ECONOMIA E SOCIETA' |
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ALIMENTAZIONE E MALATTIA
"Un uomo chiamato Piero incontra un giorno un amico. "Luigi, come sei cambiato!" gli urla sulle orecchie sorpreso. "Hai messo su un bel po' di chili, hai molti più capelli bianchi dell'ultima volta che ci siamo visti, sei addirittura più basso... Ma cosa ti è successo?" Luigi lo guarda con un'espressione tranquilla, poi gli risponde calmo: "Ma io sono Roberto". Piero lo fissa imperturbabile, poi un guizzo gli appare improvviso negli occhi: "Dio mio, Luigi, hai cambiato anche il nome?" Un autore assai noto al pubblico dei lettori, Anthony De Mello, ha sintetizzato questa breve storiella in una frase molto significativa: "La cosa più difficile al mondo è ascoltare e vedere. Vedere ci obbligherebbe forse a cambiare. Se guardiamo, perdiamo il precario controllo che siamo riusciti ad avere sulla nostra vita. Abbiamo bisogno solo di essere pronti a imparare". Prima o poi del resto arriva per tutti il momento di aprire gli occhi e guardarsi intorno. Una malattia, un'improvvisa sciagura, un cambiamento repentino nelle nostre esistenze. E tutto viene messo in discussione. Per essere pronti dunque è necessario ritornare padroni delle proprie vite e decidere da sé cosa è giusto e sbagliato per noi. Soprattutto se c'è di mezzo la salute. Alimentazione e Malattia La sfida più difficile a cui siamo chiamati oggi è il saper uscire dall'alimentazione odierna e prendersi il rischio di essere e restare diversi. L'alimentazione di fine millennio, prevalentemente di tipo industriale, infatti ha carenza di enzimi e vitamine, la moda americana degli hamburger caldi con patatine sta impoverendo la dieta dei giovani, si continua ad abusare della carne senza sapere che essa veicola agenti cancerogeni, soprattutto se consumata alla griglia. Quando un malato di cancro si rivolge alla medicina, il medico dovrebbe subito convincerlo a mangiare sano e naturale. Solo così il corpo potrà affrontare meglio la battaglia con la morte. E questo conferma quanto sia importante nella nostra esistenza una corretta alimentazione. Ma un fiore cresciuto con pessima acqua su pessimo terreno non sarà mai forte e sano anche usando il miglior fertilizzante al mondo. Bisogna dunque agire prima possibile, soprattutto sui più giovani. Oggi giorno si utilizzano volentieri prodotti biologici per cercare di colmare le lacune del nostro mangiar male: ma a che servono se si continua a fumare? E a che serve comprare verdure fresche se poi vengono lasciate mesi e mesi nel freezer a devitalizzarsi? Carne e zucchero sono veleni, eppure ne abusiamo tutti ogni giorno senza controllo. Mangiamo quello che ci propina la pubblicità e non ci sfiora neppure l'idea di coltivare in proprio, quando possibile, un fazzoletto di orto. Classificazione dei cibi I cibi possono essere classificati in varie categorie e ognuna di esse ha le sue caratteristiche. Vediamo cosa ne pensa il geobiologo Yves Primault nel suo ultimo libro "Mettiamo il letto al posto giusto" (p. 77): "I cibi si classificano in quattro categorie. Ci sono i cibi biogenici che generano la vita e sono la base qualitativa dell'alimentazione (grano, cereali, legumi, verdure e legumi germogliati). Ci sono i cibi bioattivi che attivano la vita e sono la base quantitativa ideale dell'alimentazione (bacche, frutta, verdure, legumi, grano, cereali e oleoginose giunte a maturazione). Ci sono anche i cibi biostatici che rallentano la vita. Sono infatti alimenti le cui forze vitali sono state ridotte dal tempo e dal freddo e dal calore (pesce, carne, pollame, uova formaggi). E infine i cibi biocidi che distruggono la vita. Zucchero, sale, té, caffé, glutine, alcol, grassi cotti, additivi e aromatizzanti chimici". C'è un rimedio a tutto L'alimentazione dovrebbe essere il più vasta possibile, lo dicevano anche gli antichi. Ippocrate, padre dell'odierna medicina, infatti soleva affermare: "Mangiate tutto e un po' di tutto". Come fare allora per liberarsi dell'alimentazione industriale? Bisogna sempre chiedersi cosa stiamo mangiando e se va bene per mantenerci sani e coscienti. La risposta verrà da