À LA GIRAFE |
Acconciatura femminile di moda dopo il
1820. I capelli, guarniti con fiocchi, nastri e piume,
si alzano fino a picchi sproporzionati e, oltre ai
classici spilloni ornamentali, devono essere sostenuti
da fili di ferro. |
À LA VILLE DE PARIS |
Prima tipologia del magazzino di vendita
che, aperto nel 1841, pratica il sistema dei "prezzi
fissi", eliminando, così, la fase della negoziazione
tra il mercante e il cliente. Con il nuovo sistema
commerciale la visione della merce esposta è slegata
dall’atto dell’acquisto: si può girare liberamente tra
la grande varietà di produzioni seriali a prezzi
accessibili, senza l’obbligo di comprare. Si avvia un
processo di spersonalizzazione del punto vendita ed un
riversamento della dimensione comunicativa
direttamente sugli oggetti. |
ABBOZZO |
Lavoro preparatorio avanzato di un’opera,
che fa seguito a uno schizzo. In genere non verrà
conservato, poiché l’opera sarà dipinta sull’abbozzo,
ricoprendolo in parte o del tutto. |
ABITI SIMULTAINES simultainés |
Abiti creati da Sonia Delaunay, pittrice
di origine russa che si rifà agli impressionisti, con
i quali condivide le opinioni sulla percezione
cromatica: in quello che appare come un colore unico
si possono individuare, attraverso «una visione
atmosferica e non sintetica», una molteplicità di
tinte diverse dalla cui combinazione deriva l’effetto
finale. Sul rapporto tra le sfumature di colore si
sviluppa la ricerca nel campo della moda, ma anche di
ogni arte visiva: il linguaggio utilizzato dalla
Delaunay ricollega moda e pittura in un percorso denso
di contaminazioni, che, nel gioco delle forme e dei
colori, esaltano il movimento dei corpi. |
ABITO A CAMPANA |
Con l’abbandono della tournure,
rappresenta la prima elaborazione di un modello più
semplice. Un lieve agio nel camminare è ottenuto da
gonne più corte, che lasciano scoperti i piedi. |
ABITO RAZIONALE |
Proposto nel 1850 da Amelia Bloomer come
modello pratico per le donne, è costituito da calzoni
alla turca, molto ampi, portati sotto una gonna larga
e corta al ginocchio. Idea ripresa dalla viscontessa
Halberton nel 1881 come fondamento dell’Associazione
per il Vestito Razionale, nata con l’intento di
sensibilizzare le donne a rinunciare al rigido busto. |
ABRASIONE |
Operazione mediante la quale si eliminano
dalla lastra metallica segni, iscrizioni, solchi
precedentemente incisi. L'abrasione si ottiene
utilizzando uno strumento, il brunitoio, per
schiacciare il metallo e riempire i solchi già
scavati. |
ACCADEMIA |
Società di scienziati, artisti, uomini di
lettere, specializzati in uno o più campi
(letteratura, pittura, architettura, ecc.). Create con
questo nome in Italia nel XV secolo, le accademie si
sono sviluppate in Francia a partire dal XVI secolo.
La loro principale vocazione è stabilire regole e
principi nei campi che le riguardano. La parola
Accademia designa anche una pratica di pittura in cui
l'artista lavora sulla base di un modello nudo. Detto
termine deriva dal nome di un parco e palestra nei
pressi di Atene, dove Platone fondò una associazione
verso il 387 a.C. allo scopo di insegnare e discutervi
argomenti filosofici. Nel Quattrocento il nome fu
assunto, in Italia, da un gruppo di umanisti che si
riuniva per discussioni e scambi di vedute culturali;
tale gruppo acquisì grande fama in Firenze, essendo
sotto il patronato di Lorenzo de Medici. In campo
artistico, Accademia, nel Cinquecento, finì per
significare studio accademico, ossia lo studio di un
illustre maestro attorno al quale si riunivano altri
artisti a schizzare e ad abbozzare da un modello.
L’Accademia Bandinelli, nel 1531, ne è uno dei primi
esempi noti. Lo studio e la scuola accademici
raggiunsero importanti risultati in Francia, al
principio dell’Ottocento, soprattutto per merito del
David. Il termine definisce altresì un’accademia
ufficiale intesa ad elevare la condizione
dell’artigiano vincolato alle corporazioni portandolo
almeno al livello dello scrittore, del poeta o del
musicista. L’Accademia del Disegno del Vasari, fondata
nel 1563, fu la prima di questo genere e si valse
della protezione e del patronato di monarchi e di
altri mecenati. Conseguentemente gli artisti che
fecero parte di accademie ufficiali subirono le
imposizioni dei governanti, come avvenne in Francia
durante il regno di Luigi XIV, quando l’arte ricevette
impulso ed efficacia in virtù, appunto, dell’Académie
Royale de Peinture e Sculpture istituita dal Colbert.
Il XVIII secolo vide un incremento nella fondazione
d’innumerevoli accademie in ogni Paese. Una tra le più
famose fu la Royal Academy fondata a Londra nel 1768,
che cercò anche di facilitare l’insegnamento ai
giovani artisti. Col mutamento dell’assetto sociale
dell’Ottocento, le accademie più conciliabili, per la
loro tendenza ad una grande arte, sia con l’autocrazia
che con la democrazia, acquistarono un tono dogmatico
e supponente. Ne conseguirono degli scismi che
spinsero gli arditi artisti progressisti a tentare
nuove vie, mentre l’accademia, con la ricchezza delle
sue tradizioni ed il peso delle sue eredità, sembrò
diventare un ostacolo per ogni arte e per gli artisti. |
ACCADEMICO |
Si definisce accademica un’opera
(pittura, disegno, ecc.) rispondente alle regole
decretate dall'accademia. Termine spesso utilizzato in
senso spregiativo per qualificare un’opera
convenzionale o poco ispirata. |
ACCESSORI |
Per Accessori si intendono le calze, la
lingerie, le scarpe (calzature), le borse e le cinte
(pelletteria), i cappelli (modisteria), i gioielli, la
bigiotteria, le acconciature posticce; poi va
considerato ancora il trucco (cosmetica); un settore a
parte rappresentano, invece, le pellicce
(pellicceria), la moda mare (costumi, parei,
copricostumi, teli da spiaggia), l’abbigliamento
speciale per gli sport; infine, essendo diventato il
telefono cellulare un fenomeno di massa, non può
restare escluso dall’elenco degli a. che
contribuiscono a formare l’immagine di una persona,
così come sarà forse prossimamente per le altre
protesi tecnologiche da indossare (wearable). |
ACCIAIATURA |
Processo di copertura di una lastra per
mezzo di elettrolisi al fine di ottenere un maggior
numero di tirature. La lastra, solitamente di rame,
viene coperta da un sottile strato metallico a base di
nichel, cromo, acciaio e resa quindi più resistente
alla pressione esercitata dal torchio. |
ACCOUNT |
La figura professionale attraverso cui
avviene la mediazione tra l’azienda e l’agenzia
pubblicitaria. Il lavoro dell’account consiste nel
saper cogliere la filosofia del marchio e
operativizzare in un progetto comunicativo il
messaggio da trasmettere al target prescelto. |
ACIDAZIONE |
Nella tecnica di riproduzione
calcografica, immissione della lastra di metallo nel
bagno (generalmente acido nitrico) affinché si
verifichi la morsura del metallo lasciato scoperto dai
segni effettuati dall’incisore. |
ACQUAFORTE |
L'acquaforte è una tecnica di incisione
calcografica (calcografia) così chiamata dall’antico
nome dell’acido nitrico (acqua forte) utilizzato come
mordente sulla matrice, costituita da una lastra di
metallo (rame) nella quale il disegno viene inciso
mediante questo acido. La lastra, precedentemente
ricoperta di un sottile strato di vernice grassa
resistente all'acido, viene incisa dal disegnatore con
una punta d'acciaio fino a giungere al rame.
Successivamente si passa alla "morsura": la lastra
viene immersa in una soluzione di acido nitrico e
acqua che intacca le parti scoperte, lasciando intonse
quelle su cui c'è la vernice. Questa viene poi tolta,
per passare alla fase dell'inchiostratura e della
stampa. L'acquaforte si differenzia dall'incisione a
bulino su lastra metallica per la naturalezza delle
linee che dà effetti simili a quelli di un disegno a
matita o a penna. |
ACQUATINTA |
L'acquatinta (da: acqua tinta), è un
procedimento di incisione simile all'acquaforte
apparso nel XVIII secolo. Il disegno viene inciso su
una lastra metallica che è poi parzialmente ricoperta
di polvere di resina. La lastra viene immersa
nell’acido, che attacca le zone non protette dalla
resina. Il risultato è simile a un lavis
all'inchiostro di China o al nero di seppia. La più
adatta alla stampa colorata, ma di tecnica assai
complessa; per lo più usata come ausiliare
dell’acquaforte. La si ottiene in due modi: applicando
direttamente col pennello, sul metallo nudo, l'acido,
delimitandone il campo d’azione con vernici resistenti
alla morsura, oppure per mezzo di speciali
preparazioni dette grane. Queste consistono nel
cospargere la lastra di granellini di varia materia
(dal bitume alla sabbia), in modo che l’acido intacchi
soltanto gli interstizi tra di essi. Fatta una prima
morsura, si ricoprono di vernice resistente le parti
del disegno già sufficientemente corrose, si toglie
dalle altre la prima grana, e la si sostituisce con
una più fine, in modo che la successiva morsura
intacchi più numerosi interstizi. Si possono
sovrapporre in questo modo più grane ottenendo una
ricca gamma di corrosioni che nella stampa si muterà
in gradazione di chiari e di scuri, rendendo
l’incisione efficacissima nella resa di più delicati
trapassi luminosi, simile nell’aspetto all’acquerello. |
ACQUERELLO |
Pittura con colori trasparenti stemperati
in acqua con gomma arabica, che richiede prontezza e
sicurezza di esecuzione per il rapido essiccamento
delle tinte. Il supporto è generalmente la carta o
anche la seta, specie in Estremo Oriente. Mentre per
la decorazione dei manoscritti la pittura ad
acquerello era già adoperata fin dalla antichità,
l’acquerello propriamente detto, che si vale di tinte
acquose e, per il bianco, del bianco stesso della
carta, entra nell’uso corrente nel sec. XVIII in
Inghilterra e si diffonde nel sec. XIX. Fama
grandissima l’acquerello raggiunse con Turner che ne
perfezionò la tecnica sostituendo ai colori minerali
quelli vegetali, e con Bonington, che lo usò oltre che
nei paesaggi e nelle vedute anche nelle scene storiche
in genere. Opere squisite su seta e su carta, sono
dovute agli orientali che ritrassero poetici paesaggi,
animali e fiori. In Cina l'acquerello fiorì
incessantemente dal sec. III al XV e in Giappone, dove
fu importato dalla Cina insieme alla religione
buddista nel sec. VI, godette di una continua fortuna
fino alle soglie del sec. XIX: nomi famosi di
acquerellisti sono quelli del cinese Wang Wei (sec.
VIII) e del giapponese Hokusai (1760 1849). |
ACROMATISMO |
Assenza di colore. In pittura,
l'acromatismo è ottenuto mescolando un colore primario
e il suo colore complementare, o alcuni colori primari
insieme. |
ACTION PAINTIING |
Lanciato dall'americano Jackson Pollock,
questo movimento produrrà delle opere in cui il gesto
e l'azione del pittore di fronte alla sua tela sono
primordiali. Vedi anche drip painting. |
AEROGRAFO |
Strumento di precisione per produrre
linee sottilissime, campiture di colore uniforme, toni
sfumati, invadenze di sfumature in colore uniforme,
brevettato nel 1893 dall’inglese Charles Burdick. È
costituito da una penna che spruzza il colore mediante
un flusso di aria compressa. Il colore può essere di
vario tipo (acquerello, inchiostro, olio, anche
tempera, purché ben diluita) e viene inserito in un
apposito serbatoio attraverso un’apertura laterale. Il
flusso d’aria è fornito da un compressore, collegato
alla penna da un tubo flessibile; l’aria compressa
nebulizza il colore che esce dall’altra estremità
della penna, regolato da opportuni meccanismi a
valvola. L’aerografo è particolarmente utilizzato dai
disegnatori, anche per ritocchi di fotografie o di
disegni eseguiti con altre tecniche. |
AEROPITTURA |
L'aeropittura è un'espressione del
Futurismo, che la celebrò con un apposito Manifesto,
edito nel 1929. Da principio aveva un'accezione
generica di esaltazione del volo e della vita aerea;
poi, alla Biennale di Venezia del 1926, l'aeropittura
assunse il carattere di formulazione plastica spaziale
con elementi figurativi casuali e contrapposizione di
piani in movimento. Eloquenti manifestazioni di
aeropittura sono la decorazione dell'aeroporto di
Ostia, realizzata da G. Dottori nel 1929, e il dipinto
La candela sull'aeroporto di T. Crali. |
AFFICHE |
L'affiche era il manifesto stampato,
affisso in luogo pubblico per reclamizzare o un
prodotto, o un evento, o uno spettacolo. A partire
dalla fine dell'Ottocento assume una sua dignità
artistica per gli stretti contatti con i movimenti
artistici d'avanguardia, di cui divulga in maniera
immediata ed estremamente comunicativa contenuti e
forme, fino a diventare parte della moderna
pubblicità. Il periodo d'oro dell'affiche è legato
all'art nouveau, quando artisti di altissimo livello
si impegnano nella realizzazione di questi stampati,
facendone vere e proprie opere d'arte. Vanno citati
almeno i nomi dei francesi J. Chéret, A. Mucha, H.
Toulouse-Lautrec; degli italiani M. Dudovich, F.
Laskoff; dei tedeschi Gaigg, Wagulo; degli inglesi J.
de Holden Stone, H. Dudley e dei polacchi J. Palka e
Lipinski. |
AFFLUENTI |
Tipologia di consumatori rappresentata da
adulti ricchi che vogliono ostentare il proprio
status, adottano uno stile classico e sono orientati,
nelle scelte vestimentarie, dalla marca. |
AFFRESCO |
Procedimento di pittura murale che usa
dei colori su un intonaco di malta fresca. Da qui il
nome di affresco. Su un primo strato di malta steso
sulla muratura, detto arricciato o arriccio (composto
da una parte di calce spenta e due sabbia di fiume),
si traccia, quando è asciutto, il disegno preparatorio
della composizione. Nel Trecento e nel Quattrocento il
disegno era tracciato direttamente a monocromo
sull'arriccio (sinopia); dalla fine del Quattrocento
si preferì l'uso del cartone, il cui disegno veniva
riportato a spolvero sull'intonaco. Sull'arriccio si
stende poi una malta più fine di sabbia silicea, calce
spenta e talora polvere di marmo impastata con acqua
pura, detta intonaco. Poiché l'affresco deve essere
eseguito sull'intonaco ancora umido, questo viene
preparato soltanto su quella parte di superficie che
si presume verrà dipinta in un giorno ("giornate").
Tecnica dell’affresco: i pigmenti usati, che non
contengono alcun fissativo, sono mescolati al latte di
calce. Una volta stesi sulla malta, i colori
s'incorporano ad essa. A causa di motivi climatici,
l’affresco si deteriora assai più nelle regioni
nordiche, fredde e umide. Anche per questo, il centro
di fioritura dell’affresco fu l’Italia, dove già nei
tempi antichi gli etruschi (ipogei), i romani (Pompei)
ed i cristiani (catacombe) ne avevano lasciato
preziose testimonianze. Senza che la pratica ne
venisse mai del tutto interrotta, essa riprese con
estremo vigore sul finire del Duecento e dal Trecento
in poi attinse a risultati eccezionali. Si dedicarono
all’affresco recandolo alle sue massime altezze
estetiche Giotto, Masaccio, Piero della Francesca,
Michelangelo, Raffaello, Paolo Veronese, Pietro da
Cortona, Tiepolo, ecc. Affreschi celebri: il soffitto
della Cappella Sistina e il Giudizio Universale di
Michelangelo a Roma. |
AFFUMICATURA |
Processo a cui si sottopone la lastra
calcografica per renderla pronta a ricevere
l’incisione. L’affumicatura avviene sulla superficie
della lastra, dove in precedenza è stato depositato
uno strato di cera. Successivamente è fatta penetrare
della polvere di nerofumo nella cera, che diviene
nera; si evidenzieranno così i segni dell’attrezzo che
praticherà l’incisione. |
AGENTE DI VENDITA |
Intermediario commerciale che gestisce la
rappresentanza di una o più "case". Visita
direttamente i negozianti mostrando loro una parte
preselezionata del campionario, registra gli ordini e
consiglia sull’esposizione dei capi nel punto vendita. |
AGGLUTINANTE |
Sinonimo di legante, o espressione
designante alcuni leganti dalle caratteristiche
particolari. |
ALLA PRIMA |
Espressione designante un’opera che viene
realizzata "all’impronta", senza uno schizzo o un
abbozzo preliminare. |
ALLEGORIA |
Soggetto di un quadro che fa allusione a
un concetto. Per esempio l’amore, la libertà, la
giustizia, la vanità dell’uomo. |
ALTORILIEVO |
Tecnica di scultura dove le immagini si
staccano con rilievo quasi interamente dal fondo, su
cui sono rilevate. |
AMBULANTI GRUPPO DEGLI |
Questo gruppo di pittori e scultori russi
si forma intorno al 1870 per estinguersi una
cinquantina d’anni più tardi. Esso propone esposizioni
itineranti sull’arte slava. |
ANAGLIFO |
Procedimento di riproduzione fondato sul
principio della stereoscopia. Due immagini identiche
sono stampate l’una dopo l’altra con un leggero
sfasamento, in due colori complementari (per esempio:
una in azzurro, l'altra in arancione). |
ANALISI DEI TREND |
Analisi volta all’individuazione di
fenomeni sociali e culturali di lungo periodo — non
direttamente inerenti la moda — attraverso i quali si
possono delineare gli scenari di mutamento del
mercato. E' un’analisi empirica basata
sull’osservazione delle dinamiche e dei comportamenti
di consumo, ambedue fortemente determinati dai valori
sociali predominanti. |
ANAMORFOSI |
La tecnica dell'anamorfosi consiste nel
dissimulare una figura o un oggetto deformandolo. La
forma reale originaria potrà essere riconosciuta
soltanto osservando l’oggetto o la figura deformati
secondo una particolare prospettiva o attraverso uno
specchio deformante. Molto apprezzato nel
Rinascimento, questo procedimento consente al pittore
di mascherare delle immagini agli spettatori meno
accorti. Più tardi, si dissimuleranno nei quadri,
segretamente, scene erotiche o irriverenti. |
ANASTATICO |
Procedimento di riproduzione di
un’incisione mediante ricalco su pietra litografica
cui segue la tiratura. |
ANDRE' MASSON |
Pittore e incisore francese (Balagny,
Oise 1896 - Parigi 1987). Studia a Bruxelles e a
Parigi, accostandosi dapprima al cubismo; nel 1924
aderisce al surrealismo. Nel suo soggiorno
statunitense (1941-1946) l'artista si volge
all'astrattismo, influendo sugli artisti
dell'action-painting. Gli si devono anche scene e
costumi per Testa d'oro di P. Claudel (1959), Wozzeck
di A. Berg (1963) e per balletti di Massine. |
ANILINA |
Sostanza utilizzata per la produzione di
coloranti sintetici. |
ANTIMODA |
Neologismo coniato per definire
l’abbigliamento da strada della gioventù ribelle nel
secondo dopoguerra. |
ARABESCO |
Decorazione complessa che trae origine
dall’arte islamica. Lo sviluppo di questo tipo di
disegno, che elabora anche in forma decorativa la
scrittura araba, è dovuto soprattutto al divieto
imposto dalla religione islamica di rappresentare
figure umane. |
ARALDICA |
Disciplina che studia gli stemmi, gli
emblemi, i distintivi di famiglie, di comunità o di
singole persone. L’araldica interessa il campo della
grafica, in quanto può dirsi una delle prime
espressioni di sistemi comunicativi complessi,
coordinati e codificati. La codificazione si è formata
assai lentamente: forme, colori e disegni hanno
assunto nel tempo significati talmente precisi da
essere subito compresi. L’araldica ha origine con le
crociate: i capi militari, assai numerosi, adottarono
un simbolo per distinguere i diversi raggruppamenti. I
simboli venivano dipinti sugli stendardi, sulle
divise, sulle armi e sugli oggetti più disparati. Nel
tempo si sono diffusi simboli più diversi, adottati
prima dalle famiglie e dai casati, poi dagli ordini
religiosi, dalle corporazioni e da un gran numero di
istituzioni e associazioni sia di carattere laico che
religioso. Si è così creata una grande varietà di
forme e di figure che ha reso necessaria la fissazione
di una complessa serie di regole per consentire la
comunicazione immediata del significato contenuto nel
simbolo. |
AREA DISTRETTUALE |
Da Biella a Carpi a Bari, ogni distretto
costituisce un nucleo di specializzazione in una fase
del ciclo produttivo, in una tipologia merceologica o
in una categoria tessile. La forza che muove lo
sviluppo di queste zone è proprio la prossimità fisica
dei diversi organismi, che facilita i meccanismi
comunicativi a livello di scambio di conoscenze,
condivisione della mentalità, contenimento dei costi
logistici. |
ART AND LANGUAGE |
Movimento creato a Londra nel 1967. Gli
artisti di questo gruppo elaborano opere servendosi di
materiali e di tecniche sino ad allora poco
utilizzate. Le loro ricerche li conducono anche a
riflettere sui rapporti fra l’arte e il linguaggio.
Questo gruppo si afferma in reazione a un'arte
borghese. |
ART BRUT |
Questo termine, impiegato dal pittore
Jean Dubuffet alla fine della Seconda Guerra mondiale,
designa le "opere" create senza intenzione artistica o
estetica, ma obbedendo piuttosto a un bisogno, a una
pulsione creatrice o espressiva. Dubuffet collezionerà
i disegni di bambini o di malati di mente, i graffiti,
ecc. Questa collezione oggi fa parte del museo dell'
"Art brut" a Losanna, in Svizzera. |
ART BUYER |
Figura professionale particolarmente
importante nella comunicazione pubblicitaria, è il
responsabile tecnico della scelta di fotografi,
disegnatori, sceneggiatori, protagonisti del servizio
pubblicitario. |
ART DECO Déco |
Termine riferito a vari aspetti artistici
e culturali sviluppatisi in Francia negli anni Venti,
culminati nel 1925 con l'Exposition Internationale des
Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi
(viene infatti anche chiamata Stile 1925). Dal punto
di vista formale, lo stile "déco" eredita alcune
caratteristiche dall'Art Nouveau, soprattutto dallo
Jugendstil viennese, accentuandole nella direzione di
un decorativismo di tipo geometrico, quindi
l'essenzialità delle forme e delle composizioni,
rifiutando le sinuosità e le formule lineari
naturalistiche. Con Art déco ci si riferisce non solo
ai singoli prodotti della arti decorative di quel
periodo ma al gusto che si afferma nel primo
dopoguerra, soprattutto in Francia e in Austria, per
poi spegnersi con la crisi del 1929. Agli inizi
dell'Art déco si collocano la Compagnie des arts
français Suë et Mare, l'opera di ebanisti come Ruhlman
e Rateau, il nuovo indirizzo preso dai laboratori
viennesi (Wiener werkstatte) diretti dall'architetto
J. Hoffmann. In Italia l'Art déco si sviluppa grazie
all'opera di fervidi creatori quali G. Ponti, D.
Cambellotti, T. Lancia, G. Balsamo Stella, le cui
opere sono conosciute nelle Esposizioni di arti
decorative che si svolgono a Monza ogni due anni.
Oltre che alle arti figurative (emblematici del
periodo sono i quadri della pittrice Tamara de
Lempicka), il termine "déco" è riferibile alla moda
(le creazioni dei sarti Poiret, Patou, e Chanel), allo
spettacolo (i costumi per Josephine Baker e i Ballets
Russes), al design industriale (le automobili Bugatti)
e a tutte le manifestazioni del tempo che si
proponevano di diffondere un'immagine legata ai
concetti di eleganza e modernità. Nel campo delle arti
applicate, sull'esempio della Wiener Werkstätte, L'Art
Déco stringe maggiormente i rapporti tra il mondo
artistico e quello industriale. Particolarmente
interessanti sono le legature in pelle, metallo e
madreperla realizzate da alcuni artigiani francesi del
libro e i manifesti pubblicitari di Cassandre. |
ART DIRECTOR |
Ruolo creativo nell’agenzia di
pubblicità. E' incaricato di lavorare sul materiale
visuale. |
ART DIRECTOR CORPORATE IMAGE |
Figura professionale che, nell’ambito
della comunicazione d’impresa, si occupa di tutto ciò
che riguarda l’immagine aziendale. |
ART NOUVEAU LIBERTY |
Con Art Nouveau ci si riferisce ad un
vasto movimento artistico che, nato in Belgio
nell'ultimo decennio dell'Ottocento, ha coinvolto
molti paesi europei e gli Stati Uniti, tra fine
Ottocento e primo Novecento. Viene chiamato in modi
differenti: Liberty o stile floreale in Italia, Modern
style in Gran Bretagna, Style Guimard in Francia,
Modernismo in Spagna, Jugendstil in Germania,
Sezessionstil in Austria. Comune è la reazione
all'arte accademica e storica, contro la quale si
afferma la forza vitale di un'arte che trae la propria
ispirazione direttamente dalla natura. Da qui deriva
l'estetica naturalistica dell'art nouveau, il
linearismo raffinato, la ricerca decorativa da
applicare e questo è uno degli aspetti più
interessanti in campo architettonico, uno dei più
vitali non in modo circoscritto ma tale da coinvolgere
in un unico e organico progetto decorativo tutte le
parti, senza soluzione di continuità tra l'interno e
l'esterno dell'edificio. I principali protagonisti
dell'art nouveau sono in pittura A. Beardsley, G.
Klimt, J. Toorop, F. Khnopff, F. Hodler; in
architettura V. Horta, A. Van de Velde, J. Hoffmann,
H. Olbrist. In Italia, per il prevalere di diffuse
ornamentazioni vegetali, è conosciuto come "stile
floreale" o, più frequentemente, "stile liberty", dal
nome di Arthur Lesenby Liberty (1843-1917),
proprietario della ditta inglese Liberty & C., che
dal 1875 diffonde gioielli, tessuti, parati, mobili,
decorati con motivi floreali stilizzati e con
composizioni dal segno ondulato e sinuoso. L'Art
Nouveau, nata in contrapposizione allo storicismo
ottocentesco e alla quale non sono estranee influenze
di movimenti innovatori come quello delle Arts and
Crafts e dei pittori preraffaeliti, nonché di modelli
orientali (soprattutto giapponesi) e di segni
elaborati di origine esoterica, trova il suo movimento
più alto nelle esposizioni di Parigi del 1900 e di
Torino del 1902. Sono soprattutto i campi
dell'architettura e della scultura, nonché quelli di
tutte le arti decorative, ad essere fortemente
influenzati per circa vent'anni da questo stile. |
ARTE AFRICANA |
Designa le opere artistiche prodotte nel
continente africano, a eccezione del Maghreb. Le più
conosciute sono le sculture in legno e le maschere.
Picasso, Modigliani, Matisse, e in generale gli
artisti delle avanguardie, sono stati molto
influenzati dall'arte africana. |
ARTE ANIMALISTA |
Arte di rappresentare gli animali. L'arte
animalista, apparsa nel XVII secolo, è all’epoca
legata alla rappresentazione di scene di caccia. I
soggetti più frequenti del bestiario sono i cani da
muta e la selvaggina, specialmente nella natura morta.
Nel XIX secolo, sono spesso rappresentati gli animali
domestici. I pittori più conosciuti della tradizione
animalista: Snyders, Desportes, Oudry nel XVII secolo,
Frémiet, Pompon nel XIX, Guyot nel XX. |
ARTE ASTRATTA |
Dopo il cubismo, gli artisti prendono
coscienza che è possibile dipingere ciò che non ha un
rapporto evidente con la realtà. L'arte astratta
permette al pittore di render conto di un’idea o di
un’impressione: l’espressione pittorica non fa più
allora riferimento alla realtà. I pittori propongono
riflessioni sulle strutture, le forme e i colori, e
abbandonano la pittura figurativa. In essa il soggetto
si limita a suggerire valori cromatici, lineari,
volumetrici, compositivi e si identifica con la
qualità della pittura, in quanto in detto tipo d’arte
il soggetto stesso non appare essenziale e l’artista
si vale soltanto degli elementi sopra citati per
esprimere la propria concezione. Elementi d’arte
astratta, già reperibili sin nell’arte primitiva; sono
oggi riconoscibili in quasi tutti i fenomeni estetici
più recenti. L’avvento della fotografia ha forse
contribuito a spingere molti artisti alla ricerca di
ciò che sfuggiva alla visione oggettiva del reale
ossia a ciò che si sottraesse ad un fatto figurativo.
L’astrattismo, quindi, lungi dall’essere un semplice
movimento, ha dato l’avvio ad una nuova fase nella
storia della pittura e della scultura. Precursori:
Kandinsky, Picabia, Mondrian. Vedi anche astrazione
geometrica. |
ARTE CINETICA |
Ispirata all’arte ottica di Vasarely,
produce opere geometriche messe in movimento da motori
che sono associati a una luce manipolata da filtri.
Oggetti e luce in movimento si mescolano come in un
caleidoscopio. |
ARTE CONCETTUALE |
Questo movimento si sviluppa a partire
dagli anni ’70 del Novecento. Taluni oggi si chiedono
se non è un vicolo cieco, quasi la fine dell’arte che
ha valore nel suo solo concetto. Il movimento
raggruppa tuttavia numerosi artisti contemporanei, che
aderiscono in forme diverse a questa nuova definizione
dell’atto artistico. |
ARTE CONCRETA |
Questo termine è impiegato da Van
Doesburg per togliere al suo lavoro il marchio della
pittura cubista. In effetti, il cubismo propone una
rappresentazione del mondo secondo forme semplici. I
quadri di Van Doesburg, invece, non fanno riferimento
al reale. |
ARTE DECORATIVA |
Questo movimento si sviluppa negli anni
’20 e ’30 del Novecento e tocca tutte le forme d’arte
(l’architettura, la decorazione d’interni, la moda, le
locandine, la pittura...). Lo stile dell’arte
decorativa è piuttosto raffinato (linee sobrie e
geometriche, nessun eccesso), i colori sono vivaci, i
materiali usati sono moderni (plastica, acciaio
cromato). Derivata dal liberty, l'arte decorativa è
influenzata dal cubismo e dall' arte africana. |
ARTE IMPEGNATA |
In francese "art engagè". Vorrebbe
significare in senso traslato, liberamente inteso,
"arte che si propone un fine specifico": l’espressione
fu particolarmente usata per l’arte francese compresa
fra il 1820 ed il 1850, un’arte che poneva l’accento
sulla contemporanea storia sociale e politica. In tale
categoria, si può comprendere la raffigurazione di
avvenimenti contemporanei, come nella "Zattera della
Medusa" di Géricault, l’allegoria politica come nelle
opere di David, la satira sociale, come nella
produzione grafica di Daumier. |
ARTE INFORMALE |
Comparso negli anni ’50 del Novecento,
questo termine designa una tendenza pittorica che
valorizza il gesto e la materia in opere non
figurative. Si può citare qualche pittore legato a
questa tendenza: Tàpies, Dubuffet, Burri, Hartung. |
ARTE NAIF naïf |
Pitture o sculture realizzate da artisti
spesso dilettanti, autodidatti, le cui opere non fanno
alcun riferimento a teorie artistiche personali o già
esistenti. Le loro rappresentazioni del mondo hanno un
carattere ingenuo e quasi infantile. Uno dei più
celebri pittori naïf è Rousseau il Doganiere (molto
apprezzato da Picasso), le cui opere sono oggi
presenti nei più importanti musei e nelle collezioni. |
ARTE POPOLARE |
Gli storici dell’arte propongono diverse
definizioni dell'arte popolare. Generalmente con
questo termine si designa l’arte di coloro che non
sono "artisti" di professione, oppure l’arte che viene
divulgata ed è dunque popolare perché conosciuta da
tutti, ma anche l’arte degli artigiani o nata dalle
tradizioni. |
ARTE POVERA |
Movimento artistico sorto in diversi
paesi negli anni sessanta con l’intento di riproporre
l'arte con semplicità. |
ARTE UFFICIALE |
Questa pittura è legata a Napoleone III,
che affidò numerose commissioni agli artisti
accademici. Questi pittori del secondo Impero e della
III Repubblica si collocano in una tradizione di
mestiere, legati a una tecnica ineccepibile e a
soggetti codificati. L'impressionismo giunge in
reazione a quest’arte ufficiale, che cadrà allora
lentamente in disuso. |
ARTI GRAFICHE |
Denominazione entro la quale vengono
generalmente comprese tutte le attività affini alla
stampa (composizione del testo, riproduzione delle
illustrazioni, stampa, confezione dello stampato). |
ARTISTA |
Fino al XVII secolo non si fa una reale
distinzione fra artista e artigiano. Essi hanno in
comune la padronanza di un’arte, padronanza che va
intesa come abilità. È nel XIX secolo che compare la
specificità dell'artista. Il suo operare, a differenza
di quello dell’artigiano, si inscrive in una
prospettiva estetica di ricerca del bello. L’artista
crea un’opera che appartiene al dominio delle belle
arti, della letteratura, del cinema o della musica. |
ARTS AND CRAFTS |
Movimento fondato in Inghilterra nel XIX
secolo da William Morris che si pone come obiettivo il
ritorno alla qualità del lavoro artigianale,
recuperata in contrapposizione alla cattiva qualità
del processo di produzione seriale della prima
industrializzazione: in pratica realizzare prodotti
industriali di elevata qualità artistica voalorizzando
l'esperienza artigianale. In tal senso, promuove i
valori comunitari del mondo premoderno identificato
nel Medioevo, con le sue mitologie e il suo
immaginario fantastico, il suo intenso spirito
religioso, le forme di un tempo segnato da differenze
e gerarchie stabilite dall’ordine divino e naturale,
ivi compresa l’idea di popolo (ma i riferimenti
ispirativi vanno anche al Rinascimento). In queste
forme di idealizzazione degli scenari pre-industriali,
la moda vestimentaria dettata dalle differenze sociali
è sostituita da vesti disegnate in stili che possono
incarnare valori e forme diverse rispetto a quelle
della società vittoriana. L’industrializzazione degli
oggetti d’uso comune (suppellettili, stoffe, mobili,
arredi, vestiti ecc.) non viene rifiutata da questo
movimento, ma invitata a recuperare le tradizioni
estetiche dell’artigianato per ridare qualità alla
produzione a basso costo di oggetti moderni e
necessari alla vita quotidiana. Attraverso le
esposizioni identicamente denominate e iniziate nel
1888, il movimento ha dato un contributo determinante
allo sviluppo delle arti minori e di quelle decorative
in genere. |
ASSISTENTE PERSONALE |
Figura professionale che opera a fianco
dello stilista, sostituendolo in moltissime occasioni.
Nel caso in cui la produzione dei modelli disegnati
sia commissionata ad un’impresa esterna, è compito
dell’asssistente personale fornire le linee guida
affinché la realizzazione sia fedele allo stile
aziendale. |
ASSOCIAZIONE DEGLI ACQUARELLISTI |
Nel 1875, ispirata alla Old Water Colour
Society inglese, nasce a Roma l'Associazione degli
Acquarellisti. Ne sono fautori Ettore Roesler Franz,
Nazareno Cipriani, ai quali si aggiungono come
fondatori, secondo il motto "decem in uno" altri otto
artisti: Vincenzo Cabianca, Raimondo Tusquets, Cesare
Maccari, Attilio Simonetti, Cesare Biseo, Pio Joris,
Gustavo Simoni e Onorato Carlandi. Le prime mostre
dell'associazione si tengono presso il negozio di
colori di Dovizielli in via del Babuino e nelle sale
del Caffehaus del palazzo Colonna in Santi Apostoli.
Dal 1889 gli Acquarellisti espongono annualmente al
Palazzo delle Esposizioni di via Nazionale insieme
agli Amatori e Cultori, servendosi spesso di uno
stesso catalogo. |
ASSONOMETRIA |
Rappresentazione bidimensionale di un
oggetto, in cui il punto di vista, contrariamente a
quanto avviene nella prospettiva, viene
convenzionalmente posto all'infinito. I raggi
proiettanti sono pertanto tra loro paralleli e,
conseguentemente, spigoli paralleli dell'oggetto
restano paralleli anche nella sua rappresentazione
assonometrica. |
ASTRAZIONE GEOMETRICA |
Movimento delle avanguardie ispirato al
purismo e al gruppo De Stijl. Artisti come Mondrian e
Ben Nicholson si uniranno a questo gruppo |
ATELIER |
Voce francese, affermatasi nel XX secolo,
largamente usata per indicare lo studio, il
laboratorio dell’artista.Si parla ugualmente di
"atelier" o di "studio" per designare la provenienza
di opere realizzate sotto la direzione di un maestro o
ispirate da lui. Vedi anche bottega. |
ATTENUARE |
Correggere forme o tinte troppo nette o
troppo decise. |
ATTRIBUTO |
Oggetto o emblema caratteristico di un
personaggio, utilizzato per rappresentarlo in pittura
(ma anche in scultura o in architettura). L'attributo
permette di identificare immediatamente la persona
rappresentata. Un esempio: il tridente di Poseidone. |
AUTOGRAFIA |
Procedimento litografico che consente di
riportare un grafismo (testo o immagini) tracciato su
una carta particolare (carta autografa), decalcando
sulla pietra litografica o sulla lastra metallica di
alluminio o di zinco. |
AUTOMATISMO |
Tecnica artistica impiegata dai
surrealisti, che consiste nel lasciar andare la
propria mente in piena libertà e raccoglierne i frutti
per creare un’opera d’arte. Questo termine si
riferisce soprattutto alla scrittura automatica, ma il
procedimento è usato anche in pittura. |
AUTORITRATTO |
Termine che designa un dipinto o una
scultura il cui soggetto è l'artista stesso. Si
possono trovare degli autoritratti anche in un’opera
che mette in scena più personaggi, di cui uno presenta
i tratti dell'artista. |
AVANGUARDIE |
Avanguardia, avanguardismo stanno a
significare un atteggiamento di velleitario
rinnovamento, sia nel campo delle belle arti che in
altri settori, secondo il quale si prospettano idee e
soluzioni in anticipo su tutto ciò che é correntemente
e generalmente accettato. Questo termine comprende i
diversi gruppi e movimenti artistici che fiorirono tra
le due guerre. Si possono citare, per esempio, il
Bauhaus, il futurismo, il purismo, l'astrazione
geometrica, l'espressionismo ecc. |
AVANGUARDIE RUSSE |
Negli anni Venti del Novecento il
movimento costruttivista delle avanguardie russe si
propone di ricostruire la società dilaniata da
conflitti storici e culturali terribili, come quelli
esplosi con la rivoluzione sovietica. Il rinnovamento
delle forme estetiche è il primo obiettivo. Il
cambiamento è, quindi, radicale anche nell’ambito
dell’abbigliamento. Dopo aver rielaborato le stoffe
con disegni astratti e simboleggiato l’opposizione
alla tradizione aristocratica e borghese con i versi e
le camicie gialle di Majakovskij, i nuovi progetti
vestimentari post-rivoluzione mirano a eliminare le
differenze di appartenenza e di status. Il recupero
del rapporto tra l’arte e il lavoro materiale della
produzione industriale si pone qui come progetto
culturale nazionale, ma anche internazionale,
mondiale. La nuova moda — se tale può essere chiamata,
essendo un intervento basato sull’ideologia piuttosto
che sul mercato, sull’omologazione di ogni strato
sociale piuttosto che sulla sua diversificazione e i
suoi conflitti reali e simbolici — va contro le
pratiche vestimentarie precedenti, fino ad allora
distinte tra grandi sartorie (ispirate allo stile
francese e rivolte all’élite borghese e aristocratica)
e artigianato (che riproduce costumi tradizionali per
il popolo). |
BAGNO DI MORSURA |
Soluzione acquosa di mordente
(generalmente acido nitrico) entro la quale si immerge
la lastra di metallo (calcografia), con i segni
lasciati scoperti dalla matita o da altri strumenti
atti a incidere. |
BANDE NOIRE |
Questo gruppo di pittori francesi dei
primi del Novecento si caratterizza per un forte
legame con il primitivismo. I soggetti privilegiati da
questi artisti sono tratti dalla vita bretone e
realizzati in tinte cupe. |
BANDITORE D'ASTA |
Ufficiale ministeriale incaricato della
stima e della vendita all’asta delle opere d'arte. |
BARBE |
Indicano sbavature o rigonfiamenti
dell'inchiostro sui due lati del solco inciso, causati
dallo spostamento del metallo operato dalla punta di
acciaio dell'incisore; rappresentano un fenomeno
tipico delle incisioni eseguite a bulino e a
puntasecca. Solitamente nel bulino vengono asportate
con un raschietto (in questo caso il segno
assomiglierà a quello di una matita dura), mentre
nella puntasecca si tende a lasciarle poiché
conferiscono un effetto sfumato (somigliante a quello
della matita morbida). Gli esemplari con barbe sono
preziosi e molto ricercati dai collezionisti. |
BAROCCO |
Nome dato al periodo artistico che
succede in Italia al Rinascimento. Esso si impone, in
reazione alla costante ricerca di equilibrio del
Rinascimento, per la sua esuberanza e la sua ricchezza
decorativa. Il barocco glorifica l’esaltazione dei
sentimenti e delle emozioni. Questo movimento non ha
avuto un grande successo in Francia, Paese dello
spirito cartesiano, ma si è fortemente sviluppato in
Germania e in Italia. |
BATEAU-LAVOIR |
Insieme di piccoli edifici situati a
Parigi nel quartiere di Montmartre. È lì che Picasso
ha dipinto "Les Demoiselles d'Avignon". Vi hanno
abitato numerosissimi artisti, come Max Jacob,
Modigliani, Van Dongen. Considerato il centro del
cubismo, il Bateau-Lavoir era un luogo d’incontro per
tutti i giovani artisti dell’epoca, tra cui Vlaminck,
Dufy o il poeta Guillaume Apollinaire. |
BATIK |
Tecnica di pittura di origine giavanese
scoperta e diffusa dai Francesi a partire dal 1900. Il
procedimento consiste nel ricoprire di cera le parti
del tessuto, della carta o del cuoio che non si
vogliono dipingere. |
BATISTA |
Stoffa in lino finissima, con armatura a
tela. |
BAUHAUS |
Scuola tedesca d'arte applicata e
movimento tedesco delle Avanguardie fondato da Walter
Gropius a Weimar nel 1919, che riunisce pittori, ma
anche fotografi, tipografi, architetti e designers.
Paul Klee e Kandinsky vi insegnarono negli anni ‘20.
Questa scuola si proponeva di sopprimere le frontiere
che esistono fra l’arte e l’artigianato e di mettere
l’arte a confronto con le esigenze e le tecniche
dell’industria. Vi insegnarono molti dei maggiori
artisti mitteleuropei, appartenenti soprattutto alle
correnti "astrattiste" del primo dopoguerra. L'intento
della scuola era quello di fondare una nuova pedagogia
e di stabilire un processo metodologico della
progettazione grazie al quale un oggetto potesse
avere, al tempo stesso, forma pregevole e massima
funzionalità di impiego. |
BEAT GENERATION |
Fenomeno giovanile degli anni Sessanta
che compie una netta rottura con le convenzioni, un
rifiuto delle dinamiche relazionali che nel passato
hanno caratterizzato tanto il mondo del lavoro quanto
il rapporto tra gli universi maschile e femminile. I
simboli del cambiamento sono visibili nella diversa
immagine dei ragazzi, che al canonico tipo mascolino,
raffigurato dal capello corto e dalla divisa borghese,
contrappongono un modello trasandato e trasgressivo
nelle forme e nei colori dell’abbigliamento e nelle
androgine chiome lunghe. |
BESTIARIO |
Letteralmente: "che concerne le bestie".
La rappresentazione artistica del bestiario come
pittura, scultura, arazzo, miniatura (di manoscritti)
ha origini più antiche dell'arte animalista. Essa
affonda le radici nella tradizione pagana come in
quella biblica e risale al Medioevo. Gli animali del
bestiario sono sia mitici (drago, grifone, chimera...)
che reali (leone, lupo, volpe). |
BIACCA |
Uno tra i più antichi pigmenti per
pittura prodotti artificialmente. Deriva dal carbonato
di piombo, si mescola agevolmente con l’olio, ed é
sufficientemente stabile. La biacca subisce sovente un
annerimento a causa del contatto col solfito
d’idrogeno sospeso nell’aria. Per questo motivo più di
un dipinto rinascimentale e molti disegni rinforzati a
biacca hanno subito delle alterazioni. |
BIANCA |
Lato del foglio di carta, chiamato anche
"recto", che viene stampato per primo. Il termine può
anche riferirsi alla forma usata per stampare il primo
lato del foglio. Il lato opposto si chiama "volta" o
"verso". |
BIANCO D'ARGENTO |
E' un carbonato basico di piombo; per
evitare che scurisca nel tempo, viene mescolato
all'ossido di zinco. Scurisce a contatto con
l'idrogeno solforato; è un colore nocivo. |
BIANCO DI TITANIO |
E' un biossido di titanio. E' un pigmento
di recente scoperta: nato all'inizio del secolo, sta
gradualmente sostituendo gli altri bianchi per le sue
elevate caratteristiche di coprenza. |
BIANCO DI ZINCO |
Si ricava dall'ossido di zinco. E' il
pigmento che dà il bianco più brillante che esista, ma
è anche il meno coprente. Il tono è di un bianco
leggermente azzurrino. Si mescola bene con gli altri
colori schiarendoli e mantenendoli brillanti. Non
scurisce a contatto con l'idrogeno solforato, essicca
lentamente; è atossico. |
BIBLIOGRAFIA |
Disciplina che riguarda la descrizione e
la catalogazione dei libri secondo determinati criteri
e argomenti. La bibliografia (o repertorio
bibliografico) può essere descrittiva, analitica,
critica, generale, parziale, retrospettiva; la
sequenza può essere alfabetica (per autore, per
titolo, per soggetto), cronologica, sistematica. |
BIEDERMEIER |
Termine che designa uno stile delle arti
decorative peculiare della Germania nella prima parte
del XIX secolo. Questo termine, in origine ironico,
designa un movimento i cui artisti e artigiani si
distinsero per uno stile che onorava i gusti della
società borghese dell’epoca. |
BIENNALE ROMANA |
Le celebrazioni per il Cinquantenario di
Roma Capitale (1920) sono l'occasione per
l'istituzione delle Biennali Romane d'Arte, le cui
uniche tre edizioni si svolgeranno dal 1921 al 1925.
