F.T. MARINETTI
Nel 1° Manifesto del
Futurismo, pubblicato dal "Figaro" il 20 febbraio 1909, cioè circa 2 anni prima
della fondazione dell'Associazione Nazionalista Italiana e circa 3 anni prima
della guerra libica, noi ci proclamammo Nazionalisti futuristi, cioè
antitradizionali. Glorificammo il patriottismo, l'esercito e la guerra;
iniziammo una campagna anticlericale e antisocialista per preparare un'Italia
più grande, più forte, più progredita e più novatrice, una Italia liberata dal
suo passato illustre, e perciò atta a crearsi un futuro immenso.
Per risvegliare l'antitriplicismo e l'irredentismo, iniziammo il movimento
futurista a Trieste, nella quale città avemmo l'onore di tenere la prima delle
nostre Serate futuriste (Politema Rossetti, 12 gennaio 1910).
Chiudemmo la nostra seconda Serata futurista (Milano - Teatro Lirico - 15
febbraio 1910) gridando: Viva la Guerra sola igiene del mondo! Viva Asinari di
Bernezzo! Abbasso l'Austria!
Questi gridi, lanciati a quattromila spettatori e ripetuti dalla massa degli
studenti ci procurarono, in quel momento di pacifismo e di quietismo, un uragano
di fischi, le ingiurie e le calunnie dei cosidetti benpensanti;
Già avevamo lanciato in tutta Italia il seguente manifesto (Elezioni generali
del 1909):
Elettori futuristi!
Noi futuristi, avendo per unico programma politico l'orgoglio, l'energia e
l'espansione nazionale, denunciamo al paese l'incancellabile vergogna di una
possibile vittoria clericale.
Noi futuristi invochiamo da tutti i giovani ingegni d'Italia una lotta ad
oltranza contro i
candidati che patteggiano coi vecchi e coi preti.
Noi futuristi vogliamo una rappresentanza nazionale che, sgombra di mummie,
libera da ogni viltà pacifista, sia pronta a sventare qualsiasi agguato, a
rispondere a qualsiasi oltraggio.
I FUTURISTI
Il nostro atteggiamento
apertamente guerresco e ferocemente patriottico fu la principale causa delle
ostilità e delle calunnie che ci furono sistematicamente prodigate dalla stampa
italiana.
Con milioni di manifesti, volumi e opuscoli in tutte le lingue, con moltissimi
pugni e schiaffi, con più di 800 conferenze, esposizioni e concerti, noi
imponemmo in tutto il mondo e particolarmente in Europa, il predominio del genio
creatore e novatore italiano sui geni creatori delle altre razze.
Noi così abbiamo avuto la gloria di portare l'arte italiana alla testa dell'arte
mondiale, da noi molto sorpassata e lasciata indietro.
Allo scoppiare della guerra libica (1911) pubblicammo quest'altro manifesto:
Noi futuristi che da più di
due anni glorifichiamo, tra i fischi dei Podagrosi e dei Paralitici, l'amore del
pericolo e della violenza, il patriottismo e la guerra, sola igiene del mondo,
siamo felici di vivere finalmente questa grande ora futurista d'Italia, mentre
agonizza l'immonda genia dei pacifisti, rintanati ormai nelle profonde cantine
del loro risibile palazzo dell'Aja.
Abbiamo recentemente cazzottato con piacere, nelle vie e nelle piazze, i più
febbricitanti avversari della guerra, gridando loro in faccia questi nostri
saldi principii:
1. Siano concesse all'individuo e al popolo tutte le libertà, tranne quella di
essere vigliacco
2. Sia proclamato che la parola ITALIA deve dominare sulla parola LIBERTA'
3. Sia cancellato il fastidioso ricordo della grandezza romana, con una
grandezza italiana cento volte maggiore.
L'Italia ha oggi per noi la forma e la potenza di una bella dreadnought con la
sua squadriglia d'isole torpediniere. Orgogliosi di sentire uguale al nostro il
fervore bellicoso che anima tutto il Paese, incitiamo il governo italiano,
divenuto finalmente futurista, ad ingigantire tutte le ambizioni nazionali,
disprezzando le stupide accuse di pirateria e proclamando la nascita del
PANITALIANISMO.
