F.T. MARINETTI
1.Il partito politico
futurista che noi fondiamo oggi vuole un'Italia libera forte, non più sottomessa
al suo grande Passato, al forestiero troppo amato e ai preti troppo tollerati:
una Italia fuori tutela, assolutamente padrona di tutte le sue energie e tesa
verso il suo grande avvenire.
2.L'Italia, unico sovrano. Nazionalismo rivoluzionario per la libertà, il
benessere, il miglioramento fisico e intellettuale, la forza, il progresso, la
grandezza e l'orgoglio di tutto il popolo italiano.
3.Educazione patriottica del proletariato. Lotta contro l'analfabetismo.
Viabilità. Costruzione di nuove strade e ferrovie. Scuole laiche elementari
obbligatorie con sanzioni penali. Abolizione di molte Università inutili e
dell'insegnamento classico. Insegnamento tecnico obbligatorio nelle officine.
Ginnastica obbligatoria con sanzioni penali. Educazione all'aria aperta,sportiva
e militare, scuole di coraggio e d'Italianità.
4.Trasformazione del Parlamento mediante un'equa partecipazione di industriali,
di agricoltori, di ingegneri e di commercianti al Governo del Paese. Il limite
minimo di età per la deputazione sarà ridotto a 22 anni. Un minimo di deputati
avvocati (sempre opportunisti) e un minimo di deputati professori (sempre
retrogradi). Un parlamento sgombro di rammolliti e di canaglie. Abolizione del
Senato. Se questo Parlamento razionale e pratico non dà buoni risultati, lo
aboliremo per giungere ad un Governo tecnico senza parlamento, un Governo
composto di 20 tecnici eletti mediante suffragio universale.
Rimpiazzeremo il Senato con una Assemblea di controllo composta di 20 giovani
non ancora trentenni eletti mediante suffragio universale. Invece di un
Parlamento di oratori incompetenti e di dotti invalidi, moderato da un Senato di
moribondi, avremo un governo di 20 tecnici eccitato da una assemblea di giovani
non ancora trentenni.
Partecipazione eguale di tutti i cittadini italiani al Governo. Suffragio
universale uguale e diretto a tutti i cittadini uomini e donne. Scrutinio di
lista a larga base. Rappresentanza proporzionale.
5. Sostituire all'attuale anticlericalismo rettorico e quietista un
anticlericalismo d'azione, violento e reciso, per sgombrare l'Italia e Roma dal
suo medioevo teocratico che potrà scegliere una terra adatta ove morire
lentamente.
Il nostro anticlericalismo intransigentissimo e integrale, costituisce la base
del nostro programma politico, non ammette mezzi termini né transazioni, esige
nettamente l'espulsione.
Il nostro anticlericalismo vuole liberare l'Italia dalle chiese, dai preti, dai
frati, dalle monache, dalle madonne, dai ceri e dalle campane.
(Censura)
Unica religione, l'Italia di
domani. Per lei noi ci battiamo e forse morremo senza curarci delle forme di
governo destinate necessariamente a seguire il medioevo teocratico e religioso
nella sua fatale caduta.
6.Abolizione dell'autorizzazione maritale. Divorzio facile. Svalutazione
graduale del matrimonio per l'avvento graduale del libero amore e del figlio di
Stato.
7.Mantenere l'esercito e la marina in efficienza fino allo smembramento
dell'impero austro- ungarico. Poi, diminuire gli effettivi al minimo, preparando
invece numerosissimi quadri di ufficiali con rapide istruzioni. Esempio:
duecentomila uomini con sessantamila ufficiali, la cui istruzione può essere
suddivisa in quattro corsi trimestrali ogni anno. Educazione militare e sportiva
nelle scuole. Preparazione di una completa mobilitazione industriale (armi e
munizioni) da realizzarsi in caso di guerra contemporaneamente alla
mobilitazione militare. Tutti pronti, con la minore spesa, per una eventuale
guerra o una eventuale rivoluzione.
Bisogna portare la nostra guerra alla sua vittoria totale, cioè allo
smembramento dell'impero austro-ungarico, e alla sicurezza dei nostri naturali
confini di terra e dì mare, senza di che non potremmo avere le mani libere per
sgombrare, pulire, rinnovare e ingigantire l'Italia.
Abolire il patriottismo commemorativo, la monumentomania e ogni ingerenza
passatista dello Stato nell'arte.
8.Preparazione della futura socializzazione delle terre con un vasto demanio
mediante la proprietà delle Opere Pie, degli Enti Pubblici e con la
espropriazione di tutte le terre incolte e mal coltivate. Energica tassazione
dei beni ereditari e limitazione di gradi successori.
Sistema tributario fondato sulla imposta diretta e progressiva con accertamento
integrale. Libertà di sciopero, di riunione, di organizzazione, di stampa.
Trasformazione ed epurazione della Polizia. Abolizione della Polizia politica.
Abolizione dell'intervento dell'esercito per ristabilire l'ordine.
Giustizia gratuita e giudice elettivo. I minimi salari elevati in rapporto alle
necessità della esistenza. Massimo legale di 8 ore di lavoro. Parificazione ad
eguale lavoro delle mercedi femminili con le mercedi maschili. Leggi eque nel
contratto di lavoro individuale e collettivo. Trasformazione della Beneficenza
in assistenza e previdenza sociale. Pensioni operaie.