Le Biennali Romane scandiscono il periodo di
ripensamento che attraversa gli artisti italiani, -già
segnato dalla fine del futurismo legata alla morte di
Boccioni, dalla nascita della metafisica e di "Valori
Plastici"- evidenziando il desiderio di riflessione
sulla storia della pittura e della scultura in Italia
e conseguentemente la determinante svolta della classe
artistica verso quello che sarà il "ritorno
all'ordine". Contestualmente le Biennali vogliono
offrire il più ampio panorama documentario sull'arte
italiana, e successivamente straniera, dell'Ottocento
e del Novecento. |
BIENNALE VENEZIANA |
La Biennale di Venezia, la cui prima
edizione risale al 1895, è la più antica e ancora la
più famosa rassegna internazionale di arte
contemporanea. Insieme al Padiglione Centrale
dell'Italia, nei giardini della Biennale si trovano i
Padiglioni dei principali paesi del mondo (di
proprietà di ciascuna nazione, che nomina commissari
propri). A partire dagli anni Settanta, non essendo
più sufficienti i Padiglioni dei Giardini, le
manifestazioni espositive della Biennale hanno
progressivamente invaso gli spazi della città. |
BIFFATURA |
E' il modo di annullare la matrice della
stampa d’arte mediante segni riprodotti sul disegno,
in modo che la stessa matrice non possa servire per la
tiratura di altri esemplari. La biffatura delle lastre
si effettua per attribuire maggior valore alle copie
già stampate. |
BIKINI |
Costume da mare formato da due pezzi. |
BISTOLFI |
Leonardo Bistolfi, nato a Casale
Monferrato (AL) nel 1859, studia scultura
all'Accademia di Brera, dove subisce l'influsso dello
scultore G. Grandi e del pittore T. Cremona. Tra 1892
e 1904 realizza prevalentemente opere di carattere
funerario, in uno stile che si richiama alle
contemporanee esperienze del liberty e del simbolismo,
di cui dà un'interpretazione di grande suggestione
estetica ed espressiva: Sfinge della tomba Pansa
(Cuneo), La sposa della morte, Il dolore confortato
dalle memorie (Torino), ed altre opere per i cimiteri
della Lombardia, Venezia, Pisa, Buenos Aires,
Montevideo. Dal 1906 si dedica anche ai ritratti,
eseguendo quello per il monumento a Segantini (Roma,
1906) e a Garibaldi (Sanremo, 1908). La sua opera più
importante è stata indicata nel monumento funerario La
morte e la vita, scolpito per la famiglia Abegg di
Zurigo. Bistolfi è anche disegnatore e medaglista.
Muore a Torino nel 1933. |
BITUME |
Miscela di idrocarburi il cui colore
varia dal bruno al nero. Il bitume è usato in
emulsione con olio di lino e cera per ottenere una
pittura brillante che non si secca mai. Fu molto usato
nel XIX secolo, in particolare da Géricault per la sua
Zattera della Medusa. Di conseguenza, numerose opere
del Settecento e dell’Ottocento, nelle quali il bitume
era stato largamente impiegato, si sono alquanto
deteriorate per screpolature e alterazioni cromatiche. |
BLAST |
La nascita in Inghilterra del movimento
vorticista viene annunciata con molta enfasi sul primo
numero della rivista Blast, nel luglio del 1914. |
BLAUE REITER CAVALIERE AZZURRO |
Movimento tedesco delle Avanguardie
fondato nel 1911 a Monaco. I pittori di questo gruppo
orientano le loro ricerche verso opere dai colori
vivaci e dalle linee strutturate. Vi si può vedere
anche l’influenza dell'espressionismo. Fra questi
artisti, il più celebre è Wassily Kandinsky. |
BLU DI COBALTO |
E' composto da ossidi di cobalto e
alluminio; è ottenuto dalla calcinazione dei sali di
cobalto con alluminio; è un pigmento molto brillante,
ma con scarso potere coprente. |
BLU DI PRUSSIA |
E' un ferrocianuro di ferro di difficile
reperibilità; se mescolato ai gialli di cadmio dà dei
verdi molto belli. Scoperto verso la metà del '700, ha
un grande potere colorante, ma scarsa fissità alla
luce. |
BLU OLTREMARE |
E' composto da solfuro di sodio e
silicato di alluminio; sostituisce l'antico blu
oltremare naturale, che si otteneva macinando
finemente il lapislazzuli. È un bel blu brillante che,
se mescolato ai gialli di cadmio, dà dei bellissimi
verdi; se mescolato al rosso carminio dei viola molto
brillanti. |
BLUE-JEANS |
Nato nel 1850 circa negli Stati Uniti, da
un’idea di Morris Levi Strauss, come indumento da
lavoro per i cercatori d’oro, realizzato in tela di
cotone grezzo color indaco proveniente da Nimes
(Francia), da cui, probabilmente deriva il termine
denim. Diventato successivamente un prodotto basic di
enorme richiamo. |
BLUSA |
Casacca lunga fino alla vita, indossata
da uomini e donne nel Medioevo. Usata come camiciotto;
rielaborata come capo femminile nel XIX secolo. |
BOA |
Sciarpa lunga e stretta in pelliccia o
piume di struzzo. Diffusa soprattutto alla fine
dell’Ottocento per coprire le spalle scoperte dalle
ampie scollature. |
BOCCIONI |
Pittore e scultore (Reggio Calabria 1882
- Sorte, Verona 1916).A Roma frequenta, insiema con G.
Severini, lo studio di G. Balla, legato in quel
momento al divisionismo. Dopo aver conosciuto F. T.
Marinetti, nel 1910 firma il Manifesto dei pittori
futuristi e insieme con Balla, Carrà, Russolo e
Severini il Manifesto tecnico della pittura futurista.
Nel 1911 si reca a Parigi con Carrà per organizzarvi
la prima mostra futurista. Dal 1912 comincia a
dedicarsi alla scultura. Nel 1913 pubbblica il
Manifesto tecnico della scultura futurista. Nelle
ultime opere la sua pittura assunme caratteri nuovi,
con un'attenta rimeditazione del Futurismo alla luce
anche dell'esperienza cubista. |
BÖCKLIN |
Nato a Basilea nel 1827, Arnold Böklin
svolge la sua formazione di pittore all'Accademia di
Düsseldorf e poi, tra 1847 e 1848, compie viaggi di
studio a Bruxelles, Anversa, Parigi e in Svizzera.
Lavora a Basilea dal 1848 al 1850, quando si
trasferisce a Roma. Qui ha modo di conoscere quella
classicità e quel mondo mitologico che avranno un peso
determinante nell'elaborazione della sua poetica,
volta ad un'interpretazione simbolica del passato, in
cui il mito e la natura si intrecciano dando luogo a
visioni fantastiche ma di impianto classico. Nel 1857
va a Basilea e poi ad Hannover; dal 1860 al 1862
insegna pittura all'Accademia di Weimar, quindi
ritorna in Italia dove visita Napoli e Pompei. Nel
1866 si reca nuovamente a Basilea, dove affresca con
temi mitologici lo scalone del Museo di Storia
Naturale (1868-70). Dal 1871 al 1874 vive a Monaco un
periodo di intensa attività. Si trasferisce a Firenze
nel 1874 e vi rimane per dieci anni, per poi spostarsi
a San Domenico di Fiesole nel 1895, dove rimane fino
alla morte, avvenuta nel 1901. |
BODY ART |
Questo movimento artistico apparso negli
anni '60 del Novecento propone opere in cui l'artista
(in movimento o no) si mette in scena. Queste opere
sono per loro stessa natura effimere. |
BOLERO |
Giacca corta alla vita, allacciata
davanti, con o senza maniche. |
BOLO |
Impasto argilloso di colore
bruno-rossastro, untuoso al tatto, impiegato come
strato preparatorio sul quale far aderire la foglia
d'oro. Noto anche come bolo armeno o d'Armenia. |
BONTEMPELLI |
Massimo Bontempelli nasce a Como nel
1878. I suoi esordi di scrittore sono legati prima
alla poesia di Carducci, poi al Futurismo. Ma la sua
opera assume un carattere innovativo e propositivo con
una serie di saggi (poi raccolti nel libro L'avventura
novecentista, 1938) che danno l'avvio al Novecentismo.
Bontempelli teorizza il "realismo magico", cioè
un'arte che cerca di rendere gli aspetti magici ed
irreali della vita quotidiana. Ad esso si improntano i
suoi romanzi, La scacchiera davanti allo specchio
(1922), Gente nel tempo (1937), L'amante fedele
(1953), dove la scrittura sembra essere la tradizione
letteraria della metafisica del primo De Chirico. La
stessa atmosfera lucida e astratta si ritrova nelle
opere teatrali, come Nostra Dea (1925), Minnie, la
candida (1927), Cenerentola (1942). |
BOTTEGA |
E' sia il locale che lo studio
frequentato da allievi e da aiuti o collaboratori di
un maestro, utilizzato per le Arti del Medioevo fino a
tutto il XV secolo. L’espressione "opere di bottega"
significa l’opera condotta nello studio di un maestro,
in tutto o in parte dai suoi allievi o collaboratori. |
BOZZETTO |
Viene dal verbo abbozzare, che designa
l'azione di eseguire un disegno rapido. Vedi anche
schizzo. |
BRACHE |
Comparse nel I secolo d.C., lunghe al
ginocchio. Diffuse a Roma ad opera dei Barbari, che le
realizzano in pelle di capra. Indossate dagli uomini
del tardo Medioevo insieme alle calze, per
differenziare la loro sembianza da quella delle donne. |
BRAND COMMUNICATION |
L’identità della marca formata sulla base
dei valori razionali ed emotivi ad essa attributi. E'
trasmessa attraverso la definizione di mondi
simbolici, che esibiscono stabilità dentro la
mutevolezza incessante e conducono alla costruzione di
uno stile. |
BRILLANZA |
Quantità di grigio in un colore; la sua
luminosità in confronto al nero o la sua oscurità
relativamente al bianco. |
BRISTOL |
Carta fabbricata originariamente a
Bristol, in Inghilterra, formata da diversi spessori
di cartone. Il Bristol, usato in generale per i
biglietti da visita, è servito ad alcuni pittori come
supporto. |
BROCCATO |
Tessuto in seta pesante, semirigida,
lavorato a ricci o brocchi, intrecciato, a volte, con
fili d’oro o d’argento. |
BRONZO |
Opera d’arte che prende il nome dalla
lega metallica (bronzo) di rame e di stagno, fusi
insieme, dalla quale è composta (vedi Fusione). |
BROSSER |
Eseguire un quadro con un pennello piatto
(in francese: "brosse"). Significa anche dipingere con
mano energica. |
BRUCKE Brücke, die (il ponte) |
Nome di un gruppo di artisti tedeschi
dell’inizio del Novecento che si colloca in una
posizione di rottura con l’accademismo dell’epoca.
L'aspirazione dei fondatori era quella di attirare gli
artisti che, pur in modi diversi, interpretavano la
pittura secondo concetti rivoluzionari. Si considera
tale gruppo come una delle prime manifestazioni
dell’espressionismo tedesco. |
BRUNITURA |
Levigatura di una superficie metallica,
generalmente dell'oro applicato in foglia sul bolo. Si
operava normalmente con una punta d'agata o di osso, o
con un dente di lupo o di cinghiale, ma sia Eraclio
che il Cennini citano brunitoi ottenuti dall'ematite |
BUDGET DI VENDITA |
Bilancio di previsione delle vendite,
definito per linea/marca e area geografica, in base
alla valutazione del "potenziale di vendita". Il
monitoraggio della clientela per zona e per prodotto è
il punto di partenza per la definizione degli
obiettivi della strategia commerciale. |
BULINO |
Attrezzo per incidere, costituito da una
sottile asta di acciaio a sezione rettangolare che
termina con un lato obliquo, così da rendere affilata
la punta. "Al bulino" è chiamata la tecnica di
incisione in calcografia che prevede l'utilizzo di
tale attrezzo. Nella pratica, il bulino è usato "alla
maniera fine" (tratteggi molto fini a linee parallele)
e "alla maniera larga" (tratteggi lunghi e distanziati
tra di loro). L'incisione al bulino fa parte, con
quella a puntasecca, delle incisioni con metodo
indiretto, cioè ottenute senza l'ausilio di acidi
mordenti. Tra le incisioni al bulino più famose,
quelle rinascimentali di Albrecht Dürer. |
BUREAU DU STYLE |
Gruppi di osservatori (sociologi,
stilisti, produttori di materiali) che, strettamente
collegati a opinion leader, fanno circolare le notizie
sulle tendenze generali in merito a forme, colori,
gusti per linee e oggetti del desiderio e
dell’immaginazione. |
BUSTO |
Rigida struttura usata per stringere la
vita e modellare le forme di seno e fianchi. I primi
corsetti appaiono intorno al XIV secolo e vengono
confezionati in diversi modi nel corso del tempo;
realizzati con stecche di metallo o di legno o di
balena, in seta o raso e rifinito con pizzi e
merletti. Raggiunge la massima popolarità nell’età
vittoriana come simbolo della sensualità femminile,
anche se causa di inevitabile sofferenza. E',
comunque, utilizzato anche dagli uomini. Si pensa
seriamente alla sua abolizione soltanto nei primi anni
del XX secolo, dopo vari tentativi di sensibilizzare
le donne al pericolo che esso costituisce per la loro
salute fisica. Poiret è il promotore ufficiale della
liberazione della donna da questa costrizione
corporale, riuscendo a persuadere le ricche signore
con una moda sensuale ma morbida. La prima guerra
mondiale ne decreta la fine. |
CALCE VIVA |
Ossido di calce, prodotto della cottura
di pietre calcaree che si presenta come sostanza
solida biancastra, di aspetto terroso. Trattata con
acqua la calce si rigonfia, sviluppa calore e diventa
idrossido di calcio o calce spenta. Bagnandola con una
quantità d'acqua pari a due volte e mezzo il suo peso
si ottiene il grassello, che è il legante per la
preparazione della malta. Agitando la calce spenta con
acqua in eccesso si ottiene un liquido bianco detto
latte di calce, adoperato come base per diversi metodi
di pittura a secco. Depurando, essiccando e
polverizzando la calce spenta si ottiene il Bianco
Sangiovanni. Le calci possono essere distinte in
grasse (calce grassa) e magre (calce magra): le prime
derivano dalla cottura di calcari quasi puri mentre le
seconde provengono da calcari magnesiaci o argillosi
(meno puri). Rispetto alle magre le calci grasse
risultano più adatte in pittura: si spengono
rapidamente, danno un maggior volume di grassello e
fanno buona presa. |
CALCO |
Impronta di un rilievo o di una statua
ottenuta calcando una materia duttile (cera, argilla,
gesso) sopra il modello e ricavandone una matrice che
dà la più fedele e meccanica copia (comunemente
realizzata in gesso) della scultura originale. |
CALCOGRAFIA |
Sistema di stampa in cui gli elementi
stampanti della matrice sono incisi in cavo (bulino,
puntasecca, acquaforte, acquatinta e i procedimenti
maniera nera e vernice molle) che necessitano del
torchio calcografico in fase di stampa. Al contrario
di quanto avviene in xilografia e in tipografia, dove
gli elementi stampanti sono in rilievo. L'inchiostro
si deposita nelle incisioni per poi trasferirsi alla
carta o ad altro supporto mediante una forte pressione
esercitata sulla matrice; questa è costituita da una
lastra di metallo (zinco, ottone, alluminio, acciaio,
ma preferibilmente rame, per la sua duttilità) che
viene incisa con vari metodi, classificati come
diretti o indiretti. Nel metodo diretto l'incisione
della lastra avviene a mano, con un attrezzo. Le
tecniche per l'incisione diretta sono diverse, ma le
principali sono quelle al bulino e alla puntasecca.
Nel metodo indiretto l'incisione è invece ottenuta per
mezzo di sostanze chimiche corrosive (bagno di
morsura) che operano sul disegno preventivamente
eseguito sulla lastra; questa deve essere preparata
con sostanze coprenti in modo che il disegno scopra
solo le parti che le sostanze chimiche dovranno poi
incidere. Le principali tecniche di incisione
indiretta sono quelle all'acquaforte e all'acquatinta.
Tra i modi più comuni di incisione calcografica si
distinguono quelli detti "alla maniera fine", cioè a
linee sottili e parallele incrociate per ottenere
l'effetto di acquerello, "alla maniera larga", a linee
più larghe per ottenere l'effetto di disegno a penna,
"alla maniera nera", in cui viene esaltato l'effetto
della mezzatinta, e "alla maniera criblée" (setaccio),
in cui prevale un fondo puntinato. |
CALCOLITOGRAFIA |
Procedimento che utilizza una matrice
calcografica per trasferire un'illustrazione sulla
pietra litografica. |
CALLIGRAFIA |
Modo di tracciare i caratteri con segni
eleganti e ordinati. Nella civiltà occidentale la
calligrafia si sviluppa, parallelamente alla
miniatura, ad opera dei monaci amanuensi; ne sono
testimonianza preziosi codici che recano
originalissime figure e decorazioni. L'arte della
calligrafia si sviluppa nel Quattrocento e nel
Cinquecento ad opera di artisti come Felice Feliciano,
Sigismondo Fanti, e Ludovico degli Arrighi, che creano
e perfezionano modelli di scrittura. |
CALLIGRAMMA |
Particolare disposizione di un testo in
modo che questo possa dare figura all'oggetto (o agli
oggetti) di cui si parla nel testo stesso, per esempio
un getto d'acqua, uno strumento musicale, un animale,
ecc. Il termine deriva da Calligrammes, di Guillaume
Apollinare, una delle prime e più interessanti
raccolte di versi figurati, che ebbe una profonda
influenza sulla poesia moderna, in particolare su
quella che attualmente viene chiamata "poesia visiva". |
CALVARIO |
In pittura, questo termine designa una
composizione rappresentante una crocifissione. |
CALZE SINTETICHE |
Calze prodotte con la fibra artificiale
nylon. Le prime calze decorate sono create da Mary
Quant nel 1965. |
CALZEBRACHE |
Completo formato da calze e brache —
simile alla calzamaglia — che, nel XIV secolo,
distingue l’abbigliamento maschile da quello
femminile. Dopo il 1400 si portano calze diverse, una
di un colore ed una di un altro. |
CAMICIA |
Nata tra il IX e il XII secolo,
confezionata in lino o seta, usata come sottoveste.
Intorno al XVI secolo può non essere nascosta, arriva
fin sotto i fianchi, con maniche lunghe e senza
colletto. In genere, la parte superiore è ricamata in
oro o in seta. Verso il 1600, ornata di trine, viene
indossata sotto il farsetto e fuoriesce all’altezza
della vita. Modificata in varie fogge, fino ai modelli
attuali. |
CAMPAGNA DI VENDITA |
Periodo in cui avviene l’acquisizione
degli ordini, può durare fino a tre mesi. |
CAMPIONARIO |
E' composto da modelli creati ex novo per
la nuova stagione, modelli permanenti nell’azienda
rielaborati sulle tendenze stagionali (cambiamenti
superficiali di colori o dettagli) e capi non prodotti
direttamente, ma acquistati già confezionati per
essere rivenduti. Viene mostrato ai clienti. |
CAMPITURA |
Deriva da campire, cioè dare il colore al
fondo delle pitture: sta a significare il colore che
serve di sfondo o campo, per cui si dice "ben campita"
la figura segnata vigorosamente nel posto esatto
riservatole nel campo. |
CANAPA |
Tessuto ruvido derivato da fibre vegetali
(Cannabis sativa). |
CAN-CAN |
Danza popolare che si afferma a
Montmantre, in cui le ballerine, alzando la
sottoveste, mostrano lunghi mutandoni bianchi e
infiocchettati. |
CANSON |
Tipo di carta particolarmente adatta per
il disegno e per edizioni pregiate, fabbricata dalla
cartiera francese Canson & Montgolfier, fondata
nel 1557. |
CAPOLAVORO |
Questo termine designa oggi le opere più
riuscite di un pittore, quelle che sono il riflesso
dell'artista al culmine della sua arte. Ma la parola
capolavoro, in una corporazione, designa anche (ed è
il suo senso primo) il lavoro di un allievo o di un
apprendista, che segna la fine del suo apprendistato e
il suo passaggio in seno ai gregari. |
CAPOUFFICIO STILE |
Figura professionale che traduce su carta
le idee del creatore di moda e che gestisce un gruppo
di collaboratori, a ognuno dei quali è affidata la
responsabilità di un settore. |
CAPPA |
Mantello corto, spesso con cappuccio,
anticamente usato dai cavalieri. Realizzato, nel corso
dei secoli, in vari modi e lunghezze. |
CARAN D'ACHE |
Pseudonimo di Emmanuel Poiré (Mosca 1859,
Parigi 1909). Disegnatore francese di origine russa.
Discendente di una famiglia francese stabilitasi in
Russia nel 1812, si trasferisce in Francia dove assume
lo pseudonimo di Caran d'Ache (karandash, in russo,
significa "matita"). Avvia quindi la pubblicazione di
illustrazioni e di caricature per i maggiori giornali
francesi. Sua è la creazione della vignetta senza
parole. |
CARBONCINO |
Varietà di fusaggine di piccolo diametro.
Bastoncino di carbone di varia durezza usato per
disegnare. Tra i mezzi più semplici ed antichi, serve
soprattutto nel disegno dei cartoni preparatori per
affreschi ed opere artigianali. Per estensione il
termine indica anche un disegno eseguito a carboncino |
CARICATURA |
Il pittore Daumier amava dedicarsi a
questo difficile esercizio, che consiste nel fare un
ritratto umoristico e deformante di un personaggio
facendo risaltare esageratamente i suoi vizi e le sue
virtù. |
CARTA |
Fu inventata in Cina nel 105 dopo Cristo.
Era allora fabbricata a partire da seta, da corteccia
d’albero o da cenci. In Occidente, si utilizzano per
molto tempo il lino, la canapa e i cenci. La maggior
parte dei pittori le preferiscono la pergamena, di
miglior qualità. L'industria cartaria si sviluppa alla
fine del XIX secolo: la materia prima è il legno. Vedi
anche carta (utilizzo della), bristol, carta lucida da
ricalco, carta giapponese, carta pergamena, carta
watman. |
CARTA GIAPPONESE |
Carta usata per le tirature di lusso in
litografia o in serigrafia. E' fabbricata a partire
dalla corteccia del Morus papifera sativa o con dei
cenci. Vedi anche carta. |
CARTA LUCIDA DA RICALCO |
Carta traslucida che permette di copiare
i contorni di un disegno. La tecnica consiste
nell’applicare la carta lucida sul disegno da
riprodurre, poi nel seguire i contorni che appaiono in
trasparenza. Vedi anche carta. |
CARTA PERGAMENA |
Carta che imita la pergamena, fabbricata
per immersione in una soluzione d'acido solforico. E'
usata per i disegni con la punta di metallo. Vedi
anche carta. |
CARTA PRESSATA |
Carta porosa che non ha subito il bagno
di gelatina collante nel quale si immerge abitualmente
ogni tipo di carta. La carta pressata è usata per i
lavori all’acquerello. |
CARTA WATMAN |
Chiamata anche carta torchon, è una carta
di origine inglese di grana molto fine, media o
grossa, adattissima per l'acquerello. Vedi anche
carta. |
CARTAMODELLI |
Prototipi in carta di modelli stilistici,
supporti tecnici indispensabili per la realizzazione
domestica di abiti sartoriali; introdotti dalle
Sorelle Fontana nel 1955. |
CARTELLA |
Raccolta o fascicolo, spesso rilegato o
comunque corredato di una custodia, contenente più
stampe di uno stesso artista o di differenti autori.
Solitamente, alla fine di una cartella si trova il
colophon. |
CARTIGLIO |
Raffigurazione, per lo più dipinta o
scolpita, di un rotolo cartaceo, in parte spiegato,
usato per contenere un'iscrizione o a puro scopo
ornamentale. Per analogia, l'ovale che racchiude il
nome dei faraoni nelle iscrizioni egizie. |
CARTOGRAFIA |
Tecnica grafica che si occupa di
disegnare carte geografiche, topografiche,
rilievografiche, ecc. |
CARTONE |
I pittori che desiderano vedere le loro
opere riprodotte su un arazzo, una vetrata, un mosaico
e talvolta un affresco, devono disegnare un cartone,
in modo che gli artigiani possano realizzare l'opera
secondo le loro direttive. Si tratta di un disegno il
più preciso possibile, recante tutte le annotazioni
necessarie al corretto svolgimento della riproduzione.
Questo disegno è fatto abitualmente su una carta di
elevata grammatura: da qui il suo nome di cartone. |
CASACCA |
Nata come giubba lunga al ginocchio, a
vita bassa da cui scendono larghe falde. Indossata
sopra la camicia, fermata, a volte, da una cintura. |
CASEINA |
Sostanza proteica derivante dal latte,
impiegata come legante sia nella preparazione delle
tavole di grandi dimensioni che per dipingere tempera.
Nella pittura a tempera sembra prevalentemente
utilizzata su supporto murale, mentre in unione con la
calce spenta costituisce una delle componenti delle
emulsioni oleose sperimentate dai pittori nel corso
del '400. |
CASUAL |
Abbigliamento informale e pratico. |
CATALOGO |
Supporto alle vendite per la
presentazione delle collezioni; viene spedito anche
assieme agli inviti alle sfilate e in qualche caso può
essere distribuito sul punto vendita, di solito
durante i mini-eventi appositamente organizzati per i
consumatori finali. Può esser venduto in edicola, ma
l’uso più pertinente e strategico sembra essere quello
rivolto alla stampa, per far conoscere le collezioni e
offrire materiale per i servizi giornalistici. |
CAVALLETTO |
Treppiedi che sostiene il quadro o la
tela. Il cavalletto può essere usato per la
realizzazione dell’opera o per la sua esposizione.
Vedi anche: quadro di cavalletto. |
CENTRI SPECIALIZZATI |
Spazi commerciali concentrati su alcune
categorie merceologiche di cui garantiscono
l’assortimento ampio e profondo. |
CENTRO DI DIREZIONE |
Ufficio che gestisce il coordinamento
delle diverse attività di una «casa»: dalla scelta del
tessuto all’applicazione di cerniere o bottoni, dalle
prove dell’abito all’organizzazione della sfilata,
dalle questioni amministrative alla disposizione delle
consegne. |
CERA |
Sostanza organica di natura vegetale
(cera di carnauba) e animale (cera d'api) utilizzata
sia come legante nell'encausto e nel pastello, che nei
processi di finitura, come componente delle vernici.
Quest'ultimo impiego risulta largamente documentato
nelle fonti, soprattutto in unione a resine, per
attenuare la traslucidità delle vernici e accrescerne
le proprietà idrorepellenti. La cera d'api emulsionata
alla calce costituiva presumibilmente la cera punica
utilizzata nell'encausto. |
CERA PERSA |
E' così detto il modello usato per la
fusione in bronzo. Viene eseguito in cera sopra un
supporto di terra refrattaria e, una volta ultimato,
ricoperto da un rivestimento dello stesso materiale
refrattario. Per ottenere la fusione in bronzo, si fa
colare la cera sottoposta a intenso calore, da un foro
praticato nell’impasto refrattario e si sostituisce
con il bronzo fuso (statua fusa a cera persa). Oggi
vengono usati di preferenza i calchi in gesso. |
CERAMICA |
Dal greco "kéramos", argilla. Si
designano con questo nome degli oggetti realizzati a
base di argilla: vasi, piatti, ma anche statue o
piastrelle. Molti pittori si sono interessati alla
ceramica, in particolare Picasso, che realizzò delle
sculture e numerose terrecotte dipinte. |
CERNIT |
Il Cernit è una pasta per modellare di
origine artificiale che si trova in commercio in una
vasta gamma di colori. Ha la caratteristica di essere
idrorepellente e sensibile al calore quindi molto
agevole da lavorare: tenere inimiditi il piano di
lavoro e gli utensili impedirà al materiale di
attacarsi e di rovinanrsi. La sensibilità alla
temperatura (il freddo ne aumenta la consistenza
mentre il calore l'ammorbidisce) permette la sua
totale manipolazione. A lavorazione ultimata gli
oggetti potranno essere sottoposti a cottura nel forno
domestico (100-120° C dai 5 ai 30 minuti a seconda
delle dimensioni dell'oggetto) per renderli resistenti
al tempo e all'umidità. Conservare il Cernit
inutilizzato in un foglio di pellicola trasparente. |
CEROGRAFIA |
Tecnica di incisione che si avvale dello
stesso principio dell'acquaforte, ma in cui il
materiale utilizzato è costituito da cera in luogo
della vernice nera. |
CERULEO |
Termine che in un quadro designa una zona
di colore bluastro, in genere un cielo puro. |
CESELLATURA |
Termine usato nella lavorazione, ad
incavo in rilievo, di metalli pregiati. |
CÉZANNE |
Paul Cézanne, figlio di un banchiere
francese, nasce e studia diritto ad Aix-en-Provence.
La sua formazione pittorica avviene essenzialemente al
Louvre, e conosce le opere dei suoi contemporanei ai
Salons des Refusés. Viene influenzato soprattutto da
G. Courbet, E. Delacroix e H. Daumier, per la
concretezza costruttiva ed il lirismo cromatico.
Fondamentale è l'amicizia con C. Pissarro, che lo
spinge ad esporre nel 1874 alla prima mostra degli
Impressionisti presso il fotografo Nadar a Parigi.
Cézanne tuttavia non si riconosce pienamente nel
movimento, orientando la sua ricerca verso una
"solidificazione dell'impressionismo", cioè una
sintesi di forma-colore essenziale, capace di
conferire alla pittura delle proprie leggi di forma, e
quindi una reale autonomia dai dati naturali od
emotivi ancora perseguiti dagli impressionisti.
L'interesse della critica verso Cézanne arriva solo
verso la fine del secolo (tutti i quadri che dal 1864
manda ai Salons parigini sono rifiutati), e va
crescendo fino alla retrospettiva postuma del 1907.
Muore ad Aix nel 1906. |
CHEMISE à LA REINE |
Indossata intorno al 1780 da Maria
Antonietta, segna un mutamento radicale nell’estetica
vestimentaria. Di gusto esotico, realizzata in leggera
mussolina bianca, rappresenta l’affermarsi di quei
valori di igiene e comodità sostenuti dalle teorie
illuministe, richiamandosi anche al criterio di
bellezza neoclassico che in questi anni gli scavi di
Ercolano e Pompei stanno riportando in superficie. |
CHIARI |
Si dice delle zone di luce o di
brillantezza di un quadro. |
CHIARISMO |
Movimento che riunisce pittori italiani
in polemica col Novecento, agli inizi degli anni ’30
del XX secolo. Questo gruppo produsse opere dai colori
chiari, principalmente ritratti e paesaggi. |
CHIAROSCURO |
Tecnica che dà l’illusione del rilievo
alle figure e agli oggetti rappresentati su una
superficie piana. Consiste nell’eseguire dei passaggi
dalla luce all’ombra per modellare le forme. Fra i
grandi maestri del chiaroscuro, si possono citare
Tiziano, Caravaggio, Rembrandt, De La Tour. |
CHIMIGRAFIA |
Termine che indica, in modo generico,
tutti i sistemi di incisione che si avvalgono
dell'azione chimica degli acidi sui metalli
(calcografia, zincografia). |
CHIROTIPIA |
Sistema di stampigliatura che si effettua
per mezzo di mascherine di legno o di metallo sottile,
nelle quali sono traforate lettere, numeri o altri
segni particolari. Queste mascherine, sovrapposte al
supporto da stampare (per esempio casse da
imballaggio, sacchi, ecc.), consentono di effettuare
rapidamente scritte mediante un pennello fatto passare
sopra le parti traforate. |
CICLO PRODUTTIVO |
La produzione consta di una serie di
operazioni: il taglio, la confezione (composta a sua
volta di cucitura, applicazione di termoadesivi e
saldatura, ricamo o trapuntatura), la stiratura, il
controllo finale e l’impacchettatura. |
CINABRO |
Colore rosso vivo ottenuto a partire da
solfuro di mercurio. |
CINTURA |
Striscia in cuoio o in tessuto, usata per
fermare gli abiti alla vita. Nel Medioevo rappresenta
l’appartenenza sociale e, in alcuni casi, è vietata.
Nell’abbigliamento di fine Settecento viene rivalutata
e assume funzioni decorative, realizzata in nastro o
cordoncino. Molto di moda nei primi anni del Novecento
e negli anni Quaranta. Mentre, per gli abiti
femminili, la cintura mantiene un significato
puramente ornamentale, nell’abbigliamento maschile
prevale l’aspetto funzionale di un modo per stringere
i pantaloni. |
CLASSICISMO |
Con classicismo s’intende la rigorosa
applicazione dei principi derivati dall’arte classica,
ossia da quel tipo d’arte greca, ereditata poi dai
romani, che si basò sui motivi d’armonia, simmetria ed
equilibrio. Ciò comporta un certo qual vincolo
espressivo che limita la libertà dell’artista, come si
avvertì soprattutto sul finire del XVIII secolo col
Neoclassicismo. Il vero e più alto momento di
fioritura dell’arte classica originaria lo si ebbe in
Grecia e particolarmente ad Atene a partire dalla metà
del V secolo a.C.; nell’epoca di Pericle e di Fidia
tale fenomeno perdurò sino verso la fine del IV
secolo, allorquando l’impero di Alessandro Magno portò
la cultura, la civiltà e l’arte ellenica a più diretto
contatto con l’Oriente e ne determinò nuovi
svolgimenti. La parola "classico" viene tuttavia
assunta anche in relazione al momento di più alta ed
integrale realizzazione d’una qualsivoglia concezione
artistica; così é "classico" ogni stile allorché
attinga al suo vertice. |
CLASSICO |
Si dice di un’opera o di un artista
misurato, che mira alla naturalezza e all’equilibrio.
Ogni epoca ha i suoi classici e i suoi moderni: gli
uni si definiscono in rapporto agli altri. |
CLICHE Cliché |
Matrice per la stampa tipografica di
un'immagine (disegno o fotografia), ottenuta con un
procedimento fotomeccanico (fotozincografia) messo a
punto intorno al 1850, dal litografo e fotoincisore
francese Firmin Gillot. È costituito da una lastra
metallica di zinco (o di rame, magnesio o nylon) dello
spessore di circa 3 mm, incisa in modo che le parti
stampanti siano in rilievo e rovesciate rispetto al
soggetto originale. |
COBRA gruppo |
Il gruppo Cobra (da Copenaghen,
Bruxelles, Amsterdam) riunisce nel 1948 a Parigi
artisti stranieri come Asger Jorn, Karel Appel e
Pierre Alechinsky. Si notano in questi pittori
ispirazioni diverse, che mescolano influssi
espressionisti, astrattisti e surrealisti. |
COLLAGE |
Tecnica consistente nell’incollare
diversi elementi giustapposti (carta, foto, tessuti,
giornali, ecc.) su una tela o un cartone. Il collage è
stato praticato per la prima volta dai cubisti, poi
l’hanno adottato i surrealisti. Max Ernst fece la sua
prima esposizione di collage nel 1922; si distinsero
in questa tecnica anche Matisse, Picasso, Braque. |
COLLEZIONE |
Raccolta di opere d’arte appartenenti a
una persona, un museo, una città, un Paese. Le
finalità di una collezione possono essere diverse:
piacere, conservazione, speculazione, ecc. Le
collezioni pubbliche o private permettono lo sviluppo,
la protezione e la diffusione dell'arte. Vedi anche
galleria d’arte, museo. |
COLLEZIONE-DIFFUSION |
Una produzione industriale di capi
progettati da un designer, di qualità e immagine di
livello intermedio. |
COLLEZIONISTA |
Colui che colleziona opere d’arte. Le
finalità di una collezione possono essere diverse:
piacere, conservazione, speculazione, ecc. Le
collezioni pubbliche o private permettono lo sviluppo,
la protezione e la diffusione dell'arte. Vedi anche
galleria d’arte, museo. |
COLOPHON |
Dal greco kolophon che vuol dire termine,
compimento, estremità. Di solito con questo termine si
indica un foglio, appartenente ad un libro o ad una
cartella di incisioni, che contiene il titolo
dell'opera, il nome dell'autore, dello stampatore, la
tiratura, il tipo di carta, l'indicazione del luogo di
edizione e la data di ultimazione dei lavori. |
COLOR CARNE |
Colore rosa vicino alle tonalità della
carne. |
COLORAZIONE |
Azione del colorare. Si dice anche
dell’impressione generale data dall’insieme dei colori
usati in un quadro. |
COLORE |
Il colore è generato dalla luce, la quale
può essere naturale o artificiale. La luce naturale è
quella proveniente dal sole e si dice "luce solare o
bianca". La luce artificiale è prodotta da corpi
ardenti e, in generale, è colorata. La luce può essere
diretta o diffusa: diretta, quando i raggi del sole
cadono direttamente sugli oggetti; diffusa, quando la
luce normale del giorno fa apparire gli oggetti
illuminati nel loro colore particolare. La luce del
giorno non è però sempre bianca, ma va soggetta a
modificazioni dipendenti dallo stato armosferico o da
altre cause. I colori primari o fondamentali o puri
sono: il rosso, il giallo e il blu. I colori secondari
o complementari composti in parti uguali sono: rosso +
blu = violetto rosso + giallo = arancione giallo + blu
= verde I colori secondari o complementari composti in
parti diverse sono: rosso 3 parti + blu 1 parte =
rosso violetto rosso 3 parti + giallo 1 parte = rosso
arancione giallo 3 parti + rosso 1 parte = giallo
arancione giallo 3 parti + blu 1 parte = giallo verde
blu 3 parti + giallo 1 parte = verde blu blu 3 parti +
rosso 1 parte = blu violetto Col bianco e il nero,
mescolati in diverse proporzioni, si ottengono
numerosi grigi normali. Anche mescolando i tre colori
primari (rosso, giallo e blu), in varie proporzioni,
si ottengono dei grigi, ma colorati. I colori della
tavolozza di un pittore sono costituiti da pigmenti,
sotto forma di polvere fine e secca diluita in un
solvente. |
COLORE LOCALE |
Originariamente questo termine designa
in pittura il colore e il tono di ogni oggetto che ci
si sforza (o meno) di restituire. Designa anche tutti
gli elementi di un luogo che contribuiscono a dargli
un’atmosfera particolare. Vedi anche colore, colore
(uso del), colori complementari, colori primari,
colori secondari o binari, colori terziari. |
COLORE NATURALE |
Termine usato per definire il "vero"
colore di un oggetto visto alla normale luce del
giorno, in modo che tale colore non sia influenzato,
per esempio, dall'assorbimento delle lunghezze d'onda
maggiori da parte dell'atmosfera (questo è il fenomeno
che fa sembrare azzurre le montagne lontane, anche se
il loro colore naturale è, per esempio, grigio). |
COLORE STORIA DEL |
I primi colori utilizzati in pittura
(epoca preistorica) furono il rosso (ossido di ferro)
e il nero (carbone). L’azzurro risale all’antichità,
il rosso vermiglio (solfuro di mercurio) e il verde al
Medioevo. Fino al Rinascimento, il pittore dispone di
una trentina di toni puri. Nel XV secolo si cominciano
a mischiare i colori. Con la rivoluzione industriale,
i progressi della chimica permettono la fabbricazione
di numerosi coloranti sintetici a buon mercato. |
COLORE USO DEL |
La storia della pittura è costellata di
polemiche sulla forma e il colore (quale dei due deve
prevalere sull’altro?). I futuristi sono sostenitori
dell’equilibrio forma-colore, i cubisti esaltano la
preminenza della forma, gli impressionisti e
soprattutto i fauves quella del colore. Vedi anche
colore, colore locale, colori complementari, colori
primari, colori secondari o binari, colori terziari |
COLORI CALDI |
Sono il giallo, il rosso, il bruno
rossastro, l’arancione, il violetto, che recano una
nota calda nella pittura, in opposizione al senso di
freddo generato dalla gamma dei blu. |
COLORI COMPLEMENTARI |
Ogni colore primario ha il suo colore
complementare: è il colore secondario nella cui
composizione esso non entra. Il colore complementare
del rosso è dunque il verde; quello del giallo, il
viola; quello dell’azzurro, l’arancione, ciascuno dei
quali è ottenuto mediante la miscela di due colori
fondamentali (rosso + blu = violetto, blu + giallo =
verde, giallo + rosso = arancione). |
COLORI FONDAMENTALI E COMPLEMENTARI |
Nell’insieme dei colori che compongono lo
spettro solare, ottenuto mediante la proiezione di un
raggio su di uno schermo attraverso un prisma
rifrangente, noi abbiamo, con tutti i loro passaggi e
le più sottili sfumature, una serie di colori, tra i
quali le ricerche effettuate nei laboratori chimici ed
ottici nella seconda metà del XIX secolo, hanno
riconosciuto i tre fondamentali: rosso, giallo, blu.
Dalle loro combinazioni, si ottengono quelli
complementari che disposti insieme ai primi su di un
disco fatto velocemente ruotare generano
un’impressione di luce bianca. I complementari sono il
verde (composto dal giallo e dal blu), l’arancione
(rosso e giallo), violetto (blu e rosso) e ciascun
d’essi é, appunto, complementare del colore
fondamentale che non entra nella sua composizione: il
verde del rosso, l’arancione del blu, il violetto del
giallo. Mescolati insieme in giuste proporzioni, essi
generano varie intonazioni del grigio. |
COLORI PRIMARI FONDAMENTALI |
Colori puri, che non possono essere
ottenuti attraverso la mescolanza di altri pigmenti.
Essi servono come punto di partenza per l'elaborazione
di altri colori. I tre colori primari sono il rosso,
il giallo e l’azzurro o blu. |
COLORI SECONDARI BINARI |
Colori risultanti dalla mescolanza di due
colori primari. I tre colori secondari sono
l'arancione (rosso + giallo), il viola (rosso +
azzurro) e il verde (giallo + azzurro). Vedi anche
colore, colore (uso del), colore locale, colori
complementari, colori primari, colori terziari |
COLORI TERZIARI |
Colori risultanti dalla mescolanza di
colori primari e colori secondari. Tra i colori
terziari rientrano l'ocra ed il verde oliva. |
COLORIMETRO |
Strumento per descrivere un colore
riproducendolo con uno stimolo che può essere a sua
volta descritto quantitativamente. |
COLORISTA |
Si dice di un pittore che privilegia il
colore rispetto al disegno. Rubens, per esempio, in
particolare alla fine della sua carriera, mostra una
padronanza eccezionale della materia e del colore, che
egli pone al di sopra dell’esattezza e della
precisione del tratto disegnato. |
COLORITURA |
Azione di colorare. In pittura, il
termine è dispregiativo e designa un’utilizzazione
abusiva, senza discernimento, del colore. |
COMMITTENTE |
Colui che commissiona, che ordina
un'opera ad un determinato artista, a volte suggerendo
anche il soggetto della composizione. Spesso, in segno
di ossequio e ringraziamento, si possono trovare
scritte encomiastiche o dediche nei suoi confronti. |
COMPOSIZIONE |
Questo termine designa l’organizzazione
generale di un quadro, cioè le scelte fatte
dall’autore nella disposizione dei diversi elementi
della sua opera. La composizione dei quadri ha
conosciuto grandi periodi, quello del Rinascimento
(con la sezione aurea), del costruttivismo, del
cubismo o dell'impressionismo, che attribuivano una
cura del tutto particolare alla composizione. |
CONCEPT STORE |
Spazio commerciale — mono o multimarca —
in cui i prodotti sono messi in scena in un contesto
spettacolare; è un nuovo modo di vendere e di comprare
che propone uno stile di vita e mescola oggetti
diversi in una esposizione curata nei minimi dettagli. |
CONSERVATORE |
Persona che dirige, organizza e
amministra un museo o una collezione. |
CONSUMATORI ORIENTATI AL VALORE |
Tipologia di consumatori in cui (di
solito) rientrano persone dal reddito medio, di varia
età, con alto senso critico, che valutano le offerte
confrontando prezzo e qualità. |
CONSUMERISMO |
Insieme di attività sociali poste a
tutela e difesa dei diritti del consumatore, ad
esempio attraverso il controllo della qualità della
merce in rapporto al prezzo praticato. |
CONTORNO |
La linea marginale che in un disegno o in
un dipinto scandisce i limiti delle singole forme e,
conseguentemente, fornisce implicite indicazioni
volumetriche, ovvero esalta le superfici che con tiene
o sottolinea i caratteri compositivi. Le diverse
funzioni che il contorno può assumere sono felicemente
suggerite dall’opera di Ingres, in cui esso ha sempre
un potenziale compito volumetrico. La sua pregnante
carica di movimento, ha fatto sì che si coniassero
anche i termini "linea funzionale" e "linea
energetica". |
CONTRASTO |
Questo termine designa in pittura
l’opposizione che può esistere fra colori o tinte, ma
anche fra gli atteggiamenti dei personaggi di una
stessa scena e il suo soggetto, o il suo trattamento
pittorico. I pittori non esitano a servirsi di
contrasti, più o meno forti, per suscitare
l’attenzione, la reazione o la riflessione degli
spettatori. |
CONTROLUCE |
Effetto che consiste nel porre una fonte
di luce direttamente davanti allo sguardo. Per
contrasto, le zone che si situano nelle vicinanze di
questa luce appaiono scure (più la luce sarà forte,
più saranno scure). |
CONTROPROVA |
Nell'incisione calcografica o
litografica, è la stampa ottenuta utilizzando, come
matrice, una copia appena stampata (e quindi con
l'inchiostro ancora fresco). La si esegue per avere
una copia stampata a rovescio, ossia nello stesso
verso della matrice, per segnalarvi eventuali
correzioni da apportare poi più agevolmente sulla
matrice stessa. |
COOL HUNTERS |
Osservatori di tendenze con il compito
specifico di indicare gli orientamenti futuri,
traendoli dall’abile connessione delle tante idee
raccolte in luoghi di ogni genere. Girano per il mondo
alla scoperta di qualsiasi cosa possa fornire spunti e
ispirazioni da cogliere e da trasmettere ai loro
committenti, istituti di ricerca o più direttamente
case di moda. |
COPIA |
La pratica della copia occupa un posto
importante nella storia della pittura. Per la
divulgazione delle opere presso un pubblico vasto, ma
anche per l’educazione dei giovani pittori, ai quali
si fanno copiare le opere dei grandi maestri. Con
questo spirito, la copia si rivela uno strumento di
apprendimento molto efficace. Vedi anche falsario. |
COPRENTE |
Soluzione a base di lattice che si
applica sulle zone da proteggere (che devono restare
bianche) durante la realizzazione di un lavis. |
COPY |
Ruolo creativo nell’agenzia di
pubblicità, il suo compito è quello di redigere i
testi scritti. |
CORNER |
Piccolo spazio commerciale specializzato
in una marca di prodotti, situato all’interno di un
grande magazzino o department store, concepiti come
centri multimarca. |
CORNICE |
Bordo (di legno, di metallo o di
qualunque altro materiale) utilizzato per proteggere e
valorizzare i quadri. Le prime cornici sono apparse
nel XVI secolo; prima si utilizzavano delle ante o dei
pannelli di legno. |
CORPETTO |
Panciotto o gilet; parte o sezione di un
abito che scende dalle spalle fino alla vita. Abito
molto stretto in voga nel Quattrocento, è formato da
due parti di stoffa assemblate tra loro, in modo da
ottenere una maggiore rigidità del capo. Nel
Cinquecento questo bustino è formato da stecche di
balena, per ottenere una lastra sul davanti molto
solida. Nell’Ottocento compaiono bustini strettissimi. |
CORPORATE COMMUNICATION |
Comunicazione che definisce l’immagine
aziendale presso l’opinione pubblica; si sviluppa
attraverso la comunicazione d’impresa, atta ad
evidenziare la dimensione fisica e oggettiva
dell’azienda — prodotto, modalità produttive,
risultati finali — e la comunicazione istituzionale,
che si propone di mostrare e valorizzare la
tradizione, il peso economico, il valore sociale e la
politica aziendale, esplicitando l’ideologia e gli
obiettivi dell’impresa. |
CORPORAZIONI |
Istituzioni medievali che disciplinano e
controllano il lavoro sartoriale, come, ad esempio, le
metrature di tessuto acquistate dai sarti. |
CORPUS INCISORIO |
Tutte le opere incise dal medesimo
artista. |
COSTRUTTIVISMO |
Movimento artistico fondato in Russia da
V.Tatlin e che ha i suoi principali esponenti in A.
