triste abbastanza.
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