Poeti, pittori, scultori e musici futuristi d'Italia! Finché duri la guerra,
lasciamo da parte i versi, i pennelli, gli scalpelli e le orchestre! Son
cominciate le rosse vacanze del genio! Nulla possiamo ammirare, oggi, se non le
formidabili sinfonie degli shrapnels e le folli sculture che la nostra ispirata
artiglieria foggia nelle masse nemiche.
F.T.Marinetti
E nell'ottobre 1913, diffondemmo fra gli elettori questo nostro programma politico, che ottenne la fervida adesione di tutta la gioventù italiana.
PROGRAMMA POLITICO FUTURISTA
Italia sovrana assoluta. - La parola ITALIA deve dominare sulla parola LIBERTA'.
Tutte le libertà, tranne quella di essere vigliacchi, pacifisti, anti-italiani.
Una più grande flotta e un più grande esercito; un popolo orgoglioso di essere
italiano, per la Guerra, sola igiene del mondo e per la grandezza di un'Italia
intensamente agricola, industriale e commerciale.
Difesa economica e educazione patriottica del proletariato.
Politica estera cinica, astuta e aggressiva Espansionismo coloniale - Liberismo.
Irredentismo - Panitalianismo - Primato dell'Italia.
Anticlericalismo e antisocialismo.
Culto del progresso e della velocità, dello sport, della forza fisica, del
coraggio temerario, dell'eroismo e del pericolo, contro l'ossessione della
cultura, l'insegnamento classico, il museo, la biblioteca e i ruderi.
Soppressione delle Accademie e dei Conservatorii.
Molte scuole pratiche di commercio, industria e agricoltura. Molti istituti di
educazione fisica. Ginnastica quotidiana nelle scuole. Predominio della
ginnastica sul libro.
Un minimo di professori, pochissimi avvocati, pochissimi dottori, moltissimi
agricoltori, ingegneri, chimici, meccanici e produttori di affari.
Esautorazione dei morti, dei vecchi e degli opportunisti, in favore dei giovani
audaci.
Contro la monumentomania e l'ingerenza del Governo in materia d'arte.
Modernizzazione violenta delle città passatiste (Roma, Venezia, Firenze, ecc.).
Abolizione dell'industria del forestiero, umiliante ed aleatoria.
QUESTO PROGRAMMA VINCERA'
il programma
clerico-moderato-liberale il programma democratico-repubblicano-socialista
Monarchia e Vaticano Repubblica
Odio e disprezzo del popolo Popolo sovrano
Patriottismo tradizionale e commemorativo Internazionalismo pacifista
Militarismo intermittente Antimilitarismo
Clericalismo Anticlericalismo
Protezionismo gretto o liberismo fiacco Liberismo interessato
Culto degli avi e scetticismo Mediocrazia e scetticismo
Senilismo e moralismo Opportunismo e affarismo Senilismo e moralismo Opportunismo
e affarismo
Forcaiolismo Demagogismo
Culto dei musei, delle rovine dei monumenti Culto dei musei, delle rovine, dei
monumenti
Industria del forestiero Industria del forestiero
Ossessione della cultura Sociologia da comizio
Accademismo Razionalismo positivista
Ideale di un'Italia archeologica, bigotta e podagrosa Ideale di un'Italietta
borghesuccia, tirchia e sentimentale
Quietismo ventraiolo Quietismo ventraiolo
Vigliaccheria nera Passatismo Vigliaccheria rossa Passatismo
MILANO, 11 ottobre 1913
Per il gruppo dirigente del
Movimento futurista:
Marinetti - Boccioni - Carrà - Russolo
Dal 20 agosto 1915 ad oggi,
aspettando la gioia di batterci alla frontiera orientale, organizzammo le due
prime violentissime dimostrazioni antineutrali a Milano. Dirigemmo poi, a Roma e
a Milano, nelle università e nelle piazze, più di 30 dimostrazioni altrettanto
efficaci.
Fummo parecchie volte arrestati, e fummo i soli a subire 5 giorni di carcere
cellulare per aver domandato violentemente la grande e igienica nostra guerra.