Rodcenko, El Lissitzky, A. Pevsner, Naum Gabo e che e
si sviluppa in Europa a partire dal 1922. I principi
teorici sono stati enunciati nel manifesto redatto da
Gabo e da Pevsner nel 1920: "L'arte deve essere basata
su due elementi: spazio e tempo", "il volume non è
l'unico concetto dello spazio". Il Costruttivismo
rifiuta un'arte di imitazione e sostiene la necessità
di ricercare forme nuove. Propone inoltre una fusione
tra arte e tecnologia e in architettura, in cui ha
un'ampia diffusione, l'affermazione di un'arte
rivoluzionaria che si collochi in una nuova dimensione
sociale. Lo spirito del costruttivismo è quello di una
ricostruzione del mondo, i cui riferimenti e i cui
valori sono stati devastati dalla Prima Guerra
mondiale. |
COSTUME |
Il fenomeno che si diffonde attraverso
l’imitazione delle generazioni passate, si fonda sulla
continuità di una tradizione, trasmessa attraverso
riti e cerimonie, su un’identità collettiva nettamente
definita e, molto probabilmente, nasce dalla
cristallizzazione di una moda. |
COSTUMISTA |
Figura professionale operante nel reparto
sartoriale delle produzioni cinematografiche, si
occupa dei costumi di scena; cerca abitudini
vestimentarie del passato (si pensi ai film in
costume), vesti e comportamenti del presente (qui il
lavoro consiste nel riprodurre le mode correnti) e
magari del futuro (si pensi alla fantascienza). La sua
importanza cresce, ma raggiunge anche il suo limite
estremo con il cinema degli effetti speciali. Il suo
lavoro si connette all’ambito della scenografia ed è
proprio assieme allo scenografo che il costumista
studia il tipo di abbigliamento degli attori. |
COURBET |
Determinante per la formazione del
pittore Gustav Courbet (Ornans 1819 - Vevey 1877) è lo
studio attento delle opere fiamminghe e olandesi del
XVI e XVII sec. conservate al Louvre, dalle quali
assimila quella qualità luministica cupa e drammatica,
quella sensibilità verso la natura che esprimerà poi
nei suoi capolavori. Fondamentale è anche la
conoscenza della pittura di Rembrandt, grazie ad un
viaggio in Olanda compiuto nel 1847. Espone nei Salons
parigini a partire dal 1844 (Autoritratto o Courbet
con il cane nero). Fra il 1848 e il 1857 si colloca la
maturazione del realismo di Courbet, che ne fa uno dei
grandi protagonisti del rinnovamento della pittura del
XIX secolo. Ad essa contribuirono la partecipazione
alla rivoluzione, l'influenza delle idee anarchiche di
P.-J. Proudhon, la frequentazione di Baudelaire.
Motivo dello scandalo suscitato dai suoi quadri è
l'attenzione alle tematiche sociali, al lavoro umile e
al popolo, trattati con la dignità di un soggetto
storico e non di genere (Gli spaccapietre, 1849,
Funerali a Ornans, 1848-50), l'inedito realismo
esemplificata nell'abbandono fisico de Les damoiselles
des bords de la Seine (1857). |
COUTURIER |
Figura professionale pertinente al
settore dell’alta moda, in cui si identifica il
creatore degli abiti di lusso. |
CRAQUELURE |
E' l'insieme di crettature che
caratterizzano un dipinto, sia su tavola che su tela;
non riguarda la pittura fresco (dove vi sono però le
crepature dell'intonaco), mentre può interessare
eventuali ritocchi a secco. Il diverso carattere dei
movimenti ai quali è sottoposto il supporto
(dilatazione periodica nelle tavole, oscillazioni
nella tela) dà a queste crettature un carattere
inconfondibilmente diverso. I dipinti su rame o su
pietra hanno solo microfenditure legate, di solito,
all'essiccazione del colore. |
CREPE DE CHINE (crêpe) |
Tessuto increspato in seta francese o in
rayon, lavorato in modo da risultare con piccole
grinze. |
CRINOLINA |
Sottogonna rigida rivestita in crine,
sostenuta da vari strati di sottane di flanella, di
percalle e di mussolina. Inventata nel 1840, viene, in
seguito, sostituita prima da una gabbia in acciaio e
poi da una struttura a scatto che, ove necessario, ne
riduce l’ingombro. |
CRITICA |
Giudizio formulato su un’opera d’arte. Il
critico è una persona il cui mestiere è formulare
giudizi estetici e storici su un’opera d’arte. |
CROMATISMO |
Giustapposizione di colori destinata a
produrre un effetto ottico. |
CROMOLITOGRAFIA CROMOLITO |
Procedimento di stampa litografica a
colori. |
CROSTA |
Termine dispregiativo designante un
quadro di mediocre valore, spesso eseguito rapidamente
per fini puramente commerciali. |
CUBISMO |
ll Cubismo è uno dei principali movimenti
artistici del Novecento. "Les Demoiselles d'Avignon"
di Picasso è il quadro considerato come l'atto
fondatore di questo movimento. Si forma a Parigi
intorno al 1907, partendo dalla pittura di Picasso e
Braque. Il termine viene coniato dal critico
Vauxcelles che, recensendo su Gil Blas una serie di
paesaggi di Braque (1908), sottolinea la tendenza del
pittore a ridurre le forme a cubi. Fondamentale per
l'elaborazione del Cubismo è la retrospettiva di
Cézanne, tenutasi al Salon d'Automne nel 1907. La
creazione dello spazio attraverso i volumi operata dal
maestro francese, influenza profondamente Picasso,
Braque e F. Léger, spingendoli ad esprimere una
visione relativistica della realtà, in cui l'oggetto
non si dà in una collocazione spaziale assoluta, ma in
una simultaneità di punti di vista. Gli oggetti
vengono dunque scomposti e presentati secondo diverse
angolazioni, in uno spazio costruito attraverso
l'intersecarsi e il sovrapporsi dei piani. La pittura
cubista si sforza, in composizioni molto accurate, di
far apparire le strutture della realtà spogliate dallo
sguardo soggettivo. Nel paesaggio, nella natura morta
e nella ritrattistica, i Cubisti si dedicarono ad una
minuziosa decomposizione analitica del soggetto,
frantumandolo in tutti gli elementi che lo
costituivano, per ricostruirli secondo un nuovo ordine
che desse l’impressione di cogliere il soggetto stesso
in tutta la sua globalità, cosi da combinarne e
sovrapporne più vedute diverse. Questa fase, che va
sotto il nome di Cubismo analitico, inizia verso la
fine del 1909. Segue, nel 1912-13, il Cubismo
sintetico, che si concentra sulla ricostruzione
dell'oggetto libero da legami spazio-temporali. I
rapporti tra il Cubismo e Futurismo sono molto
complessi. I due movimenti hanno stretti legami,
benché il loro carattere sia fortemente diverso.
Quando nasce a Parigi nel 1907, il Cubismo viene
accolto come un'arte del tutto rivoluzionaria.
L'assoluta novità della sua espressione formale
scandalizza, eppure essa è il prodotto di una lunga
evoluzione e ha radici profonde non soltanto nello
sviluppo dell'arte francese della fine dell'ottocento,
ma anche nel progresso culturale e scientifico
europeo. Negli anni immediatamente successivi al 1905
Marinetti, si rende conto che a Parigi sta avvenendo
qualcosa di veramente importante. E' probabile che
egli provi una certa invidia per quanto va
verificandosi attorno a Picasso e ad Apollinaire, e
non soltanto per se stesso, ma per il suo paese,
l'Italia. Se il Cubismo ha un che di riservato e di
introspettivo, il Futurismo si configura come un
movimento di segno totalmente opposto: è determinato,
aggressivo, estroverso, persino propagandistico. I
cubisti non si riferiscono mai ai loro rapporti con
l'arte precedente, ma non rinnegano i loro padri,
mentre i futuristi ripudiano qualsiasi cosa
antecedente a loro. |
DADAISMO |
Il Dadaismo, o movimento Dada, trasse il
suo nome dalle prime parole su cui si posarono gli
occhi dei suoi promotori, aprendo a caso un
vocabolario francese: "dada" è infatti termine
infantile (uno tra i primi suoni articolati che emette
il bambino) che può anche essere usato per significare
"cavalluccio di legno", "giocattolo". T. Tzara (il
letterato estensore dei manifesti del D.) disse: "dada
non significa nulla. Dadaismo è un prodotto della
bocca". E' un movimento artistico-letterario
d'avanguardia sorto a Zurigo verso il 1915 intorno ad
un gruppo di intellettuali che si riuniscono al
Cabaret Voltaire, rimasto attivo fino al 1919. Al
Dadaismo partecipano poeti, critici e pittori (T.
Tzara, E. Hennings, H. Arp, M. Janco, R. Huelsenbeck,
H. Richter) tutti concordi nel rifiutare i valori e i
modelli della cultura tradizionale, dissacrandone le
forme ed i significati, e nell'esaltare la spontaneità
creativa. Il movimento, che sarà in breve tempo
presente in tutto il mondo (ma in maniera poco
organizzata), propone una visione ironica
dell'assurdità del mondo, assurdità di cui d’altra
parte i dadaisti s'impossessano per rivendicarla nelle
loro opere. I protagonisti pubblicano le riviste Dada
(organo del movimento, diretto da Tzara) e Cabaret
Voltaire. Le creazioni del Dadaismo (pitture e
sculture allusivo-simboliche, collages e processi
fotografici) mettono in luce l'importanza attribuita
al "linguaggio" come fonte di creatività. Nel 1918
aderiscono al gruppo V. Eggeling e F. Picabia, il
quale stabilisce un contatto con il Dadaismo
americano, fondato a New York nel 1916 da M. Duchamp,
Man Ray e Picabia, analogo negli scopi al Dadaismo
zurighese. Fra i più celebri dadaisti: Marcel Duchamp,
Picabia, Hans Arp, Man Ray e Kurt Schwitters. Numerosi
sono coloro che saranno attratti dal surrealismo. Vedi
anche avanguardie. |
DAMASCO |
Stoffa in seta lavorata a fantasia,
generalmente con filati intrecciati in argento o in
oro. |
DANDY |
Persona che nell’abbigliamento e nel
comportamento adotta uno stile elegante e molto
raffinato, dedicando al suo aspetto una cura
particolare quando non esasperata. Termine attribuito
ad un certo tipo di uomo appartenente alla nobiltà
inglese dell’Ottocento, che usa il proprio modo di
apparire per distinguersi e per comunicare la propria
personalità. |
DATA |
La data, spesso indicata dopo il titolo o
nelle vicinanze della firma dell'autore, si riferisce
all'esecuzione della lastra. Talvolta, se posta
accanto al nome dello stampatore, può indicare l'anno
di edizione dell'esemplare. |
DE D'OR (Dè d’or) |
Premio dell’haute couture ideato, nel
1976, dal giornalista Pierre Yves Guillen. Assegnato,
fino al 1994, alla migliore collezione stagionale.
Rinominato, nel 1993, Dé d’or Européen de la Mode. |
DE STIJL |
Nome di una rivista fondata da Theo van
Doesburg nel 1917 e che sarà portavoce di artisti
vicini a Piet Mondrian. Questo gruppo di artisti sarà
molto attivo in campi diversi quali la pittura,
l’architettura o il design. Mondrian se ne separerà
nel 1924 a causa del suo disaccordo con Theo van
Doesburg, che voleva introdurre la linea obliqua nelle
loro ricerche pittoriche. Vedi anche avanguardie. |
DECADENTISMO |
Il Decadentismo è una corrente
artistico-letteraria che, nata a Parigi intorno agli
anni '80-'90 del XIX secolo, si è poi irraggiata in
tutta Europa. Ma è solo in Francia che il Decadentismo
assume un carattere organico, raccogliendo l'eredità
dei "poeti maledetti" (in primo luogo Verlaine e
Rimbaud), per rielaborarla in un programma definito.
Questo viene sviluppato in diversi cenacoli, riunitisi
intorno a riviste e caffè, e viene diffuso attraverso
varie riviste tra le quali emergono Le Chat noir,
Lutèce, Le Décadent, La Plume. Ma il vero "manifesto"
del Decadentismo è rappresentato dal romanzo di J. K.
Huysmans A Rebours (Controcorrente), del 1884, che ne
consacra la nuova poetica: predilezione per gli
aspetti estetizzanti della vita e dell'arte, il gusto
per l'esotico, il raffinato, l'eccentrico,
l'artificioso. Queste scelte esprimono anche la
reazione contro il naturalismo, frutto del positivismo
borghese. In Italia il Decadentismo viene impersonato
soprattutto da Gabriele D'Annunzio, che ne abbraccia
principalmente gli aspetti estetizzanti. |
DECOLLETE (Dècolleté) |
Termine francese con cui si indica sia la
profonda e ampia scollatura di un abito femminile, sia
la parte del corpo lasciata scoperta dalla scollatura
stessa. Assume forme varie nel corso della storia, dal
d. squadrato della settecentesca robe à la française
al taglio che scopre anche le spalle del romantico
abito ottocentesco. Applicato, successivamente, alle
calzature femminili chiuse ma con una linea
affusolata, che lascia nuda la caviglia e parte del
piede, con tacco medio o alto. |
DECOUPAGE Découpage |
Dal francese découper, "tagliare",
"tranciare". Tecnica pittorica che consiste nel
ritagliare le forme da un pezzo di carta per
applicarle su un'altra superficie e formare così un
collage. |
DEDICA |
Spesso le stampe, ma anche le serie o i
volumi a stampa, recano una dedica ad un personaggio
famoso dell'epoca, protettore dell'artista o
benefattori delle arti. |
DEFINIZIONE DELLE LINEE GUIDA |
Prima fase dello sviluppo di una
collezione in cui si confrontano le informazioni
rilevate sulle collezioni passate (dati sul venduto),
le analisi della concorrenza e del mercato, la scelta
degli obiettivi, in termini di quali e quante
collezioni attivare e del target cui rivolgersi. |
DEPARTMENT STORES |
Grandi magazzini generalisti diffusi a
livello mondiale, di medio-grandi dimensioni, con
separazioni interne di reparti specializzati. |
DESTRUTTURAZIONE |
L’esigenza di comodità incondizionata e
di libertà espressiva individuale e il distacco
dall’eleganza come esibizione dello status sono
trascritti nel casual di Armani. La particolare
lavorazione cui sottopone gli abiti, è stata definita
un "processo di destrutturazione", termine non a caso
presente nella letteratura postmoderna. |
DIE BRÜCKE (IL PONTE) |
Die Brücke costituisce il primo nucleo
del movimento espressionista. Sorge a Dresda nel 1905
per volontà di un gruppo di artisti accomunati dal
desiderio di reagire alla tradizione accademica e alle
convenzioni della società borghese. I rappresentanti
principali sono E. L. Kirchner, F. Bleyl, K.
Scmidt-Rottluff, E. Heckel, E. Nolde (che vi prende
parte per soli tre anni), E. Pechstein, K. Van Dongen,
O. Muller. Nel 1911 la Brücke si trasferisce a Berlino
dove vive un periodo di forti contrasti per poi
sciogliersi nel 1913. Lo spirito di fondo della Brücke
è la volontà di affermare in modo energico la realtà
soggettiva e la necessità da parte dell'artista di
esprimere liberamente e con forza "il grido
originario", in contrasto con l'approccio accademico
all'operare artistico. I pittori della Brücke si
rifanno anche all'opera di Van Gogh, Munch ed Ensor,
di cui apprezzano l'intensità drammatica e soggettiva.
Un grande peso ha la tecnica dell'incisione, con la
quale si vuole recuperare una tradizione tedesca di
forte impatto visivo. |
DILUENTE |
Vedi solvente |
DINAMISMO |
Il Dinamismo è un concetto chiave dei
futuristi. Lo si ritrova nel manifesto tecnico della
letteratura futurista (1912) e nel manifesto dei
pittori (1912). Un pò per reagire alla staticità del
Cubismo l'arte futurista vuole esprimere la vita nel
suo movimento e negli stessi oggetti, come dichiara il
manifesto tecnico de la pittura futurista del 1910:
"il gesto per noi, non sarà più un movimento fermato
del Dinamismo universale: sarà, decisamente, la
sensazione dinamica eternata come tale".
Preoccupazione che si ritrova in numerosi movimenti
stranieri: il Cubofuturismo Russo, il Vorticismo
Inglese, lo Stridentismo meccanico ecc. |
DIORAMA |
Questo termine designa un quadro la cui
tela è dipinta da entrambi i lati. Si può allora
illuminare alternativamente il quadro davanti e dietro
e ottenere in trasparenza delle illusioni ottiche. |
DISEGNO |
Rappresentazione grafica di un’immagine
visuale o mentale: oggetti, paesaggi, esseri viventi e
idee. E' solo nel Rinascimento che il disegno è
riconosciuto come una disciplina a sé. Prima di allora
un disegno non può essere che uno studio preparatorio
a un dipinto, una scultura o qualsiasi altra opera
artistica. Vedi anche disegno a penna, disegno a
sanguigna, disegno a pennello, disegno al tratto,
disegno a due matite, disegno a tre matite, disegno
ombreggiato. |
DISEGNO A DUE MATITE |
Disegno realizzato con la matita nera per
le ombre e con la matita bianca per le zone chiare.
Vedi anche disegno. |
DISEGNO A PENNA |
Disegno eseguito con una penna di canna o
d’oca fino al XIX secolo, epoca in cui viene
sostituita dalla mina d’acciaio, di piombo o
d’argento. Vedi anche disegno. |
DISEGNO A PENNELLO |
Disegno eseguito con un pennello cinese
imbevuto d'inchiostro o di pigmenti per acquerello. La
forma del soggetto è ridotta ai contorni e alle ombre,
la gamma dei colori utilizzati è limitata (toni
minerali, grigio o nero). Il disegno a pennello è
caratterizzato da concisione e rapidità d'esecuzione.
Vedi anche disegno. |
DISEGNO A SANGUIGNA |
Disegno eseguito con la matita color
rosso bruno. Vedi anche disegno, sanguigna. |
DISEGNO A TRE MATITE |
Disegno realizzato con la matita nera,
col bastoncino di sanguigna e col gesso. Vedi anche
disegno. |
DISEGNO AL TRATTO |
Disegno che raffigura solo il contorno
degli oggetti, rappresentati con tratti, senza ombra
né sfumatura di toni. È la forma più semplice del
disegno, ed è alla base di tutte le altre tecniche. Il
tratto può essere spesso: sarà allora realizzato per
mezzo di una fusaggine, di un gesso o di una matita a
colori. Se è fine, gli strumenti impiegati saranno
allora la mina e la matita, la penna-feltro, la matita
a sfera o la penna. Vedi anche disegno. |
DISEGNO OMBREGGIATO |
Tecnica di disegno che mira a far
risaltare i volumi e a creare effetti di rilievo. Il
procedimento consiste nel disegnare delle ombre
corrispondenti ai colori della realtà, trasposti in
tutta la gamma di sfumature tra il nero e il bianco.
Vedi anche disegno. |
DISTINTA BASE |
Documento in cui vengono indicate la
composizione dei materiali e le procedure di
produzione per ogni modello della collezione finale. |
DITTICO |
Oggetto costituito da due tavolette,
legate tra di loro e che si aprono come un libro, con
scritte o decorazioni nella parte interna incise su
una superficie di cera. L'origine del dittico risale
all'antichità romana e bizantina; il suo uso si
afferma intorno al IV secolo d. C. e viene eseguito in
materiali diversi quali l'avorio, il bronzo, e vari
metalli nobili. |
DIVISIONISMO |
Il Divisionismo è una corrente artistica
nata in Italia alla fine del XIX secolo e attiva fin
verso la metà del secondo decennio del '900. Il
Divisionismo prende le mosse dal Pointillisme
(puntinismo) francese di Seurat e Signac, basato sul
principio della scomposizione del colore nei suoi
elementi di base, rifacendosi alle ricerche ottiche
sulla luce ed il colore di Chevreul. Il Divisionismo
riprende queste teorie rielaborandole in testi
teorici, come quello di G. Previati, Principi
scientifici del divisionismo (1906), che spiega: "Il
Divisionismo riproduce le addizioni di luce mediante
una separazione metodicamente minuta delle tinte
complementari". Il Divisionismo si impone
all'attenzione della critica e del pubblico con la
Prima Triennale di Milano del 1891, e viene sostenuto
in particolar modo dal critico ed artista Vittore
Grubicy de Dragon. Diffuso soprattutto in Lombardia,
dove ha tra i suoi maggiori interpreti Filippo
Carcano, Gaetano Previati, Giovanni Segantini e
Giuseppe Pellizza da Volpedo, ma si pensi anche a
Morbelli e Nomellini, il Divisionismo, accanto ai
soggetti naturalistici e simbolisti, viene applicato
anche a tematiche sociali. Il Divisionismo ha grande
importanza per il successivo movimento del Futurismo,
che vede nella scomposizione del colore un mezzo per
esprimere il carattere di simultaneità della realtà. |
DOPPIA IMPRESSIONE |
E' provocata, spesso involontariamente,
dal movimento del foglio sotto il torchio in fase di
stampa. |
DORATURA |
Applicazione dell'oro in lamina o in
polvere su supporti diversi, quali muro, legno,
pergamena, cuoio, carta, ecc. Si distinguono
sostanzialmente due tipi di doratura: a bolo e a
missione (o a mordente). Nella doratura a bolo la
foglia d'oro si fissa al supporto ricoprendolo con una
terra grassa (bolo o terra d'Armenia dalla colorazione
rossastra) che aderisce alla lamina metallica mediante
l'applicazione di una sostanza proteica, da cui deriva
anche la dizione di doratura a guazzo. La doratura a
missione (o a mordente) è invece eseguita spalmando il
supporto con una vernice resinosa (missione) sulla
quale viene steso l'oro in lamina o in polvere (in
questo caso detta anche doratura a conchiglia dal
contenitore in cui era conservato l'oro). L'oro
utilizzato non era sempre puro (oro fino o oro di
Gubbio). Cennini cita ad es. l'oro di mittà costituito
da un sottilissimo strato d'oro sovrapposto ad una
lamina di stagno o d'argento. L'uso di lamine di
stagno o d'argento ha presumibilmente dato origine
alla doratura a mecca in cui la lamina metallica (non
d'oro) veniva ricoperta con una vernice giallo-dorata
per simulare il metallo prezioso. Infine la dizione di
doratura a pastiglia viene utilizzata per le
decorazioni a rilievo in gesso, dorate a guazzo. |
DRIP PAINTING |
Letteralmente, "dipingere con le gocce".
Nome dato a una tecnica dell'Action Painting che
consiste nell’inzaccherare una tela di gocce di
vernice, eventualmente servendosi di un vaso di
vernice perforato. |
DUCTUS |
Latino, letteralmente "tracciato". Nella
scrittura, indica il movimento esercitato nel
tracciare le lettere e che determina la direzione del
tratto. Il disegno del ductus dipende dallo strumento
usato e dalla materia del supporto scrittorio. |
E-COMMERCE |
Commercio elettronico. Insieme delle
attività connesse alla vendita di prodotti e servizi
che si realizzano attraverso Internet, ovvero in
modalità on-line. Comprende sia le transazioni
propriamente commerciali, sia le forme di assistenza
alla clientela precedenti e posteriori all’acquisto. |
EDITTI SUNTUARI |
Leggi limitative emanate da Edoardo III
nel 1364, a difesa dei timorosi tessitori locali;
fissano, in particolare, tipo e qualità dei tessuti
permessi a seconda della classe sociale
d’appartenenza. Nel 1793 viene sancito dalla
Convenzione il principio di libertà, che abolisce gli
editti suntuari e protegge il diritto di vestirsi
secondo il proprio gusto, senza dover rispettare
obblighi di alcun genere. |
EMBLEMA |
Segno grafico che rappresenta un'idea o
una comunità, in qualche caso accompagnato da una
sentenza. L'origine del termine deriva dalla
collocazione di piccole decorazioni entro altre più
grandi, per esempio la parte centrale più elaborata di
un pavimento, oppure un rilievo di metallo nobile
inserito in una coppa o in un piatto decorati. |
EN PLEIN AIR |
Con la definizione "en plein air"
(all'aria aperta) ci si riferisce alla ripresa
pittorica della natura dal vero, direttamente all'aria
aperta e non più nel chiuso dell'atelier. Sono i
pittori impressionisti, preceduti da quelli della
scuola di Barbizon, ad affermare decisamente questo
nuovo, rivoluzionario approccio alla pittura, che si
diffonde poi al resto d'Europa influendo profondamente
sull'elaborazione delle successive esperienze
artistiche. La pittura en plein air permette di
cogliere tutto il valore dell'incidenza della luce
naturale sul paesaggio, liberandolo in tal modo da una
costruzione fittizia e standardizzata. |
ENCAUSTO |
L'encausto è una tecnica pittorica che
consiste nello stendere i colori mescolati per mezzo
di cera riscaldata. I colori e la cera possono anche
venire diluiti con olii essenziali quali la trementina
e la nafta; la cera può venire "saponificata", cioè
resa solubile con la lisciva (contenente soda).
L'encausto è il procedimento pittorico maggiormente
diffuso nell'antichità. Viene perfezionato nel IV
secolo a. C.; successivamente continua ad essere usato
ma più raramente, finché viene abbandonato intorno al
VIII-IX secolo. Il termine encausto attualmente sta ad
indicare una miscela di cera e resina usata per
rendere più facile la stesura dei colori. |
ENCAUSTO PITTURA A |
Tecnica risalente all’antichità, che
consiste nel mescolare dei colori nella cera liquida.
L’impasto ottenuto è poi applicato e rilavorato una
volta asciutto. Vedi anche pittura a cera (encausto). |
ENTE NAZIONALE DELLA MODA |
Viene istituito nel 1935 con il compito
di promuovere il consumo di abbigliamento di origine
italiana presso la popolazione, soprattutto femminile.
La produzione di moda deve sottostare alle regole
dell’autarchia: usare tessuti italiani, come Lanital o
lana di caseina, e ideare fogge che escludano
l’influenza dello stile francese; le sartorie
dovrebbero riservare almeno metà delle collezioni ai
modelli italiani, segnati dal marchio "di ideazione e
produzione italiana". |
EROTISMO E LUSSURIA |
Il fenomeno "amore" quale perno di una
concezione romantica e sentimentale del rapporto
donna-uomo, viene respinto dai futuristi che
preferiscono invece uno scontro e una collisione tra
le parti sessuali. Evitano anzi, come Marinetti in
Contro l'amore e il parlamentarismo, "La guerra dei
sessi indubbiamente preparata dalle grandi
agglomerazioni delle capitali, dal nottambulismo e
dalla regolarizzazione del salario delle operaie". |
ESEMPLARE |
Ogni singolo foglio stampato da una
stessa matrice e facente parte di una tiratura. A
volte erroneamente si usa come sinonimo il termine
copia. |
ESPRESSIONISMO |
L'Espressionismo è un movimento
culturale nato in Germania all'inizio del XX secolo in
opposizione al naturalismo e all'impressionismo.
Affermatosi nel campo delle arti figurative e
dell'architettura, rappresentate dal gruppo Il ponte
(Die Brücke), sorto a Dresda nel 1905, si estende alla
musica, alla letteratura e al cinema tra il 1910 ed il
1924. Nelle opere di Van Gogh, di Ensor e di Munch
sono visibili gli inizi dell'espressionismo. Alla loro
arte si richiamano i pittori E. Kirchner, E. Nolde,
Pechstein. Gli artisti de Il ponte condannano le
convenzioni ed il materialismo della società borghese,
sostenendo la necessità di dare ascolto alla vera e
più profonda natura umana. Il movimento privilegia
l’espressione dei sentimenti e delle impressioni
dell'artista, attraverso i colori e le linee. E'
l’espressione della sua propria visione del mondo che
egli ci offre nei suoi quadri. Nell’arte
espressionista, la forma, la linea ed il colore sono
dominati dall’esigenza di giungere alla manifestazione
delle emozioni interiori: vengono quindi
caratterizzati dalla deformazione e
dall’esasperazione, in un linguaggio che si avvale,
nel contempo, d’una contratta sintesi disegnativa e
d’una grande violenza cromatica. Vedi anche fauvismo.
Il gruppo si trasferisce a Berlino nel 1911; si
scioglie due anni dopo ed i suoi membri continuano ad
operare autonomamente. L'altro importante gruppo
artistico dell'Espressionismo è quello del Cavaliere
azzurro (Die blau reiter), fondato a Monaco nel 1912
da Kandisky e Marc, caratterizzato da una tendenza
all'astrazione e allo spirituale. Poco prima
dell'avvento del nazismo (che condanna
l'Espressionismo quale "arte degenerata"),
l'Espressionismo vede una esasperazione della sua
poetica nell'opera di Grosz e Beckmann. |
ESTEMPORANEA |
Definizione dell’opera eseguita al
momento senza preparazione preventiva. |
EVENTI DI MODA |
Rassegne di moda estranee agli obblighi
stagionali imposti dalla logica del sistema
vestimentario. La molteplicità delle iniziative
promosse in questo campo può essere sistematizzata
distinguendo, per livelli di risonanza, tra
manifestazioni locali ed eventi di rilievo nazionale. |
EX LIBRIS |
Breve locuzione che sta per "dai libri
di..." ed è di uso e comprensione internazionali.
Scopo primario dell'ex libris è di certificare la
proprietà di un libro. È una etichetta, posta
generalmente sulla seconda pagina di copertina di un
libro o nella pagina a fianco del frontespizio. Tra i
vari tipi di ex libris si distinguono: gli autografi,
costituiti dalla sola firma o dal monogramma del
possessore; gli araldici, in cui è raffigurato lo
stemma del possessore; i parlanti, quando attraverso
un'immagine vengono individuate la professione o i
gusti del proprietario; gli epigrafici, se contenenti
motti o scritture. |
EX VOTO Ex-voto |
Quadro, disegno, scultura od oggetto che
viene dedicato a un santo, a Gesù o alla Madonna, come
ringraziamento per una richiesta esaudita. Gli ex-voto
si trovano generalmente nelle chiese. |
EXPERTISE |
Termine francese, più usato del
corrispondente italiano autentica. E' il documento
rilasciato e firmato da un esperto, comprovante
l’autenticità o meno di un’opera d’arte. Se non è
possibile precisare la paternità dell’opera,
nell’expertise viene indicato almeno il periodo o la
scuola a cui questa appartiene. L’uso dell’expertise
risale alla fine dell'Ottocento e notevole è la sua
influenza sul valore commerciale dell'opera. |
FACONISTI (Façonisti) |
Laboratori di produzione cui viene
commissionata la procedura di completamento di
semilavorati. |
FALSARIO |
L'abilità di certi falsari può suscitare
ammirazione, almeno nel caso in cui realizzino essi
stessi dei quadri, che dunque non sono copie, bensì
dipinti "alla maniera di". Il più noto dei falsari è
Hans Van Meegeren, specialista di falsi Vermeer per
circa vent’anni. Fu accusato di aver venduto dei
Vermeer agli occupanti nazisti: per discolparsi,
realizzò un falso sotto gli occhi sbalorditi dei
giudici, firmando così il suo ultimo Vermeer. |
FALSO |
Si ha un falso quando si trovano, in
qualsiasi modo, su una stampa dichiarazioni non vere
circa i procedimenti di esecuzione o l'autografia
dell'opera. Nel caso delle stampe antiche i falsi più
frequenti sono costituiti dalle stampe copie di altre
stampe che, nelle scritte, l'autore divulga come opera
propria. Nell'incisione moderna, invece, abbiamo un
falso quando un artista o uno stampatore dichiarano
opera originale un foglio prodotto utilizzando
tecniche di fotoincisione, quindi al di fuori della
stampa d'arte. |
FARSETTO |
Corpetto nato intorno alla metà del
Trecento in sostituzione della veste lunga, come capo
tipico di un abbigliamento maschile distinto da quello
femminile, indossato in completo con le calzebrache.
Il modello spagnolo ha una falda in basso ed una
cintura; al collo un bordino che diventerà una
gorgiera. |
FASHION BUYER |
Figura professionale che si occupa degli
acquisti per conto delle boutique, delle catene di
negozi o dei grandi magazzini. In altri casi lavora
autonomamente nella gestione di una propria attività.
I tempi della sua operatività sono scanditi dal
calendario delle collezioni. |
FASHION STYLIST |
Figura professionale il cui supporto
consiste nel ricercare l’originalità, il particolare
che renderà la creazione dello stilista un’opera
unica; è a questo proposito che lo si fa rientrare
nell’area dei "ricercatori", ma la definizione più
adeguata sembra essere "consulente di immagine",
poiché il suo obiettivo ultimo è conferire un valore
aggiunto all’abito per potenziarne l’effetto nel
quadro di una complessiva strategia comunicativa. In
massima parte il suo lavoro si svolge, comunque,
nell’ambito redazionale. |
FASHION VICTIM |
Tipologia di consumatori costituita
soprattutto da giovani con elevata disponibilità di
denaro, che spendono in modo disinvolto. Osservatori
attenti delle tendenze, scelgono una moda firmata per
dichiarare la loro appartenenza ad un gruppo sociale
(classe o tribù), ma non sono fedeli ad una sola
marca. |
FATTORI |
Pittore e incisore (Livorno 1825 -
Firenze 1908) studia con G. Baldini a Livorno e poi
con G. Bezzuoli a Fireze (1846-48). Nel 1850 comincia
a frequentare il Caffé Michelangelo, dove si ritrovano
i Macchiaioli, di cui diviene in seguito il maggior
rappresentante. Ma non aderisce subito alle nuove
esperienze e fino al 1859 dipinge in maniera
tradizionale, seguendo il gusto romantico.
Determinante per il suo orientamento artistico è
l'incontro con N. Costa, per consiglio e
incoraggiamento del quale Fattori presenta al concorso
per la celebrazione della guerra del 1859 il Campo
italiano dopo la battaglia di Magenta (1862), il primo
quadro italiano di storia contemporanea. |
FAUVES |
Sono chiamati "fauves", cioè belve, quei
pittori che suscitano scandalo al Salon d'Automne di
Parigi del 1905 con i loro quadri dalle forti tonalità
pure, accostate con "selvaggia" irruenza. Si tratta di
H. Matisse, M. Vlaminck, A. Marquet, A. Derain, K. Van
Dongen, A.E.O. Friesz, H.-Ch. Manguin, Ch. Camoin, R.
Pichot, J. Puy, L. Valtat, P. P. Girieud. La
formazione del fauvisme risale agli anni 1894-97,
quando nell'atelier di G. Moreau si riuniscono
Matisse, Manguin, Marquet e Camoin, interessati
soprattutto alle macchie di colore liberamente
disposte e agli arabeschi del maestro. Il fauvisme
propone una nuova concezione dell'opera d'arte,
svincolata dalla rappresentazione della natura: questa
deve servire come "trampolino" per affrontare la
realtà con libera forza espressiva, basata sul colore
puro e sui suoi accostamenti inediti. I fauvisti non
avevano in comune solo la scelta di un colorito molto
chiassoso, ma anche il totale disinteresse per ogni
convenzione accademica di proporzione delle forme,
cosicché anche dal punto di vista compositivo essi
esaltarono le qualità individuali; mostrando sotto
diversi aspetti talune affinità con l'espressionismo
tedesco. I fauves, a cui si aggregano nel 1908 R. Dufy
e G. Braque e Metzinger, sono influenzati dalla
pittura di Van Gogh (una sua retrospettiva si svolge a
Parigi nel 1901) e da Seurat e, dopo il 1904,
principalmente da P. Gauguin. Sin dall'inizio Matisse
viene considerato come il maggiore esponente. |
FELTRO |
Penna a punta dolce molto assorbente, in
feltro o in nylon, che a contatto della carta sparge
un inchiostro volatile e trasparente. Esiste una carta
speciale per feltri, detta layout, che impedisce
all’inchiostro del feltro di attraversare la carta.
Alcuni feltri sono ad acqua, altri ad alcool: possono
in quel caso essere indelebili; ciò nonostante, i
disegni a feltro hanno l'inconveniente di sbiadire
rapidamente quando sono esposti alla luce. |
FEMME FATALE |
Ideale femminile, affermatosi alla fine
dell’Ottocento, in cui predominano gli aspetti forti e
determinati della donna. Nella figura della femme
fatale il busto è messo in risalto da una rigida
guaina steccata lunga fino ai fianchi, che ha le
sembianze di una corazza da guerriera; la dimensione
ostentativa assume, in questo modello, i toni della
sicurezza e di un intento chiaramente seduttivo. |
FIERE DI SETTORE |
Occasione privilegiata di incontro tra
gli operatori a tutti i livelli della filiera della
moda, presentano la prerogativa di una forte
specializzazione distribuita per aree di competenza.
Lo scopo non è direttamente la realizzazione di
vendite, ma piuttosto la possibilità di stabilire reti
di relazioni per il business to business. |
FIGURATIVO |
Si dice di uno stile che ricerca la
rappresentazione dell'essere umano, degli animali o
degli oggetti, al contrario dell'arte astratta. |
FILIERA |
Itinerario seguito dal prodotto nel
processo di produzione-trasformazione-distribuzione,
supportato da un coordinamento e da un’integrazione
delle diverse fasi. |
FILIGRANA |
Questo marchio che si può vedere in
trasparenza sui fogli di carta è ottenuto apponendo
dei fili d’ottone sul setaccio dove si deposita la
pasta da carta. |
FIORE |
Al centro di molte composizioni
pittoriche, il fiore può avere un valore ornamentale,
decorativo, simbolico, poetico, pedagogico o
scientifico. Nel Rinascimento, gli italiani e i
fiamminghi fanno della rappresentazione floreale un
genere pittorico. In seguito tutte le scuole e i
movimenti riprendono alla loro maniera questa
tematica, declinazione della natura morta. Gli
impressionisti apportano un’interpretazione totalmente
nuova del genere (vedi per esempio, I Girasoli di Van
Gogh). |
FISSATIVO |
Liquido che si spruzza sul pastello, la
fusaggine o il gesso per fissare il colore ed evitare
che si sfumi e svanisca. I fissativi sono in genere
miscugli a base di colla o di gomma diluita
nell'alcool. |
FLAGSHIP STORE |
Spazio di grandi dimensioni, situato in
luoghi prestigiosi e arredato secondo lo stile della
marca, con funzioni prettamente di immagine. |
FLESSOGRAFIA |
Variante del sistema tipografico rotativo
(tipografia, rotativa), utilizzato soprattutto nel
settore dell'imballaggio per la stampa su materiali
speciali quali cartoncino, metallo o materie
plastiche. La matrice, flessibile, è costituita in
genere da materiali sintetici e viene montata sul
cilindro di stampa allo stesso modo di una matrice
ottenuta da flano (calco di una composizione
tipografica). |
FLOCHETAGE |
Procedimento pittorico che consiste nello
stendere il colore a piccoli tratti fini. Il termine
sarebbe stato inventato da Delacroix. Il pittore ha
utilizzato questa tecnica a più riprese alla fine
della sua vita, in particolare per la Caccia ai leoni. |
FODERATURA |
E' l'operazione, non reversibile nei suoi
effetti sul colore, con cui si applica, con l'aiuto
del calore o del vuoto, una seconda tela per
rinforzare un quadro eseguito su questo supporto, o
per restituire regolarità alla superficie del dipinto. |
FOGLIO |
Superficie su cui viene impressa
l'immagine prodotta sulla matrice. Caratteristica dei
fogli antichi è la presenza della filigrana figurata,
sostituita, a volte, in epoca moderna con il marchio
della ditta produttrice della carta o dello stampatore
dell'opera. |
FONDO |
Altro termine per designare lo sfondo di
una tela, cioè il primo strato che il pittore stende
sullo strato di preparazione del supporto. Il fondo è
generalmente di colore scuro. |
FONTE ICONOGRAFICA |
Motivi o opere figurative di riferimento
da cui si deduce il soggetto rappresentato in
un'incisione. |
FORMA 1 |
Il 15 marzo 1947 Carla Accardi, Ugo
Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino
Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio
Turcato fondano a Roma la rivista Forma. Mensile di
Arti figurative e firmano il manifesto che appare sul
primo ed unico numero pubblicato. La pubblicazione del
manifesto avviene in un momento in cui forti sono le
divergenze sulle scelte estetiche tra i sostenitori
dell'arte astratta e i fautori di un'arte figurativa
d'impegno civile. Guttuso (1912/1985), che durante il
periodo del fascismo ha rappresentato un punto di
riferimento per i giovani artisti, si schiera a favore
di una pittura neorealista aderendo alle posizioni del
Partito comunista italiano. Il segretario generale del
P.C.I. Palmiro Togliatti entra personalmente nella
controversia: condanna senza mezzi termini
l'astrattismo e si schiera a favore del realismo
sociale. La prima frase del manifesto, "Ci proclamiamo
formalisti e marxisti, convinti che i termini marxismo
e formalismo non siano incociliabili (...)", sta a
significare il tentativo di conciliare le opinioni
politiche del gruppo con la scelta dell'astrattismo.
L'adesione al linguaggio astratto permarrà nel lavoro
di Carla Accardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio,
Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, e Giulio Turcato.