Sequestro dei due terzi di tutte le sostanze guadagnate con forniture di guerra.
9.Costituzione di un patrimonio agrario dei combattenti. Occorre acquistare una
determinata quantità della proprietà terriera d'Italia pagandola a prezzi da
fissarsi con criteri speciali, e darla, con le debite cautele e riserve ai
combattenti, o, in caso di loro soccombenza, alle famiglie superstiti.
Al pagamento delle terre così acquistate deve provvedere la nazione intera,
senza distinzione di classe, ma con distinzione progressiva di posizione
finanziaria, con elargizioni volontarie e con imposte.
Il pagamento delle terre occorrenti potrebbe estinguersi entro cinquant'anni
dallo spossessamento, in modo che il contributo della Nazione, sotto forma di
elargizioni o di imposta, sarebbe minimo. Rientrino, se ve ne sono, nel
patrimonio agrario dei combattenti, le terre espropriate per debito d'imposta.
Tutti i lavoratori manuali che avranno prestato servizio militare nelle zone
delle operazioni dovranno essere inscritti per cura dello Stato nella "Cassa
Nazionale di previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai" a far
data dal primo giorno del loro effettivo servizio. Lo Stato dovrà pagare i
contributi annuali per tutta la durata della guerra. L'iscrizione dei militari
cornbattenti alla "Cassa Nazionale" avverrà d'ufficio, sarà posta a carico dello
Stato per tutto il periodo corrispondente al servizio militare, e produrrà un
onere continuativo a carico degli interessati per tutto il resto della loro
vita.
L'assegno congiunto alla concessione di medaglie al valor militare sarà
triplicato. - Il limite di età stabilito nei corsi sarà prolungato per i reduci
della zona delle operazioni di un tempo equivalente alla durata della guerra. -
Ai reduci della zona delle operazioni, quando ottengano un pubblico impiego,
saranno computati il servizio militare e le campagne agli effetti dell'anzianità
e della pensione, provvedendo lo Stato, quando ne sia il caso, ai versamenti
alla Cassa Pensioni per il tempo passato dal militare sotto le armi.- Per dieci
anni dopo la guerra le amministrazioni dovranno alternare concorsi liberi con
concorsi esclusivamente riservati ai reduci della zona delle operazioni ed ai
mutilati di guerra fisicamente suscettibili del servizio richiesto.
10. Industrializzazione e modernizzazione delle città morte che vivono tuttora
del loro passato. Svalutazione della pericolosa e aleatoria industria del
forestiero.
Sviluppo della marina mercantile e della navigazione fluviale. Canalizzazione
delle acque e bonifiche delle terre malariche. Mettere in valore tutte le forze
e le ricchezze del paese. Frenare l'emigrazione. Nazionalizzare e utilizzare
tutte le acque e tutte le miniere. Concederne lo sfruttamento a enti pubblici
locali. Agevolazioni all'industria e all'agricoltura cooperative. Difesa dei
consumatori.
11.Riforma radicale della Burocrazia divenuta oggi fine a sé stessa e Stato
nello Stato. Sviluppare per questo le autonomie regionali e comunali.
Decentramento regionale delle attribuzioni amministrative e relativi controlli.
Per fare di ogni amministrazione uno strumento agile e pratico, diminuire di due
terzi gli impiegati raddoppiando gli stipendi dei Capi-servizio e rendendo
difficili ma non teorici i concorsi. Dare ai Capi-servizio la responsabilità
diretta e il conseguente obbligo di alleggerire e semplificare tutto. Abolire
l'immonda anzianità, in tutte le amministrazioni, nella carriera diplomatica e
in tutti i rami della vita nazionale. Premiazione diretta dell'ingegno pratico e
semplificatore negli impieghi. Svalutazione dei diplomi accademici e
incoraggiamento con premi della iniziativa commerciale e industriale. Principio
elettivo nelle cariche maggiori. Organizzazione semplificata a tipo industriale
nei rami esecutivi.
Il partito politico futurista che noi fondiamo oggi, e che organizzeremo dopo la
guerra, sarà nettamente distinto dal movimento artistico futurista. Questo
continuerà nella sua opera di svecchiamento e rafforzamento del genio creatore
italiano. Il movimento artistico futurista, avanguardia della sensibilità
artistica italiana, è necessariamente sempre in anticipo sulla lenta sensibilità
del popolo. Rimane perciò una avanguardia spesso incompresa e spesso osteggiata
dalla maggioranza che non può intendere le sue scoperte stupefacenti, la
brutalità delle sue espressioni polemiche e gli slanci temerari delle sue
intuizioni.
Il partito politico futurista invece intuisce i bisogni presenti e interpreta
esattamente la coscienza di tutta la razza nel suo igienico slancio
rivoluzionario. Potranno aderire al partito politico futurista tutti gli
italiani, uomini e donne d'ogni classe e d'ogni età, anche se negati a qualsiasi
concetto artistico e letterario.
Questo programma politico segna la nascita del partito politico futurista
invocato da tutti gli italiani che si battono oggi per una più giovane Italia
liberata dal peso del passato e dallo straniero.
Sosterremo questo programma politico con la violenza e il coraggio futurista che
hanno caratterizzato sin qui il nostro movimento nei teatri e nelle piazze.
Tutti sanno in Italia e all'estero ciò che noi intendiamo per violenza e
coraggio.