L'INFINITO

Se vuoi sentir recitare questo canto da un grande interprete come Claudio Carini,
clicca su questo file mp3 oppure scaricalo da qui

Per gentile concessione di "Recitar Leggendo Audiolibri"

C.L.XIII.22

Ingrandisci

Sempre caro mi fu quest’ermo colle
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni e la presente
e viva, e il suon di lei: Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.