Ugo Attardi già nel '51 torna al figurativo mentre
Mino Guerrini lascia la pittura per dedicarsi al
giornalismo e al cinema. Gli artisti firmatari del
manifesto sono identificati come gruppo Forma o Forma
1 dal titolo del primo numero della testata, anche se
non si costituiscono mai in un vero e propprio gruppo:
non utilizzano questa sigla né per presentare i loro
lavori né per firmare testi (lo stesso manifeso è
firmato con i nomi dei singoli artisti). La scelta
dell'astrattismo, i rapporti di amicizia e
collaborazione tra gli artisti e le frequenti
iniziative comuni, hanno portato a sintetizzare la
loro attività tra la fine degli anni '40 e gli anni
'50 sotto la denominazione di Gruppo Forma o Forma 1. |
FORMALISMO |
In origine, il termine designa una
tendenza alla ricerca esclusiva della bellezza nel
campo artistico. Negli anni ’20 del Novecento, la
parola formalismo acquista un nuovo significato: essa
designa una dottrina secondo la quale un’opera d'arte
basta a se stessa e non ha altri significati al di
fuori di sé. È una tendenza cui aderisce la pittura
astratta. |
FOTOLITOGRAFIA |
Procedimento di riproduzione
fotomeccanica di un'immagine, mediante il quale si
ottiene una pellicola utilizzabile per la preparazione
della lastra-matrice metallica per la stampa offset. |
FOTOMECCANICA |
Insieme di tutti i procedimenti mediante
i quali si ottengono, attraverso riproduzioni
fotografiche e successive incisioni su vari materiali,
matrici di stampa per la stampa tipografica
(fotozincografia), offset (fotolitografia), e
rotocalco (fotocalcografia). |
FOTOMODELLA / O |
Figura professionale il cui requisito
indispensabile è la fotogenia — ovvero la naturale
predisposizione per cui un viso risulta nettamente
impressionato sulla pellicola, grazie a tratti
regolari ma particolarmente marcati — ma deve anche
essere in grado di posare secondo le direttive del
fotografo. |
FOTOMONTAGGIO |
Assemblaggio su una stessa foto di
negative differenti. I surrealisti, e principalmente
Max Ernst, utilizzarono molto questo procedimento. |
FRANCHISING |
Modalità della distribuzione che permette
di governare l’offerta di una «casa», verificare
direttamente le tecniche di vendita e il
posizionamento dei prodotti, evitando le spese di
apertura e di avviamento di un negozio. Si realizza
attraverso un contratto tra il franchisor (il marchio)
e il franchisee (il negoziante). |
FREGIO |
Motivo ornamentale decorativo utilizzato
per abbellire una composizione. L'utilizzo di fregi in
campo tipografico è molto diffuso. |
FRONTESPIZIO |
Prima pagina di un libro, a volte
decorato. Riporta il titolo dello stesso o della
serie, qualche volta il nome dell'autore o dello
stampatore e la data dell'opera. |
FROTTAGE |
Procedimento che consiste nel riprodurre
il rilievo di un oggetto (una moneta, un pezzo di
stoffa o di cartone ondulato, ecc.) stropicciandolo
attraverso un foglio di carta in maniera da far
apparire la sua forma. Il frottage usato in principio
dai bambini è stato utilizzato per la prima volta nel
1925 dal pittore Max Ernst. Altri surrealisti useranno
questa tecnica, incorporando l'oggetto così trasposto
in una composizione grafica (collage, pittura,
disegno). |
FULIGGINE STEMPERATA O BISTRO |
Inchiostro di colore bruno giallastro
ottenuto partendo da fuliggine di camino macinata poi
stemperata nell’acqua gommata. Il bistro fu utilizzato
fino al XIX secolo, in particolare da Lorrain. Gli si
preferisce ormai il nero di seppia. |
FUSAGGINE |
Materiale da disegno fabbricato a partire
da un carbone di legno friabile e semicarbonizzato. I
tipi di legno usati più frequentemente oltre alla
fusaggine sono il salice, il tiglio, la betulla, il
noce e il prugno. La fusaggine esiste sotto forma di
gessi, di matite e bastoncini. L’uso della fusaggine
risale alla preistoria. |
FUSIONE |
Nella scultura, è il processo attraverso
il quale un modello in creta o in cera viene riportato
in metallo o in gesso. Vi sono due procedimenti di
fusione, a sabbia o a cera perduta (o cera persa). Nel
primo caso, il modello della scultura originale viene
plasmato con sabbia umida attorno ad una struttura
interna solida: lo spazio frapposto viene riempito con
uno strato di bronzo. Nel metodo a cera persa, il
modello in cera è eseguito su di un’anima di terra
refrattaria e poi parimenti ricoperto, dopo che la
cera è stata plasmata nella forma voluta, di altra
terra refrattaria: vengono praticati dei fori, dai
quali esce la cera sottoposta ad intenso
riscaldamento. Dopodiché la si sostituisce mediante il
metallo fuso (di solito il bronzo). Tuttavia oggi tale
metodo è in genere superato e lo si sostituisce con
quello dei calchi in gesso. |
FUTURISMO |
Il Futurismo è il principale movimento
artistico italiano dell'inizio del XX secolo. Nasce
con la pubblicazione sul francese Figaro del Manifesto
di F. T. Marinetti, il 20 febbraio 1909, a cui segue,
l'11 febbraio del 1910, il Manifesto dei pittori
futuristi e il Manifesto tecnico, firmati da U.
Boccioni, G. Balla, C. Carrà, L. Russolo, G. Severini.
Lo spirito di fondo che anima i Futuristi è la
reazione contro la tradizione, l'accademia, le
convenzioni borghesi e, per contro, l'affermazione di
tutto ciò che esprime modernità (da qui il mito
dell'automobile, della velocità, della fabbrica, della
città), coraggio di infrangere le regole. I Futuristi
riprendono la tecnica divisionista della scomposizione
per esprimere i concetti di simultaneità e durata,
elaborati dal filosofo H. Bergson, applicandoli sia
alle realtà moderne della città, sia all'interiorità
dell'individuo. Contrastato fu il rapporto con il
Cubismo, abbracciato in modo personale da Carrà (con
Funerali dell'anarchico Galli) e rifiutato da Boccioni
che tuttavia ne subisce l'influsso. Pur presentando
caratteri diversi nei vari artisti, il Futurismo ha
uno dei suoi punti di partenza nel Divisionismo, da
cui infatti molti Futuristi, tra cui Balla e Boccioni,
prendono le mosse. La scomposizione del colore e della
forma permette infatti di rendere i concetti di
simultaneità, di durata (teorizzati da H. Bergson), e
quindi di affermare una visione della realtà. Nel
progetto estetico ma antipassatista dei futuristi, gli
abiti devono essere "aggressivi, agilizzanti,
dinamici, semplici, comodi, igienici, gioiosi,
illuminanti, volitivi, asimmetrici, di breve durata"
(come recita la voce Abiti del Piccolo dizionario del
futurismo, a cura di Umberto Di Cristina). Lo stile
proposto dai futuristi recupera la fantasia,
preferisce i colori vivaci, i tagli arditi e
disarmonici, i tessuti con i disegni geometrici che
richiamano la moderna distribuzione dello spazio. Le
esperienze degli aderenti al movimento futurista si
dirigono anche verso il campo della comunicazione
scritta e dell'arte tipografica. Il movimento
futurista ebbe vasto seguito in tutta Europa e da esso
presero avvio, in larga misura, molti dei successivi
movimenti d'avanguardia. |
GALLERIA D'ARTE |
Negozio specializzato nella vendita di
opere d’arte. |
GALVANOPLASTICA |
Tecnica con la quale si ottiene il
rivestimento di un oggetto, metallico e non, con altri
metalli o con leghe metalliche. Si attua attraverso il
procedimento di elettrodeposizione, che consente di
deporre sull'oggetto una pellicola di metallo di
spessore variabile, dopo aver immerso l'oggetto in una
soluzione metallica (bagno galvanico) che farà da
rivestimento per l'azione di opportuni conduttori
elettrici. |
GAMMA |
Per analogia con la musica, la parola
gamma è usata in pittura per designare una serie di
colori. |
GARCONNE (Garçonne) |
Stile presentato a Parigi nel 1924: la
gonna a pieghe, ormai corta, lascia scoperte le gambe
rivestite da audaci calze color carne; la vita è
segnata, ma scesa sui fianchi; i capelli sono corti
alle orecchie. La figura femminile, persa l’esagerata
linea curvilinea, somiglia al corpo di un’adolescente
assolutamente privo di forme, un modello che non può
adattarsi a tutte le donne e che, comunque, non ne
esalta la femminilità (riprendendo, dunque,
l’ibridazione di genere stimolata dallo sport e dalla
guerra). |
GENERE |
Categoria di opere a cui appartiene un
dipinto: ritratto, paesaggio, natura morta. Vedi anche
pittura di genere. |
GESSO |
Calcare ridotto in polvere e modellato in
bastoncini per scrivere e disegnare. Il gesso è usato
per realizzare schizzi, disegni a sanguigna (un gesso
a base di argilla ocra) e litografie (il gesso
litografico è un miscuglio di cera, di sego, di sapone
e di nerofumo). |
GESSO CAOLINO GESSO MARCIO |
Si può usare nelle imprimiture purché
mescolato a un altro gesso, perché tende a
screpolarsi. |
GESSO DI BOLOGNA |
Detto anche gesso bianco di Meudon, gesso
di Spagna, di Vienna, è molto indicato per le
imprimiture. E' un carbonato di calcio proveniente da
giacimenti di gusci di conchiglie marine. |
GESTALT |
Termine tedesco che significa "figura",
"forma", "struttura", entrato nell'uso italiano per
designare la psicologia della forma. |
GIALLO DI CADMIO |
Ricavato dal solfuro di cadmio, questo
pigmento è preferito agli altri perché non presenta
particolari difetti, si mescola bene con il blu
oltremare dando un verde intenso. La sua gamma di toni
va dal giallo limone all'arancio. |
GIALLO DI CROMO LIMONE |
Si ricava dal cromato di piombo; è un
giallo freddo che sporca il colore con cui viene
mescolato. Se unito al bianco d'argento tende ad
annerire. |
GIBUS |
Cappello per l’Opera, ideato da mister
Gibus nel 1823, costituito da un cilindro in seta e
dotato di un meccanismo a scatto, mediante il quale
può essere appiattito e portato sotto il braccio. |
GIUSTACUORE |
Capo simile alla casacca, molto aderente,
lungo al ginocchio. Alla fine del Seicento si
aggiungono grandi risvolti alle maniche e più tardi
anche alle tasche. |
GLAMOUR |
Termine inglese traducibile come fascino,
riferito specialmente a quello femminile, indica lo
stile nato e affermatosi negli anni Cinquanta del
Novecento. |
GLITTICA |
Arte di intagliare e incidere le pietre
preziose. Vi sono due tipi di lavorazione, a seconda
se la figurazione è in rilievo (risultato che si
ottiene abbassando il fondo) o se è incavata sulla
superficie. Nel primo caso si ha un cammeo: nel
secondo caso una pietra dura. Questa seconda tecnica è
stata usata con lo scopo pratico di ottenere delle
matrici per sigilli. |
GOMMA |
Legante pittorico, generalmente
utilizzato nell'acquerello nel guazzo e nella
miniatura derivante dai prodotti di essudazione di
numerose varietà di piante. Le gomme vegetali
maggiormente utilizzate in pittura sono la gomma
adragante (di Morea o di Smirne, derivata dai rami
dell'Astragalus), la gomma arabica (ottenuta da varie
specie di Acacia, generalmente quella proveniente dal
Senegal), e la gomma di ciliegio, denominazione che
include gli essudati di diversi alberi da frutto. A
tali prodotti vegetali, dotati di proprietà
agglutinanti (dalle quali deriva, nell'uso comune, la
sinonimia con la colla, per indicare genericamente
sostanze adesive) vengono di solito accostati altri
materiali, come la gomma gutta e la gommalacca, di
natura completamente diversa. La gomma gutta (o
Gambogia) è infatti un colorante naturale giallo usato
in dipinti a olio e ad acqua e in lacche per velature;
la gommalacca è invece una resina di origine animale
dalla quale si trae la lacca rossa, colorante dalla
tonalità carminio, simile al kermes. |
GOMMA PER CANCELLARE |
Le prime gomme erano di cuoio tenero o di
mollica di pane fresca. In seguito sono state
sostituite da gomme di caucciù o di plastica. Esistono
oggi gomme per tutti gli usi e per tutti i supporti.
La gomma di plastica è adatta per cancellare la
fusaggine e la matita su carta classica o carta lucida
da ricalco. La gommatura, che fa risaltare la grana
della carta, è anche una tecnica pittorica. |
GONNA HOBBLE SKIRTS |
Detta anche jupe entravée, è una gonna
zoppicante così stretta alle caviglie da impedire di
camminare in modo naturale, proposta da Paul Poiret
nei primi anni del XX secolo. |
GORE-TEX |
Tessuto impermeabile e al tempo stesso
traspirante, applicato soprattutto ai capi sportivi. |
GORGIERA |
Colletto abbastanza ampio e, in alcuni
periodi, enorme, in rigido tessuto pieghettato. |
GOTICO |
Corrente artistica che si è sviluppata
nel Medioevo, a partire dal XIII secolo fino alla metà
del XV secolo. Tutti i campi artistici ne sono stati
influenzati, a cominciare dall'architettura, la
pittura e l’incisione. |
GOZZANO |
Guido Gozzano nasce nel 1883 a Torino,
dove vive sempre, tranne brevi periodi passati nella
villa di famiglia ad Agliè Canavese e sulla riviera
ligure. La tubercolosi, che lo porta alla morte nel
1916, si manifesta già nel 1904 marcando la sua
personalità e riflettendosi nella sua poesia. A Torino
frequenta i circoli letterari, attraverso i quali
viene in contatto con le esperienze del decadentismo
europeo. Nel 1907 pubblica la prima raccolta di versi,
La via del rifugio, accolta favorevolmente sia dal
pubblico sia dalla critica. La sua raccolta più
riuscita, I Colloqui, esce nel 1911. Nella sua poesia
si avverte un senso di distacco ironico, malinconico e
leggero nei confronti della realtà pur disperatamente
amata, dovuto alla consapevolezza della sua malattia.
Sul piano stilistico Gozzano muove da Pascoli,
distaccandosi dall'enfasi del dannunzianesimo
imperante, per dar vita ad un linguaggio a volte
prosastico e capace di "far cozzare il sacro col
profano" che influenzerà alcuni poeti del nostro
secolo e soprattutto Montale. Scrive anche novelle e
fiabe (I tre talismani, 1914, La principessa si sposa,
1917, L'altare del passato, 1918, L'ultima traccia,
1919). |
GRADAZIONE |
Progressione successiva da un tono a un
altro. |
GRAFFITO |
Tecnica pittorica applicata generalmente
alla decorazione delle murature esterne (più
propriamente di facciata). Essa consiste nel graffiare
con una punta il primo strato superficiale d'intonaco
fresco facendo emergere lo strato sottostante
variamente colorato. |
GRAFICA |
Si intendono le opere realizzate su carta
con tecniche miste, quali la matita, la china, i
pastelli, ecc. |
GRAFICA D'ARTE |
Parlando di grafica in arte ci si
riferisce a scritture, disegni, incisioni realizzate
con differenti metodi e arnesi diversi su una
superficie piana (legno, pietra, metallo ecc.); nonché
alle relative tecniche di stampa. Le stampe si
ottengono artigianalmente, in quantità limitate,
attraverso diverse tecniche, quali la xilografia, la
calcografia, la litografia e la serigrafia. Le opere
ottenute, ognuna delle quali è chiamata "stampa
originale", vengono numerate progressivamente e
firmate dall'artista che ha creato, la matrice. L'atto
creativo compiuto dall'artista è sulla matrice, e ciò
richiede, a parte il concepimento di un soggetto
originale, la capacità tecnica di eseguire il disegno
in condizioni precarie e incerte relative al risultato
finale dell'impressione. Stile e tecnica sono le basi
essenziali perché l'arte grafica raggiunga, come
spesso raggiunge, le più alte forme espressive, in un
procedimento, sia mentale che pratico, completamente
indipendente dalla pittura, in quanto basato sul
"segno". Il segno o tratto, è ciò che caratterizza e
individua gli artisti della grafica, in quanto solo ad
esso, alle sue infinite variazioni, lunghezze,
direzioni, è affidata la rappresentazione delle forme
e dei volumi. |
GRAFICA DI CONTESTAZIONE |
Particolare tipo di comunicazione grafica
propria dei movimenti politici di protesta e di
contestazione. Ha le sue origini nelle illustrazioni
settecentesche di William Hogarth, in quelle
ottecentesche di Honoré Daumier e, nel XX secolo in
George Grosz. Dopo la Seconda guerra mondiale i due
momenti più interessanti della grafica di
contestazione sono quelli legati alla Rivoluzione
cubana (1958) e al maggio francese (1968). |
GRAFICA PROGETTAZIONE |
Ramo specifico del design, individuabile
in quel particolare settore della produzione artistica
che si occupa della progettazione e della
realizzazione di comunicazioni visive e che viene
talvolta indicato anche con altri termini, quali
"progettazione grafica", "visual design" o "graphic
design". Lo specialista che si occupa di grafica è
chiamato grafico; il suo obiettivo è comunicare
attraverso i segni o gli schizzi, utilizzando vari
procedimenti tecnici. |
GRAFITE |
Nome dato alla piombaggine (mina)
utilizzata per fabbricare le mine di matita. |
GRAMMATURA |
Indica il peso della carta e si misura in
grammi per metro quadro. A seconda dell’uso
(acquerello, pittura a guazzo, matita, pastello,
ecc.), la grammatura della carta è differente. A
titolo d’esempio, la grammatura d’una carta destinata
all'acquerello varia da 160 a 840 grammi per metro
quadro. |
GRANA |
Termine che definisce la superficie di
una carta. Generalmente, una carta molto liscia al
tatto, di grana finissima, sarà apprezzata per la
pratica della pittura a guazzo; in compenso, una carta
più rugosa, di grana più spessa, è molto indicata per
l'acquerello. |
GRAND HABIT |
Il sontuoso abito gonfiato ai lati da
panier e riccamente decorato con drappi e fiocchi,
indossato dalla regina Maria Antonietta (1779). |
GRANITURA |
Azione attraverso la quale si rende
leggermente rugosa la superficie liscia di una pietra
litografica. La granitura della pietra litografica si
ottiene strofinando l'una contro l'altra due pietre
della medesima qualità, tra le quali è stata sparsa
sabbia finissima impregnata d'acqua. |
GRECA |
Motivo ornamentale, costituito da
elementi geometrici che si ripetono in modo costante. |
GRIFFE |
Nome che si forma sulla base delle
capacità creative e artistiche di uno stilista e nasce
come azienda orientata al prodotto. |
GRIFFE INDUSTRIALE |
Marchio di produzione vestimentaria che
garantisce un’identità ben definita, un’immagine
statica e insensibile all’andamento delle tendenze
stagionali, sintesi della dialettica tra lo stile del
creativo e la politica aziendale. In tale situazione
il designer riesce a mantenere la privilegiata
condizione di autore indipendente, libero di scegliere
— ad ogni stagione — la casa con cui collaborare, la
collezione in cui imprimere il suo stampo. La griffe è
indispensabile garanzia della funzione segnaletica
della merce, cui apporta la giusta intensità
espressiva, necessaria all’individuo che,
riconoscendosi una multipersonalità, usa i prodotti di
consumo per suscitare l’impressione più coerente con
l’aspetto che decide di esibire in un dato momento. |
GRISAGLIA |
Dal francese grisaille, tecnica pittorica
eseguita con tinte neutre (grigiastre) ma variamente
intonate (rosso, giallo, arancio, bruno, verde, ecc.),
utilizzata nella pittura murale (per i monocromi),
nelle vetrate e negli smalti. Generalmente realizzata
a tempera, acquista nel caso dei supporti vitrei una
rilevante funzione di completamente poiché serve a
rendere il modellato, ed è particolarmente delicata
perché data a freddo, cioè dipingendo direttamente
sulla lastra vitrea, analogamente alle finiture a
secco della pittura murale. |
GROTTESCHE |
Nome dato alle pitture fantastiche e
oniriche scoperte in Italia nel XV e XVI secolo nelle
rovine (chiamate grotte) risalenti all'antichità. Per
estensione, si designa col nome di pittura grottesca
ogni opera d’ispirazione fantasmagorica o stravagante. |
GRUNGE |
Stile trasandato, formato da indumenti e
accessori mescolati casualmente, adottato dai giovani
perché simbolo del rifiuto dell’alta moda, considerata
troppo artificiale ed eccessivamente costosa. Nella
prima metà degli anni Novanta ha come riferimento il
gruppo rock dei Nirvana e, in particolare, è
rappresentato dal loro leader Kurt Cobain e dalla
moglie Courtney Love. |
GRUPPO INDUSTRIALE |
Soggetto che realizza una varietà di
prodotti indirizzati a vari segmenti di mercato —
soprattutto maglieria, jeans, giubbotti — a diffusione
internazionale, puntando sull’immagine del proprio
marchio. |
GUADO |
Colore azzurro usato in pittura e per
tingere i tessuti, estratto da una pianta chiamata
pastillo o pastello. |
GUSCIO D'UOVO |
Termine di pittura che designa un colore
bianco corretto da un leggero tocco di fuliggine
stemperata. |
HAPPENING |
Sviluppatasi negli Stati Uniti negli anni
’60 del secolo, la moda degli happening (eventi) si è
diffusa in tutto il mondo. Si tratta per l'artista di
associare il pubblico al suo atto creativo: il valore
della creazione risiede più in quest’atto che nel
risultato, che è generalmente effimero |
HOBBLE |
Gonna lunga alle caviglie, lanciata da
Poiret agli inizi del Novecento, strettissima all’orlo
tanto da costringere a camminare con passi molto
corti. |
HOME PAGE |
Prima pagina di un sito web, che segnala
l’esistenza dell’azienda nella rete ed è strutturata
come un ipertesto: racchiude testi, immagini, suoni e
animazioni, presenta link che rimandano ad altre
pagine di approfondimento o collegano ad altri siti,
così da moltiplicare la capacità informativa sia
quantitativamente sia qualitativamente (modalità
comunicative multimediali). |
HOPPER |
Edward Hopper (Nyack, N.Y. 1882 - New
York 1967) è uno dei più interessanti protagonisti del
realismo americano. Studia alla School of art di New
York e compie un viaggio di studio in Europa tra 1905
e 1910. Per otto anni (dal 1915 al 1923) si dedica
all'incisione, realizzando puntesecche ed acqueforti.
Vienericonosciuto come caposcuola del realismo
americano in seguito ad una mostra di acquarelli
(1924) ed una di dipinti (1927). Nei suoi quadri,
eseguiti con una tecnica che, attraverso una luce
tagliente e secchi accostamenti di colore, conferisce
grande suggestione alla rappresentazione, Hopper dà
voce alla solitudine, al vuoto interiore, allo
squallore della vita americana (Drug Store, 1927;
Finestre notturne, 1928; Domenica di prima mattina,
1942; Sparvieri nella notte, 1942). |
HOT PANT |
Pantaloncini molto corti, diffusi negli
anni Sessanta e Settanta. |
HUDSON RIVER SCHOOL |
Scuola americana del XIX secolo che
riunisce pittori di paesaggio. |
ICNOGRAFIA |
Proiezione ortogonale della pianta di un
edificio, di una città o solo di una parte di essa. |
ICONA |
Termine derivato dal greco "eikôn",
immagine. Si tratta di immagini pie dipinte su un
supporto di legno, caratteristiche dell'arte
bizantina. Ritroviamo una tradizione di pittori di
icone nei Paesi in cui la religione ortodossa è
fortemente rappresentata: Grecia, Russia, ecc. |
ICONOCLASTA |
Con questo nome si designano i
sostenitori dell’iconoclastia, che predica il divieto
di rappresentare in pittura, in disegno o attraverso
qualunque altra tecnica, le figure sacre. Si chiama
iconoclasta colui che distrugge le opere d’arte. |
ICONOGRAFIA |
Questo termine designa oggi una
disciplina che s’interessa a tutte le immagini
relative a un soggetto (dipinti, disegni, fotografie,
incisioni, riproduzioni, ecc.). Ma, nel suo senso
primo, l'iconografia è più esattamente lo studio
descrittivo delle rappresentazioni di un uomo famoso.
Per esempio, l'iconografia di Luigi XVI studia
l'insieme dei suoi ritratti, in pittura, in incisione,
ma anche sulle monete. |
ICONOLOGIA |
Conoscenza e interpretazione degli
attributi delle figure allegoriche, siano essi
personaggi o idee. L'iconologia è un metodo che
permette di decifrare un’opera pittorica e di
conoscerne il significato o i significati segreti. |
IDEOGRAFIA |
Rappresentazione grafica di concetti per
mezzo di segni che suggeriscono il concetto stesso. |
IL SELVAGGIO |
Il Selvaggio nasce come rivista politica,
fondata nel 1924 a Colle Val d'Elsa. Dopo qualche
anno, nel 1927, viene trasferita a Firenze dove, sotto
la direzione di Mino Maccari, è trasformata in rivista
di letteratura e d'arte. Anche sotto questa nuova
veste mantiene lo spirito originario, caratterizzato
dalla volontà di rivalutare le radici popolari della
cultura italiana. Il Selvaggio è infatti, insieme a
L'Italiano di Leo Longanesi, il periodico che
maggiormente diffonde e sostiene il movimento
letterario chiamato Strapaese. Questo, affermatosi tra
1926 e 1932, si affianca alla politica fascista,
sostenendo il valore della continuità delle tradizioni
paesane e contadine della cultura italiana, in
opposizione alla rivista Novecento di Massimo
Bontempelli e a certi atteggiamenti cosmopoliti. Il
Selvaggio tuttavia si impone più sotto l'aspetto
grafico, per la graffiante satira politica di Maccari
e Longanesi. Tra i letterati che collaborano alla
rivista vanno segnalati G. Papini, A. Benedetti e R.
Bilenchi. |
ILLUSIONISMO |
Arte di creare l'illusione attraverso
artifici pittorici: trompe-l’oeil, effetti di
prospettiva, di ombra, di luce. |
ILLUSTRAZIONE |
Genere pittorico utilizzato come
complemento di un testo per chiarirne o sostenerne il
discorso. Alcuni pittori conducono parallelamente una
carriera di illustratori. |
IMBIANCATURA |
Colore in tempera sintetica a base di
latte di calce con cui si intonacano i muri. |
IMBRATTATURA |
Termine dispregiativo designante una
cattiva pittura. |
IMMAGINE |
Fino al Medioevo, la parola designa le
statue e i dipinti rappresentanti figure sacre (in
particolare nelle pale). Nel XIV secolo si applica
anche alle immagini pie diffuse dalle abbazie. È a
quest’epoca che si cominciano a chiamare fabbricanti
di immagini gli artisti che dipingono. Nel XIX secolo,
la religione non è più l’unico tema di queste immagini
popolari che illustrano racconti, leggende e cronache.
Oggi la parola designa qualunque rappresentazione
pittorica. |
IMMAGINE COORDINATA |
Sistema di identità e di riconoscibilità
visiva e verbale di un'azienda, di un servizio o di un
ente pubblico. L'immagine coordinata, o anche immagine
aziendale (in inglese, corporate image o corporate
identity), ha due significati: da un lato corrisponde
all'idea che il pubblico trae da una determinata
istituzione, dall'altro è il modo in cui
un'istituzione si presenta al pubblico, cioè l'insieme
dei mezzi di autopresentazione. |
IMPARCHETTATURA |
Rinforzo di legno applicato sul retro dei
dipinti su tavola per impedirne la deformazione. |
IMPIANTO |
Matrice di illustrazione utile per la
stampa, ottenuta attraverso qualsiasi sistema di
riproduzione fotomeccanica o dagli scanner. Sono
denominati genericamente impianti i cliché e el
fotolito. |
IMPRESSIONE |
Trasferimento dell'inchiostro dalla
matrice sulla carta. Di solito è eseguita a mano, con
torchio oppure a macchina. |
IMPRESSIONISMO |
Il più importante movimento artistico del
XIX secolo, sorto in Francia tra 1862 e 1880, che
conclude in maniera definitiva lo svolgimento delle
correnti realistiche francesi e costituisce il punto
di partenza per l’arte moderna. L’lmpressionismo
trasse il suo impulso dall’esigenza di dipingere ciò
che cade sotto i nostri sensi nella sua immediatezza,
sottolineando gli effetti di luce ed atmosferici su
ciascun oggetto. Un gruppo di giovani pittori decide
di riscoprire la natura non più attraverso la luce
dell'atelier ma dipingendo direttamente all'aria
aperta. L’opera pittorica di Constable, della Scuola
di Barbizon, di Delacroix, di Courbet, di Boudin, di
Jongkind e di Manet, ispirarono i giovani artisti che
dettero vita a tale movimento. L'Impressionismo si
avvantaggia notevolmente dei risultati della scienza e
della tecnica (i pratici colori in tubetto, il treno,
le ricerche ottiche), concentrandosi sulle possibilità
di rendere l'atmosfera, la sensazione, l'impressione
attraverso la giustapposizione di colori puri.
L'esposizione al Salon des Refusés del 1863 del quadro
di Manet Le déjeuner sur l'herbe, segna l'inizio del
vivace dibattito intorno alla nuova pittura. Le teorie
sul colore di Delacroix e dello scienziato Chevreul,
stimolarono gli interessi degli Impressionisti circa
la natura del colore e li spinsero ad analizzare le
proprietà della luce e dell’ombra sull’acqua e sulla
neve. Per raggiungere vibranti effetti di luce, il
colore venne applicato puro, a piccoli tratti,
eliminando dalla tavolozza l’intera gamma dei bruni e
dei neri. Il rifiuto di ogni convenzionalismo nel
conferire col disegno una plasticità agli oggetti e la
libertà con cui gli Impressionisti definirono le
forme, provocarono violente reazioni ed una precisa
opposizione da parte del pubblico e della maggioranza
dei critici. Monet, Pissarro, Sisley, Renoir, Cézanne,
Degas, Berthe Morisot ed altri, ordinarono la prima
mostra di gruppo (organizzata da Degas nel 1874 nello
studio del fotografo Nadar a Parigi) e comunemente si
racconta che il termine Impressionismo usato con
accento di derisione dai critici, derivasse dal titolo
di un quadro di Monet, "Impression: soleil levant"
(Impressione: sole nascente del 1872). Fra il 1876 e
il 1886 si tennero altre sei esposizioni di gruppo.
Degas e Cézanne non furono mai Impressionisti nel
senso stretto della parola e Manet, quantunque fosse
associato al movimento, non volle mai partecipare alle
mostre organizzate dal gruppo. L'impressionismo
sancisce l’affermazione della forma pittorica e
annuncia le correnti dell'arte moderna. Vedi: colore,
nabis, puntinismo, paesaggio, postimpressionismo,
simbolismo. Non c'è stata un'elaborazione teorica vera
e propria, e i suoi protagonisti (da citare almeno
Cézanne, Renoir, Bazille, Sisley) sviluppano poi
ricerche diverse. |
IMPRIMATUR |
Latino, "si stampi". Permesso concesso
dall'autorità ecclesiastica alla pubblicazione di
un'opera relativa alla Sacra Scrittura o ad altre
discipline religiose. |
IMPRIMITURA |
Intonaco che si stende su una tela, un
muro o un foglio di carta prima di dipingerlo. Per le
tavole, di solito, l’imprimitura è a base di gesso,
per le tele si adopera di preferenza la biacca. |
IN |
Abbreviazione posta sulle incisioni
litografiche o calcografiche per indicare il nome
dell'ideatore del disegno (che può essere diverso da
quello dell'incisore). |
IN ARTE LIBERTAS |
Fondata nel 1886 da Nino Costa la Società
In Arte Libertas raccoglie un gruppo di artisti in
disaccordo con l'arte ufficiale. La Società opera fino
al 1900 e successivamente gran parte dei suoi artisti
confluiscono nel gruppo dei XXV della Campagna Romana. |
INC |
Abbreviazione posta sulle incisioni
litografiche o calcografiche per indicare il nome
dell'incisore del disegno (che può essere diverso da
quello dell'ideatore del disegno stesso). |
INCAMOTTATURA |
Tecnica che permette di apporre una tela
o una carta su di una superficie dura e piana, il più
delle volte un muro o una tavola di legno. |
INCARNATO |
Colorazione delle parti del corpo
rappresentate nude. |
INCAVOGRAFIA |
Insieme dei procedimenti di stampa che
utilizzano matrici con parti stampanti in incavo
(calcografia). |
INCENTIVAZIONE |
Azione che immette sul mercato stili
nuovi, allo scopo di indurre l’orientamento di consumo
a sentire come urgente e necessaria la sostituzione
dei vecchi prodotti. |
INCHIAVARDATA |
Lettera alfabetica con tratti comuni a
un'altra, oppure inscritta in una più grande. Lettere
inchiavardate si trovano soprattutto nei manoscritti
medievali, in particolare nelle iniziali. |
INCHIOSTRO |
I primi inchiostri, fabbricati a partire
da fuliggine di candela, linfa di hevea o inchiostro
di seppia, furono inventati in Cina nel 2000 avanti
Cristo. L'inchiostro è utilizzato per i disegni a
pennello o a penna. Vedi anche inchiostro di China,
inchiostro di noce di galla. |
INCHIOSTRO DI CHINA |
Inchiostro secco fabbricato a partire da
nerofumo, canfora e gelatina. Presentato in origine
sotto forma di pane solido da sciogliere nell’acqua,
si vende ormai in forma liquida. L'inchiostro di China
è utile per il disegno, specialmente per il lavis.
Vedi anche inchiostro. |
INCHIOSTRO DI NOCE DI GALLA |
Inchiostro ottenuto per decozione di noce
di galla, solfato di ferro, gomma arabica ed essenza
di trementina. Col passare del tempo questa
preparazione tende al giallo bruno e infine corrode la
carta. Vedi anche inchiostro. |
INCISIONE |
Procedimento che permette di riprodurre
un disegno previamente inciso in rilievo o in cavo, su
una tavola di legno, metallo, linoleum, caucciù, vetro
o pietra, su carta. La tiratura ottenuta si chiama
stampa. Nella maggior parte dei casi l’incisione è in
bianco e nero, ma a partire dal XV secolo si è
sviluppata la tecnica dell’incisione a colori. Per
estensione, la stampa ottenuta con una matrice incisa;
se quest'ultima è di legno, prende il nome di
incisione xilografica; se di metallo, di incisione
calcografica; se di pietra, di incisione litografica.
la matrice litografica può essere costituita anche da
una lastra di metallo. La matrice xilografica ha le
parti stampanti in rilievo, quella calcografica in
incavo, quella litografica in piano. Nella dizione
"incisione fotomeccanica" vengono comprese tutte le
tecniche relative alla riproduzione di illustrazioni
che si basano sulla fotografia (fotomeccanica). Vedi
anche: incisione di riproduzione, incisione in cavo,
incisione in rilievo, incisione originale, incisione
su legno, incisione su metallo, incisione su piombo. |
INCISIONE DI RIPRODUZIONE |
A differenza di un’incisione originale,
l’incisione di riproduzione è realizzata da un
incisore in base al disegno o al dipinto di un
artista. L'obiettivo è riprodurre il modello il più
fedelmente possibile. Il primo maestro dell’incisione
di riproduzione fu l'italiano Marco Antonio Raimondi
(XVI secolo). L’incisione svolse un ruolo di
diffusione delle opere fino all’invenzione della
fotografia, alla fine del XIX secolo. Vedi anche
incisione. |
INCISIONE IN CAVO |
Il soggetto del disegno è riportato sulla
tavola, poi scavato attraverso procedimenti chimici o
meccanici in una lastra metallica liscia (rame, zinco,
acciaio, ferro, ottone, alluminio). L'inchiostro si
deposita negli incavi. La carta viene poi pressata
sulla lastra incisa. Vedi anche incisione. |
INCISIONE IN RILIEVO |
La tecnica di stampa in rilievo è la più
antica fra le tecniche d’incisione. Il soggetto del
disegno è riportato sulla tavola e le parti non
disegnate sono scavate medianti diversi procedimenti;
le parti che restano in rilievo, che rappresentano il
disegno, vengono poi inchiostrate. Vedi anche
incisione. |
INCISIONE ORIGINALE |
Per essere considerata come originale,
un’incisione deve rispettare alcuni criteri. Il
tracciato del modello dell’incisione deve essere
originale. La tavola di stampa e la tiratura devono
essere eseguite da un artista, solo o aiutato da un
tecnico, a partire dalla tavola originale. Le tirature
sono in genere limitate, essendo il loro numero
stabilito in anticipo dall’artista. Vedi anche
incisione. |
INCISIONE SU LEGNO |
La tecnica dell’incisione su legno è un
procedimento molto antico, che è stato utilizzato
anche per la stampa delle illustrazioni dei libri (in
particolare nel XIX secolo). Esistono due tecniche di
incisione su legno, la xiloglifia e la xilografia.
Vedi anche incisione. |
INCISIONE SU METALLO |
Tecnica di incisione in rilievo usata
raramente in ragione della difficoltà di incidere sul
metallo (tratto spesso, poco preciso). Le placchette
impiegate sono in genere di rame. Vedi anche
incisione. |
INCISIONE SU PIOMBO |
Tecnica di incisione in rilievo che
utilizza placchette composte di un misto di piombo
(85%), di antimonio (10%) e di stagno (5%). Vedi anche
incisione. |
INCOLLATURA |
Tecnica che consiste nell’applicare un
sottile strato di colla su un supporto. L'incollatura
prepara il supporto, che potrà poi accogliere uno
strato di preparazione oppure direttamente la pittura. |
INCROYABLES |
Giovani borghesi parigini di fine
Settecento, abbigliati in modo trasandato, ma con alti
colletti o sciarpe che coprono la bocca, guanti e
lunghe giacche foderate di broccato, sempre muniti di
un nodoso bastone da passeggio (in realtà da usare nei
frequenti scontri). |
INCUNABOLO |
Dal latino incunabula, letteralmente "in
fasce". libro stampato prima del 1500. |
INFORMALE |
Indirizzo generale di una parte dell'arte
contemporanea nel quale si riconoscono correnti,
movimenti e personalità diverse, accomunati solo
dall'abbandono di ogni schema strutturale
significante. L'espressione Arte Informale viene usata
dal critico francese M. Tapié nel libro Un Art autre
(1952) e destinata a prevalere su altre denominazioni
intese a classificare criticamente tendenze e correnti
(Action painting, Tachisme, Espressionismo astratto,
ecc.). Comprende nella sua ampia definizione una
condizione estetica nuova, quale si é venuta a
determinare nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta. |
INTAGLIO |
E' l'atto stesso, nonché gli effetti,
dello scavo della matrice con una punta differente a
seconda della tecnica prescelta e del risultato
desiderato. |
INTAGLIO A RISPARMIO |
Tecnica d’incisione su tavola di legno
molto usata nel XVI secolo. Il disegno viene inciso
per mezzo di una sgorbia o di un temperino, e il
contorno del disegno è "risparmiato", cioè solo le
parti che appariranno bianche sulla stampa vengono
incavate. La tavola è quindi inchiostrata e poi
pressata su un supporto di carta. |
INTAGLIO DOLCE |
Tecnica d’incisione su lastra di metallo.
Il disegno è inciso per mezzo di un bulino, di una
puntasecca o all'acquaforte. La lastra è inchiostrata
e poi premuta sulla carta per mezzo di una pressa. |
INTONACO |
L'intonaco serve a ricoprire il supporto
che deve ricevere la pittura. In tal modo esso è più
liscio e omogeneo e, soprattutto, assorbe meno il
colore. L’intonaco si applica in genere dopo
l'incollatura del supporto. |
IPERREALISMO |
L'iperrealismo è una corrente dell'arte
contemporanea americana, nata negli Stati Uniti
all'inizio degli anni Settanta in occasione di una
esposizione al Whitney Museum, e poi diffusasi in
Europa. Chiamato anche superrealismo, realismo
radicale, realismo fotografico, iperfotografismo,
l'iperrealismo rifiuta la realtà, proponendone una
riproduzione meccanica, spesso a partire dalla sua
immagine fotografica ingrandita. Ne risulta dunque una
visione che va al di là della realtà, stravolgendola.
Pur derivando dalla Pop-art, l'iperrealismo non si
propone come satira, giungendo talvolta ad un
virtuosismo esasperato. I suo massimi esponenti sono
R. Goings, C. Close, R. Ester, R. McLean, S. Posen per
la pittura, e D. Hanson e J. De Andrea per la
scultura. |
IRIDESCENTE |
Superficie che riflette i colori
dell’arcobaleno. |
ISTOGRAMMA |
Figurazione grafica adatta al confronto
di dati quantitativi, rappresentati con superfici
rettangolari di uguale base e di altezza variabile. |
JERSEY |
Tessuto in maglia, lavorato con fili
diversi, morbido ed elastico. In origine si tesse con
il telaio; ora viene lavorato a macchina in cotone, in
lana e in fibre sintetiche. |
JEU DE PAUME |
In origine questo termine designa un
edificio destinato al gioco della pallacorda. In
seguito questi spazi sono stati spesso trasformati per
accogliere spettacoli teatrali o esposizioni di quadri
o sculture |
JUPE COULOTTE |
Introdotti da Poiret, sono i cosiddetti
pantaloni "alla turca". |
KAISER WILHELM MUSEUM |
A Krefeld nel 1900, città industriale
tedesca in cui era forte la presenza del settore
tessile, viene organizzata una mostra di vestiti
d’artista; è così che per la prima volta la moda entra
in uno spazio museale, quello del Kaiser
Wilhelm-Museum. |
KAKEMONO |
Parola giapponese designante dei dipinti
su rotolo che si appendono al muro in senso verticale. |
KASHA |
Tessuto in lana fine, proveniente dalle
pecore dell’Himalaia. |
KILT |
Gonnellino scozzese, pieghettato e a
quadri colorati. Un capo tipico del costume maschile
della Scozia, divenuto di moda. |
KLIMT |
Gustav Klimt nasce a Vienna nel 1862 e
qui frequenta la Scuola di arti e mestieri. Comincia
giovanissimo a fare i primi lavori di decorazione
insieme ai fratelli, ottenendo i primi riconoscimenti
ufficiali e l'incarico della decorazione dell'aula
magna dell'Università (1893). E' tra i fondatori,
nonché la personalità principale della Secessione
viennese (1897). Si occupa sia dell'aspetto
organizzativo sia di quello artistico, partecipando a
numerose mostre in tutta Europa, curando le
illustrazioni della rivista Ver Sacrum. In uno dei
suoi viaggi si ferma a Ravenna per studiare il
mosaico, tecnica che adopera in molte sue opere. In
esse la decorazione è parte integrante dell'essenza
dell'opera e non semplice elemento aggiuntivo. Nel
1917 ottiene il riconoscimento ufficiale con
l'elezione a membro onorario dell'Accademia di Belle
Arti di Vienna e di Monaco. Complesse simbologie e
raffinato estetismo caratterizzano i suoi cicli
decorativi (Filosofia, Medicina e Giurisprudenza per
l'Università di Vienna, 1900-1902; Fregio di Beethoven
per la Secessione del 1902). I suoi quadri rivelano
l'apertura all'espressionismo, soprattutto verso
Schiele e Kokoschka. |
LA VOCE |
La Voce è una rivista
politico-letteraria, fondata da G. Prezzolini nel 1908
a Firenze. Fino al 1914 è settimanale poi, fino al
1916, quindicinale. G. Prezzolini ne è il direttore
quasi ininterrottamente dal 1908 al 1914 quando, in
seguito a violente critiche ai suoi articoli a favore
dell'interventismo, lascia la direzione a G. De
Robertis per fondare una seconda Voce. Ai suoi inizi
La Voce si pone vicino al pensiero di B. Croce e G.
Gentile, ma al suo interno confluiscono vari
orientamenti espressi da G.Papini, G. Amendola. A.
Soffici. G. Salvemini, S. Slataper, G. Boine, C.
Rebora, P. Jahier. Comune è l'impegno ad affrontare
temi politico-sociali, come la questione meridionale e
il suffragio universale, la scuola, l'impresa di
Libia. Ne seguono accesi contrasti: Salvemini
abbandona la rivista per fondare L'Unità, e così
Amendola e Papini che danno vita al periodico L'Anima.
Dopo il 1912 Prezzolini orienta decisamente La Voce
verso posizioni interventiste che sono duramente
attaccate su Lacerba. Il successivo direttore, De
Robertis, dà alla rivista carattere prettamente
letterario, puntando sulla qualità. |
LANA |
Fibra spessa e flessibile disposta a
forma di spirale. La parte esterna di questo tessuto
espelle l’acqua, mentre quella interna assorbe
l’umidità. |
LAND ART |
Sulla stessa linea dell’happening, la
land art si inscrive nell'arte dell'effimero. In
questo caso l'atto creativo si afferma sulla natura in
composizioni spesso gigantesche. L'artista Christo è
uno dei più celebri rappresentanti della land art. |
LASTEX |
Filato costituito da un’anima di gomma
sulla quale è avvolto cotone, seta, lana o rayon. |
LAVIS |
Procedimento utilizzato nell’acquerello,
che consiste nell’applicare in un solo strato uno o
più colori. Essi possono essere stesi in tinte piatte
(uniformi), in sfumature o in modo sfumato. Il termine
lavis può anche indicare un disegno a matita
lumeggiato da un colore ad acquerello. |
LEGANTE |
Elemento costitutivo della vernice e
della pittura. Il legante ha la funzione di dare
coesione, fluidità e omogeneità ai pigmenti e ai
diversi coadiuvanti costitutivi della pittura. Le
principali proprietà tecniche delle pitture
(consistenza, gradazione, resistenza all'aria,
fluidità, ecc.) sono dovute ai leganti. Si distinguono
diverse categorie di leganti: acquosi (colle, cere,
silicati), oleaginosi (oli naturali o artificiali) e
resinosi (vernici naturali o sintetiche). |
LIBERTY |
Il termine Liberty deriva dal nome dei
magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty, che
vendevano prodotti per l'arredo di gusto floreale. In
Italia il Liberty si identifica con una corrente di
gusto ispirata essenzialmente ai modelli dell'Art
Nouveau, che permea le arti decorative dagli ultimi
decenni del XIX all'inizio del XX secolo. Si propaga
più decisamente a partire dall'Esposizione d'arte
decorativa moderna, che si svolge a Torino nel 1902.
Vi partecipano alcuni fra i più importanti
protagonisti europei del nuovo stile, come C. R.
Mackintosh, J. Hoffmann, J. Olbrich. Gli stessi
padiglioni della mostra, realizzati dall'architetto R.
D'Aronco, sono una delle prime manifestazioni
ufficiali del Liberty in Italia. Il nuovo stile
tuttavia, essendo sostanzialmente legato ad una
cultura prettamente urbana ed industrializzata, non
trova in Italia -ancora troppo arretrata- un terreno
adatto ad accoglierlo e svilupparlo; e,
conseguentemente, si afferma soprattutto nelle aree
più industrializzate, e più al nord che al sud del
paese. Influenza anche l’abbigliamento e soprattutto
le decorazioni e gli accessori, dai pizzi con disegni
di fiori o di frutta ai gioielli, ai cappelli su cui
spuntano insetti, foglie e farfalle. |
LINEA |
Si dice della diversa forma che il
modello di un abito può assumere. Nella forma ad A,
molto famosa ed usata intorno al 1955, la gonna parte
dal giro vita e si allarga svasata sulla linea dei
fianchi. Altre linee sono quelle a botte, a corolla e
a princesse; quest’ultima si riferisce alla
principessa Eugenia, moglie di Napoleone III. E,
ancora, le diverse silhouette lanciate nella storia
della moda sono definite l. a S, a clessidra, a sacco,
a T, a H, a Y. |
LINEA A CLESSIDRA |
E' caratterizzata da grandi gonne,
sostenute da una serie di sottogonne rigide, che
rendono il busto e la vita ancora più piccoli di
quanto non risultino già con il corsetto. |
LINEA A S |
E' una linea aderente al corpo, in cui
seno e fianchi sono enfatizzati con l’aiuto del busto. |
LINEA AD ANFORA |
E' caratterizzata da una gonna ampia ai
fianchi e gradualmente più stretta verso le caviglie,
con la vita alta arricchita da una morbida cintura. |
LINEA D'ORIZZONTE |
Questo termine designa un tratto che in
un quadro segna l’orizzonte. La linea d‘orizzonte è
generalmente parallela al bordo alto e basso della
cornice. |
LINO |
Filato che si ottiene dall’omonima
pianta. Variabile nel peso e nella grana, la sua
consistenza dipende dall’armatura e può essere sottile
o grezza. |
LINOLEOGRAFIA |
Procedimento di stampa uguale a quello
della xilografia, ma in cui viene utilizzata come
matrice da incidere una lastra di linoleum. |
L'ITALIANO |
L'Italiano è una rivista fondata da L.