sé. Nessuno può vincere una battaglia senza combattere. Quando sopraggiunge una malattia ci è difficile accettare che sia toccato proprio a noi. E allora cerchiamo le cause che l'hanno provocata: inquinamento, fatalità, ingiustizia divina. Tutte cause esterne che non tengono conto che in realtà siamo solo noi i responsabili del nostro corpo per il quale spesso non ci impegniamo a dovere. Spetta a noi dunque prevenire e fare il possibile perché abbia il meglio. Ne beneficerà così l'intera nostra persona e chi ci sta attorno. "Mens sana in corpore sano" dicevano gli antichi. L'uomo dunque deve cercare l'equilibrio e l'alimentazione è uno dei fattori più importanti per conseguirlo. La malattia infatti nasce sia sul piano fisico, su quello mentale e su quello spirituale. Non accade nulla senza che tutti e tre ne risentano. Quindi, senza l'interazione tra i tre piani, così come insegnano nelle università svizzere, la malattia non verrà mai debellata. In Tibet affermano: qualsiasi alimento lascia nel corpo una traccia che dura circa una settimana. E' dunque chiara l'importanza di nutrirsi con il cibo più sano possibile. Come trovarlo? Basta smettere di guardare le pubblicità e affidarsi al buon senso dei nostri vecchi. Sarà più facile di quanto pensiate. (riflessioni dal Convegno internazionale di Oncologia, Centro ricerca anticancro e Provincia di Treviso, ottobre 1999) Parliamone ancora... L'alimentazione ideale ed equilibrata non si basa soltanto su cibi naturali, biologici, cibi insomma coltivati senza sostanze chimiche. E' necessario sfuggire a questo luogo comune per non rischiare di cadere in grossolani errori che comprometteranno l'equilibrio generale di tutto l'organismo. "Possiamo immaginare i vari tipi di cibo come lenti diversamente colorate che ci fanno vedere lo stesso mondo in tante tonalità differenti. Per cui chi si ciba di 'dolore' causerà unicamente sofferenza e distruzione, come chi si ciba di 'veleni' produrrà inquinamento e desolazione. Quanti invece si ciberanno di alimenti semplici avranno la forza di cambiare il destino del mondo" (Giada Solari, Terzo Millennio, ottobre 1999). La società odierna si caratterizza per un tipo di alimentazione che ha invaso in poco meno di 50 anni le nostre tavole. Alimenti sottoposti a processi industriali, tecnologici, di raffinazione riempiono le nostre dispense e sembrano esser diventati indispensabili per la nostra alimentazione. Zucchero e prodotti zuccherati, bevande industriali e colorate, alimenti geneticamente modificati, tutto questo arriva in casa nostra portato direttamente dai mass media che con pubblicità martellanti ci fanno credere che senza di essi non potremo mai vivere. In realtà bisognerebbe tornare indietro e riscoprire la genuinità di una alimentazione più sana, magari anche più vegetariana. L'energia che l'uomo ricava dai vegetali è infatti più resistente di quella scaturita dalla carne. Non è corretto dunque dire che un'alimentazione vegetariana indebolisce il fisico e non favorisce la crescita. Una dieta cerealicola a base di vegetali, ben equilibrata, può sviluppare i muscoli e produrre energia e forza più di quella a base di prodotti animali. Insomma è necessario percorrere un cammino che conduca alla totale indipendenza da quanto il mercato ci impone, riflettendo nel contempo sull'importanza di rispettare l'ambiente e quanto esso produce per noi. Come curarsi? Alcune verdure o alcuni tipi di frutta meglio si adattano a determinate cure, sia disintossicanti che rimineralizzanti. Vediamone alcuni. * Limone: è particolarmente indicato nelle cure disintossicanti e dimagranti come pure contro i reumatismi e le artriti * L'uva e il pomodoro: integrano bene queste cure eminentemente rimineralizzanti * La carota: è ineguagliabile per la cura di tutte le affezioni intestinali anche le più gravi; ha inoltre un potere rimineralizzante come le mele e le arance La cottura dei cibi: un bene o un male? Ogni manipolazione cui è sottoposto un alimento naturale ne modifica le associazioni molecolari e ne diminuisce l'efficacia energetica. E' soprattutto quando è crudo che il vegetale trasmette al corpo umano o animale