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Il teatro della sorpresa
(Teatro sintetico, Fisicofollia Parole in libertà sceneggiate Declamazione dinamica e sinottica Teatro-giornale Teatro-galleria di quadri Discussioni improvvisate di strumenti musicali, ecc.)
11 ottobre 1921
F.T. Marinetti,
F. Cangiullo
Abbiamo glorificato e
rinnovato il Teatro di Varietà. Abbiamo nel Teatro Sintetico distrutto le
preoccupazioni di tecnica, verosimiglianza, logica continuata e preparazione
graduata.
Abbiamo nel Teatro Sintetico creato le nuovissime miscele di serio e di comico,
di personaggi reali e irreali, le compenetrazioni e le simultaneità di tempo e
di spazio, i drammi d'oggetti e le dissonanze, le immagini sceneggiate, le
vetrine d'idee e di gesti. Se oggi esiste un giovane teatro italiano con miscele
serio-comiche-grottesche, personaggi irreali in ambienti reali, simultaneità e
compenetrazioni di tempo e spazio, lo si deve al nostro Teatro Sintetico.
Oggi noi imponiamo al teatro un altro balzo in avanti. Il nostro Teatro della
Sorpresa si propone di esilarare sorprendendo, con tutti i mezzi, fatti idee
contrasti non ancora portati da noi sul palcoscenico, accozzi divertenti non
ancora sfruttati da noi, e capaci di scuotere giocondamente la sensibilità
umana.
Abbiamo più volte dichiarato che elemento essenziale dell'arte è la sorpresa,
che l'opera d'arte è autonoma, assomiglia soltanto a se stessa e perciò appare
come un prodigio. Infatti, la Primavera di Botticelli - come molti altri
capolavori - aveva al suo apparire, oltre ai valori diversi di composizione,
ritmi, volumi e colori, il valore essenziale della sua originalità
sorprendente. La nostra conoscenza di questo quadro, i plagi e le imitazioni che
suscitò, hanno distrutto oggi questo valore di sorpresa. Ciò dimostra come il
culto delle opere passate (ammirate, imitate e plagiate) sia, oltre che
pernicioso ai nuovi ingegni creatori, vano e assurdo, dato che si può oggi
ammirare, imitare e plagiare soltanto una parte di quelle opere.
Raffaello, avendo scelto per un suo affresco una parete di una sala del Vaticano
già decorata qualche anno prima dal pennello del Sodoma, fece raschiare da
quella parete l'opera meravigliosa di questo pittore, e l'affrescò, in omaggio
al proprio orgoglio creatore e pensando che il valore principale di un'opera
d'arte è costituito dalla sua apparizione sorprendente.
Perciò diamo una importanza assoluta al valore di sorpresa. Tanto più che dopo
tanti secoli pieni di opere geniali, le quali (ognuna al suo apparire)
sorpresero, oggi è difficilissimo sorprendere.
Nel Teatro della Sorpresa, la pietra della trovata che l'autore lancia dev'essere
tale da:
1)Colpire di sorpresa gioconda la sensibilità del pubblico, in pieno.
2) Suggerire una continuità
di altre idee comicissime a guisa di acqua schizzata lontano, di cerchi
concentrici di acqua o di echi ripercossi.
3) Provocare nel pubblico
parole e atti assolutamente impreveduti, perché ogni sorpresa partorisca nuove
sorprese in platea, nei palchi e nella città la sera stessa, il giorno dopo,
all'infinito.
Allenando lo spirito italiano alla massima elasticità, con tutte le sue
ginnastiche spirituali extra-logiche, il Teatro della Sorpresa vuole strappare
la gioventù italiana alla monotona funerea abbrutente ossessione politica.
Concludendo: il Teatro della Sorpresa contiene oltre a tutte le fisicofollie di
un caffè-concerto futurista con partecipazione di ginnasti, atleti,
illusionisti, eccentrici, prestigiatori, oltre il Teatro Sintetico, anche un
Teatro-giornale del movimento futurista e un Teatro-galleria di plastica, e
anche declamazioni dinamiche e sinottiche di parole in libertà compenetrate di
danze; poemi paroliberi sceneggiati, discussioni musicali improvvisate tra
pianoforti, pianoforte e canto, libere improvvisazioni dell'orchestra, ecc.
Il Teatro Sintetico (creato da Marinetti, Settimelli, Cangiullo, Buzzi, Mario
Carli, Folgore, Pratella, Jannelli, Nannetti, Remo Chiti, Mario Dessy, Balla,
Volt, Depero, Rognoni, Soggetti, Masnata, Vasati, Alfonso Dolce) è stato
imposto vittoriosamente in Italia dalle Compagnie Berti, Ninchi, Zoncada,
Tumiati, Mateldi, Petrolini, Luciano Molinari; a Parigi e a Ginevra dalla
Società avanguardista Art e Libertè; a Praga dalla Compagnia cecoslovacca del
Teatro Svandovo.
Il nostro Teatro della Sorpresa è stato rappresentato e imposto dalla Compagnia
Futurista De Angelis ai pubblici di Napoli. Palermo, Roma, Firenze, Genova,
Torino, Milano, i quali furono - secondo l'espressione di un quotidiano poco
favorevole, Il Giorno - "spaventosamente allegri". A Roma, i
passatisti furono straordinariamente insolenti e furono legnati da Marinetti, da
Cangiullo e dai fratelli Fornari. È leggendario il calcio che il pittore Totò
Fornari incuneò nel cervello posteriore di un passatista salito sul
palcoscenico per riprendere un suo argomento vegetale. Con quel calcio a
sorpresa, il pittore Fornari infornò nel palco il passatista.
Il Teatro della Sorpresa espose a Napoli i quadri del pittore futurista
Pasqualino Cangiullo; a Roma, i quadri del pittore futurista Totò Fornari,
presentati alla ribalta dal pittore Balla; a Firenze, i quadri del pittore
futurista Marasco; a Milano, i quadri del pittore futurista Bernini.
Il Teatro della Sorpresa impose le discussioni fra pianoforti improvvisatori e
pianoforte e violoncello inventate dai musicisti futuristi Aldo Mantia, Mario
Bartoccini, Vittorio Mortari e Franco Badi.
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