Longanesi a Bologna nel 1926. Da principio ha una
frequenza settimanale, poi quindicinale, quindi
mensile. Da Bologna viene trasferita a Roma dove
termina la pubblicazione nel 1942. Longanesi ne è il
fervido animatore, ricollegandosi alle posizioni del
fascismo di fronda espresse anche insieme a M. Maccari
ne Il Selvaggio. Esprimono le posizioni di quella
corrente di Strapaese che cerca di affermare i valori
positivi dell'Italia contadina e provinciale. Alla
rivista collaborano da principio alcuni scrittori
della rivista La Ronda, come E. Cecchi, G. Raimondi e
A. Baldini. Una delle note salienti de L'Italiano è la
ripresa, tra "l'ironico e il nostalgico" dell'epoca
umbertina, di cui Longanesi dà acute interpretazioni
grafiche. |
LITOGRAFIA |
Sistema di stampa con incisione in piano,
da cui anche il termine di "stampa planografica".
L'invenzione è dovuta al tedesco Aloys Senefelder che,
nel 1796, introdusse un nuovo metodo per stampare con
una matrice piana, cioè senza parti in incavo o in
rilievo. La tecnica, dapprima chiamata "stampa chimica
su pietra" e successivamente "litografia", venne
sperimentata su una pietra delle cave di Solenhofen,
cittadina nelle vicinanze di Monco di Baviera. Tale
pietra, opportunamente levigata e quindi disegnata con
una matita grassa, ha la proprietà di trattenere nelle
parti non disegnate un sottile velo d'acqua, che il
segno grasso invece respinge. Se si passa poi un velo
di inchiostro, esso viene respinto dalle parti
inumidite e trattenuto nelle parti disegnate.
Sottoposto alla pressione del torchio, il foglio di
carta disposto sopra la pietra riceve perciò solo
l'inchiostro che si è depositato sulle parti
disegnate. |
LITTLE BLACK DRESS |
Il "tubino nero" lanciato da Coco Chanel
nel 1926, da adattare, giocando con gli accessori, a
tutte le occasioni. In netto contrasto con la
tradizionale distinzione degli abiti in ragione della
diversa situazione sociale, questo capo è il frutto di
una ricerca sul vestire funzionale alla vita moderna e
viene paragonato all’automobile di massa prodotta
dalla Ford soltanto in nero: due tipici prodotti
seriali. |
LOCANDINA |
Foglio stampato, affisso in genere nei
luoghi pubblici al fine di portare un'informazione
alla conoscenza di tutti. Numerosi pittori e
illustratori si sono dedicati a quest'arte: fra loro
Bonnard, Toulouse-Lautrec e Chéret. |
LODEN |
Stoffa tipica del Tirolo austriaco, di
lana ovina grossa bianca. All’inizio del secolo viene
adottata la famosa nuance verde per il cappotto con lo
spacco profondo sul dietro e con i bottoni di cuoio. |
LOGISTICA |
L’organizzazione di gestione e
distribuzione merci, spesso affidata a terzi. |
LOGO |
Greco, da lògos, "parola", "discorso".
Nome di un'azienda o di un prodotto trattato con
elementi grafici caratterizzanti, senza che ne venga
alterata la leggibilità, a differenza del marchio la
cui funzione è esprimibile anche per mezzo di un
semplice segno astratto. |
LONDON DESIGNER COLLECTION |
Iniziativa sorta nel 1975 ad opera di
undici sarti stilisti che si propongono di diffondere
la moda inglese presentando le collezioni con eventi
semestrali. Il numero degli associati cresce in tempi
brevi e ottiene l’auspicato riconoscimento. |
LONGUETTE |
Gonna lunga appena sotto il ginocchio. |
LUCE |
Rappresentazione della luce naturale o
artificiale in pittura. |
LUMINISMO |
Genere di pittura risalente al XVI
secolo, che sfrutta le differenti possibilità
pittoriche offerte dall’ombra e dalla luce
nell'elaborazione delle forme. Tiziano, il Tintoretto
e il Caravaggio hanno praticato il luminismo. |
LUREX |
Tessuto metallico mischiato ad altre
fibre, particolarmente apprezzato per i suoi effetti
luminosi. Comparso nella seconda metà degli anni
Quaranta, è lanciato dalla Dow Badishe Company e
diviene molto popolare negli anni Settanta. |
LYCRA |
Nome commerciale di un certo tipo di
elastomero, è una fibra artificiale usata in
combinazione con altri materiali sintetici elastam per
ottenere un tessuto elastico e indeformabile.
Introdotta dalla ditta DuPont nel 1958 è usata prima
nella biancheria intima e nei costumi da bagno, poi
nell’abbigliamento sportivo e, dal 1987, per la
confezione di abiti strech. |
MACCHIAIOLI |
Tecnica pittorica basata sulla
giustapposizione di zone di colore con cui sono
indicate sinteticamente le masse. La rivoluzione della
"macchia" viene messa in atto da un gruppo di pittori
che tra il 1855 e il 1867 si riuniscono al Caffè
Michelangelo a Firenze. Il loro intento è quello di
fare una pittura antiaccademica, basata sul vero e
sulla giustapposizione di macchie di colori che diano
l'impressione della realtà vista direttamente, senza
il filtro del disegno. Il nome "macchiaioli" viene
usato per la prima volta in senso dispregiativo in un
articolo sulla Gazzetta del Popolo del 1862, in cui si
accusa i pittori toscani di ridurre il quadro ad un
semplice abbozzo. E' T. Signorini ad accogliere il
nome, traducendolo in senso positivo. La scelta del
vero non è limitata soltanto ad una questione di
linguaggio formale, bensì esprime anche la volontà di
rifiutare i limiti di una pittura di storia accademica
e di una pittura fittizia, per allargarne il campo di
interessi alla dimensione non solo naturale ma anche
storica del presente. I principali protagonisti del
gruppo sono Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco
Signorini, V. Cabianca, Raffaello Sernesi, V.
D'Ancona, O. Borrani, Cristiano Banti, Giovanni
Boldini e, importante figura di critico sostenitore, è
D. Martelli. |
MACCHINA DA CUCIRE |
Inventata nel 1829, utilizzata da
Barthélemy Thimmonier a livello commerciale (ne ha
ottanta esemplari) per confezionare divise per
l’esercito francese. Ostacolata nella diffusione
dall’intera categoria dei sarti a domicilio, che si
mobilita contro quel marchingegno che minaccia la loro
attività di artigianato; si arriva a distruggere il
capitale di macchinari posseduto da Thimmonier e ciò
apre la strada ad altri imprenditori che
commercializzano modelli progressivamente perfezionati
di macchine da cucire, fino ad arrivare alla versione
a pedali ideata nel 1856 da Isaac Merrit Singer. |
MACRAME (Macramè) |
Trama di fibre naturali intrecciate tra
loro. Nasce in Arabia e si usa soprattutto per
decorare nell’arredamento e nell’abbigliamento. |
MAESTA' Maestà |
Pittura il cui soggetto è la Vergine su
un trono, circondata da personaggi biblici. |
MAGAZZINO POPOLARE |
Spazio commerciale che offre un
assortimento ampio, ma non molto profondo; pratica la
politica della convenienza (prezzi bassi) e
l’assistenza alla clientela è scarsa o nulla. |
MAGLIERIA |
Il termine indica sia il tessuto ottenuto
con un solo filo legato da aghi ad occhielli collegati
tra di loro, detti maglie; sia la tipica categoria
merceologica di prodotti vestimentari da esso
ricavati. Le manifatture di maglieria in Italia
nascono nella seconda metà dell’Ottocento, ma sono
fortemente contrastate dalla concorrenza anglosassone
fino al secondo dopoguerra. Il mercato preferisce,
infatti, acquistare maglie o pullover di marca
scozzese, garanzia di una qualità superiore. La
produzione artigianale della maglieria italiana si
sviluppa soprattutto a Carpi, si diffonde nelle
regioni centrali e in seguito anche in Veneto,
Piemonte, Lombardia. Nell’Italia meridionale le
creazioni lavorate ai ferri, e poi mediante telai, si
concentrano nelle città dell’Adriatico, come Bari,
Barletta e Putignano. Negli anni Cinquanta la
maglieria costituisce un prodotto da esportazione di
buona qualità e di alto contenuto moda. Laura Aponte,
Marisa Arditi, Lea Galleani e Mirsa sono alcuni dei
nomi emergenti in questo settore. Intorno al 1965 il
mercato italiano risulta meno concorrenziale rispetto
alla validità della proposta asiatica, determinando un
calo delle esportazioni in America. La crisi è
affrontata attraverso un costante rinnovamento dei
capi in rapporto alle tendenze di moda e
intensificando il decentramento produttivo verso zone
di bassa occupazione di manodopera. Molte firme della
moda si impegnano nel rilancio della maglieria:
Missoni, Albertina, Krizia, Valentino, Antonella
Tricot, Laura Biagiotti, Armani, Blumarine. Anche
Benetton caratterizza con il suo marchio la produzione
di pullover e capi in maglia, trasferendo la fortuna
della sua formula commerciale, che avvicina l’azienda
al consumatore, in questo settore. Tra gli anni
Settanta e Ottanta sono visibili i risultati positivi
dell’azione di recupero e la maglieria italiana torna
ai primi posti nel commercio estero e nell’occupazione
di settore. |
MAILLOL |
Lo scultore Aristide Maillol
(Banylus-sur-Mer 1861 - 1944) studia pittura all'Ecole
des Beaux-Arts di Parigi con J. L. Gérome e A.
Cabanel. I suoi interessi però si allargano ben presto
sia alla scultura che agli arazzi (rimane affascinato
da quelli medievali del Museo di Cluny a Parigi). Apre
un atelier tessile nella sua città natale nel 1893. In
questo periodo, anche per l'influenza dell'opera di P.
Gauguin e M. Denis, Maillol realizza i primi dipinti
di fanciulle e nudi femminili. Successivamente, anche
per la malattia agli occhi che lo colpisce, si dedica
sempre più alla scultura. Realizza opere di grandi
dimensioni, quasi sempre dedicate alla figura
femminile, caratterizzate da volumi massicci e
morbidi, e da una composizione dolcemente ritmica.
Dalle prime sculture in legno e argilla passa a quelle
in bronzo. Alle suggestioni della pittura dei Nabis
(soprattutto di E. Vuillard e P. Bonnard) e di H.
Matisse, nel 1900 si aggiungono quelle della scultura
egizia ed indiana, che ha modo di conoscere
all'Esposizione universale di Parigi, e poi di quella
classica, ammirata in un viaggio in Italia e Grecia
nel 1908. |
MALALOG |
Neologismo coniato dalla fusione di
magazine e catalogo, un giornale che nasce come
strumento di pubblicità diretta ma che finisce per
assumere i toni di una rivista specializzata. Si
rivolge esplicitamente alle lettrici e fornisce
notizie non soltanto di moda, ma anche informazioni su
altri temi di interesse dell’universo femminile e sul
customer service. |
MAN RAY |
Pittore, fotografo e cineasta
statunitense (Filadelfia 1890 - Parigi 1976). Amico di
F. Picabia e di M. Duchamp, aderisce al movimento
dadaista partecipando alle manifestazioni di New York.
Trasferitosi a Parigi nel 1921, si esprime con
collages, oggetti e pitture trattati con l'areografo,
esperimenti fotografici che lo portano alla
realizzazione di quei "rayogrammi", ottenuti per
l'impressione di oggetti su carta sensibile, e di
solarizzazioni create con l'esposizione alla luce di
lastre in fase di sviluppo. Si dedica quindi al cinema
con esperienze tecniche di alto livello e dal dadaismo
sfocia nel surrealismo affidandosi a tecniche
espressive sempre nuove, in cui la scarnificazione di
oggetti assume il significato di ritorno all'ossatura
del mondo. Nel 1940 si stabilisce a Hollywood, dove
illustra l'associazione contraddittoria
parola-immagine, teso a cogliere la possibilità di
evasione, anche onirica, dall'eterno quotidiano. |
MANICA |
Sezione di un abito che riveste il
braccio. Può essere a campana, a palloncino, a kimono,
a pipistrello, a sbuffo, magiara, raglan. |
MANICHE A PROSCIUTTO |
Maniche gonfie e larghe dal giro manica,
comparse intorno al 1820 e riproposte alla fine
dell’Ottocento. |
MANIERISMO |
L'italiano Luigi Lanzi ha impiegato
questa parola per definire i pittori che nelle loro
opere hanno imitato, a suo parere, i grandi maestri
del Rinascimento italiano, in particolare Raffaello e
Michelangelo. Tale denominazione viene applicata
all’arte fiorita nel periodo intercorrente tra il
pieno Rinascimento ed il primo affacciarsi delle
concezioni barocche, ossia, all’incirca, dal 1520 al
1600. Nel suo primo stadio, il Manierismo rivelò una
certa opposizione, in nome d’una fantasia
intellettualistica, ai canoni classici della
proporzione, della simmetria e della prospettiva
implicite nell’arte rinascimentale matura. Nella
seconda metà del Cinquecento, andò invece accentuando
il proprio carattere celebrale e, insieme, esaltò dei
valori decorativi che gli assicurarono il favore delle
corti. Si diffuse con estrema fortuna in Francia, dove
re Francesco I assunse alcuni artisti italiani per la
decorazione del castello di Fontainebleau, mentre
artisti fiamminghi e olandesi, giunti a Firenze, Roma
e Mantova (uno dei maggiori centri di fioritura del
Manierismo), assimilarono questo stile e lo
importarono nei loro paesi. Tra i maggiori manieristi
vanno ricordati il Rosso, il Primaticcio, il Pontormo,
il Parmiggiano, Giulio Romano, Benvenuto Cellini,
Giorgio Vasari, il Tintoretto, El Greco, ma colui la
cui ideale azione ne costituì lo stimolo e il punto di
partenza, sebbene ne trascendesse i limiti e
rappresentasse lo stimolo dell’estremo Rinascimento
dapprima e quindi la crisi di coscienza scaturita al
Concilio di Trento, fu il grande Michelangelo. |
MANIFESTO |
Testo fondatore che enuncia i principi di
una nuova teoria, destinata, secondo gli autori, a
sconvolgere i principi artistici in vigore. Il primo
manifesto concernente un movimento pittorico è quello
del futurismo, pubblicato a Parigi, su "Le Figaro",
dal poeta italiano Marinetti il 20 febbraio 1909. Vedi
anche surrealismo. |
MANIFESTO DEL PRIMORDIALISMO PLASTICO |
Il Manifesto del Primordialismo Plastico
viene firmato dai pittori Emanuele Cavalli, Giuseppe
Capogrossi e Roberto Melli il 31 ottobre 1933, ma è
redatto da un gruppo più ampio di artisti accomunati
da una ricerca pittorica improntata al Tonalismo (vedi
la relativa voce). Questo movimento svolge una ruolo
di primo piano nella scena artistica romana degli anni
Trenta e primi anni Quaranta, coinvolgendo in varia
misura l'opera di numerosi pittori tra cui Scipione,
G. Ceracchini, M. Mafai, C. Cagli, F. Pirandello.
L'idea del Manifesto viene elaborata in seguito
all'accordo con la Galleria Bojean di Parigi, dove
deve essere trasferita la mostra di Cavalli,
Capogrossi e Cagli svoltasi nel 1932 alla Galleria di
Roma e nel febbraio 1933 alla Galleria del Milione di
Milano. Nella presentazione alla mostra parigina il
critico Waldemar George conia la famosa definizione di
Ecole de Rome che indica una comunanza di idee e di
intenti nel gruppo di pittori. Ed infatti questi
decidono di dichiararle apertamente e diffonderle
attraverso un Manifesto che tuttavia, in seguito a
contrasti (successivamente risolti) sorti tra loro,
Cagli non sottoscrive. |
MANIFESTO PUBBLICITARIO |
Foglio di carta, stampato in diverse
dimensioni, che si affigge nei luoghi pubblici con lo
scopo di rendere note cose di interesse generale o di
fare pubblicità a un'azienda o a un prodotto. |
MARCA TIPOGRAFICA |
Simbolo che identificava uno stampatore o
un editore, entrato in uso pochi anni dopo
l'invenzione della stampa a caratteri mobili. |
MARCARE |
Accentuare un contorno con un tratto più
scuro. |
MARCEL DUCHAMP |
Pittore e scultore francese (Blainville
1887 - Parigi 1968). Inizialmente influenzato dagli
impressionisti, poi da P. Cézanne, dai fauves e dai
cubisti, è tra i protagonisti del gruppo dei cubisti
dissidenti della Section d'Or. Egli è il primo a
contestare il mito della tecnica, confermandone il
relativismo e degradandolo a valvola di sfogo degli
impulsi umani inconsci inibiti dalla società. A New
York, dove si trasferisce nel 1915, dà vita, insieme a
F. Picabia e a Man Ray, al dadaismo newyorkese (1916).
I suoi ready made, inventati fin dal 1913, operano un
capovolgimento nella scala canonica dei valori,
rivendicando all'artista la più assoluta libertà
espressiva. Dopo il 1923, Duchamp si dedica a
costruzioni cinetiche. |
MARCHIO |
Segno che contraddistingue un'azienda, un
prodotto o un servizio. Nel primo caso si ha il
"marchio di fabbrica", nel secondo il "marchio di
prodotto". I requisiti per la validità di un marchio
sono: a) la capacità distintiva, che consiste nella
chiarezza della comunicazione grafica; b) la liceità,
cioè l'assenza di contrasti con le leggi vigenti; c)
la verità, che sussiste quando il marchio non contiene
indicazioni non veritiere sull'origine o sulla qualità
del prodotto; d) la novità, cioè la differenza da
altri marchi già esistenti; e) l'originalità, che è
costituita dall'uso di parole o di simboli diversi da
quelli comunemente usati. |
MARINA |
Composizione pittorica che ha per tema un
paesaggio marittimo. |
MARINETTI |
Filippo Tommaso Marinetti, nato ad
Alessandria d'Egitto nel 1876, è poeta e scrittore e,
in primo luogo, fondatore del Futurismo. Il Manifesto
futurista, pubblicato sul francese Figaro il 20
febbraio 1909, è un inno alla modernità in tutti i
suoi aspetti, e una condanna del passato,
dell'accademia, della tradizione. Nel 1910 scrive il
Manifesto della Letteratura futurista, in cui sostiene
le poetiche adatte a rendere il senso del movimento e
della materia, attraverso il rovesciamento delle
regole della sintassi e della punteggiatura, e le
parole in libertà disposte senza regole nello spazio
della pagina. Le Parole in libertà furono anche
trattate come composizioni letterario-artistiche,
esposte alla Galleria Angelelli di Roma nel 1915. Tra
i suoi testi futuristi bisogna ricordare il romanzo
Mafarka il futurista (1910), e la poesia Zaff Tumb
Tumb. Adrianopoli, ottobre 1912 (1914). Le sue opere
letterarie giovanili rivelano anche l'influsso della
poetica simbolista e decadente, mentre in quelle più
tarde si coglie l'eco surrealista. Marinetti tuttavia
è soprattutto un grande agitatore culturale. |
MATINEE (Matinée) |
Mantella corta o giacchino usata fino ai
primi del Novecento nello spazio domestico, in
particolare per la toilette. |
MATISSE |
Pittore e scultore francese (Le Cateau
1869 - Cimez, Nizza, 1954). Frequenta dal 1895 al 1899
lo studio di G. Moreau, risentendo delle esperienze
dell'impressionismo. Dopo alcuni soggiorni in
Inghilterra, in Corsica e nella regione di Tolosa, nel
1902 figura ad alcune mostre presso la galleria di B.
Weil a Parigi. E' in questi anni che Matisse medita
con rigoroso approfondimento le esperienze
neo-impressioniste e le scoperte dell'arte africana e
asiatica. Da questa serie di influenze nasce quella
che è stata definita la pittura dei fauves il cui
massimo interprete è appunto Matisse. Della sua
produzione degli anni Venti è famosa la serie delle
Odalische. Negli stessi anni l'artista è attivo anche
nel campo nella scenografia, del disegno,
dell'incisione e negli anni Trenta degli arazzi.
Numerose le opere di scultura in bronzo. Stabilitosi a
Vence nel 1943, si dedica tra il 1949 e il 1951 alla
realizzazione della cappella dei Domenicani della
Madonna del Rosario. |
MATITA |
Nome dato a tutti i pezzi di minerale
adatti a scrivere (gesso, carbone, fusaggine, grafite,
pastello, piombaggine, ecc.). La prima matita a mina,
chiamata grafite o piombaggine, fu fabbricata in
Francia nel 1669. Durante la Rivoluzione, Nicolas
Jacques Conté inventa una nuova matita fabbricata a
partire da polvere di grafite, terra e acqua,
solidificata tramite cottura e pressata in scanalature
di legno. Per estensione, si chiamano matite anche i
disegni eseguiti con la matita grafite. |
MATITA ACQUARELLABILE |
Tipo di matita dalla mina colorata, che
si può inumidire nell’acqua per creare disegni |
MAX BILL |
Architetto, scultore e pittore svizzero
(Winterthur 1908). Allievo del Bauhaus di Dessau,
aderisce intorno al 1930 al gruppo parigino
Abstraction-création. Concepisce una sintesi delle
varie arti convergenti nella funzione ambientale e
spaziale dell'architettura. Nel 1949 ha curato la
pubblicazione delle opere complete di Le Corbusier e
P. Jeanneret. |
MAXI |
Gonna in stile ampio, lunga fino alla
caviglia, in voga negli anni Sessanta. |
MECENATE |
Amatore generoso e illuminato delle arti
e delle lettere, che offre il suo aiuto agli artisti
perché possano serenamente portare a buon fine la loro
vocazione. |
MEDIA IMPRESA |
Impresa caratterizzata da una produzione
limitata o di settore (sportswear, intimo, casual
ecc.). Produce con il proprio nome o su concessione e
generalmente si rivolge all’ambito nazionale. |
MERCATO AMBULANTE |
Spazio commerciale avente lo stesso
carattere del magazzino popolare, ma situato in spazi
aperti. |
MERCATO DELL'ARTE |
Si designa con questo termine il
commercio delle opere d’arte, i cui principali
protagonisti sono le gallerie d’arte, le sale delle
aste, i collezionisti, i critici e i pubblici poteri. |
MERLETTO |
Tessuto in velo o altra stoffa finissima,
come il tulle, variamente lavorato con nodi e
intrecci. |
MERVEILLEUSES |
Signore parigine di fine Settecento, che,
contro ogni restrizione fisica o morale, abbandonano
corsetti, pettorine e crinoline, mostrandosi in abiti
leggeri e trasparenti, nelle forme più semplici
realizzati in mussola finissima e fermati da una
fascia sotto il seno. |
MESTICA |
Dal latino mixticare (derivato di mixtus,
miscere), indicava in origine una miscela di materiali
diversi (pigmenti, oli siccativi, resine, ecc.) che
nella pratica pittorica tra '500 e '600. È stato
applicato agli impasti utilizzati per la preparazione
dei dipinti a olio. |
METAFISICA |
La data di nascita della pittura
metafisica viene indicata nell'anno 1917, quando si
svolge l'incontro tra Giorgio De Chirico e Carlo Carrà
a Ferrara. Tuttavia già a partire dal 1910 (L'enigma
dell'oracolo) De Chirico elabora una poetica basata su
una lettura enigmatica ed astratta della realtà, che
si riallaccia alla sua formazione filosofica
(Nietzsche, Schopenhauer, Weininger) e pittorica
classicista e visionaria (Lorrain, Boklin, Friedrich,
Klinger). Questa visione caratterizzerà tutta la
successiva produzione dechirichiana, da Le Muse
inquietanti (1916) alle serie dei "gladiatori",
"archeologi", "mobili nella valle" degli anni '20 e
'30. Alla Metafisica aderisce nel 1918 anche Giorgio
Morandi che, come Carrà, vi giunge più attraverso una
propria ricerca stilistica che per suggestioni
culturali. Per entrambi infatti, la Metafisica
costituirà solo una fase della loro ricerca artistica.
Nel 1921, anche per lo svilupparsi delle tendenze di
Valori Plastici, la Metafisica si conclude; ad essa
hanno aderito anche A. Savinio (fratello di De
Chirico) e Filippo De Pisis. |
MEUNIER |
Constantin Meunier (Bruxelles 1831-1905)
è considerato il più rappresentativo esponente del
verismo belga in pittura e scultura. Tratta
prevalentemente soggetti di carattere sociale, come il
lavoro nelle miniere, con un tono enfatico e spesso
retorico. La sua scultura vigorosa rivela l'influsso
di A. Rodin. La maggior parte delle sue opere (citiamo
Il grisou, La guerra dei contadini, Il ritorno dalla
miniera) è conservata in vari musei del Belgio e a
Bruxelles, dove c'è un museo a lui dedicato. |
MEZZATINTA |
Tecnica di incisione che permette di dare
alla stampa una particolare morbidezza e ricchezza di
neri. |
MEZZO FRESCO |
Si dice pittura a "mezzo fresco" quando
l'artista dopo aver proceduto secondo le fasi di
esecuzione del supporto pittorico descritte per
l'affresco opera su intonaci in uno stadio
estremamente avanzato di carbonatazione. È possibile
in questo caso ottenere una pellicola pittorica
sufficientemente legata dal carbonato di calcio, se si
usano colori stemperati in latte di calce, che
funziona quindi da legante: si parla perciò anche di
pittura a calce. La fondamentale differenza rispetto
all'affresco consiste nel grado di carbonatazione
della malta pittorica. Questa caratteristica implica
che, mentre nella tecnica del buon fresco la calce
ancora intatta funge da supporto e una volta
carbonatata, anche da legante, nella pittura a mezzo
fresco essa costituisce il medium ed il legante del
colore ma non il supporto che risulta invece un
intonaco ormai finito o almeno con quantità minime di
calce, tali da influenzare poco il sistema
supporto-pigmento. In quest'ultima tecnica, pertanto,
ciò che permette al colore di rimanere sull'intonaco è
la capacità di adesione dell'idrato di calcio, una
volta carbonatato, all'intonaco stesso. Lo strato di
carbonatazione che si ottiene ha inglobato il colore
ma risulta differenziato dall'intonaco pittorico
sottostante in quanto sovrapposto successivamente ad
esso. Per ottenere maggiore unione dello strato di
colore al sottostante intonaco la superficie di
quest'ultimo deve essere non più liscia e levigata
come uno specchio ma granulosa e ruvida. Questo si
ottiene piallettandola come se dovesse funzionare da
arriccio dello strato pittorico stesso e maggiore è la
piallettatura maggiore è la coesione del colore al
supporto. I colori stemperati nella calce diventano
più corposi e si ottengono quindi campiture più ricche
e a volte in rilievo. La tecnica della pittura a calce
o "mezzo fresco" (meno frequentemente "fresco secco",
"falso fresco", "fresco a calce"), per la sua analogia
con la pittura ad affresco, permette comunque un
notevole risparmio di tempo in quanto consente di
lavorare su porzioni molto più estese di intonaco
conservando la caratteristica apparenza e bellezza
dell'affresco anche se, come può rivelarsi da un
confronto diretto, in toni più attenuati. |
MEZZOBUSTO |
Ritratto che rappresenta soltanto la
parte alta del corpo, fermandosi alla vita. |
MIDI |
Abiti o gonne lunghe fino al polpaccio,
in voga alla fine degli anni Sessanta. Attualmente si
chiamano longuette. |
MINA |
Piccola matita di carbone. Si parla di
mina anche per indicare i disegni eseguiti con questa
matita, ma anche con la matita da disegno a grafite. |
MINIATURA |
Si chiamano spesso miniature i quadri
molto piccoli, generalmente dei ritratti. La miniatura
consistette nella decorazione pittorica di
manoscritti, tramite capilettera figurati od
illustrazioni del testo, eseguiti su pergamena o carta
mediante colori ad acquerello. Le origini più remote
risalgono all’antichità classica, ma essa prese grande
sviluppo a partire dal VII secolo nei conventi e
sopravvisse feconda per tutto il Medioevo in Europa,
declinando soltanto con la decadenza del monachesimo e
con l’invenzione e la diffusione della stampa. Più
tardi la miniatura, il cui nome deriva da "minio",
colore rosso cinabro che gli amanuensi usavano per le
iniziali e per contornare le pagine, fu praticata con
diverso scopo: divenne, cioè, una pittura a
piccolissime dimensioni, per lo più destinata a
ritratti (sola testa o mezzo busto) e soltanto
eccezionalmente a figura intera. Nel XV e XVI secolo
si effettuavano miniature ad acquerello su pergamena o
su carte da gioco (tarocchi), nel Settecento la
pergamena fu sostituita da lastre d’avorio che
potevano conservare il proprio tono naturale oppure
essere ricoperte d’argento o di colore. Sebbene
l’acquerello abbia continuato a venire intensamente
usato, vi sono anche miniature dipinte ad olio,
soprattutto su lastre metalliche. |
MINIATURA DI MANOSCRITTI |
Piccola immagine dipinta, miniatura
appunto, che accompagna i manoscritti. Le miniature,
realizzate dai monaci, erano collocate lungo i margini
dei codici, ornavano i capolettera o formavano piccole
illustrazioni a parte. Il termine deriva dall'uso di
tracciare le lettere capitali dei manoscritti con il
minio (rosso di ossido di piombo), per giungere a
comprendere l'insieme delle decorazioni figurate o
geometriche eseguite in scala ridottissima all'interno
delle singole lettere o accanto al testo scritto. Si
estende inoltre il termine miniatura anche a quella
pittura fine e minuta, generalmente di ritratti,
diffusasi a partire dal XVII sec. utilizzando supporti
in avorio o in rame, ed eseguita anche a olio. |
MINIGONNA |
Gonna corta almeno sopra il ginocchio, ma
generalmente molto più ridotta, lanciata negli anni
Sessanta dalla stilista inglese Mary Quant.
Rappresentativa della liberazione sessuale della
donna, anche se simboleggiante, soprattutto, un
modello femminile adolescenziale. |
MINIMALISMO MINIMAL ART |
Movimento americano degli anni 1960-1965
la cui parola d’ordine è "less is more" (meno è più).
Il minimalismo raccomanda un uso minimo delle forme,
che sono così ridotte alla più grande semplicità
(quadrato, cubo, rettangolo, ecc.). Tendenza estetica
nata in reazione agli eccessi della moda degli anni
Ottanta; si afferma negli anni Novanta come una
riduzione agli elementi essenziali nelle forme e nei
colori. Caratterizzata da toni neutri (beige, nero,
bianco, grigio), assenza di accessori vistosi
(gioielli o bijoux), trucco non vistoso e scarpe
basse. E' un fenomeno culturale che tocca vari ambiti,
oltre l’abbigliamento, dalla letteratura
all’architettura. I maggiori esponenti nello stilismo
ne sono Zoran, Calvin Klein, Miuccia Prada e Jil
Sander. Pur segnando i tratti di alcuni stili tuttora
diffusi, come movimento si conclude, invece, alle
soglie del nuovo millennio. |
MISCUGLIO DI COLORI |
Composizione dai colori variegati,
disparati, chiassosi. |
MITOLOGIA |
Le scene di mitologia antica ispirarono i
più grandi artisti. I pittori amano far rivivere
Venere, le Baccanti o Diana. Si trovano riferimenti
all’antichità anche nei motivi decorativi di numerose
opere. |
MODA |
Il termine indica comportamenti o forme
che risaltano per l’estrema novità e attualità della
loro comparsa e del loro successo in un determinato
contesto socioculturale. La moda si diffonde
attraverso l’imitazione dei contemporanei, è orientata
al presente e rompe il legame con la consuetudine,
facendo fiorire la novità. |
MODA VERDE |
La sensibilità ecologica incoraggia, alla
fine del XX secolo, una moda — detta, appunto, verde —
realizzata con materiali nuovi non dannosi per
l’ambiente, tipo il tessuto termico ottenuto
riciclando bottiglie di plastica. |
MODELLATO |
Questo termine designa in scultura il
rilievo di un’opera. Lo si utilizza anche in pittura,
per parlare dell'impressione di rilievo che l'artista
dà ai suoi soggetti avvicinandoli alla realtà. |
MODELLISTA |
Figura professionale che, a partire dal
progetto del designer, si occupa di coordinare la fase
della confezione. Ha il compito di realizzare il
cartamodello e di testarlo sul prototipo da
collezione; fornisce indicazioni sul taglio del
tessuto, in base al numero e alle misure degli
elementi necessari per la fattura dell’abito,
seguendone i metodi della cucitura. |
MODELLO |
In pittura e in scultura, questo termine
designa generalmente una persona che posa per un
artista o un gruppo d'artisti. Per uno stesso
soggetto, l'artista può ricorrere a più modelli,
scegliendo il meglio di ognuno. |
MODERN STYLE |
Movimento di artisti inglesi e scozzesi
derivato dal Liberty. Uno dei suoi più celebri
rappresentanti è Charles Rennie Mackintosh
(1868-1928), architetto, pittore, decoratore e
ideatore di oggetti. |
MODERN STYLE E DESIGN |
Movimento culturale degli anni Cinquanta
che ripensa la nuova estetica del quotidiano. |
MODISTA |
Confezionatrice di cappelli femminili. |
MODS |
Gruppi di giovani che amano la musica
jazz degli anni Cinquanta e adottano uno stile
minimalista come simbolo della modernità, da cui
deriva il nome. |
MOHAIR |
Tessuto in morbida lana, derivata dalla
capra d’Angora. |
MONOCROMATO |
Pittura che impiega un solo colore in
toni differenti. Esistono monocromati di pittura a
olio, di pittura a guazzo o di acquerello. Il colore
iniziale, diluito con acqua o con un’essenza, si sfuma
in diversi valori, dal più chiaro al più scuro. Un
esempio di monocromato: il ritratto di Mme de Récamier
dipinto da David. |
MONOGRAMMA |
Lettera o gruppo di lettere composte o
intrecciate ad indicare un nome proprio o la sigla di
un'azienda. Celebri sono i monogrammi di Albrecht
Dürer. |
MONOGRAMMA CRISTOLOGICO |
Intreccio delle lettere greche X e P, a
volte complicate dalla croce. E' detto anche chrismon
o monogramma costantiniano. Quando il X assume la
forma aperta di una croce, il monogramma è definito
croce monogrammatica. La sigla può anche essere
formata dalle lettere greche I e H, poi latinizzate
nella comune forma IHS. |
MONOTIPO |
Tecnica inventata da Benedetto
Castiglione nel XVII secolo. Stendendo su una lastra
di zinco un sottilissimo strato di pittura a olio, poi
disegnando con un pennello o un oggetto duro, si
ottiene un’immagine che viene riprodotta in negativo
su un foglio di carta bagnata, applicata sullo strato
di pittura. Il risultato dipende dallo spessore di
questo strato e dal modo in cui è esercitata la
pressione sul foglio. Seguaci: William Blake, Degas. |
MORDENTE |
Sostanza in grado di esercitare una
stabile azione fissativa. In tintoria il mordente è un
composto chimico che rende insolubili i materiali
coloranti fissandoli al supporto tessile; nel caso
della doratura si tratta di una miscela oleo-resinosa
che consente l'adesione della lamina o polvere
metallica alla superficie di supporto. Cennini cita
l'olio di lino cotto al fuoco e unito alla vernice
liquida come mordente per la doratura in genere,
mentre per dorare panneggi e ornamenti consiglia di
aggiungere a tale miscela biacca e verderame al fine
di conferirle una maggiore siccatività. |
MORELLI |
Domenico Morelli nasce a Napoli nel 1823
e qui studia all'Accademia di Belle Arti. Viene
influenzato dalla pittura realista di G. Gigante e dei
fratelli Palizzi. A Firenze frequenta il gruppo del
Caffè Michelangelo e stringe rapporti con quegli
artisti toscani interessati ad una ricerca dal vero.
Attraverso uno stile di impianto verista, attento più
al colore che al disegno accademico, Morelli rinnova
la pittura romantica di storia arricchendone il
repertorio iconografico prevalentemente con soggetti
letterari, religiosi o simbolici: I martiri cristiani
portati dagli angeli (1851), Il conte Lara (1861), Le
tentazioni di Sant'Antonio (1878). La sua pittura
viene molto apprezzata dai contemporanei per l'enfasi
drammatica che sa raggiungere con notevole abilità
tecnica, soprattutto coloristica e compositiva. |
MORSURA |
Effetto dell'incisione di una lastra
metallica mediante acido. L'uso della tecnica della
morsura per ottenere matrici per la stampa risale
all'invenzione della calcografia da parte di Maso
Finiguerra. Il mordente, cioè l'acido con il quale
viene provocata la morsura, è generalmente acido
nitrico, anticamente chiamato "acqua forte", mescolato
con acqua in proporzioni variabili in rapporto alla
profondità di incisione che si desidera ottenere. |
MOSAICO |
Tecnica pittorica costituita
dall'inserzione di tessere di forma e dimensioni
variabili e di diversa natura (vitrea, ceramica,
lapidea, ecc.) e colorazione, entro un supporto
murario o pavimentale (nel qual caso viene detto
litostrato). L'esecuzione di un'opera musiva
richiedeva una precisa organizzazione del lavoro:
l'ideazione della composizione; la sua traduzione, in
valori proporzionali, alla superficie di supporto;
l'inserimento delle tessere; cui corrispondevano,
rispettivamente le figure del pictor imaginarius, del
pictor parietarius, e del musivarius. La maggiore o
minore grandezza delle tessere, talvolta disposte in
sequenze cromatiche contrastanti, o la loro diversa
orientazione rispetto alla superficie di supporto,
produceva a distanza particolari effetti di fusione
ottica. |
MOSTRA D'ARTE MARINARA |
Le Mostre d'Arte Marinara furono promosse
dalla Lega Navale Italiana. La Prima Mostra si tiene a
Roma nel 1926 presso il Palazzo delle Esposizioni. I
soggetti delle opere esposte illustrano episodi di
vita marinara. Come specificato nel Regolamento della
Prima Mostra Nazionale d'Arte Marinara:
"(L'esposizione) ha lo scopo di stimolare
l'interessamento dei nostri artisti per i soggetti di
carattere marinaresco e di farne conoscere al pubblico
le varie manifestazioni". |
MULTIPLO |
Produzione in serie di un’opera d’arte
tramite matrice unica nell’incisione o tramite calco
nella scultura, a tiratura limitata. |
MUSEO |
Edificio, pubblico o privato, aperto al
pubblico, che presenta opere d'arte o collezioni
diverse. |
NABIS |
Gruppo di pittori postimpressionisti
vicini alla Scuola di Pont-Aven e a Gauguin, che nel
1888 si diedero il nome di nabis (profeti, in
ebraico). Uno di loro, Maurice Denis, definisce così
un quadro: "Essenzialmente una superficie piana
ricoperta di colori messi insieme in un certo ordine".
I più celebri nabis sono Pierre Bonnard ed Edouard
Vuillard. |
NAÏF |
Con il termine Naïf (parola francese che
corrisponde all'italiano ingenuo, primitivo) ci si
riferisce ad un atteggiamento estetico-espressivo
dell'artista nei confronti dell'opera. Caratteri di
fondo dell'arte Naïf sono una certa estraneità alla
storia, una creatività istintiva, non colta, una
visione positiva della natura. L'arte Naïf non va
confusa con l'arte popolare, né col folklore, o con
l'arte infantile o manicomiale. Dal punto di vista
della storia dell'arte, la pittura Naïf si può far
cominciare con i quadri di H. Rousseau esposti al
Salon des Indépendants del 1886. Questa nuova arte
viene guardata con interesse da Kandiskij e dagli
artisti del Blaue Reiter. Gli elementi che rimangono
costanti nell'arte Naïf dei vari paesi (in Italia
vanno ricordati O. Metelli, A. Ligabue, Rosina Viva,
B. Passotti, Covili), sono il gusto per la narrazione
animata, la semplificazione dei tratti decorativi, un
certo surrealismo misticheggiante e onirico, il
cromatismo vivace e irreale. |
NATURA MORTA |
Quadro il cui soggetto principale è
costituito da un oggetto o un essere inanimato.Per
esempio: frutti, fiori, trofei di caccia, strumenti
musicali, ecc. Si possono citare Chardin o Cézanne per
le loro celebri nature morte. |
NATURALISMO |
Il Naturalismo è un movimento artistico
nato intorno al 1870 in Francia in continuità col
Realismo. Di questo sviluppa l'allontanamento
dall'idealismo classico e romantico a favore di un
allargamento del campo di interesse artistico anche ai
soggetti meno aulici ed edificanti, affermando in ciò
il valore di tutta la realtà oggettiva, senza
discriminazioni di carattere sociale. A questo si
aggiunge l'attenzione alle contemporanee ricerche
delle scienze naturali, che in quel periodo hanno uno
sviluppo straordinario, in relazione con gli ideali
del positivismo. Dalla Francia il movimento si estende
alla Germania, affermandosi nell'opera di artisti come
A. Von Menzel e H. Thoma, e dei paesisti delle scuole
di Worpswede e di Dachau; al Belgio, con gli artisti
C. Meunier e Ch. de Groux; all'Italia, soprattutto
grazie agli stretti contatti con la Francia stabiliti
dai fratelli Palizzi e da S. De Tivoli, influendo
sulla formazione dei macchiaioli. |
NAZARENI |
Nome originariamente dispregiativo
designante un gruppo di pittori dell’inizio del XIX
secolo. Cattolici ferventi, s’installarono a Roma in
un antico convento e lì elaborarono una pittura di
tema religioso in riferimento a quella del
Rinascimento. Spesso nostalgico del passato, questo
movimento ebbe un’influenza sui preraffaelliti. |
NEGOZIO SPECIALIZZATO TRADIZIONALE |
Spazio commerciale che offre una
ristretta gamma di prodotti in tutte le varianti e
dedica una forte attenzione al cliente. |
NEOCLASSICISMO |
Corrente artistica che conosce un grande
successo nell’Europa della metà del XVIII secolo. Gli
artisti attingono i loro soggetti dall’antichità. In
Francia, le grandi figure della Rivoluzione
sostituiranno gli eroi antichi. La fine di questo
periodo è segnata da produzioni in uno stile giudicato
molto pomposo. Il Giuramento degli Orazi di Jacques
Louis David è uno dei quadri più rappresentativi di
questa corrente artistica. |
NEOGOTICO |
Temdenza culturale e artistica diffusasi
nell'Ottocento, mirante alla rivalutazione dell'arte
medievale in generale e dell'architettura gotica in
particolare. Il movimento neogotico si sviluppa
inizialmente in Inghilterra e trova in Augustus Welby
Pugin, John Ruskin e William Morris i prncipali
propugnatori; nel campo delle arti applicate si
diffonde attraverso il movimento delle Arts and
Crafts. Il neogotico influirà molto sul Liberty. |
NEOPLASTICISMO |
Teoria del pittore Piet Mondrian, che vi
precisa i suoi principi di composizione e di impiego
dei colori con la prospettiva di creare un linguaggio
pittorico svincolato dall’individualità degli autori.
Questa teoria è stata largamente diffusa in articoli
pubblicati dalla rivista De Stijl. |
NERO DI SEPPIA |
L'inventore del nero di seppia è il
tedesco Seydelmann. Nel 1778 egli aggiunse alla
fuliggine stemperata una sostanza scura che si trova
nella seppia: il nero di seppia. Il successo di questo
colore cupo di un rosso misterioso attraverserà i
secoli; la moda del lavis al nero di seppia riappare
periodicamente. |
NEW LOOK |
Stile lanciato da Christian Dior nel
1947, basato sulla silhouette "Corolle", formata da
corpetto attillato a vitino stretto e gonna ampia e
lunga sotto il ginocchio; la linea rotonda è
enfatizzata da un minibusto guêpiére e da sottogonne
di sostegno, ma ogni supporto è inserito all’interno
dell’abito. Completato da scarpe a punta con tacco
alto, cappellini infiorati, guanti dello stesso colore
di un fiore all’occhiello, foulard e ombrellini in
tono con scarpe e borsa. |
NEW ROMANTIC |
Nasce negli anni Ottanta ed è il modo di
vestire di alcuni giovani londinesi, che si
costituiscono come movimento contrapposto a quello
Punk. Questo stile vestimentario si ispira al passato
e recupera pizzi, volant e velluti, facendo parlare di
moda neodandy. Le proposte stilistiche di maggior
richiamo sono quelle di Vivienne Westwood, mentre i
più famosi rappresentanti nel campo musicale ne sono
gli Spandau Ballet e Boy George. |
NLAIREAUTER |
Far sparire le tracce di colpi di
pennello utilizzando un pennello di tasso. Termine
gergale e dispregiativo. |
NOTTURNO |
Scena, paesaggio di notte. Tali soggetti,
spesso con il chiaro di luna, hanno ispirato artisti
come Vernet, Van Gogh e Toulouse-Lautrec. |
NOVECENTO |
Il Novecento è un movimento artistico che
investe sia le arti figurative che la letteratura e la
musica, negli anni '20 e '30 del nostro secolo. Si
inserisce nel generale clima del "ritorno all'ordine",
ispirandosi alle forme pure e nette dei Primitivi già
esaltati dalla forma-volume di Valori Plastici. In
contrapposizione alle avanguardie artistiche europee,
il Novecento ripropone un ritorno a temi e modalità
espressive proprie della pittura figurativa, con
evidenti richiami alla tradizione pittorica di Giotto
e del Rinascimento italiano. I soggetti preferiti
erano la natura morta, il paesaggio, il ritratto e
scene di vita quotidiana fissate in una dimensione
immobile e atemporale. Nel campo della pittura i suoi
inizi vanno fatti risalire alla mostra del 1922 alla
Galleria Pesaro di Milano, dove espongono artisti
quali A. Funi, E. Malerba, P. Marussig, U. Oppi e M.