tutte le sue proprietà. Sarà dunque opportuno limitare all'indispensabile la cottura, orientandosi in pari tempo verso i sistemi di cottura che modificano il meno possibile l'alimento per preservarne al massimo le caratteristiche. Quanto sia importante l'alimentazione lo dimostrano gli studi effettuati in materia. Se si nutre un animale esclusivamente con prodotti di sintesi pura o sterilizzati o conservati per molto tempo si producono gravi perturbazioni paragonabili a quelle provocate dalla mancanza di sole. E associando la carenza solare al nutrimento sterilizzato si arriva rapidamente alla morte. Si eviteranno dunque tutti gli apparecchi di cottura che permettono lo sviluppo di temperature molto elevate, equivalenti a una sterilizzazione; occorrerà anche eliminare dalla dieta gli alimenti conservati e limitarsi a cuocere i cibi nel minor quantitativo di acqua possibile (salvo nel caso di zuppe e minestre), o addirittura senz'acqua, mettendo sul fondo della pentola dei vegetali molto ricchi di acqua (insalata, cipolle, zucca, pomodori) e un po' d'olio (preferibilmente d'oliva). Si può ricorrere anche alla cottura a vapore ma in tal caso va tenuto presente che il vapore, passando attraverso gli alimenti asporta alcune sostanze utili (sali minerali) che pertanto finiscono nell'acqua di cottura a meno che questa non sia utilizzata. Un metodo accettabile consiste nell'avvolgere gli alimenti in una carta impermeabile e nell'immergere il pacco nell'acqua in modo che l'apertura di esso emerga dal liquido. Chiudere poi il recipiente con un coperchio e metterlo sul fuoco. La durata della cottura varia a seconda del genere degli alimenti ma in ogni caso occorre aggiungere gli aromi e il sale a fine cottura. Si evitino pentole in alluminio (questo metallo infatti libera sempre sali di alluminio il cui effetto sull'organismo non è certo salutare) e si dia la preferenza alla ghisa nera o smaltata, all'acciaio inossidabile. Può anche essere utilizzato il rame, ma bisogna fare molta attenzione che sui recipienti non vi siano tracce di verderame, veleno pericoloso. Infine, poiché il vetro pirofilo contiene in genere sali di piombo le riserve in tal caso sono più che lecite. Ogni qualvolta è possibile, i vegetali devono essere cotti con il loro involucro naturale, ricco di principi attivi. E' consigliabile allora pelarli o sbucciarli solo quando è indispensabile, limitandosi nella maggior parte dei casi a lavarli una sola volta oppure a strofinarli sotto il rubinetto Una ricetta antica... Sembra che la 'zuppa di Ippocrate' fosse considerata dagli antichi il rimedio più efficace contro molte malattie, cancro compreso. Essi la facevano con cipolle, prezzemolo, sedano, porro e cerfoglio. Ma gli elementi di questa zuppa si possono ritrovare ancor più efficaci in un piatto di verdure crude o in un bicchiere di succo di verdura. Le bevande più buone e sane La bevanda più semplice e gradevole è l'acqua con l'aggiunta di qualche goccia di succo di limone o di abbondante succo di frutta (arance, mela, uva). Per sfruttare completamente il limone e non perdere nessuna delle sue proprietà benefiche, si mettano le score in un recipiente che poi si riempie con acqua bollente. Si lasci macerare tutta la notte e l'indomani si filtri e si aggiunga al momento di utilizzare il liquido, succo di limone appena spremuto. Si otterrà una bevanda eccellente per la digestione, per le funzioni epatiche e per la stitichezza. I decotti di cereali sono nutrienti e ricostituenti; si preparano facendo bollire piano 20 g per ogni litro di acqua i cereali (grano, avena, orzo, mais, segala) ridotti in polvere. Lasciar riposare tutta la notte e, la mattina dopo, riportare a ebollizione, poi filtrare con garza o con uno straccio sottile per estrarne il succo. Si può aromatizzare la bevanda con succo di limone o di altri frutti o con miele. Dopo il pasto o la prima colazione una bevanda calda è sempre gradita; il timo è particolarmente indicato e anche altre erbe aromatiche come rosmarino, menta, salvia. La limonata calda con un po' di miele poi è un ottimo digestivo. |
Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"