Sironi. Il movimento ha la consacrazione ufficiale
alla Biennale di Venezia del 1924, e si afferma
decisamente con la Prima e Seconda Mostra del
Novecento Italiano, svoltesi a Milano nel 1926 e 1929.
Il principale sostegno teorico veniva dato da M.
Sarfatti, che cerca di definire l'intero movimento.
Tuttavia questo rimane composito, riunendo artisti di
varia tendenza, che infatti prendono posizioni
differenti rispetto ai valori epico-popolari imposti
dal regime fascista negli anni Trenta. |
NUDE LOOK |
Moda proposta da alcuni stilisti come
audace tentativo di dinamicizzare l’insolita
immobilità del mondo dello stile nel tempo del
minimalismo. Punta su modelli sfarzosi, provocanti e
seducenti, suscitando lo scandalo con un uso
inflazionistico di velature, scollature e trasparenze.
Un nudo, ma sempre riveduto dall’arte vestimentaria,
"indossato" da modelle diafane, di una magrezza che
non a caso scatena polemiche sul male epocale
dell’anoressia; sottostante a questo stile è un ideale
femminile ambiguo, o meglio ambivalente, che non marca
i confini di genere né di età, una figura astratta e
indeterminata, una silhouette impersonale, al servizio
dell’immaginazione di ogni donna. |
NUDO |
La rappresentazione pittorica del corpo
umano nella sua nudità ha conosciuto numerose
evoluzioni. Rappresentazione simbolica nel Medioevo,
il nudo diventa nel Rinascimento più realistico e,
soprattutto, è il soggetto di opere capitali. Più
tardi, verranno effettuate su queste tele pudiche,
ridipinture poi cancellate. Ma il nudo suscita ancora
oggi polemiche, come per esempio nel caso dell’Origine
del mondo di Courbet. |
NUOVA FIGURAZIONE |
Si dà il nome di Nuova figurazione a
diverse opere di pittori che, negli anni ’60 del XX
secolo, lavorano sul reale. Vi ritroviamo artisti
della pop art e dell'iperrealismo americano. |
NUOVA OGGETTIVITA' |
Movimento artistico degli anni ‘20 del
Novecento che nasce in Germania e riunisce pittori, ma
anche numerosi fotografi. Il lavoro di questi artisti
tenderà ad andare più lontano dell'espressionismo o
del costruttivismo, ponendo uno sguardo obiettivo e
serio sulla realtà tragica del dopoguerra. |
NUOVO REALISMO |
Gruppo di artisti costituitosi in seguito
alla pubblicazione di un manifesto da parte di Pierre
Restany nel 1961. Questo gruppo riunisce nomi quali
Arman, Yves Klein e Tinguely. |
NYLON |
Fibra tessile artificiale, inventata nel
1934 e brevettata nel 1937, che costituisce il primo
tessuto sintetico. Inizialmente viene usato per le
setole degli spazzolini da denti; a partire dal 1939
viene prodotto il filo di nylon per le calze. |
OCRA |
Uno fra i più antichi pigmenti pittorici,
il cui uso risale addirittura ai tempi preistorici, è
composto di biossido di silicio e di creta mescolati
con ossido di ferro. La gamma dei suoi colori va dal
giallo al bruno. passando attraverso al tono
rugginoso, con tutte le gamme intermedie. Detto
pigmento è riproduzione economica e presenta caratteri
di stabilità e permanenza. |
OFFSET |
Procedimento di stampa indiretta, che
deriva da quello della litografia, in cui l'impronta
della matrice viene trasferita sul foglio di carta
tramite un interposto cilindro rivestito di caucciù. |
OLEOGRAFIA |
Procedimento di stampa che imita la
pittura ad olio, eseguita su tela o su carta, che
porta impressa, sul verso l’impronta della tramatura
della tela. |
OLIO |
Legante pittorico utilizzato in
sostituzione della tempera nella pittura da cavalletto
a partire dal XVI sec. La sua introduzione è tuttavia
molto più antica, entrando in composizione con l'uovo
in emulsioni spesso assai diversificate. I tipi di
olio principalmente impiegati sono l'olio di lino e
l'olio di noce (ricavati, rispettivamente, dai semi di
lino e dal gheriglio di noce), resi siccativi mediante
cottura, al sole o al fuoco, in presenza di sali
metallici (Cennini). I colori ad olio hanno la
proprietà di indurirsi al contatto con l'aria e quindi
di trasformarsi in una sostanza solida e
semitrasparente. |
OLIO DI LINO CRUDO |
E' il più usato in pittura. Ricavato da
una pianta di origine asiatica (Linum usitatisimum), è
di colore paglierino trasparente e di odore gradevole.
Questo olio viene chiarificato esponendolo al sole in
un contenitore di vetro trasparente. |
OLIO DI NOCE |
Si ricava dai noti frutti e, come l'olio
di lino, viene decolorato esponendolo alla luce. Anche
le sue caratteristiche sono simili a quelle dell'olio
di lino. |
OLIO DI PAPAVERO |
E' molto più chiaro dell'olio di lino
crudo e dell'olio di noce; viene estratto come dice il
suo nome, dal papavero e precisamente dal Papaverum
somniferum. Ha caratteristiche simili all'olio di
lino, ma non necessita di decolorazione, essendo già
trasparente in natura; è più indicato degli altri oli
per mescolare i colori chiari. |
OLIO DI SPIGO LAVANDATO (Oil of Spike
Lavender) |
Liquido ad essiccazione lenta. Ottimo
diluente per chi non tollera l'odore dell'essenza di
trementina. Infiammabile. |
OLOGRAFIA |
Dal greco hòlos, "tutto", e gràphein,
"scrivere". processo fotografico mediante il quale un
soggetto viene riprodotto su una superficie piana in
modo da conservare la sua tridimensionalità. |
OLTREMARE |
Colore azzurro-blu ottenuto per
frantumazione di una pietra, il lapislazzuli (vedi blu
oltremare). |
OP'ART OPTICAL ART |
Termine di derivazione inglese (Optical
Art), che indica una ricerca artistica i cui
presupposti risiedono nei principi dell'ottica e nelle
teorie della percezione visiva, già utilizzati in modo
sistematico al Bauhaus. L'espressione entra nell'uso
corrente dopo che i risultati di queste esperienze
sono presentati al Museum of Modern Art di New York
nel 1965. |
OPINION LEADER |
Persona di rilievo nel mondo della moda e
nella società, che ha capacità di influenzare gli
altri con le proprie scelte. |
OPTICAL ART |
Movimento artistico contemporaneo emerso
alla fine degli anni Cinquanta in clima postinformale.
Il termine, entrato nel lessico artistico a seguito
della mostra The Responsive Eve, che raccoglie a New
York (1965) gli artisti europei impegnati nella
ricerca visuale, si riferisce a un vasto arco di
ricerche sperimentali sui processi percettivi basate
sui fondamenti della Gestalt Psychologie (psicologia
della forma). Quale derivazione del processo di
astrazione geometrica, l'Optical Art offre suggestioni
visuali del movimento (talora impresso da un apposito
meccanismo) attraverso la matematica organizzazione di
forme geometriche e combinazioni di colori puri in
modo da agire sulla sensibilità psicofisica percettiva
dello spettatore, che viene coinvolto così in
un'attiva partecipazione. |
ORIENTALISMO |
Questa corrente, nata dal romanticismo,
esalta il gusto per l’Oriente, per i suoi arabeschi e
i suoi misteriosi harem. Il ritorno dall’Egitto di
Bonaparte accentuerà questa tendenza. Delacroix,
Chassériau e numerosi artisti dell'epoca andranno in
Algeria o in Marocco. Si può citare il capolavoro di
Ingres Il bagno turco. |
P. (...pinx., ...pinxit, ...pictor) |
Abbreviazione posta sulle incisioni
litografiche o calcografiche per indicare il nome del
pittore da cui l'incisore ha tratto il soggetto
rappresentato. |
PAESAGGIO |
Quadro il cui tema principale è la
natura. Fedele riflesso della realtà o immagine
poetica e irreale, il paesaggio è un genere molto
vario, sia nei soggetti (scene di caccia, mitologia,
marine, o anche scene di strada o architetture, ecc.)
sia nel trattamento grafico e pittorico. Gli
impressionisti sono i primi a eseguire i loro paesaggi
dal vero, all’aria aperta: in precedenza, i pittori
lavoravano in atelier, sulla base di schizzi. |
PAGLIACCETTO |
Indumento di biancheria intima, composto
da canottiera e mutandoni. |
PAGLIETTA |
Cappello in paglia piatto e di forma
circolare. Si afferma nell’abbigliamento classico di
fine Ottocento ed è molto usato anche nel mondo dello
spettacolo. Assume una varietà di significati, da
simbolo degli «interventisti» alle soglie della prima
guerra mondiale a cappellino femminile della divisa
collegiale inglese. Molto in voga negli anni Quaranta,
viene impiegato anche nell’uniforme sportiva. |
PAILLETTES |
Piccoli cerchi luccicanti in metallo o
plastica, adoperati per decorare abiti. |
PALA |
Collocata nelle chiese, in genere dietro
l'altare, la pala è composta di uno o più pannelli di
legno (dittici, trittici), sui quali sono dipinte o
scolpite scene tratte dalla Bibbia. Le prime pale
risalgono al X secolo; più tardi, nel XV secolo, i
grandi maestri della pittura fiamminga realizzeranno
dei capolavori. |
PALEOGRAFIA |
Disciplina che studia le scritture
antiche e il relativo sviluppo storico. La paleografia
si occupa delle scritture limitatamente ai documenti
di carattere non monumentale, quali le monete, le
medaglie e il papiro, la pergamena, la tavoletta,
l'avorio e la carta; lo studio delle iscrizioni
monumentali riguarda l'epigrafia. |
PALIZZI |
I fratelli Giuseppe (Lanciano 1812 -
Parigi 1888) e Filippo Palizzi (Vasto 1818 - Napoli
1899) si formano all'Accademia di Napoli, dove
seguirono i corsi di pittura di paesaggio di G.
Smarglassi, esponente della Scuola di Posillipo, una
delle prime che in Italia mira al superamento della
veduta tradizionale a favore di una più diretta
rappresentazione della realtà naturale. A Napoli sono
determinanti la presenza di C. Corot e dei vedutisti
olandesi, nonché il dibattito sulla fotografia.
Giuseppe si trasferisce a Parigi nel 1844, e sa
assimilare le prime esperienze del verismo francese,
meditando soprattutto su G. Courbet, come dimostra
L'accampamento di zingari esposto al Salon del 1845.
L'incontro a Napoli con Giuseppe, nel 1854, dà a
Filippo lo stimolo a dedicarsi liberamente ad una
pittura realista che abbiaper protagonista l'uomo, in
un'accezione non scevra da un sentimento democratico
(palese nelle opere del 1860 su militari e
garibaldini). La sua pittura si caratterizza per una
costante ricerca dei valori naturali della luce e del
colore (Dopo la pioggia, 1867). |
PAMPHLET |
Breve scritto a carattere satirico,
polemico o denigratorio. |
PANAMA |
Cappello di paglia intrecciata, a tesa
larga, incavato al centro, in genere di colore chiaro.
Roosevelt lo indossa in una sua visita a Panama nel
1906. Elegante ma anche molto pratico, grazie alla
caratteristica di indeformabilità, è adatto alla
stagione estiva. |
PANIERE (PANIER) |
Armatura rigida da inserire sotto la
gonna per gonfiarla ai lati, come di moda nel XVIII
secolo. L’imbottitura di crine garantisce il sostegno
sui fianchi; altri materiali usati sono le stecche di
balena o le canne di bambù, sostituiti, nel 1770, con
strutture metalliche mobili. |
PANORAMA |
Pittura circolare in trompe l'oeil
concepita per essere guardata da uno spettatore
situato al centro dell'opera. La moda delle vedute
panoramiche risale al XVI secolo e i temi trattati più
frequentemente sono le vedute di città, di giardini e
le scene di battaglie. La moda del panorama ha il suo
culmine nel XVIII secolo con pittori come Le Masson e
Charles Nicolas Cochin. |
PANTOGRAFO |
Strumento che consente di ricopiare
esattamente un disegno, in scala maggiore o minore
dell'originale. |
PASSE-PARTOUT |
Cornice sommaria di carta o di cartone
nella quale s’infila un disegno, un’incisione o una
stampa. Alcuni sono molto semplici (un foglio di carta
bucato da una finestra), altri sono più sofisticati
(in cartone colorato, coi bordi della finestra bugnati
e dorati, ecc.). Si può aggiungere al passe-partout
una cornice di legno o di stucco. |
PASTELLO |
Bastoncino di colore a base di pigmenti
legati ad acqua, gomma, talco, sapone o caolino.
Esistono diverse qualità di pastelli, più o meno duri
o morbidi. Il termine è usato anche per indicare
strumenti simili nella forma, ma in cui il pigmento è
mischiato a cera (pastelli a cera) o a olio (pastelli
a olio). |
PASTICHE |
Opera "alla maniera di". Il pastiche non
è una copia in cui l'artista s'impegna a riprodurre un
originale nei minimi dettagli. Per fare un pastiche,
al contrario, egli si imbeve dello stile di un autore
e crea un’opera originale che ha tutti gli attributi
(la tecnica, il soggetto, la fattura) di quell’autore.
Il pastiche conobbe nel XIX secolo una voga che si è
estinta solo intorno al 1940. |
PASTORALE |
Paesaggio bucolico, sempre riferito
all’antichità, in cui si trovano generalmente pastori
e pastorelle. Spesso leziose, queste composizioni
hanno tuttavia ispirato grandi maestri come Boucher e
Watteau. |
PATTERN PAINTING |
Rientrano sotto questa denominazione gli
artisti degli anni Ottanta, che utilizzano largamente
le tecniche di decorazione per rivestire tele e
oggetti, cancellandone la connotazione di inferiorità
che le relegava alle arti applicate (contrapposte alle
opere d’arte) e caricando i loro prodotti di una forte
vitalità comunicativa. |
PEEKABOO |
Blusa confezionata in mussolina, un
tessuto trasparente. |
PELISSE |
Cappotto da donna abbastanza simile al
modello maschile, aperto davanti e variamente
decorato. |
PENNA |
La penna d'uccello viene impiegata per il
disegno a partire dal Medioevo, in Europa, e da un
tempo molto più lontano, in Cina. La misura della
penna permette di definire con precisione la larghezza
del tratto d'inchiostro e l’agilità dell’esecuzione. A
partire dal VI secolo si utilizzano per scrivere anche
delle penne fatte di canna, che ricompaiono nel
Rinascimento per il disegno. Le penne d’acciaio,
troppo dure, servono poco per il disegno. |
PENNELLATA |
Così, o, meglio ancora, con l’espressione
"colpo di pennello", si potrebbe definire il modo
personale con cui un pittore, soprattutto nella
pittura ad olio, dispone il colore sulla tela o sulla
tavola. Le diverse maniere con cui dette pennellate
s’intrecciano a formare una sorta di tessuto
cromatico, forniscono un mezzo per dare un giudizio
estetico riguardo la superficie dipinta e sono altresì
indicative del temperamento e dell’indirizzo
dell’artista. Nella Pittura del XX secolo, e
particolarmente a partire da Van Gogh, il colpo di
pennello ha assunto un grande significato intrinseco
ed è divenuto uno dei fattori chiave per quel che
concerne le soluzioni compositive. |
PENNELLO |
Strumento che serve per applicare la
pittura, composto di un manico completato da peli
raccolti assieme. Esiste anche il pennello piatto.
Esistono vari tipi di peli: le setole di maiale,
abbastanza rigide; i peli di martora, fragili,
utilizzati di preferenza per i dettagli; e i peli
sintetici. Esistono altri pennelli di peli d’animale
(bue, pony, ecc.). |
PENNELLO DI FIBRE SINTETICHE |
Le fibre sintetiche sono oggi utilizzate
anche per i pennelli usati nella pittura ad olio.
Hanno un'ottima punta, ma non trattengono il colore
come quelli in pelo di martora e non sono altrettanto
resistenti. Possono essere puliti molto facilmente e
spesso senza deteriorarsi; ciò li rende
particolarmente adatti per colori a rapida
essiccazione come quelli acrilici e gli alchidici. |
PENNELLO DI PELO DI BUE |
E' realizzato con il pelo chiaro di
orecchio di bue. Questi pennelli hanno un ottima
resistenza, ma sono più grossolani, quindi meno adatti
a lavori di precisione. Vengono generalmente usati per
colpi di pennello nei casi in cui non è richiesta una
punta particolarmente sottile. |
PENNELLO DI PELO DI MARTORA |
I pennelli di pelo di martora Kolinsky
(martora della Siberia e della Manciuria) sono i più
pregiati. Estremamente robusti e molto elastici, hanno
punte lunghe, sottili e molto resistenti. Sono
pennelli particolarmente indicati per dipingere
all'acquerello e per eseguire lavori di ritocco e
decorazione. |
PENNELLO DI PELO DI SCOIATTOLO |
Sono pennelli molto soffici, ma non hanno
la stessa elasticità di quelli in pelo di martora.
Essendo però molto meno costoso, il pelo di scoiattolo
viene largamente usato per pennelli ad uso scolastico
e per grossi pennelli per acquerello. |
PENNELLO DI SETOLA |
La setola usata per i pennelli si ricava
da una zona situata sui lati del dorso di maiali e
cinghiali. Oggi la maggior parte della setola proviene
dalla regione cinese del Chungking. È setola di maiale
sbiancata. La caratteristica principale dei pennelli
in setola è la loro consistenza che permette di
evidenziare sul dipinto la traccia della pennellata.
Per questo motivo sono i più utilizzati per la pittura
a olio. |
PENNELLO DI TASSO |
Pennello in pelo di tasso che permette di
ottenere effetti di sfumato. |
PENNELLO PIATTO |
Pennello largo e spesso, usato per
applicare o stendere il colore su superfici ampie o
per abbozzare dei colori. |
PERGAMENA |
Pelle d'animale (pecora, agnello, asino,
capra, capretto) essiccata all'aria e trattata per
scrivere o disegnare. La tecnica della fabbricazione
della pergamena risale all'antichità. La pergamena è
uno dei supporti utilizzati per le miniature. Così
chiamata in origine perché proveniente da Pergamo,
antica città dell'Asia Minore. |
PERIODICI GENERALISTI |
Periodici che raggiungono un ampio
pubblico, distinto per caratteristiche demografiche e
socio-culturali. Tra i vari argomenti trattano la moda
sia come argomentazioni sulle dinamiche di cambiamento
del fenomeno, sia come servizi fotografici sulle
tendenze in corso. Si distinguono, a seconda della
ciclicità dell’uscita, in mensili e settimanali: i
primi prediligono l’approfondimento; i secondi mirano
a garantire un aggiornamento costante e si pongono ad
un livello di sofisticazione più basso di quanto non
facciano i mensili, rispetto ai quali risultano quindi
più accessibili. |
PIANIFICAZIONE |
La seconda fase dello sviluppo della
collezione che struttura la varietà dell’offerta in
base all’occasione d’uso (giorno/lavoro, occasioni
speciali, tempo libero), alla fascia di prezzo
(minimo, medio, alto) e alla categoria merceologica
(gonna, giacca ecc.). La pianificazione estensiva
della produzione può misurarsi su due logiche
operative: la logica del programmato (si produce sul
venduto, sul portafoglio acquisito) e la logica del
continuativo (si produce sulle previsioni di vendita). |
PIANTA PLANIMETRIA |
Rappresentazione grafica in piano di una
città, un territorio, un edificio. Esistono vari
generi di piante: topografica, prospettica,
fantastica, a volo d'uccello… |
PICA |
Unità grande di misura tipografica in uso
nei paesi anglosassoni, equivalente alla sesta parte
di un pollice, ossia a 4,216 mm. Analogamente alla
riga europea (Cicero), la riga pica è suddivisa in 12
punti, ognuno dei quali misura però 0,351 mm (cioè
circa il 7% in meno dei punti europei). |
PICASSO |
(Málaga 1881 - Mougins 1973) Pittore e
scultore spagnolo. Talento precocissimo, ha il suo
primo studio a soli quindici anni a Barcellona.
Stabilitosi a Parigi dal 1904, esprime con uno stile
personale la sua visione della vita quotidiana
drammatica e dolente nello stile del "periodo blu" dai
contorni tesi e spigolosi delle figure. Più attento
alla resa plastica che al disegno è il successivo
"periodo rosa" (1905/6) che esprime una visione più
ottimista del mondo. Lo studio della scultura africana
e delle culture figurative primitive in genere avvia
la sua ricerca verso la scomposizione delle forme
reali che culmina nella nascita del cubismo, il cui
primo rivoluzionario esempio è Les deimoiselles
d'Avignon(1906/7), New York, MOMA. Dal 1908, con G.
Braque, affina la ricerca cubista dando vita al
cubismo analitico e sintetico. Più tardi, lo studio
delle opere dell'antichità comporta un ritorno alla
figuratività e un recupero del classicismo. Nel
contempo prosegue le sue esperienze cubiste,
utilizzando un tratto sintetico e sinuoso simile a un
arabesco, che lo porta a soluzioni vicine al
surrealismo. Profondamente segnato dalla guerra in
Spagna, realizza per il padiglione spagnolo
dell'Esposizione internazionale di Parigi del 1937
Guernica (Madrid, Centro de Arte Reina Sofia), nel
quale riunifica elementi mitologici e reali in una
rappresentazione drammatica e lacerante. Nel 1947 a
Vallauris si dedica con eccezionale vitalità alla
ceramica, alla litografia, alla scultura e dà vita a
importanti rielaborazioni dei capolavori del passato.
Gli sono dedicati un museo a Barcellona e uno a
Parigi. |
PIED-DE-POULE |
Stoffa a piccoli quadretti regolari,
inseriti nella trama, utilizzata a partire dalla fine
dell’Ottocento. |
PIETRA NIGRA |
Scisto argilloso di un nero profondo
usato per disegnare. Molto morbido, può essere
tagliato con la spatola. Esistono anche delle pietre
nigre artificiali chiamate gessi francesi o gessi
italiani (carbonara o negro). La pietra nigra
partecipa col gesso bianco e la sanguigna alla tecnica
del disegno a tre matite. |
PIGMENTO |
Sostanza colorata, di origine organica o
inorganica, naturale o artificiale, usata nella
fabbricazione di tutti i tipi di colori per belle
arti. Questi sono in genere costituiti da tre
componenti: le particelle di pigmento colorato, il
medium che veicola tali particelle (per esempio l'olio
per i colori a olio, la gomma arabica per gli
acquerelli, le resine acriliche per i colori acrilici)
e un solvente, cioè un liquido volatile come l'acqua o
la trementina. |
PINACOTECA |
Raccolta, sia pubblica che privata, di
dipinti ospitata in palazzo a sé o in uno speciale
settore di un museo riservato ai dipinti. |
PINZE DA DISEGNO |
Usate per fissare il foglio di carta su
una tavola da disegno nella pittura a guazzo o
nell’acquerello. |
PIROINCISIONE |
Tecnica che permette di disegnare sul
legno, il rame o eventualmente i tessuti, applicandovi
una punta di metallo incandescente. |
PITTOGRAMMA |
Elemento di una scrittura pittografica
che rappresenta un oggetto o in alcuni casi un'idea
elementare. Insieme agli ideogrammi, i pittogrammi
sono attualmente utilizzati per esprimere
comunicazioni che possono essere comprese anche da
popoli che parlano lingue diverse. L'esempio più
completo è quello della segnaletica stradale, che è
appunto costituita da pittogrammi (e da ideogrammi) ed
è comprensibile in tutte le parti del mondo. |
PITTURA A CERA (ENCAUSTO) |
Tecnica pittorica risalente all’antichità
greca ed egiziana. Vi si utilizza la cera come legante
per i pigmenti. |
PITTURA A GOMMA |
Nome dato alle prime pitture a base di
gomma vegetale solubili nell'acqua. Queste pitture
sono gli antenati dell'acquerello e della pittura a
guazzo. Vedi anche gomma arabica. |
PITTURA A GUAZZO |
Tipo di colore costituito da pigmenti
tritati, che utilizza, come l'acquerello, gomma
arabica per legante. Il risultato è una pittura opaca.
A differenza dell'acquerello, il bianco non è ottenuto
risparmiando la carta dal colore, ma lo si trova in
tubetto. Bianco che serve anche per schiarire i
colori, coi quali è possibile aggiungere dettagli
chiari su fondi scuri. Su alcuni materiali (carte
patinate o plastica), la pittura a guazzo scivola. Per
evitarlo, si mescola la pittura a guazzo con il fiele
o la saliva. Le miniature del Medioevo sono dei
guazzi. Certi pittori, come per esempio, Raoul Dufy,
combinano pittura a guazzo e acquerello. Sono colori a
guazzo anche i cosiddetti "colori a tempera"
preconfezionati; anche in questi, infatti, il pigmento
è veicolato da gomma arabica e non da un'emulsione
all'uovo, come dovrebbe essere per la vera tempera. |
PITTURA A OLIO |
La sua invenzione, nel XV secolo, si
dovrebbe al pittore fiammingo Jan Van Eyck. Benché
l’olio fosse già utilizzato come legante per i
pigmenti, le scoperte di Van Eyck hanno permesso di
sostituire l’uovo, la colla o la gomma. I pittori del
Rinascimento svilupperanno questa tecnica sino alla
perfezione, padroneggiando completamente tutte le
sfumature di trasparenza, di brillantezza, di
luminosità, di profondità e di chiaroscuro
caratteristiche della pittura a olio. |
PITTURA A VERNICE |
Pittura il cui legante è costituito da
una resina naturale o sintetica messa in soluzione in
un solvente. |
PITTURA AD ACRILICO |
Come la pittura ad acqua, si asciuga
rapidamente e la superficie resta relativamente
omogenea (contrariamente alla pittura a olio). I
pigmenti non sono tuttavia legati dall’acqua, ma da
resine sintetiche. Riservate all’edilizia, queste
pitture sono state utilizzate per la prima volta da
artisti messicani come Diego Rivera (pittura murale).
Più tardi, se ne sono serviti i pittori americani
della pop art o dell'arte astratta. |
PITTURA DI BATTAGLIE |
Composizione che mette in scena immagini
di battaglie. Si tratta di un genere la cui tradizione
si è spenta all’inizio del XX secolo. Vi si sono
distinti Van der Meulen, Le Brun, Francesco Giuseppe
Casanova. |
PITTURA DI GENERE |
Nome dato ai quadri i cui soggetti non
erano tratti dalle Sacre Scritture e, per estensione,
alle pitture non storiche. I quadri di genere hanno
per temi scene di vita quotidiana (familiari,
domestiche, campestri), scene ambientate in locande e
in boudoir. Numerosi pittori fiamminghi, Vermeer (XVII
secolo) e più tardi Greuze (XVIII secolo) si sono
distinti nella pittura di genere. |
PITTURA FIGURATIVA |
Si dice della pittura che fa riferimento
al mondo reale, al contrario dell'arte astratta |
PITTURA INTIMISTA |
Stile di pittura rappresentante scene di
vita privata e quotidiana in una cornice intima e
spesso segreta (salotto, camera da letto, cucina). Se
la pittura intimista esiste dal XV secolo circa, il
genere e il termine sono apparsi soltanto alla metà
del XIX secolo, contemporaneamente alla letteratura
intimista. |
PITTURA METAFISICA |
Movimento italiano creato nel 1916 su
iniziativa di Carrà, Savinio e De Chirico. Tutti
insistono sulla valenza onirica dei soggetti delle
loro opere. |
PITTURA MONOCROME (MONOCROMATICA) |
Queste pitture, che sono realizzate
avvalendosi soltanto del colore grigio e delle sue
diverse tinte, sono presenti nell’arte delle vetrate e
degli smalti. |
PITTURA MONUMENTALE |
La pittura monumentale si è
particolarmente affermata in Italia, dove la
tradizione delle pitture murali, dei soffitti e degli
affreschi, ha conosciuto un grande sviluppo. A partire
dal XV e XVI secolo muri, soffitti e cupole accolgono
monumentali opere dei più grandi artisti. È dal
barocco che la pittura monumentale avrà il maggior
impulso. |
PITTURA STORICA |
Pittura narrativa che ha per temi scene
storiche, religiose, letterarie, mitologiche o
allegoriche. L'accademia pone la pittura storica al
vertice dell’arte pittorica, gerarchia che sarà
rimessa in discussione dagli impressionisti. Il XX
secolo vede quasi scomparire questo genere. |
PITTURA SU LEGNO |
Questa tecnica mette in opera lunghi e
complicati processi d’incollatura: numerosi strati di
colla sono applicati su un pannello di legno per poter
ricevere poi una sottilissima tela. Questo
procedimento fu molto usato dai primitivi fiamminghi. |
PIZZO |
Merletto o trina. |
PLACCA |
Piastra di dimensione variabile, in legno
o in metallo, recante un'incisione; veniva utilizzata
nel periodo medievale come punzone per la decorazione.
Corrisponde all'attuale cliché della pressa a dorare. |
PLANOGRAFIA |
Insieme delle tecniche grafiche che
utilizzano matrici piane, cioè con le parti stampanti
e non stampanti allo stesso livello. Fanno parte dei
sistemi planografici la litografia, l'offset e la
serigrafia. |
PLEIN AIR |
La pittura all’aria aperta assunse
nell’Ottocento la denominazione francese di "plein
air". Essa era stata praticata, seppure a scartamento
ridotto, sin dal Seicento ed anzi alcuni scorci
paesaggistici e talune osservazioni sugli oggetti
naturali, nonché efficaci scene ambientate all’aperto,
sono rintracciabili già negli schizzi di Albrecht
Dürer (per tacere delle dirette osservazioni
atmosferiche di Leonardo da Vinci). Peraltro, fu John
Constable (1776-1873) il primo artista che si recò a
lavorare all’aria aperta, proponendosi deliberatamente
di cogliere l’aspetto estemporaneo dello scenario
naturale nelle mutevoli condizioni di luce, clima ed
atmosfera, sebbene talora obbedisse alla tradizione di
comporre in studio grandi dipinti di paesaggio
derivati dai piccoli, istintivi bozzetti ad olio. Gli
impressionisti invece svolsero la loro opera all’aria
aperta, sottolineando ulteriormente l’esigenza di
cogliere le sensazioni immediate piuttosto che i meri
fatti fisici; si distinsero in tale campo oltre agli
impressionisti veri e propri, ad esempio, Corot, e,
con estrema intensità Van Gogh. D’altra parte, fu
inevitabile che molte opere fossero condotte a termine
in studio e ci vogliono grandi doti d’improvvisazione
per lavorare all’aria aperta, in quanto gli aspetti
naturali sono soggetti a continue mutazioni temporali
ed atmosferiche. |
POLIESTERE |
Materiale lanciato dalla società
statunitense DuPont nel 1963 con il nome di Dacron,
per le sue caratteristiche di resistenza e
adattabilità viene impiegato nell’abbigliamento.
Diviene popolare negli anni Cinquanta. |
POLIMATERICO |
E' l’insieme di materie diverse tutte
partecipanti alla creazione di una espressione
artistica. |
POLONAISE |
Abito tendenza del XVIII secolo, ispirato
alla Polonia. |
POMPIER |
Termine ironico designante quei pittori
della fine del neoclassicismo le cui opere mettono in
scena personaggi valorosi, muniti di elmo. Si
qualifica anche come pompier lo stile accademico in
vigore nel XIX secolo. |
POP ART |
Dall’inglese "popular culture", cioè la
cultura popolare e le sue conseguenze nell'arte.
Espressione introdotta dagli studiosi L. Flieder e R.
Banham e adottata nel 1961 dal critico inglese L.
Alloway, per indicare un movimento artistico di
avanguardia, nato parallelamente in Inghilterra e
negli Stati Uniti intorno al 1955, come reazione alla
pittura degli espressionisti astratti. Gli artisti
della Pop Art attingono forme e linguaggio dal
vastissimo repertorio dei mass-media, dalla pubblicità
o dai fumetti; essi si servono di immagini e di
oggetti già esistenti che manipolati e prelevati in
vario modo si caricano di una nuova espressività
(spesso ironica). Scopo del movimento è quello di
sottrarre l'operazione artistica al suo carattere di
esperienza unica e soggettiva, per riaccostare invece
l'arte alla realtà quotidiana. Si possono citare Andy
Warhol e Roy Lichtenstein. |
POSTIMPRESSIONISMO |
Si riuniscono sotto questo termine gli
artisti influenzati dagli impressionisti, ma la cui
espressione artistica è differente. Si possono citare
Georges Seurat, che introdusse il puntinismo, o Paul
Signac. |
POST-MODERNO |
Movimento nato all'inizio degli anni
Settanta, tendente al recupero di elementi della
tradizione classica. Ha determinato importanti
mutamenti in architettura e in altri campi,
soprattutto in quelli delle arti applicate e della
comunicazione grafica. |
POTERE COPRENTE |
Questo termine qualifica la capacità di
opacità di una pittura. |
POUFF |
Cuscinetto imbottito con materiali tipo
il sughero o il piumino. Detto anche sellino o
tournure, si usa per rigonfiare il dietro della gonna
nel punto in cui la stoffa è raccolta in un
drappeggio. |
PREMIERE (Première) |
Figura professionale che detiene un ruolo
centrale nell’atelier di alta moda e che si può
incontrare anche nelle imprese di abbigliamento
femminile. Ha la responsabilità della qualità
produttiva e deve controllare, in particolare, la
conformità tra la forma stilistica del prodotto,
l’immagine sartoriale della maison e l’organizzazione
della produzione. |
PREPARAZIONE |
La preparazione è costituita da strati
successivi che si applicano su un supporto destinato a
ricevere della pittura. Strato di spessore e
consistenza variabili, posto al di sopra del supporto
pittorico per ottenere una superficie idonea a
ricevere le pennellate di colore. Supporti pittorici
di natura diversa richiedono tipi di preparazione
differenti, che variano però anche in relazione alla
tecnica esecutiva impiegata e ai materiali pittorici
prescelti. Il supporto murario veniva preparato per la
pittura mediante la sovrapposizione di tre strati: 1)
il rinzaffo (o sbruffatura), costituito da una malta
grossolana di calce, sabbia e mattoni spezzati; 2)
l'arriccio, costituito da una miscela di calce e
sabbia, sulla cui superficie granulosa veniva
tracciata la sinopia 3) l'intonaco, costituito da
calce e sabbia finissime, per fornire una superficie
levigata e compatta sulla quale stendere i colori.
Nella pittura su tavola, il supporto ligneo veniva
invece preparato (o ammannito, da ammannitura)
mediante la stesura di un duplice strato di gesso (il
primo macinato grossolanamente, il secondo a grana
sottile) mescolato alla colla animale, al fine di
eliminare eventuali irregolarità del pannello ligneo e
aumentare la porosità, favorendo dunque l'essiccamento
della pellicola pittorica. Nella pittura su tavola del
nord Europa al posto del gesso veniva generalmente
impiegato il carbonato di calcio (creta bianca), e
talvolta la colla animale utilizzata (generalmente di
coniglio) poteva anche derivare dalla ebollizione di
pelli di qualità più pregiata, come la colla di
pergamena, o ancora essere addizionata o sostituita
con la caseina. La preparazione delle tele per la
pittura richiedeva una stratificazione meno rigida,
per non alterare la flessibilità del supporto
pittorico. Generalmente si partiva da uno strato di
colla animale steso con la spugna sulla tela affinché
divenisse impermeabile all'olio con il quale erano
temperati i colori. Il successivo strato preparatorio
era solitamente di spessore minimo e composto sia da
gesso sottile che da alcuni pigmenti, finemente
macinati, mescolati ad un legante oleoso che poteva
però contenere anche della colla. Si trattava di una
mestica dalla colorazione chiara o scura a seconda
della tonalità cromatica di fondo che l'artista
intendeva impartire al dipinto. |
PRERAFFAELLISMO |
I Preraffaelliti sono un gruppo di
pittori inglesi riunitisi in una Confraternita (The
Preraphaelite Brotherhood) a Londra nel 1848, fondata
nel 1848 da Dante Gabriele Rossetti, William Holman
Hunt, John Everett Millais e Thomas Woolner, mentre F.
Madox Brown sostiene il movimento senza però prendervi
parte. I Preraffaelliti, che hanno molti punti in
comune con altri movimenti coevi europei, come i
nazareni tedeschi e i puristi italiani, intendono
opporsi alla cultura accademica, agli effetti negativi
dell'industrializzazione e al convenzionalismo
vittoriano, per ritornare invece ad un'arte pura,
vicina alla natura e ad un'espressività genuina,
"spontanea". L'associazione cioè si proponeva di
ricondurre l'arte alla semplicità degli artisti
"primitivi", in particolare dei pittori italiani del
Quattrocento prima di Raffaello, e di rendere l'arte
stessa un atto morale oltre che estetico. Di questa
pittura si vuole riprendere non tanto lo stile quanto
la presunta diretta rappresentazione della natura. La
pittura preraffaellita si nutre dello spirito della
poesia romantica, infondendo ai suoi quadri un afflato
poetico che li distacca nettamente dai modelli antichi
a cui si ispirano. I soggetti delle opere sono
improntati ad un intimismo borghese, a temi populisti
o letterari. I Preraffaelliti subiscono l'influsso
della poetica del preromantico W. Blake. Al movimento
(che viene criticato dal pubblico ma sostenuto da
Ruskin), aderiscono E. Burne-Jones e W. Morris,
importante per la successiva elaborazione dell'art
nouveau. I lavori di pittura e di scultura dei
componenti del gruppo ebbero notevole influenza sulle
arti decorative in generale; molti artisti
preraffaeliti presero parte alla creazione del
movimento delle Arts and Crafts. |
PRIMITIVI FIAMMINGHI |
Si riuniscono sotto questo termine i
pittori del sud dei Paesi Bassi (oggi il Belgio) nel
XV secolo, la cui attività principale era la pittura
su cavalletto. Appartengono a questo gruppo Jan Van
Eyck e Hans Memling. |
PRINCESSE |
Sottoveste in seta e pizzo, confezionata
anche come abito elegante. Il termine è usato altresì
per indicare la proposta americana di fine Ottocento
finalizzata alla ricerca di un abbigliamento più
comodo, costituita da un abito abbastanza corto con
una semplice piega sul dietro, un bolero in tono con
le ghette di lana e scarpe di vacchetta. |
PROCESSO ESECUTIVO |
La terza fase di sviluppo di una
collezione, che consiste nella realizzazione concreta
del prototipo e del campionario. Quest’ultimo viene,
in seguito, presentato ai venditori aziendali e
commerciali; alcuni capi della collezione sono
mostrati anche a clienti particolarmente importanti
(direzionali) e a opinion leaders. I suggerimenti
avanzati in questa fase determineranno le eventuali
modifiche dell’articolazione dell’offerta. La
significatività di tale momento di verifica è più o
meno rilevante, a seconda che la scelta aziendale sia
orientata alla purezza della creatività stilistica
oppure alle esigenze del mercato. |
PRODUCT MANAGER |
Figura professionale che assicura la
concordanza dell’offerta con i bisogni del mercato.
Deve garantire la coesione tra le diverse attività
produttive, gestire il singolo progetto dalla fase di
definizione creativa alla scelta dei materiali,
all’impostazione delle fasi di ricerca e sviluppo,
fino alla realizzazione finale del prodotto,
integrando le diverse esigenze aziendali interne al
ciclo produttivo con le indicazioni raccolte dal
mercato. |
PROFILO |
Volto visto di lato. I primi ritratti
erano di profilo, come sulle monete antiche. In
seguito i pittori scelsero i ritratti di tre quarti,
che offrono più possibilità espressive. |
PROFONDITA' Profondità |
L'impressione di profondità nella materia
che offre l'uso della pittura a olio ha sedotto
numerosi artisti e appassionati. Infatti, il gioco
della luce attraverso i differenti strati di pittura,
di velatura e di vernice dà un’ineguagliabile
sensazione di mistero e di profondità. |
PROIEZIONI ORTOGONALI |
Rappresentazione bidimensionale di un
oggetto, immaginato proiettato su più piani tra loro
ortogonali (in genere tre) e convenientemente disposto
in modo che le sue facce più significative siano
parallele ad almeno uno dei piani di proiezione.
Questo metodo di rappresentazione è utilizzato in
tutti i campi del disegno tecnico e architettonico, in
quanto fornisce tutti i dati necessari per la
costruzione dell'oggetto, senza possibilità di errori
di interpretazione nel passaggio dal progettista al
costruttore. |
PROSCIUGATO |
Termine proprio della pittura a olio, che
designa la zona di un quadro che ha perduto la
brillantezza e la luminosità dei colori. Il
prosciugato può esser dovuto all’assorbimento
dell’olio da parte della tela o di uno strato di
pittura applicato quando il precedente non era ancora
abbastanza asciutto. |
PROSPETTIVA |
Metodo di rappresentazione di oggetti
tridimensionali su una superficie piana, in modo da
simulare il più possibile la visione degli occhi.
Anche se, nell'antichità, sono vari i tentativi per
risolvere i problemi di profondità spaziale nella
rappresentazione pittorica e alcuni artisti
dimostrano, con le loro opere, di aver compreso alcune
regole prospettiche, il primo metodo completo di
rappresentazione prospettica è elaborato al principio
del Rinascimento da Filippo Brunelleschi (1377-1446) e
codificato da Leon Battista Alberti nel trattato Della
pittura (1436). Da quella data la scienza della
prospettiva entra a far parte della pratica del
disegno e della pittura, soprattutto nel periodo che
va dai grandi maestri del Rinascimento alle
scenografiche rappresentazioni dell'arte barocca. In
epoca moderna, dopo l'affermarsi della pittura
impressionista e l'abbandono del concetto di arte come
riproduzione del vero, alla prospettiva vengono
attribuiti compiti soprattutto tecnici, complementari
all'assonometria. Elementi essenziali alla prospettiva
sono il punto di vista (scelto a una distanza a
piacere dall'oggetto da rappresentare e che ne
determina l'immagine rappresentata), la linea
d'orizzonte (immaginata all'altezza degli occhi
dell'osservatore) e i punti di fuga (a cui convergono
tutte le linee orizzontali dell'oggetto e della scena
raffigurata. Tra i diversi metodi di rappresentazione
prospettica, i più importanti sono la prospettiva
centrale (usata soprattutto per scenografie teatrali),
la prospettiva accidentale (in architettura) e la
prospettiva a volo d'uccello. Vedi anche punto di
fuga. |
PROSPETTIVA AEREA |
La prospettiva aerea, atmosferica o dei
colori, è la rappresentazione artificiale delle
alterazioni di colore che si manifestano
nell’apparenza degli oggetti lontani per causa della
torbidezza dell’aria. L’aria non è perfettamente
trasparente, e la torbidezza dell’atmosfera dipende
dalla presenza di numerosi pulviscoli, che si possono
vedere guardando attraverso una striscia di luce
solare che entra dalle imposte socchiuse. |
PROSUMER |
Ridefinizione del consumatore, che, dopo
essere divenuto una fonte di ispirazione, influenza la
produzione in modo diretto e con un intervento attivo.
Il termine, tratto dalla sintesi di producer e
consumer, è elaborato da Alvin Toffler (1987) per
indicare un nuovo soggetto collettivo in cui si
identificano produttore e consumatore come unico
emittente: il consumatore, da ricevitore di merci e
servizi, diventa "coproduttore" in grado di
determinare, almeno in parte, gli stili di produzione. |
PROTOTIPO |
Modello costruito come esemplare su cui
calcolare i costi; è di semplice fattura, in un unico
colore ed unica taglia. |
PROTOTIPOGRAFO |
Denominazione relativa agli stampatori o
agli editori di incunaboli che, tra il 1450 e il 1500,
diffusero la tecnica della stampa a caratteri mobili
nelle varie città europee. |
PROVA |
Nell’incisione, questo termine designa
la tiratura di controllo prima dell’incisione
definitiva. Oggi si parla di prova per qualunque
tiratura di incisione, di litoincisione o di
serigrafia. |
PROVA D'ARTISTA |
Prova di stampa in pochi esemplari
ottenuta con qualsiasi tecnica di incisione,
solitamente donata dall'artista ad amici o a
collaboratori. Generalmente è numerata ed è siglata
P.d'A., cui fa seguito la firma dell'autore. |
PROVENIENZA |
Precedenti proprietari delle opere o
delle lastre. Alcune stampe presentano al recto o al
verso timbri o firme di collezionisti che le hanno
possedute nel passato. |
PUBBLICITA' DIRETTA (pubblicità) |
Pubblicità che rientra nel piano
comunicativo delle aziende e che si differenzia dai
servizi redazionali; con la pubblicità i grandi
stilisti mirano a promuovere la loro immagine, a farsi
conoscere o riconoscere, a segnalare la loro presenza
sul mercato. |
PUBLIC RELATOR (PR) |
Colui che promuove il buon esito degli
eventi organizzati, coinvolgendo direttamente gli
operatori del settore e gli opinion leaders per far
pervenire, anche attraverso i media, il messaggio
aziendale ai consumatori finali. |
PUNK |
Fenomeno della moda che nasce negli anni
Settanta a Londra. Seguendo un’estetica del brutto e
del repellente, i gruppi punk adottano uno stile
aggressivo, fondato sul nero totale, con largo uso di
pelle, fibre sintetiche, borchie, spille e buchi,
contrastato dai colori accesi dei capelli, in genere
rasati. Il messaggio comunicato dai punk è,
evidentemente, di tipo pessimistico e dichiara il
rifiuto delle illusioni borghesi. I referenti del
movimento sono i Sex Pistols, gruppo musicale, il
negozio Sex nella londinese King’s Road, Vivienne
Westwood. Questo stile è, oggi, rimasto vivo solo
negli Stati Uniti ed ha la massima espressione nel
movimento cyberpunk, promosso da William Gibson. |
PUNTA D'ARGENTO |
Strumento metallico che regge una punta
d’argento usato specialmente nel Quattrocento per
disegnare e predecessore della matita attuale. Il
termine è usato anche per indicare i disegni eseguiti
a punta d’argento. Il disegno a punta d’argento era
fatto su una carta specialmente preparata ed è
caratteristico per delicate linee grigio-chiare di
eguale intensità e spessore, sì che l’ombreggiatura
era ottenuta attraverso una fittissima serie di linee
parallele. |
PUNTASECCA |
La puntasecca è una tecnica di incisione
su lastra di rame. Si utilizza uno strumento con una
robusto ago d'acciaio o una punta di diamante (detto
puntasecca) per tracciare, quasi verticalmente
rispetto alla lastra, il disegno. Si possono ottenere
solchi sottili, superficiali o profondi a seconda
della pressione esercitata, ed anche sbavature o barbe
che aumentano gli effetti pittorici dell'incisione. La
puntasecca risulta più duttile del bulino (che fa
solchi più larghi e netti) ma non altrettanto capace
di sfumature come l'acquaforte. L'incisione a
puntasecca produce una lastra per la stampa
calcografica (calcografia); come l'incisione al
bulino, è un metodo di incisione diretto, cioè senza
l'ausilio di acidi mordenti. In alcuni casi è
utilizzata per rinforzare determinate parti
dell'incisione al bulino. Questa tecnica è
apparentemente di più facile accesso rispetto
all'acquaforte, ma in realtà necessita di una
grandissima abilità da parte del disegnatore. Si
ottengono poche tirature da una lastra di rame incisa
a puntasecca, perché le fragili barbe vengono presto
schiacciate dalla pressa. Se l'acciatura della lastra
avviene per elettrolisi si possono avere tirature più
numerose. Originariamente la puntasecca veniva
adoperata per integrare le incisioni a bulino; spesso
è stata abbinata all'acquaforte. |
PUNTINISMO (pointillisme) |
Movimento pittorico sviluppatosi in
Francia attorno al 1880, ad opera dei pittori Georges
Seurat e Paul Signac, come applicazione delle teorie
scientifiche della composizione e scomposizione dei
colori sviluppate in quegli anni da Eugéne Chevreuil.
Il termine "pointillisme" deriva dalla particolare
tecnica adottata da questi pittori, che disponevano i
colori sulla tela in tanti piccoli punti (pointilles),
destinati a fondersi tra loro per essere percepiti con
valori tonali diversi. Erede, per molti aspetti,
dell'impressionismo, ne riprende in Francia e in
Belgio gli stessi temi pittorici (la natura, i
paesaggi urbani, le scene di vita borghese); in
Italia, invece, si sviluppa un movimento parallelo
come tecnica pittorica, ma legato a temi di maggiore
impegno sociale (divisionismo). |
PUNTO |
Il "punto" è una misura convenzionale
adottata nel campo dell'arte figurativa il cui valore
non è semplicemente aritmetico come si è tentati di
credere; ad esempio un quadro di 8 punti non ha una
superficie, (espressa in cmq.) doppia di un quadro di
4 punti. Nelle misure correnti italiane (parificate
alle misure internazionali) il primo punto ha una
superficie di cm. 18x24, ma per i piccoli quadri (in
genere fino alla misura di cm. 25x30) non si tiene
conto dei punti. |
PUNTO DI FUGA |
Punto verso il quale tendono per
congiungersi le linee comuni di una prospettiva. Le
linee parallele convergono allo stesso punto di fuga. |
PUNZONATURA |
Ha la stessa funzione della biffatura, ma
anziché i graffi, si ricorre ad un punzone sui quattro
angoli della lastra. (è biffatura). |
PURISMO |
Termine inventato da Le Corbusier e
Ozenfant intorno al 1918 per designare una corrente
apparentata al cubismo, ma più vicina all'arte
astratta. |
PURISMO FRANCESE |
Il movimento francese chiamato Purismo
(da non confondere con il Purismo italiano di
Bianchini, Minardi, Tenerani, della prima metà
dell'800) prende avvio nel 1916 con gli scritti del
pittore Amédée Ozenfant sulla rivista L'Elan da lui
fondata. Ozenfant approfondisce poi le sue teorie
insieme con il pittore P. Dermée e il pittore e
architetto C. E. Jeanneret (Le Corbusier). Il
manifesto del Purismo da essi redatto, Dopo il
cubismo, viene pubblicato nel 1918 sulla rivista
Esprit Nouveau. Il punto di partenza del Purismo viene
riconosciuto nelle conquiste del Cubismo, che ha
permesso di liberare il linguaggio artistico da ogni
forma superflua. Da queste premesse bisogna poi
procedere recuperando le ricerche di Ingres, P.
Cézanne, G. Seurat e H. Matisse. Nelle loro Nature
morte, Ozenfant e Jeanneret vogliono affermare il
valore intrinseco della realtà dell'oggetto e
l'armonia dello spazio. |
PVC |
Sigla con cui si indica il cloruro di
polivinile, materiale sintetico usato per la
confezione di indumenti in simil-pelle; creato negli
anni Trenta come derivato di materiali di scarto.
Molto usato negli anni Sessanta e lavorato sopra basi
di jersey di poliestere soprattutto per la confezione
di giacconi e pantaloni. |
QUADRATURA |
Questa parola designa un affresco che
mette in scena elementi architettonici. I pittori
usavano per questo scopo le tecniche della
prospettiva. Il genere era molto apprezzato in Italia
alla fine del XVI secolo e sino al principio del XVIII
secolo. |
QUADRATURISMO |
Tecnica di decorazione pittorica
caratterizzata da prospettive architettoniche
illusionistiche. Teorizzato da architetti e
trattatisti come Serlio, Palladio, Viglola, Barbaro e
Danti, il quadraturismo si sviluppa a partire dalla
seconda metà del XVI secolo ed è particolarmente in
voga per tutto il XVII secolo fino alla metà del XVIII
secolo. Numerosi esempi dell'applicazione di questa
tecnica si trovano nei cicli decorativi delle ville
venete. |
QUADRICROMIA |
Riproduzione e stampa a quattro colori di
un'illustrazione, ottenuta selezionando (cioè
scomponendo) l'originale secondo i principi della
sintesi sottrattiva nei tre colori primari giallo,
cyan (blu) e magenta (rosso). Una riproduzione
ottenuta con questo procedimento è chiamata
"tricromia". Generalmente, però, ai tre colori primari
viene aggiunto, come quarto colore, il nero, con lo
scopo di ottenere maggiori dettagli nei particolari e
un migliore contrasto dell'immagine; di qui il termine
"quadricromia". |
QUADRIENNALE |
La Quadriennale viene istituita con
Decreto del dicembre 1928 e giunge nel 1937 alla
trasformazione della mostra romana in ente autonomo,
con il corollario obbligatorio dello statuto.
L'impostazione generale della Quadriennale si deve al
lavoro di Cipriano Efisio Oppo, segretario generale
durante le prime quattro edizioni della mostra romana,
che sa tradurre in termini amministrativi un insieme
di aspettative ed esigenze degli artisti italiani e
nello stesso tempo un gran numero di intellettuali e
di uomini politici. Un ruolo determinante viene
occupato da una concezione centralista dell'intervento
statale nel campo dell'arte contemporanea che il
regime fascista potenzia, dopo averla ricevuta dai
precedenti governi. La Seconda Quadriennale, tenuta
nel 1935, viene vista come la più riuscita
manifestazione artistica degli anni Trenta. |
QUADRO |
Opera di creazione pittorica. I primi
quadri avevano una tavola di legno come supporto, poi
venne la tela. |
QUADRO DI CAVALLETTO |
Quadro di piccole dimensioni che può
reggersi su un cavalletto. |
QUATTROCENTO |
Termine designante il XV secolo italiano,
altrimenti detto il grande secolo del Rinascimento. |
QUICK RESPONSE (QR) |
Sistema computerizzato di inventario che
collega dettaglianti e fornitori. La disponibilità
immediata dei dati sul venduto permette un costante e
veloce rifornimento dei negozi, garantendo la
completezza dell’assortimento di merce. |
QUOTAZIONE |
Stima del prezzo di un’opera d’arte. La
quotazione di un quadro dipende da numerosi criteri:
notorietà ed epoca dell'artista, autenticità del
quadro, provenienza, qualità, rarità, stato di
conservazione, dimensione, forma, soggetto, ecc. I
costi si modificano secondo il mercato (offerta,
domanda, periodo di prosperità o di crisi...). |
RACEMO |
Motivo decorativo, largamente impiegato
in architettura, in pittura e nei rilievi plastici di
vario materiale (dal marmo agli oggetti della
toreutica), costituito da volute di tralci vegetali
più o meno stilizzati. |
RACLA |
Nella stampa serigrafica la racla, o
spremitore, è utilizzata per distribuire l'inchiostro
sul telaio e per farlo passare, mediante pressione
esercitata con la racla stessa, nelle maglie del
tessuto costituente la matrice di stampa. |
RAGGISMO |
Gruppo di artisti russi formatosi intorno
al 1910, per sviluppare ricerche su una "quarta
dimensione", servendosi di una grafica che utilizza
raggi colorati. |
RASCHIETTO |
Strumento utilizzato nell'incisione della
lastra calcografica per cancellare segni sbagliati,
abrasioni e difetti vari, mediante un leggero
abbassamento del livello della lastra stessa. |
RAYON |
Fibra artificiale, ma non sintetica,
scoperta nel 1892; deriva dalla lavorazione di
materiali naturali come schegge o pasta di legno e
viene commercializzata come seta artificiale. |
READY MADE |
Termine impiegato a proposito di oggetti
della vita quotidiana sottratti al loro contesto e
promossi al rango di oggetti d'arte da un artista. Vi
si fa riferimento parlando dell’opera di Marcel
Duchamp, di Picabia e di altri lavori dell’epoca del
surrealismo. |
REALISMO |
Movimento proprio della Francia apparso
nel 1848 dopo il romanticismo. Il realismo offre
un’altra visione della natura rispetto a quella
proposta dal romanticismo, più vicina alla realtà
quotidiana. La pittura realista è il risultato di uno
studio oggettivo della realtà. Honoré Daumier, Gustave
Courbet e Jean-François Millet sono tre figure del
realismo. |
REALISMO MAGICO |
La definizione di Realismo magico
applicata all'arte, viene utilizzata per la prima
volta dal critico tedesco Franz Roh nel 1925 in
riferimento agli aspetti meno espressivi della Neue
Sachlickeit (Nuova Oggettività). Il termine passa ad
indicare il minimo comune denominatore di una serie di
correnti artistiche europee di primo novecento, come
il Purismo, il Neoespressionismo, la Nuova
Oggettività. In Italia viene usato per la prima volta
da Massimo Bontempelli per esprimere una sorta di
neoclassicismo, un'arte che sappia "indicare il
surreale nel reale", capace cioè, di trarre dalla
realtà quotidiana i lati irreali e fantastici, grazie
alle facoltà dell'intelletto e dell'ironia.
Caratteristica del Realismo magico è la
rappresentazione di interni domestici o di scene di
vita quotidiana colti in una dimensione di staticità
irreale e di fissità espressiva. I principali
rappresentanti del Realismo Magico in Italia sono
Emanuele Cavalli, Antonio Donghi, Riccardo
Francalancia, Ubaldo Oppi, Felice Casorati, Carlo
Carrà. |
RECTO |
Il davanti della stampa. |
REDATTORE DI MODA |
Ruolo definitosi nella seconda metà del
XX secolo, nel quadro di un più generale processo di
specializzazione dell’editoria. E' una figura
professionale attiva negli apparati produttivi dei
giornali che trattano, in modo più o meno esclusivo,
il settore tessile e dell’abbigliamento. |
REDINGOTE |
Termine francese derivante dalla voce
anglosassone reding-coat, che significa "divisa per
andare a cavallo". A tale scopo è utilizzato dagli
uomini nel XVIII secolo. In seguito diventa un
semplice cappotto da passeggio, avente precise
caratteristiche: lunghezza fino al ginocchio,
doppiopetto, maniche lunghe, aderenza alla vita con
cintura, collo doppio e rivoltato, apertura nella
parte posteriore al centro della baschina, larghi
paramani. A partire dal 1785 è adattato
all’abbigliamento femminile, attraverso alcune
modifiche: ad esempio, si accorcia la lunghezza,
permettendo la visibilità della veste della donna. Tra
il 1822 e il 1835 il reding-coat acquista, nel
guardaroba femminile, l’appellativo francese di
redingote, inizialmente preceduto dall’articolo
maschile, poi da quello femminile. In Italia, a
partire dal 1750, si dice redingotto. Nel corso del
tempo questo capo d’abbigliamento subisce diverse
variazioni e diviene un abito usato più dalle donne
che dagli uomini, che prendono a utilizzarlo
prevalentemente come "mise cerimoniale". A partire
dalla fine del Novecento la redingote assume le
caratteristiche di un cappotto con linea a princesse,
dal collo ampio e sottile e piuttosto largo nella
parte inferiore, dalla vita in giù, da portare
sbottonato in maniera da rendere visibile l’abito
sottostante. |
REGGISENO |
Nel 1952 è introdotto nel mercato un
reggiseno di naylon con coppe gonfiabili, mediante
bolle di plastica interne simili ad un palloncino. |
REGISTRO |
Quando si stampano opere a più colori è
necessario collocare il foglio e le diverse matrici
nella stessa posizione ('a registro') per ottenere
un'immagine perfetta. Se i colori non sono esattamente
sovrapposti si ottiene una stampa 'fuori registro'.
Talvolta, quando l'autore ricerca particolari effetti
di movimento o di indefinitezza, il 'fuori registro'
può essere intenzionale. |
RENOIR |
Pierre-Auguste Renoir nasce a Limoges nel
1841 in una famiglia di artigiani. Comincia a lavorare
a tredici anni come decoratore. Nel 1862 si iscrive
all'Ecole des Beax-Arts di Parigi, dove conosce C.
Monet, A. Sisley e il paesaggista della scuola di
Barbizon Diaz de la Pena. Quest'ultimo lo sprona a dar
più luminosità ai suoi quadri e a dipingere en plein
air. Renoir aderisce all'Impressionismo, esponendo Il
palco nella celebre prima mostra del gruppo, svoltasi
nello studio del fotografo Nadar a Parigi nel 1874.
Adotta le ombre colorate, dando maggior brillantezza
alla tavolozza, con bagliori di luce che modellano
morbidamente i corpi. E' il pittore della vita
quotidiana della città, dei divertimenti della modesta
piccola borghesia (Le moulin de la Galette, 1876), dei
ritratti femminili in cui esprime tutta la sua
sensibilità lirica e pittorica. Nel 1881 compie un
viaggio di studio in Italia, dove rimane colpito
soprattutto dal valore della composizione nei dipinti
pompeiani e in Raffaello. La sua pittura tuttavia, per
sua stessa ammissione, si fa "agra", avvicinandosi
sempre più alla materia pittorica sfatta di Tiziano e
Rubens. |
RESINA |
Classe di sostanze polimere (costituite
da diverse componenti) impiegate nella storia della
pittura come principali ingredienti delle vernici. Al
di là delle resine artificiali (polimeri di sintesi i
impiegati prevalentemente in campo conservativo), le
resine naturali sono di origine vegetale, ad eccezione
della gommalacca ottenuta dalla secrezione di una
specie di insetti appartenenti alla famiglia dei
Coccidi. Le resine vegetali vengono distinte nella
letteratura artistica in molli e dure, per individuare
nel primo gruppo balsami e oleoresine (balsamo
copaive, b. del Canada, Elemi) impiegati generalmente
per accrescere le qualità plastiche delle sostanze cui
vengono mescolate, e nel secondo gruppo le resine
mastice, dammar, sandracca, benzoino, colofonia,
copale e ambra (queste ultime due in realtà resine
fossili), utilizzate principalmente nella manifattura
delle vernici. |
RESPONSABILE WEB MARKETING |
Figura professionale, inserita
nell’organigramma aziendale, che gestisce i software
applicativi per promuovere l’immagine aziendale
mediante Internet e sviluppare il commercio
elettronico. Sulla base di una competenza
web-oriented, questo responsabile coordina la
configurazione del sito in modo da soddisfare due
esigenze contestuali e divergenti: rivolgersi sia agli
addetti al settore, ovvero ai negozianti, con una
comunicazione specialistica che presenti, ad esempio,
le ipotesi progettuali di commercializzazione; sia ai
clienti finali, offrendo una pubblicità ed un
servizio, ma anche intrattenimento. |
RESTAURO |
Procedimento che consiste nel riparare
un’opera o nel ridonarle il suo splendore. Il restauro
fa appello a tecniche e tecnologie molto elaborate, ma
la difficoltà principale per il restauratore è non
alterare l'opera originale e restituirne lo spirito. |
RETABLO |
Tipo di polittico monumentale e
particolarmente elaborato di origine spagnola. Per
estensione, la tipologia che ripropone tale struttura. |
RETICULE |
E' la prima borsetta femminile, comparsa
nel 1790, consistente in una sacca realizzata in vari
materiali e dimensioni, indispensabile sostituto delle
scomparse tasche. |
RETRO (Retrò) |
Termine, coniato dai francesi a metà
Novecento e presto diffusosi anche negli altri Paesi,
utilizzato per riferirsi ad abiti ispirati al passato
— in particolare al periodo precedente al secondo
conflitto mondiale — che tornano in voga in alcune
collezioni. |
REVIVAL |
Ritorno in voga di tendenze della moda di
un passato non remoto. |
RICALCO |
Copia esatta di un’opera eseguita ponendo
carta lucida sul disegno da riprodurre per ripassarne
i contorni. Vedi anche carta lucida da ricalco |
RICERCA PSICOGRAFICA |
Una ricerca realizzata, in genere, da
professionisti esterni alle aziende, che selezionano
le tendenze generali più vicine al target specifico
dell’azienda stessa. |
RIDIPINTURA |
Certi dettagli di un quadro non piacevano
più al suo proprietario, non erano più alla moda o
erano scandalosi. Un artista modificava allora l'opera
originale sottraendovi o aggiungendovi dettagli più
consoni al clima del tempo. Questo procedimento è
stato, naturalmente, utilizzato dalla censura, ma
anche per restaurare quadri deteriorati. |
RIGA TIPOGRAFICA |
Unità grande del sistema di misurazione
tipografica, formata da dodici punti (il punto è
chiamato unità piccola). La riga tipografica del
sistema Didot corrisponde a 4,512 mm. Quella del
sistema Pica anglo-americano corrisponde a 4,217 mm,
cioè a un sesto di pollice. |
RIGONFIAMENTO |
Sollevamento superficiale e localizzato
del materiale, che assume forma e consistenza
variabili. |
RILIEVOGRAFIA |
Sistema di stampa attraverso il quale si
ottiene per pressione un segno in rilievo (a sbalzo)
sulla superficie della carta. |
RINASCIMENTO |
Periodo di autentica rivoluzione
culturale che comincia in Italia nel XV secolo e si
conclude intorno alla metà del XVI secolo. Questo
movimento, che s'ispira all'arte antica, inventa in
tutti i campi delle soluzioni sia tecniche sia
artistiche. Il Rinascimento rappresenta un cambiamento
profondo del pensiero in Occidente e segna la rottura
col mondo medievale. Vedi anche barocco, composizione,
manierismo, sezione aurea, nudo, pittura a olio,
prospettiva, penna, quattrocento, sanguigna. |
RINZAFFO |
Operazione preliminare all'esecuzione di
un'intonacatura consistente nel disporre direttamente
sulla muratura un primo strato grossolano di malta con
la cazzuola. |
RIPRODUZIONE |
Le riproduzioni delle opere hanno
un’importanza fondamentale. Infatti permettono agli
artisti di copiare e dunque di comprendere le tecniche
e le ispirazioni dei più grandi maestri. Molto presto,
ci si preoccupò di riprodurre le opere per mezzo
dell’incisione. Oggi si ricorre a tecniche sempre più
elaborate di fotoincisione e di stampa. Vedi anche
incisione di riproduzione. |
RISTAMPA |
Nuova edizione di un'opera, di solito
posteriore alla morte dell'artista, identica alla
precedente. |
RITARDANTE |
Sostanza incolore che permette di
ritardare il tempo di essiccamento della pittura. |
RITOCCO |
Aggiunta, correzione o modifica di lieve
entità apportata a opera già ultimata. Si usa spec.
per l'affresco, quando la pittura ormai asciutta viene
ritoccata a secco. |
RITRATTO |
Che sia dignitoso e assicuri la posterità
del soggetto, che sia artificioso, caricaturale,
realista o psicologico, il ritratto è uno dei temi più
rappresentati nella pittura. La comparsa
dell'astrattismo segnerà un progressivo disinteresse
per il ritratto e il figurativo in generale, senza per
questo farlo scomparire. Vedi anche autoritratto,
caricatura, mezzobusto, iconografia, profilo,
silhouette. |
RIVISTE SPECIALIZZATE |
Riviste che presentano una forte
selettività e permettono di raggiungere un target di
settore. Sono il mezzo privilegiato per la
comunicazione di moda a livello business to business.
La loro redazione è composta da giornalisti con
elevate competenze nel campo della moda, che riescono
quindi a trasferire anche molte informazioni tecniche
sui prodotti. |
ROBE A L'ANGLAISE (Robe à l’anglaise) |
Un modello che, escludendo il panier,
rende un effetto simile gonfiando la gonna attraverso
particolari arricciature e imbottiture. Questa linea,
detta polonaise, è poi ripresa come evoluzione del
costume da viaggio e da equitazione, formato da gonna
scampanata, camicia bianca, sciarpa annodata e
redingote, giacca lunga e aderente con grandi
risvolti: uno stile austero, anche se molto elegante. |
ROBE-MANTEAU |
Letteralmente "veste-mantello", ha forma
simile al cappotto, ma è più stretto, tagliato in
maniera da "segnare" la silhouette femminile;
realizzato con tessuti meno pesanti. |
ROCKERS |
Gruppi di giovani degli anni Cinquanta;
dichiarano una preferenza per la musica rock di Elvis
Prestley e di Eddie Cochran e indossano giacche di
pelle borchiate e jeans. |
ROMANTICISMO |
Movimento, nato in Inghilterra, che
attraverserà tutta l'Europa. In Francia comincia nel
1815 e finisce con la rivoluzione del 1848. Il
romanticismo privilegia la sensibilità di fronte alla
natura, la sincerità, l'ascolto dei sentimenti
personali più profondi e autentici. Compaiono varie
tecniche, in cui si mostra la preoccupazione di
consentire l’espressione immediata dell’artista e di
preservare la sua spontaneità. Seguaci: Delacroix,
Géricault, Turner e Caspar David Friedrich. |
ROSSO CARMINIO |
In passato il carminio veniva ricavato
dal corpo disseccato di un insetto, la cocciniglia o
Coccus cacti. Questo bellissimo colore, sia per l'alto
costo di produzione sia per la scarsa fissità alla
luce, può egregiamente essere sostituito dalla lacca
alizarina o di garanza, che si ricava da una pianta,
la Rubia tinctorum. Oggi si ottiene dai pigmenti
azoici. Questo colore mescolato ai blu dà dei violetti
meravigliosi; mescolato al bianco di zinco dà dei rosa
brillanti. |
ROSSO DI CADMIO |
E' un solfoseleniuro di cadmio;
ovviamente si mescola bene con i gialli di cadmio ed è
un colore molto brillante. La quantità di selenio
contenuta determina la gradazione del colore
dall'arancio al porpora. |
ROSSO VERMIGLIONE |
E' ricavato dai pigmenti azoici; di tono
brillante, se mescolato in piccole dosi ai verdi li
rende terrosi e quindi molto utili per dipingere
paesaggi. Il suo tono acceso è inconfondibile. In
passato si ricavava questo colore dal solfuro di
mercurio; era considerato il rosso più antico ed era
molto tossico. |
ROTATIVA |
Macchina da stampa in cui gli elementi
che portano la forma di stampa e quelli che esercitano
la pressione sono costituiti da cilindri. |
ROTELLA |
Strumento per l’incisione. Ruota dentata
d’acciaio, attaccata a un manico, che permette di
tracciare con precisione delle linee punteggiate. |
ROTOCALCO |
Macchina da stampa rotativa basata sul
principio della stampa in calcografia, alimentata da
carta in bobina. La stampa rotocalco si effettua con
un procedimento esattamente contrapposto a quello
della stampa tipografica. Le parti stampanti sono in
incavo e la stampa è diretta dalla matrice alla carta
(a differenza del sistema offset, dove la stampa
avviene attraverso l'interposizione del cilindro
rivestito di caucciù tra il cilindro matrice e il
cilindro di pressione). |
ROTO-OFFSET |
Macchina da stampa offset alimentata da
carta a bobina. |
ROTTO |
Quest’aggettivo tecnico designa un
colore i cui riflessi sono di un altro colore. |
ROUBACHKA |
Tipico camiciotto con cintura usato dai
contadini russi. |
SAIA |
Tipo di tessuto ottenuto attraverso un
particolare intreccio tra i fili dell’ordito e quelli
della trama. Generalmente è utilizzato per la
realizzazione del panno e presenta la medesima
immagine anche al rovescio. In passato il materiale
con cui viene prodotto è la seta o la lana. Nel XIX
secolo questa stoffa è ampiamente adoperata per le
divise dell’esercito, ma in seguito è possibile
fabbricare la s. in diverse pesantezze e viene
impiegata soprattutto per abiti comuni, come costumi
da mare e capi esterni. Dal Novecento, invece, si usa
produrla in fibre non naturali come la mischia di
lana. |
SALON |
Esposizione temporanea che presenta il
lavoro di artisti contemporanei, relativamente alla
loro produzione più recente. |
SANGUIGNA |
Gesso rosso, composto di caolino ed
ematite, il cui colore varia dal rosso bruno al rosso
più chiaro. Molto usato durante il Rinascimento,
questo gesso viene ancora impiegato per i ritratti e
il nudo. Vedi anche disegno a sanguigna. |
SARTO |
Figura professionale dell’alta moda il
cui compito esclusivo è la supervisione dell’intero
processo produttivo: coordina, dirige e controlla le
fasi dell’esecuzione artigianale del capo. |
SARTORIA |
Laboratorio in cui vengono prodotti i
capi di abbigliamento. Il termine è usato anche per
indicare l’artigianalità nella fabbricazione di un
abito, differenziandola dalla realizzazione
industriale. Detta anche casa di moda, la sartoria
femminile è il luogo in cui l’idea stessa di "moda" è
mutata nel tempo. Le più prestigiose sartorie
italiane, che producono gli abiti di haute couture
secondo un gusto propriamente italiano, sono Biki e
Veneziani a Milano; Fontana, Marucelli, Cappucci,
Antonelli e Schuberth a Roma. Invece, un vero stile
italiano per la sartoria maschile, che non risenta
degli influssi d’oltremanica, nasce solo a partire
dalla metà del XX secolo. Diverse sono le modifiche
apportate negli anni alle varie componenti dell’abito:
giacca, pantaloni ecc. Nel corso del tempo la
produzione artigianale degli abiti maschili si è
andata orientando sempre più verso la semplicità, la
comodità e la naturalezza della figura, sia attraverso
l’adozione di stoffe più soffici sia proponendo una
silhouette più snella. |
SATIRICO |
Si definisce satirica un’opera che
accentua, che forza il tratto. Si dice di una
caricatura. |
SBALZO |
Con questo nome si indica la tecnica
della lavorazione dei metalli (principalmente preziosi
come oro e argento, ma anche rame, stagno, ferro)
ridotti in pietra sottile, su cui la figurazione vien
fatta risaltare in rilievo. La tecnica dello sbalzo fu
nota nelle antiche civiltà: la troviamo in quella
assira, egizia, minoica: e naturalmente, più tardi, in
Grecia e a Roma. Il Medioevo vanta splendide opere a
sbalzo, specie nell’oreficeria carolingia; la tecnica
venne descritta esattamente dal monaco Teofilo nella
Schedula di versarum artium. L’uso dello sbalzo,
continuato nel Medioevo con risultati di elevata
qualità, si fece meno frequente a partire dal secolo
XV, quando furono preferiti altri procedimenti, più
convenienti al gusto rinascimentale. |
SBAVATURA |
Fuoriuscita del colore al di là dei
contorni fissati dal tratto. Termine con una lieve
sfumatura dispregiativa |
SCHIZZO |
Primo disegno dal tracciato rapido,
studio succinto di un progetto di quadro o di
scultura. Vedi anche bozzetto, abbozzo. |
SCREPOLATURA |
I pittori temono le screpolature, che
provocano molteplici crepe sulla vernice dei loro
quadri. Più grave ancora, se la preparazione non è
stata corretta o se le condizioni di conservazione non
sono buone, è il caso in cui lo strato di pittura
stesso è screpolato. Uno dei lavori di restauro è
l'eliminazione delle screpolature, sia rigenerando la
vernice, sia procedendo a delicati ritocchi sulla
pittura. |
SCRITTURA CANCELLERESCA |
Scrittura usata per i documenti ufficiali
delle Cancellerie di Stato nel periodo rinascimentale.
Si ispira, nel disegno, all'alfabeto umanistico
minuscolo e abbonda di elementi decorativi per la
necessità di evitare contraffazioni. Modificata in
alcuni particolari, viene denominata "bastarda" in
Spagna, "bâtarde" in Francia e "chancery hand" in
Inghilterra. |
SCRITTURA CAPITALE ROMANA |
Scrittura codificata dai Romani e
costituita dalle lettere maiuscole dell'alfabeto
latino. |
SCRITTURA CORSIVA INGLESE |
Scrittura calligrafica in uso dalla
seconda metà del XVIII secolo; deriva dalla scrittura
cancelleresca e dalla bastarda. È caratterizzata da
una inclinazione delle lettere verso destra di circa
45° e dalle legature tra di esse. Nel XIX secolo,
corredata da abbellimenti, è stata molto utilizzata
per titoli, frontespizi e nelle didascalie delle
incisioni litografiche. |
SCRITTURA ONCIALE |
Scrittura costituita da lettere latine;
deriva dalla scrittura capitale romana, ma se ne
differenzia per la forma tondeggiante di alcune
lettere. Il termine trae origine dal latino uncia,
cioè oncia, misura romana corrispondente alla
dodicesima parte del piede (29,6 cm). |
SCUOLA DI BARBIZON |
Movimento che raccoglie artisti vicini
sia al Realismo sia al Romanticismo. I pittori della
scuola di Barbizon si separano definitivamente da
queste due tendenze per creare un loro movimento nel
1835. Uno degli esponenti di questa scuola è il
pittore Théodore Rousseau, che si stabilì a Barbizon,
luogo in cui altri artisti lo raggiunsero. |
SCUOLA DI FONTAINEBLEAU |
Gruppo di artisti, pittori, scultori,
architetti o decoratori, spesso di origine italiana,
radunati da Francesco I al castello di Fontainebleau
per riaffermare il suo prestigio. La maniera della
scuola di Fontainebleau è caratterizzata dal gusto per
i nudi, le forme allungate, i temi mitologici e
allegorici. In campo pittorico, appartengono alla
scuola di Fontainebleau, François Clouet e i Cousin. |
SCUOLA DI MILANO |
La definizione di Scuola di Milano viene
utilizzata dal critico P. M. Bardi in un articolo
apparso sulla Rassegna dell'istruzione artistica del
1931 in cui viene recensita la I Quadriennale romana
svoltasi in quello stesso anno. A Milano Bardi
riconosce un'importante funzione polemica, in
contrapposizione alla più accademica Roma. Milano
invece viene considerata una "libera, accogliente,
confortante palestra" pronta ad accogliere artisti
provenienti da ogni parte d'Italia. I più importanti
esponenti di questa scuola vengono indicati nei
pittori Mario Sironi, Carlo Carrà, Achille Funi,
Arturo Tosi e nello scultore Adolfo Wildt. |
SCUOLA DI PONT-AVEN |
Gruppo di pittori che incontrano Paul
Gauguin nel villaggio bretone di Pont-Aven: fra gli
altri, Emile Bernard, Paul Sérusier e l’olandese Jan
Verkade. |
SCUOLA ROMANA |
Con Scuola romana (detta inizialmente
Scuola di via Cavour) si definisce un movimento
artistico sorto intorno al gruppo di pittori che
espone nel 1928 alla Galleria Doria di Roma. I
partecipanti a quella mostra sono Scipione, M. Mafai
(che vanno considerati i promotori della Scuola), A.
Raphael, G. Ceracchini, G. Capogrossi. Malgrado le
premesse novecentiste, gli artisti della Scuola Romana
sono accomunati da una ricerca di carattere
espressionista, da una pittura dominata da un
"tonalismo" caldo, e da un recupero della pittura
barocca vista nei suoi aspetti di più coinvolgente
drammaticità. Di particolare rilievo è anche
l'esperienza parigina e la cultura orientale della
Raphael. La ricerca tonale viene proseguita, in chiave
più intimista, da G. Capogrossi, A. Ziveri, E.
Cavalli, G. Omiccioli e soprattutto G. Stradone. Alla
Scuola Romana si affiancano anche scultori (M.
Mazzacurati) e alcuni letterati e critici (L. De
Libero, G. Ungaretti, B. Barilli, R. Longhi). |
SECESSIONE |
Con il termine Secessione si indica una
serie di movimenti artistici sorti in vari paesi
europei tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo
in opposizione all'arte ufficiale delle accademie e
all'eclettismo ottocentesco. I paesi in cui la
Secessione acquisisce un carattere più definito sono
l'Austria e la Germania. Il più conosciuto di questi
movimenti, che si identifica con il nome di Sezession,
è fondato a Vienna nel 1897 con il motto "Ad ogni
epoca la sua arte, ad ogni arte la sua libertà". Alle
mostre della Secessione che si tengono in quegli anni
a Monaco (1892), Vienna (1897) e Berlino (1898) emerge
la complessità del movimento, che coinvolgeva la
pittura, la scultura, l'architettura, l'illustrazione
e le arti decorative. I motivi stilistici e
iconografici di fondo della Secessione, linearismo,
stilizzazione di motivi vegetali, essenzialità del
disegno, vengono associati a quelli dell'Art nouveau,
sorta parallelamente in Francia e in Belgio. Oltre a
fornire la più elegante e raffinata versione del
simbolismo, soprattutto attraverso le opere pittoriche
di Gustav Klimt, la Secessione viennese anticipa, in
alcune sue tendenze verso forme geometriche lineari,
certe connotazioni proprie dell'astrattismo e
dell'architettura razionalista. |
SECESSIONE ROMANA |
Il clima in cui nasce e si sviluppa la
secessione degli artisti romani è quello
dell'insofferenza nei confronti del gruppo di artisti,
critici, personalità emergenti della cultura e del
mondo politico, che esercitano un'egemonia indiscussa
nell'ambito delle arti figurative. L'Associazione
nasce nel gennaio 1912, quando sono ancora vivi gli
echi delle polemiche suscitate dall'Esposizione
Internazionale di Roma, all'interno dei festeggiamenti
per il Cinquantenario dell'Unità. In quella
circostanza la Società degli Amatori e Cultori,
presente nei diversi Comitati delle Celebrazioni, ha
non soltanto orientato gli acquisti pubblici, ma
monopolizzato le scelte espositive, incorrendo in
clamorose esclusioni e in superflue presenze. La
secessione avviene di fatto nei confronti della
Società degli Amatori e Cultori, da cui si staccano in
un primo momento circa trenta artisti, con la
motivazione che la Società non è in grado di coagulare
intorno alla città di Roma le presenze internazionali
necessarie per produrre un autentico rinnovamento
delle arti. Insieme con gli artisti - tra cui troviamo
Balla, Prini, Noci, Innocenti, Cataldi, D'Antino -
organizzano la secessione due personalità di grande
rilievo nel panorama culturale romano: il conte Enrico
di San Martino che è stato Presidente degli Amatori e
Cultori fino al 1910 e Tommaso Bencivenga, che ne è
stato più volte segretario. Costoro garantiscono sia
il rapporto con le Istituzioni, sia l'adesione dei più
importanti artisti italiani e stranieri alle mostre
della secessione, che si terranno al Palazzo delle
Esposizioni dal 1913 al 1916. La partecipazione
internazionale alle singole edizioni è molto
incoraggiante per gli organizzatori e assolutamente
inedita per il pubblico. Si vedono Rodin, Bourdelle,
Cézanne e gli impressionisti francesi, Munch e gli
espressionisti tedeschi, Matisse, Klimt e i
Secessionisti austriaci. Tra gli italiani, Viani,
Casorati, Cambellotti, Grassi, Cataldi, Morandi, Noci,
Innocenti, Melli, Oppo, Ferrazzi, Carena, Spadini,
Primo Conti, Selva. |
SECTION D'OR |
Nome dato a un’esposizione del 1912 che
raggruppò i pittori partecipanti alle riunioni
organizzate nell'atelier di Jacques Villon. In
occasione di queste riunioni, artisti quali Marcel
Duchamp discutevano delle teorie del cubismo. |
SELF STANDING STORE |
Spazio commerciale di medie dimensioni,
su strada o interno a centri commerciali. |
SEPPIA |
Un pigmento brunastro che viene estratto
dal liquido scuro che secerne il mollusco dallo stesso
nome. Viene usato, per dipinti a guazzo o per schizzi
eseguiti con inchiostro a penna, dall’inizio del
secolo XIX. Si dice anche disegno a seppia. |
SERIE |
Insieme di due o più stampe ideate e
pubblicate come un'unica entità, collegate l'una
all'altra da un titolo o dal soggetto comune. Sono
caratterizzate, di solito da una numerazione
progressiva e presentano, pressappoco le stesse
dimensioni. |
SERIGRAFIA |
Procedimento di stampa, chiamato anche
silkscreen ("trama di seta"), che sfrutta la
possibilità di far passare l'inchiostro nella trama di
un tessuto. Il procedimento, diverso da quello
tipografico, offset e rotocalco (in cui le matrici
sono rispettivamente in rilievo, in piano e in
incavo), può essere così sintetizzato. Un tessuto di
seta o di nylon a trama finissima viene montato, ben
teso, su un telaio di legno. Il tessuto viene poi
trattato in modo che le parti non stampanti siano
otturate e rimangano invece libere quelle in cui
l'inchiostro, spremutovi sopra, possa trasferirsi sul
supporto. |
SERVIZIO DISTRIBUTIVO |
Riguarda tutti gli aspetti legati alla
vendita (idee, assistenza, contatto interpersonale),
finalizzati a garantire un ottimo posizionamento del
prodotto sul mercato. |
SEURAT |
Georges Seurat, nato a Parigi nel 1859 in
una famiglia agiata, si dedica fin da giovane
all'attività artistica, studiando alla Scuola di Belle
Arti. Realizza quadri di grandi dimensioni che
completa in atelier sulla base di numerosi schizzi e
annotazioni ripresi dal vero. Uno dei suoi capolavori,
Una domenica pomeriggio all'isola della Grande Jatte
(1886), rivela tutta la distanza che lo separa dagli
impressionisti: la tecnica del "pointillisme" con cui
è eseguita l'opera, dichiara il rifiuto della pittura
d'impulso, e la volontà di esaltare valori assoluti,
sostenuti dalle ricerche scientifiche. Di grande
importanza per l'elaborazione della sua pittura, sono
infatti i coevi studi di ottica sulla luce e sul
colore (Cheuvrel, Maxwell, Rood, etc.). Le sue figure
ieratiche ricordano la scultura egizia e Piero della
Francesca, ma è soprattutto la sua ricerca tecnica
sugli accostamenti dei colori puri ad essere accolta
dai successivi movimenti dei Fauves e del Cubismo. |
SEZIONE AUREA |
Rapporto geometrico tra due entità
bidimensionali a e b, tale che (a+b) : a = a : b,
ossia tale che la parte maggiore sia media
proporzionale tra la parte minore e la somma delle
due. Già nota presso i Greci, è considerata un valore
proporzionale ideale; ad essa vengono riferiti anche
alcuni fenomeni naturali, quali la crescita delle
piante e degli animali, in alcune loro parti. Nella
forma geometrica più semplice, la sezione aurea
(chiamato anche rapporto aureo) stabilisce la
divisione di un segmento in modo che l'intero segmento
stia alla parte maggiore come questa sta alla parte
minore. Con questo termine si designa la proporzione
fra due grandezze il cui rapporto è più o meno uguale
a 1,618. Gli artisti del Rinascimento vedevano in essa
la divina proporzione, l'armonia perfetta. |
SFILATE DI IMMAGINE |
Eventi, apparentemente più pertinenti al
mondo rituale dello spettacolo che a quello
tecnico-organizzativo della moda, in cui il prodotto
vestimentario non è il protagonista assoluto. La loro
funzione principale è aprire il nuovo ciclo stagionale
— gli appuntamenti sono semestrali: collezioni
primavera/estate e collezioni autunno/inverno — e
presentare ufficialmente, con circa sei mesi di
anticipo, la produzione ai licenziatari, ai buyers e
ai media. Ma, soprattutto, la peculiarità di questa
uscita pubblica consente di comunicare al meglio
l’immagine aziendale. |
SFONDATO |
Tipo di decorazione pittorica eseguita su
cupole, soffitti, pareti, allo scopo di introdurre
illusoriamente, mediante accorgimenti prospettici,
spazi aperti all'interno di edifici o vani,
continuando così lo spazio reale architettonico in uno
spazio illusorio. L'uso degli sfondati nacque in epoca
rinascimentale (famosi gli esempi del Mantegna nel
Palazzo Ducale di Mantova e del Veronese nella Villa
Barbaro a Maser) e trovò il massimo sviluppo nei due
secoli successivi divenendo una vera e propria
specializzazione pittorica (quadraturismo). |
SFONDO |
Piano retrostante di una composizione
pittorica, su cui si stagliano gli oggetti, i
personaggi o le figure rappresentate. |
SFUMATO |
In pittura, zona in cui più colori si
confondono senza che si possa esattamente definirne i
limiti. |
SFUMATURA |
Evoluzione progressiva da un tono scuro a
un tono chiaro attraverso una successione di valori
intermedi. |
SFUMINO |
Carta pressata arrotolata in modo da
avere le estremità appuntite, utilizzata per attenuare
o sfumare il colore. Lo sfumino si usa soprattutto nel
disegno, ma può anche essere utile per l'acquerello. |
SGORBIA |
Scalpello a sezione curva utilizzato per
l'incisione calcografica e xilografica. |
SHOP IN SHOP |
Spazio commerciale di piccole dimensioni,
posto all’interno di insegne commerciali, gestito da
personale aziendale. |
SHOW-ROOM (SHOWROOM) |
Nell’accezione maschile il termine indica
la sfilata tecnica, in cui vengono mostrate le "vere"
collezioni, cioè i modelli che saranno effettivamente
prodotti. E' in questo momento che avvengono le
decisioni di acquisto dei buyers. Lo show tecnico, o
professionale, ha luogo all’interno delle case di
rappresentanza (chiamate anche, al femminile, "le
show-room") o direttamente sul punto vendita.
Quest’ultima soluzione, oltre a essere organizzata con
lo stesso fine basilare dell’altra, cioè la
registrazione di ordini dei clienti-venditori, può
servire da presentazione diretta ai clienti finali e
raccolta immediata degli acquisti dei consumatori. E'
praticata soprattutto nel settore della moda pronta e
in Paesi, come gli Stati Uniti, dove la distribuzione
ha raggiunto un notevole sviluppo in termini di bontà
della gestione. Nell’accezione femminile, invece, il
termine indica la sala in cui si presentano le
collezioni ai compratori e dove si raccolgono gli
ordini. |
SICCATIVO |
Usati per la pittura a olio, i siccativi,
come il cobalto, il piombo o il manganese, sono
aggiunti alle pitture e alle vernici per accelerare il
loro essiccamento. |
SIGNORINI |
Pittore (Firenze 1835 - 1901). Nel 1855
si unisce ai Macchiaioli ed è tra i primissimi a
dipingere la natura dal vero. Nel 1862 si trattiene
con altri Macchiaioli a Castiglioncello ospite di D.
Martelli, e dà vita alla scuola di Pergentina.
Contemporaneamente affronta anche temi
realistico-sociali. A Parigi nel 1873 e 1877, conosce
E. Degas e ne subisce l'influsso. |
SILHOUETTE |
Tipo di disegno costituito dal solo
profilo di una figura, completamente annerito o
riempito di colore in modo uniforme, su uno sfondo
generalmente bianco. Il termine deriva da Etienne de
Silhouette (1709-1767), uomo politico francese che,
come passatempo allora in gran voga, amava ritagliare
su carta nera ritratti costituiti dal solo profilo del
volto. |
SIMBOLISMO |
Il Simbolismo è una corrente artistica
sorta in Francia intorno al 1885. Lo spunto di
partenza è la reazione al naturalismo e
all'impressionismo, a sostegno invece di una visione
spirituale e sensoriale della realtà. Nel campo delle
arti figurative, il termine indica un genere di
rappresentazione non realistica o naturalistica, ma
espressiva di idee e di concetti grazie all'uso di
simboli fortemente soggettivi. Il simbolismo si
contrappone perciò ai soggetti naturalistici della
pittura impressionista, per avvicinarsi a temi anche
contrastanti: dal misticismo religioso ai soggetti
perversi e sottilmente erotici, dal primitivismo al
culto sofisticato per la decadenza. Il primo manifesto
del Simbolismo viene pubblicato su Le Figaro da G.
Moréas nel 1886: l'arte deve esprimere la fusione tra
percezione sensoriale e spirito. Lo stretto legame con
la letteratura decadente è attestato dalla presenza
dei nomi di alcuni artisti (Moreau, Bresdin e Redon),
nel romanzo-emblema del decadentismo, Au reboirs di
Huysmans. A quest'ambiente appartengono G. Moreau, F.
Rops, F. Khnopff, M. J. Whistler. Ma il primo vero
esponente del Simbolismo è O. Redon, nella cui opera
la realtà si mescola al sogno, il visibile
all'invisibile. Tra 1880 e 1890 il Simbolismo si va
maggiormente definendo sia a livello teorico (la
rivista Le Mercure de France è il portavoce del
Simbolismo), sia pittorico. Con Gaugin il Simbolismo
assume un carattere più marcato, espresso in una
visione sintetica, "ideista" e decorativa, ottenuta
attraverso i colori puri à plat (a zone circoscritte).
La mostra che Gauguin e i pittori a lui vicini tengono
al Caffè Volpini a Parigi nel 1889, segna il momento
più rappresentativo del Simbolismo. Il movimento
simbolista, che si diffonde in tutta Europa e si
esaurisce alla fine del primo decennio del Novecento,
si incrocia con altre esperienze pittoriche legate
soprattutto all'Art Nouveau; tra gli artisti più
significativi vanno ricordati Odilon Redon in Francia,
Jan Toorop in Olanda, Aubrey Beardsley in inghilterra,
Gustav Klimt in Austria e Giovanni Segantini in
Italia. |
SIMBOLISMO PLASTICO |
Nel manifesto simbolista (1886), Moreas
riconosce quali interpreti dell'ineffabile poeti come
Baudelaire, Mallarmé e Verlaine e spiega le nuove
finalità della poesia, che non deve descrivere ma
"rivestire l'idea di una forma sensibile". All'idea ci
si accosta attraverso i simboli, che per via di
analogie e allusioni evocano immagini misteriche. Se
per i simbolisti l'idea è motore della
rappresentazione, per i pittori futuristi - Boccioni
in particolare - è la sensazione a generare i ritmi e
le linee del dipinto. |
SIMBOLO |
Oggetto o segno che vale a suscitare
un'idea (emblema). In particolare, segno convenzionale
relativo ai diversi settori della scienza e della
tecnica per indicare, ad esempio, una operazione
matematica, un materiale, una unità di misura, una
relazione, ecc. |
SINDACATO FASCISTA DEGLI ARTISTI |
La Prima Mostra del Sindacato Laziale
Fascista degli Artisti si svolge nel 1929. Le mostre
sindacali sono promosse da Cipriano Efrisio Oppo,
allora Segretario Nazionale del Sindacato Fascista
degli Artisti. La realizzazioni delle esposizioni è
preceduta da una legge di carattere accentratore
(legge n.1162 del 24-6-1929, dal titolo Riconoscimento
al Sindacato Nazionale degli Artisti di attribuzioni
in materia di disciplina di esposizioni e mostre
d'arte), la quale di fatto sopprime le preesistenti
società nelle quali erano fino a quel momento
accorpati gli artisti. |
SINISGALLI |
Leonardo Sinisgalli, poeta italiano,
nasce in provincia di Potenza nel 1908. Si laurea in
Ingegneria a Roma nel 1932 e qui stringe amicizia con
G. Ungaretti e con il pittore Scipione. I suoi
interessi corrono sul doppio binario della scienza e
delle lettere, come rivelano i suoi libri di prosa
Furor mathematicus (1944) e Horror vacui (1945). Si
trasferisce a Milano per occuparsi di architettura e
di grafica, per poi tornare a Roma nel dopoguerra.
Fonda la rivista Civiltà delle macchine, pubblicata
dal 1953 al 1956. La sua poesia parte dall'ermetismo
(Cuore, 1927; 18 poesie, 1936; Campi elisi, 1939), per
poi farsi più elegiaca (La vigna vecchia, 1952; L'età
della luna, 1962; Il passero e il lebbroso, 1970;
Mosche in bottiglia, 1975; Dimenticatoio, 1978). In
alcuni libri di prosa, quali Fiori pari, fiori dispari
(1945) e Belliboschi (1948), si avverte il contrasto
fra inquietudine esistenziale e fiducia nella
razionalità. |
SINOPIA |
Usato nell'antichità per gli affreschi,
questo colore rosso veniva da Sinope, città situata
sul mar Nero in Asia Minore. |
SINTESI ADDITIVA DEL COLORE |
Mescolanza di colori luce, ottenuta per
sovrapposizione di fasci luminosi, definiti in base
alla loro lunghezza d'onda. Nella sintesi additiva
sono colori primari il blu, il rosso e il verde, la
cui somma genera il bianco. La fotografia e la
televisione si fondano su tecniche basate sulla
manipolazione del colore luce secondo i principi della
sintesi additiva. |
SINTESI SOTTRATTIVA DEL COLORE |
Mescolanza di colori pigmento, basata sui
tre colori giallo, magenta e cyan, la cui somma genera
il nero. Le tecniche pittoriche e quelle di
riproduzione a stampa di illustrazioni a colori si
basano sul principio della sintesi sottrattiva. |
SINTETISMO |
Con Sintetismo ci si riferisce
all'orientamento assunto dai pittori della scuola di
Pont-Aven, riuniti intorno alla personalità di P.
Gauguin (E. Bernard, M. Denis, C. Laval, H. de
Chamaillard) che, in opposizione all'impressionismo,
affermano la necessità di superarne il carattere
aleatorio della visione e di ridurre questa ad una
sintesi in cui siano compresi tutti gli aspetti della
rappresentazione: dalla costruzione prospettica, alla
definizione lineare, alla campitura cromatica. Una
nuova superficie bidimensionale, realizzata attraverso
nette campiture di colore come negli smalti cloisonné,
esprime una nuova visione della realtà, profondamente
influenzata dalle concezioni simboliste pronunciate da
Gauguin. |
SLOGAN |
Nel linguaggio pubblicitario, il motto o
la frase principale concepita per attirare
l'attenzione su una comunicazione pubblicitaria. È
sinonimo di headline. |
SMALTO |
Tecnica pittorica consistente nella
fusione di una polvere di vetro colorato (opaco o
trasparente) impastata con acqua e stesa su una lamina
metallica. Per estensione di parla di smalto nel caso
di decorazioni eseguite con paste vitree, generalmente
opache, su manufatti ceramici e vitrei che vengono
successivamente sottoposti a cottura. Viene inoltre
chiamato smalto o smaltino un pigmento azzurro
costituito da vetro blu polverizzato e utilizzato
nella pittura da cavalletto a partire dal XVI sec. |
SMORTO |
Tinta spenta, pallida, senza luce. |
SMORZATURA |
In pittura, questo nome designa un
finissimo strato trasparente di colore. |
SOCIETA' AMATORI E CULTORI |
La Società nasce nel 1829 per opera di
affermati artisti quali Bertel Thorvaldsen, Pietro
Tenerani e Horace Vernet, ma emerge particolarmente
dopo l'Unità, così a Roma, come in altre città
italiane. Incoraggia un tipo di produzione ancora
accademica e sostanzialmente chiusa alle novità che
pure interessano il mondo della cultura figurativa
italiana del XIX secolo e annovera continuativamente
tra i Presidenti e i Segretari membri
dell'aristocrazia e della cultura ufficiale romana.
Dal 1884 la Sede dell'Associazione, e delle mostre, si
trasferisce da Piazza del Popolo al Palazzo delle
Esposizioni. Nelle edizioni degli Amatori e Cultori
successive al 1895 -anno in cui alla I Biennale di
Venezia vengono presentati artisti contemporanei
stranieri di grande rilievo- si affacciano, accanto a
quelli consueti, interessi nuovi che essenzialmente si
evidenziano nell'approfondimento di temi sociali e di
tecniche innovatrici. In occasione dell'edizione del
1908 il critico Vittorio Pica, recensendo la mostra su
Emporium, commenta: "Trasformarsi completamente in
modo da corrispondere alle esigenze odierne dell'arte
o scomparire". In realtà la trasformazione auspicata
da Pica non avviene; gli artisti che compongono la
Commissione di accettazione delle opere e i
consiglieri cultori rimangono per anni gli stessi:
Balla, Cambellotti, Coromaldi, Costantini, Eroli,
Guastalla, Innocenti, Sartorio, privilegiando aspetti
diversi, ma mai radicalmente innovatori, delle arti
figurative. L'esempio più clamoroso è costituito dallo
stesso Balla, che mentre aderisce al movimento
futurista, alle Esposizioni degli Amatori e Cultori
continua a presentare opere più facilmente accettabili
dal vasto pubblico e dalla critica. Il consenso alla
linea culturale delle Esposizioni è confermato dai
finanziamenti pubblici e dagli acquisti, che sia lo
Stato sia il Comune di Roma effettuano regolarmente;
acquisti che confluiscono nelle collezioni della
Galleria Nazionale e della Galleria Comunale. La
Società rimane attiva fino al 1930. |
SOLVENTE |
Nelle tecniche pittoriche sono solventi o
diluenti tutte quelle sostanze liquide che hanno la
proprietà di diminuire la concentrazione di un altro
liquido senza alterarne le proprietà caratteristiche.
In particolare si parla di diluenti nel caso di alcuni
leganti (gomma, olio) per facilitare la stesura del
colore con cui sono macinati. Ad es. l'acqua è un
diluente della gomma con la quale sono impastati i
colori per l'acquerello; l'essenza di trementina è un
diluente per l'olio, ecc. Dal punto di vista
costitutivo, tuttavia, non esistono sostanze che sono
propriamente diluenti, ma la loro funzione diviene
tale in rapporto alle sostanze con cui sono mescolate.
I solventi o diluenti permettono di conservare una
certa fluidità alla pittura prima della sua
applicazione sulla tela. Esistono diversi tipi di
solventi o diluenti: l'acqua, le essenze di petrolio e
le essenze vegetali. Si possono citare le più
conosciute: la trementina e il white-spirit. Questi
prodotti presentano dei pericoli di tossicità. |
SOPRABITO |
Cappotto in tessuto non eccessivamente
pesante, ideale per temperature moderate, da indossare
sopra il vestito in ambienti esterni. Può presentare
linea, lunghezza e rifiniture variabili, a seconda
delle linee uomo o donna, della voga in corso e dei
gusti di chi lo indossa. |
SOTTOGONNA |
Capo di biancheria intima prettamente
femminile, usato già dagli antichi, indossato sotto la
gonna per mantenerla distesa, specialmente se questa è
priva di fodera. In passato l’usanza prevede che se ne
portino più di una contemporaneamente, ma già agli
inizi del XIX secolo le nuove silhouette filiformi
imposte dalla moda mettono in disuso questo indumento.
Tuttavia verso il 1840 si torna ad utilizzare la
sottogonna, non sempre coprendola del tutto con la
gonna. I materiali con cui è prodotta nell’Ottocento
sono prevalentemente tessuti piuttosto leggeri, come
lino, cotone e mussola, mentre sono adoperati quelli
più pesanti per le sottogonne invernali. Sempre
sensibile alle voghe del momento, la sottogonna si
"adegua" al colore rosso delle giubbe garibaldine in
auge negli anni successivi al 1860 ed è proposta in
flanella rossa. Abbandonata quasi totalmente per tutto
il Novecento, riappare solo negli anni Settanta,
proposta da Lauren in cotone e in denim; ma è una moda
passeggera. |
SPATOLA |
Attrezzo simile a un coltello metallico
usato per mescolare i colori sulla tavolozza. Le
spatole sono usate da alcuni pittori per applicare il
colore direttamente sulla tela. |
SPETTRO CROMATICO |
Grafico rappresentante lo spettro dei
colori, messo a punto per illustrare e spiegare la
teoria dei colori. Lo spettro cromatico si presenta
spesso come una ruota sulla quale sono collocati i
colori primari, i colori secondari o binari, e i
colori terziari. Se si divide il cerchio in due, si
vedono apparire due nuove categorie: i colori freddi
che danno una sensazione di freddo (azzurro, verde,
viola), i colori caldi che evocano il calore (rosso,
giallo, arancio). |
SPOLVERO |
Procedimento tecnico che consente di
riprodurre in più esemplari un disegno. Il foglio con
l'immagine da riprodurre viene costellato di piccoli
fori sopra i quali si lascia cadere una polvere
colorante che, attraverso i buchi, va a depositarsi
sulla superficie desiderata. Questa tecnica è stata
spesso utilizzata per riportare anche i soggetti delle
incisioni, a loro volta bucherellate, su oggetti di
maiolica in seguito dipinti. |
SPORTSWEAR |
In italiano "abbigliamento sportivo", è
un termine di origine americana volto a designare una
tipologia di abbigliamento non da sera, confortevole
ma allo stesso tempo elegante, oppure degli indumenti
assemblati in modo casuale; realizzato, comunque, sui
modelli base delle attività ginniche. |
STAMPA ORIGINALE |
Illustrazione prodotta in più esemplari,
della quale l'autore ha personalmente eseguito la
matrice e ha curato la stampa, effettuata con
qualsiasi tecnica (tipografica, litografica,
calcografica o serigrafica). Per essere considerata
tale, una stampa originale deve anche essere numerata
e firmata dall'autore. La numerazione generalmente si
effettua facendo seguire al numero progressivo il
numero totale delle copie stampate (per esempio,
"15/100" significa "copia numero 15 di un soggetto
tirato in 100 copie"). Altri tipi di numerazione
indicano le prove d'autore, in genere contrassegnate
da numeri romani (per esempio, "P.d'A. II/XX"
significa "seconda prova d'autore su un numero
complessivo di 20 prove tirate"), oppure le stampe non
commerciabili (H.C., Hors commerce; F.C., Fuori
Commercio, seguito dalla numerazione), o il grado di
finitura del soggetto prima che questo appaia nella
veste definitiva (I stato, II stato, ecc., seguito a
sua volta dalla numerazione). La tecnica di designare
ogni immagine ottenuta attraverso il procedimento
dell’incisione è stata inventata dai Cinesi all’inizio
della nostra era, ed è apparsa in Occidente nel XIII
secolo. |
STAMPA SMARGINATA |
Stampa ritagliata all'èinciso e, quindi,
privata del margine. Questi sono, di solito gli
esemplari meno ricercati dai collezionisti. |
STAMPO |
Foglio di cartone o di un altro materiale
resistente (acetato, metallo, ecc.) nel quale è
ritagliato un motivo, che viene riprodotto dipingendo
la parte bucata con la pittura o con l'inchiostro
sopra il supporto. |
STAMPONE |
Prova di verifica di un’incisione su
legno inchiostrata al nerofumo e stampata su carta non
incollata. |
STEMMA |
In araldica, l'insieme dello scudo, delle
insegne, degli ordinamenti esteriori e dei
contrassegni di nobiltà; oppure, più comunemente,
l'emblema di istituzioni, enti pubblici e similari.
Secondo la classificazione araldica più diffusa, gli
stemmi si suddividono nelle sei seguenti classi
principali: (1) di dominio, cioè quelli di tutti i
regni, principati e repubbliche; (2) di dignità, che
recano i contrassegni della carica; (3) di comunità,
cioè quelli di province, città, università, ecc.; (4)
di concessione, concessi dai sovrani come ricompensa;
(5) di padronanza, cioè quelli aggiunti a uno a uno
stemma già esistente come contrassegno di omaggio e di
dipendenza; (6) gentilizi, che sono quelli propri di
famiglie nobili. |
STILE |
Fenomeno che fissa ed esprime un’identità
— costruita sul gusto, sui valori e sul modo di vivere
del proprio gruppo o ceto e della propria persona —
enfatizzandone i tratti di stabilità, l’insieme di
elementi atti a formare un "discorso" che non sia
completamente condizionato dalle variazioni delle
mode, bensì vi si ponga trasversalmente e in modo
critico. |
STILE FIAMMEGGIANTE |
Questo stile appare alla fine dell’epoca
gotica. È riconoscibile per la sua ricchezza di
ornamenti e di elementi architettonici plurimi e
variegati. |
STILE IMPERO |
Abiti con una linea morbida e la vita
segnata sotto il petto. |
STILISTA |
Figura che può definirsi come "artista
del gusto e dello stile", il suo ruolo si snoda sulla
ricerca continua delle novità su cui si fonda il
principio della moda. La massima espressione delle sue
capacità è interpretare visualmente i desideri del
pubblico mentre abitano l’inconscio degli individui,
di cui la gente non ha ancora sviluppato un’idea
precisa e cosciente. Gli stilisti si distinguono in:
designer, free-lance e imprenditori. |
STILISTA DESIGNER |
E' lo stilista "creativo" incaricato di
rielaborare in maniera innovativa l’immagine di una
griffe senza identificarsi con l’identità riconosciuta
della marca, bensì apportando il proprio stile. |
STILISTA FREE-LANCE |
E' lo stilista che concede il proprio
talento soltanto per una stagione, operando attraverso
consulenze o proposte più o meno complete di prodotti
(alcuni free-lance si occupano anche di curarne
l’immagine e il posizionamento sul mercato). |
STILISTA IMPRENDITORE |
E' lo stilista a capo di maison che
portano il suo nome. Segue il ciclo di lavorazione
dalla scelta dei tessuti alla progettazione, per
arrivare alla comunicazione del prodotto finale. Opera
in partnership con aziende che si occupano della
produzione (concessa su licenza) e della
distribuzione. |
STOCCHISTA |
Figura che gestisce un’attività
commerciale con assortimento vario plurimarca, assenza
di servizio e prezzi scontati, garantendo lo
smistamento delle rimanenze stagionali. Una variante,
presente soprattutto in Inghilterra, sono gli outlet
aziendali gestiti direttamente dall’azienda. |
STOLA |
Lunga striscia di stoffa, di formato
generalmente rettangolare, da portare in maniera da
coprire le spalle per poi incrociarla sulla parte
anteriore del busto. Viene indossata sugli abiti da
sera specialmente a metà Novecento, periodo in cui
registra un notevole successo, appoggiata su una
spalla o sciolta attorno al collo. In seguito, però,
cade in disuso. |
STRIDENTISMO |
Lo Stridentismo messicano è il primo
movimento organizzato dell'america latina che abbia
avuto l'ambizione di coinvolgere la letteratura, arti
plastiche e musica. |
STROPICCIATURA |
Tecnica che consiste nel deformare per
compressione un supporto (in genere un foglio di
carta) per cambiarne l'aspetto. |
STUCCO |
Un composto di gesso e polvere di marmo
che si usa molto sovente nelle decorazioni degli
interni architettonici e nelle arti plastiche e che
talvolta serve anche da sfondo o cornice per
modellazioni a rilievo o per dipinti a fresco. Uno
stucco di composizione più grossolana viene adoperato
per gli ornamenti architettonici esterni e talvolta lo
si tratta in modo che abbia a simulare un rivestimento
in pietra. Esso era già in uso presso gli antichi
romani e tornò di moda durante il periodo
rinascimentale: d’allora in poi è stato largamente
usato specie nel Seicento e nel Settecento. |
STUDIO |
Opera preparatoria in vista della
realizzazione di un quadro o di una scultura. Spesso
preso dal vero, lo studio può riguardare un dettaglio
del drappeggio, un oggetto, un nudo o una figura
anatomica. Gli studi possono divenire essi stessi
opere arte. |
STYLIST |
Professione free-lance a metà strada tra
l’area aziendale e il settore della stampa, richiede
una formazione molto specialistica anche se non
necessariamente tecnica. E' un esperto del gusto,
abile nel creare "attorno all’abito" una forma di
metacomunicazione, realizzandola attraverso altri
oggetti di consumo, utili accessori o merci obsolete
da inserire nella rappresentazione iconica dell’abito.
Nell’ambito del lavoro redazionale è la figura
professionale che seleziona gli abiti per un servizio
fotografico e si occupa di richiederli agli stilisti;
ma cura soltanto le immagini e non i testi scritti,
elaborati dai giornalisti di moda. |
SUPPORTO |
In pittura, si chiama supporto ogni
materiale destinato a ricevere la pittura. Si può
trattare di una tela, d'una tavola di legno, di un
muro, di una pietra o anche di un metallo. Prima
dell’applicazione della pittura, il supporto viene
ricoperto di un intonaco. |
SUPPORT-SURFACE |
Gruppo francese sorto alla fine degli
anni ’60 del Novecento, composto di artisti che sono
legati all’oggetto e alla materia bruta della tela,
della cornice e del telaio di un quadro. |
SUPREMATISMO |
Movimento artistico fondato nel 1913 dal
pittore russo Kazimir Malevic, iniziato con un quadro
rappresentante un quadrato nero su fondo bianco.
Malevich, nel 1915, redige, con la collaborazione di
Majakowskij ed altri, il manifesto programmatico. Il
Suprematismo si fonda sulla "supremazia della pura
sensibilità nell'arte": un'arte cioè totalmente
distaccata dalla realtà naturale, quindi dalla
rappresentazione dell'oggetto, che perde ogni
significato. "La sensibilità è l'unica cosa che
conti", scrive Malevich, "ed essa viene espressa per
mezzo di forme assolute: il rettangolo, il triangolo,
la cerchio, la croce". Attraverso un'estrema
semplificazione geometrica il suprematismo diventa uno
dei momenti essenziali per una nuova arte astratta che
influenzerà, tra l'altro, la metodologia del Bauhaus.
Tra gli esponenti del movimento si possono ricordare
El Lissitskij e Aleksandr Rodcenko, che faranno parte,
negli anni seguenti, del movimento costruttivista. |
SURREALISMO |
Il Surrealismo è un movimento
artistico-culturale nato a Parigi nella seconda metà
degli anni Venti; nel 1924 lo scrittore A. Breton,
guida spirituale del movimento, legato alle concezioni
psicoanalitiche di Freud, firma il Primo Manifesto
Surrealista. L'importanza attribuita alla dimensione
onirica dell'uomo comporta la necessità di liberare le
forze dell'inconscio anche nello stato di veglia ed il
rifiuto delle leggi della logica, per una libertà
completa di espressione fondata su nuovi rapporti
regolati dall'inconscio, dal fortuito,
dall'automatico. L'arte viene intesa come veicolo di
conoscenza irrazionale poiché sostituisce l'occulto e
l'ermetico al palese e al lineare. Accanto a poeti (G.
Apollinaire, P. Reverdy, André Breton), pittori di
diversa provenienza aderirono al Surrealismo (Max
Ernst, Y.Tanguy, André Masson, René Magritte, Salvador
Dalì, P. Delvaux, Joan Mirò, V. Brauner), recando così
personalissimi apporti al movimento che ha una
vastissima diffusione fino alla vigilia della II
guerra mondiale. |
SWEATING SYSTEM |
Definizione elaborata nell’ambito della
razionalizzazione della produzione operata nel XIX
secolo. Distingue lo spazio in cui sono riuniti sarti
e tagliatori che collaborano alla confezione di un
abito, mentre le altre attività di finitura sono
svolte dalle lavoratrici a domicilio. |
TACHISME |
Questo termine designa la maniera degli
impressionisti che non esitavano a porre macchie di
colore le une accanto alle altre; fu usata in
particolare dagli esponenti del puntinismo. |
TAGLIATRICE |
Un mestiere di fondamentale importanza
per il risultato finale dell’abito. Anche se esistono
ormai macchinari in grado di assicurare la necessaria
perfezione del taglio, l’artigianalità di tale
mansione resta indispensabile per alcuni modelli ed è
una capacità professionale per cui è scarsa l’offerta
formativa. |
TAILLEUR |
Tipo di abito femminile ideato da Worth a
metà Ottocento, su ispirazione del completo maschile.
Di qui il nome, derivante dal termine usato per
definire il sarto maschile ottocentesco, l’unico
capace di realizzare questo vestito, composto
inizialmente da giacca e gonna, poi proposto anche con
pantalone. Ha un’ampia diffusione anche nel corso del
Novecento, variamente reinterpretato da altri sarti,
in particolare da Chanel, che ne fa il simbolo del suo
stile. Il tailleur rappresentava, e ancora oggi per
molti versi rappresenta, la partecipazione della donna
ad un mondo esclusivamente maschile: quello
lavorativo. Il tratto mascolino è, in alcuni casi,
accentuato da altri accessori "rubati" al guardaroba
da uomo, come il gilet, la cravatta e la paglietta. |
TARGET |
Nel linguaggio pubblicitario, fascia
entro la quale si collocano i fruitori di una
comunicazione pubblicitaria potenziali acquirenti di
un prodotto. |
TARSIA |
Manufatto ligneo o lapideo realizzato
mediante la giunzione di pezzi variamente sagomati al
di sopra di una lastra di supporto. Distinta
dall'intarsio, anch'esso costituito da pezzi
variamente sagomati ma collocati entro gli incavi
praticati nel piano di base. Il criterio operativo è
il medesimo sia che si tratti di tarsia lignea o
lapidea, derivando la composizione in entrambi i casi
dall'accostamento di essenze legnose o specie litoidi
di colorazioni e testure diverse. Nella tarsia lapidea
in particolare si segnala la produzione del commesso
fiorentino realizzato nell'Opificio delle Pietre Dure
di Firenze a partire dal 1574 e costituito da pietre
dure, preziose e semipreziose fissate con mastice a
lastre marmoree. |
TAVOLA DA DISEGNO |
Superficie dura sulla quale si appoggia
la carta, che può essere fissata per mezzo pinze da
disegno. |
TAVOLOZZA |
Simbolo per eccellenza dell'artista
pittore, la tavolozza di legno, con il suo buco per il
pollice e la sua forma caratteristica, non è più molto
usata se non dai pittori dilettanti. I pittori
contemporanei, il più delle volte, sistemano e
mescolano la loro pittura su una tavola, dentro
vasetti, o anche su una tela che servirà poi da sfondo
per il futuro quadro. La parola designa anche i toni e
i colori usati più spesso da un pittore nelle sue
opere. |
TELA |
Supporto della pittura. Esistono diversi
tipi e qualità di tele. La più diffusa è la tela di
lino. Esistono anche tele di canapa, di cotone o di
fibre sintetiche. La tela viene generalmente tesa su
un telaio e apprettata. Numerosi pittori contemporanei
lavorano direttamente su tele grezze. |
TELAIO |
Cornice di legno su cui è tesa la tela.
Esistono diversi tipi di telaio: i telai semplici, i
quali non sono altro che cornici, più o meno
rinforzate a seconda della dimensione; e i telai a
chiave, che permettono di variare la tensione della
tela e di regolarla una volta che essa sia stata
fissata al telaio. |
TELAIO SERIGRAFICO |
Cornice formata da quattro listelli di
legno sulla quale viene teso il tessuto a trama che,
sottoposto a particolari procedimenti, costituisce la
matrice per la stampa in serigrafia. |
TEMPERA (PITTURA ALL'UOVO) |
Procedimento che utilizza colori
fabbricati a base di pigmenti mescolati al giallo
d'uovo. Questa tecnica è simile alla tempera
sintetica. La tempera sarà molto usata fino al XV
secolo, poi soppiantata dalla tecnica della pittura a
olio. I pregi di questa tecnica consistono nella
chiarezza e delicatezza di toni che si ottengono e
nell'opaca levigatezza del risultato finale.
Utilizzata dai maggiori maestri del Quattrocento
(Mantegna, Botticelli, Piero della Francesca), questa
tecnica decade parzialmente nel XVI secolo con il
parallelo affermarsi della pittura a olio. I colori a
tempera sono attualmente commercializzati in tubetti;
il pigmento di cui sono costituiti è mescolato con
gomma arabica, per cui, più correttamente, si dovrebbe
parlare di colori a guazzo. |
TEMPERA SINTETICA |
Tecnica di pittura che utilizza colori a
base di pigmenti macinati molto finemente e mischiati
a colla o gomma arabica. È un procedimento simile alla
tempera. |
TENEBRISTA |
Pittore appartenente a un movimento
raggruppante artisti che realizzano soggetti molto
cupi, illuminati da luci artificiali. Vedi anche
chiaroscuro. |
TERRACOTTA |
Nome dato ai prodotti ricavati
dall’argilla cotta al forno. La terracotta ebbe nel
corso dei secoli i più svariati usi. Come elemento
decorativo architettonico, la terracotta fu usata già
dai Greci, dagli Etruschi, dai Romani. Grandissima
fortuna ebbe nell’età romanica in cui terrecotte
stampate con motivi ornamentali e spesso ritoccate a
scalpello formano fregi e decorazioni varie sulle
chiese e gli edifici. L’uso si trasmise all’arte
gotica, specialmente nell’Italia settentrionale: la
terracotta fu allora anche intesa come elemento
cromatico di singolare rilievo. La decorazione in
cotto continuò nel Quattrocento in forme mutate
secondo i nuovi gusti stilistici, e fu frequente
specialmente in Lombardia, ed in Emilia. Col
Cinquecento l’uso diminuì e decadde nei secoli
successivi, mantenendosi appena quale reminiscenza
tradizionale in alcuni centri ove più viva era stata
la fioritura nei tempi passati. Fuori d’Italia, in
Germania, la decorazione in terracotta ebbe una certa
importanza nel primo periodo gotico, poi nuovamente
nel Rinascimento (secolo XVI). La terracotta
invetriata, termine con cui si indica la materia
plastica usata per primo da Luca della Robbia,
teoricamente non differisce dalla maiolica avendo un
rivestimento stannifero. |
TERRE |
Si tratta di colori, originariamente
ottenuti mediante la macinazione di particolari pietre
tenere e colorate, il cui pigmento è determinato dalla
presenza di ossidi metallici fra esse ricordiamo
l’ocra, la terra di Siena, la terra d’ombra, il rosso
veneziano, la terra verde ecc. |
TERZISTI |
Laboratori di produzione che realizzano,
in subappalto, prodotti finiti. |
TESSUTAIO |
Esperto da consultare per la scelta del
tessuto e per la reale possibilità di ottenere un
determinato tessuto nel colore deciso originariamente,
eventualmente per inserire decorazioni forgiate da
macchinari tecnologicamente avanzati, il cui risultato
effettivo sarà il frutto di un lavoro tecnico
sperimentale tangibile solo poco prima dell’uscita
della realizzazione finale dell’abito. |
TINTA |
Risultato ottenuto dalla mescolanza di
diversi colori. |
TINTA PIATTA |
Colore steso in modo uniforme. |
TIPOGRAFIA |
Sistema di stampa mediante matrici a
rilievo che vengono impresse direttamente sulla carta
o su altro supporto. Le matrici, costituite da
caratteri tipografici per la stampa del testo, cliché
per la stampa delle illustrazioni, nonché altri
elementi stampanti quali filetti, fondini e fregi,
vengono assemblate nella forma di stampa insieme a
quelli che vengono chiamati "elementi non stampanti",
e cioè margini, interlinee e spaziature. Le macchine
per la stampa tipografica possono essere piane,
pianocilindriche o rotative. Nel primo caso la forma
di stampa è in piano e la pressione della carta su di
essa avviene mediante un altro piano; nel secondo caso
la forma è sempre in piano e la pressione della carta
avviene mediante il rotolamento di un cilindro; nel
terzo caso la forma è cilindrica e la pressione
avviene mediante un altro cilindro. |
TIPOMETRIA |
Insieme dei sistemi di misurazione
relativi alla composizione tipografica del testo. Nei
paesi occidentali i sistemi di misurazione sono due:
il sistema Didot e il sistema Pica. Il primo, messo a
punto nel 1770 da Francois Ambroise Didot, prevede due
unità di misura, l'una chiamata riga tipografica
(unità grande) e l'altra punto tipografico (unità
piccola); la riga tipografica corrisponde a 4,512 mm
ed è composta da 12 punti che misurano ciascuno 0,376
mm. Il sistema Pica, in uso nei paesi anglosassoni,
prevede le stesse suddivisioni e la stessa
nomenclatura del sistema Didot, ma se ne differenzia
dimensionalmente, poiché la riga misura 4,217 mm (cioè
la sesta parte di un pollice) e il punto 0,351 mm. |
TIPOMETRO |
Strumento utilizzato per la misurazione
tipografica. |
TIPON |
Duplicato di una fotolitografia. |
TIRATURA |
Termine dell’incisione designante il
foglio di carta stampato. Le tirature da incisioni, ma
anche da litografie o da serigrafie spesso sono
numerate. Si distinguono gli esemplari fuori commercio
(F.C.) e le prove d’artista (P.A.). |
TONALISMO |
Il Tonalismo nell'arte del XX secolo
rappresenta la componente fondamentale della ricerca
pittorica di un gruppo di artisti i cui principali
protagonisti sono E. Cavalli, G. Capogrossi, F.
Pirandello, R. Melli, C. Cagli -per i quali la visione
pittorica deve realizzarsi come "assoluta", svincolata
dalla dipendenza al colore e alla luce naturali.
Bisogna invece giungere al tono, cioè il valore
assoluto del colore: "l'arte della pittura è rapporto
di colore che suscita l'architettura del dipinto, la
distribuzione dei suoi spazi, l'essenzialità tipica
delle sue forme...". Questi concetti vengono elaborati
prevalentemente da E. Cavalli a partire dal 1927, ed
espressi nel Manifesto del Primordialismo plastico
firmato da Cavalli, Capogrossi e Melli nel 1933. Le
mostre più significative per l'affermazione di questo
nuovo cromatismo antinaturalistico e sintetico si
svolgono a Roma tra 1927 (Pensione Dinesen: Cavalli,
Capogrossi e F. Di Cocco) e 1932 (Galleria di Roma:
Cavalli, Cagli, Capogrossi e altri), giungendo alla
piena espressione del tonalismo plastico della Scuola
Romana. |
TONO |
Termine utilizzato nella musica, ma anche
nella pittura. Designa l'intensità del colore. Grado
di intensità di un colore all’interno della propria
scala cromatica. Si dice pittura tonale - in
contrapposizione alla pittura cromatica che si fonda
su zone di colore nettamente distinte le une dalle
altre e delimitate da rigidi contorni - quella pittura
fondata su accordi anziché su contrasti coloristici,
che tende ad armonizzare i vari toni a seconda del
loro valore luminoso (valore tonale) per ottenere una
morbida fusione delle forme con l’atmosfera. Come
esempio canonico di pittura tonale si suole indicare
quella di Giorgione e in genere quella veneta del
Cinquecento, ma in realtà ne esistono vari esempi
anche in secoli precedenti. I toni caldi sono vicini
al rosso e i toni freddi all’azzurro. |
TORCHIO |
Macchina da stampa utilizzata per
l'impressione nei tre sistemi di stampa: tipografico,
litografico e calcografico. Il torchio tipografico
adottato dai primi stampatori deriva da quello per la
torchiatura delle vinacce, già in uso all'inizio del
XV secolo per la stampa di xilografie; è stato per
oltre tre secoli, dall'invenzione della stampa a
caratteri mobili all'inizio dell'Ottocento, l'unico
mezzo a disposizione dei tipografi per la stampa di
libri e di altre pubblicazioni. È costituito da un
piano sul quale viene posta la forma, inchiostrata
mediante i mazzi (grossi tamponi imbevuti di
inchiostro); la parte superiore è formata da un
secondo piano, azionato mediante un sistema meccanico
di leva-vite. La carta, posta sopra la forma, riceve
la stampa attraverso la pressione del piano superiore.
Il torchio litografico si differenzia da quello
tipografico per il modo in cui la pressione di stampa
è esercitata sulla pietra o sullo zinco montati su un
piano scorrevole, mediante una racla di legno (una
specie di spatola ricoperta di cuoio), chiamata anche
"coltello". Il movimento del piano scorrevole si
effettua manualmente mediante una ruota a stella
(simile al timone di una nave): questo tipo di torchio
è perciò chiamato "torchio a stella". Il torchio
calcografico è composto dalla tavola portalastra (il
cui movimento scorrevole si ottiene attraverso la
rotazione del cilindro inferiore) e dal cilindro
superiore che ha la funzione (sempre attraverso la
rotazione) di esercitare la pressione sulla lastra
stessa. |
TOTAL LOOK |
Se ne parla in riferimento a tutto ciò
che viene realizzato da uno stilista, sia in termini
di capi di abbigliamento sia di accessori. E'
un’espressione molto utilizzata nel penultimo decennio
del Novecento. |
TOTALE STANDARD |
E' il costo industriale unitario ottenuto
dalla somma dei costi diretti e indiretti assoluti
(non relativi ai modi o ai luoghi di produzione), sul
quale vengono stabiliti i costi di una collezione. |
TRANSAVANGUARDIA |
Questa definizione riunisce artisti della
fine degli anni ‘80 del XX secolo che considerano
superati l'astrattismo e l'arte concettuale. Il
pittore Sandro Chia ne è uno dei rappresentanti più
noti. |
TRASPARENZA |
Caratteristica mostrata già dagli abiti
confezionati in leggera mussolina. Ma, nella moda
moderna, si comincia a parlare di trasparenza a
partire dal 1968, quando Yves Saint Laurent propone in
passerella una camicia sottilissima che lascia
intravedere le linee del corpo. Pur se non accolta mai
senza polemiche e pur nella mancanza di una totale
adesione ad essa da parte del pubblico, la voga per le
stoffe trasparenti non cessa di tornare in auge
saltuariamente. |
TRATTEGGIO |
Nel disegno o nell’incisione, tecnica che
consiste nel tracciare tratti paralleli poi incrociati
per ottenere un effetto di ombra. |
TRATTEGGIO RESTAURO |
Detto anche impropriamente, rigatino,
righettino. Tecnica utilizzata per la reintegrazione
pittorica di una lacuna, adottata dall'Istituto
Centrale del Restauro (Italia) e seguita da buona
parte dei restauratori italiani. Consiste nella
stesura del colore (acquerello) a trattini
ravvicinati, con colori puri nel caso di una
reintegrazione a selezione cromatica, oppure partendo
dalla tricomia di base nel caso della reintegrazione a
astrazione cromatica. La tecnica consente di
raggiungere una notevolissima approssimazione
all'originale, pur restandone nettamente distinguibile
all'osservazione ravvicinata. Per quanto riguarda
l'uso dei colori ad acquerello si ricorda che, non
potendo essere questo per la sua natura steso se non
sul campo bianco della stuccatura, la reintegrazione
non potrà in alcun caso deboradare oltre i margini
della lacuna. |
TREMENTINA |
In pittura, questo termine designa
un’essenza fabbricata a base di pino marittimo
(esistono altre trementine, quella di larice per
esempio, ma sono utilizzate assai di rado in pittura).
La trementina è un solvente che si chiama anche olio
di trementina o essenza di trementina. Il suo uso è
molto diffuso, anche se alcuni pittori le rimproverano
di ungere di grasso le preparazioni e le preferiscono
il white-spirit. L'essenza di trementina a contatto
con l'aria ingiallisce e diventa oleosa e non più
adatta alla pittura. Conservatela in recipiente ben
chiuso. |
TREND SETTER |
Stilista leader che riesce a realizzare
l’incontro tra logica razionale industriale e
creatività artistica, dimostrando la globalità insita
nel suo approccio processuale, che mette insieme
trasversalmente fattori tra loro diversi (emozione e
ragione; estetica e funzione; qualità, servizio,
comunicazione). I trend setter forniscono così al
consumatore, più che una tipologia di prodotti, un
ambiente immaginario, che, non essendo soggetto alla
temporalità, si presta a sensibilizzare il cliente
sulle aspettative fiduciarie della griffe. L’élite
degli stilisti leader in grado di muoversi su questo
nuovo percorso non rinuncia totalmente al cambiamento,
ma lo trasferisce nell’ambito della "ricerca
personale", in un costante dialogo interiore che
affianca esigenza di forte riconoscibilità nella
continuità di tratti stilistici costanti ed evoluzione
sperimentale delle forme espressive. |
TRISTAN TZARA |
Scrittore francese di origine romena
(Moinesti, Moldavia 1896 - Parigi 1963). Nel 1916, a
Zurigo, fonda con R. Huelsenbeck e H. Arp il movimento
dada. Stabilitosi a Parigi, collabora con il gruppo
surrealista dal 1920 al 1934. Nelle sue prime opere
esprime una ribellione totale, nichilista, contro la
società, la morale, il linguaggio, le convenzioni
estetiche, lasciando esplodere la sua poesia
"latente", che contrappone alla poesia "diretta" dei
poeti tradizionali. In seguito, il suo accostamento al
marxismo e la forte tensione civile e morale che ne
segue rendono il suo pensiero e il suo linguaggio più
equilibrati e composti. |
TRITTICO |
Quadro costituito da un pannello grande e
da due più piccoli che si ripiegano per chiuderlo.
Vedi anche pala. |
TROMPE-L'OEIL |
Con il termine francese Trompe-l'oeil,
che si può tradurre in italiano con "inganno ottico",
ci si riferisce ad un genere pittorico che vuole dare
l'illusione di una realtà che non esiste e in
particolare della profondità. La struttura della
composizione, la descrizione analitica ed il
virtuosismo prospettico sono le basi su cui si
costruisce tale inganno. Viene usato in vari periodi
della storia dell'arte, ma prevalentemente durante il
Barocco. |
TUCHLEIN Tüchlein |
Termine tedesco con il significato
letterale di "piccolo pezzo di stoffa". Indica un
genere di pittura e di tecnica diffuso tra il XV e il
XVI secolo nelle Fiandre e nei paesi di lingua
tedesca, per lo più a carattere decorativo a
imitazione della superficie tessile degli arazzi e dei
ricami. Tecnicamente i tüchlein sono realizzati a
tempera magra su tela di lino priva di preparazione,
in parte risparmiata dalla pittura per sfruttare il
colore naturale della tela come sfondo. Data l'estrema
deperibilità di questi manufatti le testimonianze
materiali della tradizione sono oltremodo rare. |
TULLE |
Termine che risale al Settecento e deriva
da Tulle, nome della città francese di produzione. Si
tratta di un materiale sottilissimo, trasparente e con
una fitta trama a fori esagonali, molto usato per
abbellire vestiti, cappelli e soprattutto per
realizzare vesti nuziali. In origine realizzato solo
in garza o in seta, oggi lo si trova anche in fibre
sintetiche. |
TURKISH |
Denominazione comune dei "pantaloni da
harem". Adottato liberamente — anche se senza
particolare entusiasmo — dalle donne francesi, questo
capo è concesso alle inglesi soltanto nel 1969. |
TUTTO BIANCO |
Moda diffusasi nella seconda metà degli
anni Trenta. L’idea parte dal sarto della regina
Elisabetta, che ha scelto per lei, in lutto di Giorgio
V ma impegnata in visite ufficiali all’estero, un
intero guardaroba appunto bianco. Per le donne l’abito
bianco per la sera diventa d’obbligo quanto lo smoking
per gli uomini. |
TV TEMATICHE |
Hanno ormai raggiunto una discreta
diffusione le tv che scelgono di focalizzare l’intera
programmazione su un solo argomento, cosicché oggi,
sui canali di moda, si dispone di immagini delle
sfilate in qualsiasi momento della giornata; le
immagini arrivano da luoghi diversi e presentano
sfilate, eventi, mostre e quant’altro appartiene al
settore di riferimento, offrendo, in un flusso
ininterrotto, proposte stilistiche di ogni genere. |
TWEES |
Termine derivante molto probabilmente
dall’errata trascrizione della voce scozzese twill
(saia) e dalla connessione ad essa di Tweed, nome del
fiume che delinea il confine tra Scozia e Inghilterra,
famoso per la presenza, nei dintorni, di industrie di
tale tessuto. Con tweed, infatti, si designa un tipo
di stoffa di lana mediamente pesante, ruvida al tatto,
realizzata in diverse colorazioni. Sin dalla fine del
XIX secolo viene adoperato soprattutto per farne
abiti, sia femminili sia maschili, e scialli. Ne
esistono diverse tipologie: il denegale, l’harris,
l’home-spun, il Linton. |
UFFICIO STAMPA |
Ha il compito di elaborare i comunicati
(press release) da inviare ai giornalisti per fornire
dati utili alla redazione di un "pezzo" — e,
innanzitutto, per sollecitarlo — che riguardi la
collezione stagionale o, più in generale, notizie
sull’azienda (servizi offerti, politiche verso i
dipendenti, piani di espansione, progetti ecologici
ecc.). Il passo successivo è la rassegna stampa, cioè
la raccolta di tutti gli articoli pubblicati e il
monitoraggio in termini sia qualitativi
(positivi/negativi) sia quantitativi (numero di
testate). |
UKIYO-E |
Termine giapponese designante un’opera
pittorica il cui soggetto è ispirato alla vita
quotidiana. |
UNGARETTI |
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria
d'Egitto nel 1888, dove trascorre l'infanzia e
l'adolescenza. Si trasferisce a Parigi nel 1912, ed ha
l'opportunità di conoscere sia gli scrittori italiani
lì presenti (Soffici, Palazzeschi, Savinio), sia
alcuni fra i principali letterati e artisti francesi
del momento (Apollinaire, Breton, Braque, Picasso).
Tornato in Italia pubblica le sue prime poesie su
Lacerba, grazie ai contatti parigini col futurismo
italiano. Interventista, partecipa alla I guerra
mondiale e durante quest'esperienza matura la sua
vocazione alla poesia. Nel 1917 esce Il porto sepolto
e due anni dopo Allegria di naufraghi, appartenenti
alla prima fase della sua poesia, interessata ad una
nuova scansione ritmica. La seconda, più complessa ed
articolata, comincia nel 1933 col volume Sentimento
del tempo. Si trasferisce in Brasile nel 1936 per
insegnare Letteratura all'Università di San Paolo.
Qui, nel 1939, muore a soli nove anni il figlio
Antonietto. Questa tragica esperienza sarà alla base
della terza fase, a cui appartiene Il dolore (1947).
In essa si svolge una dolorosa riflessione sull'uomo.
Muore a Milano nel 1970. |
UNISEX |
Si dice di un capo (camicia, giacca,
pantalone o panciotto) che può essere indossato,
indistintamente, dall’uomo e dalla donna. Adottato sin
dal 1968, è uno stile molto popolare negli anni
Settanta, cioè nel periodo in cui entrambi i sessi
cominciano a indossare capi fino a quel momento
destinati esclusivamente all’altro sesso. Tuttavia,
tale voga è accolta senza polemiche solo a partire dai
primi anni Ottanta. |
VALORE |
Qualità di un tono che varia dal più
scuro al più chiaro. I differenti valori sono usati
nel disegno per rendere il volume degli oggetti e dare
l'illusione della profondità. |
VALORI PLASTICI |
Rivista mensile fondata e diretta a Roma
(1918-21) da M. Broglio, che si avvale della
collaborazione di artisti italiani e stranieri. Valori
Plastici è espressione di un particolare periodo
culturale italiano, volto da una parte verso aperture
europeistiche, dall'altra all'affermazione di artisti
italiani (C. Carrà, G. De Chirico, G. Morandi,
Martini) fino a rivendicare, in campo morale ed
estetico, il primato italiano nella tradizione
Quattrocentesca. |
VAMP |
Termine derivato da vampiro, tema sul
quale, nei primi anni Venti, si producono vari film.
In questo periodo le dive del cinema proiettano sul
mondo un nuovo tipo di donna: mentre il processo di
emancipazione è ormai avviato, si afferma un’immagine
di marcata femminilità, il cui principale tratto
distintivo è lo sguardo languido; cappelli calati
sulla fronte, lunghe frange ed un particolare trucco
scuro sono usati per mettere in risalto la sensualità
del volto. Tutto concorre a creare l’effetto fluido e
sfumato del linguaggio cinematografico caratteristico
dell’epoca e gli abiti, molto leggeri — in crêpe de
Chine o chiffon — scendono morbidi, ma corti fino alla
caviglia. |
VANITA' vanità |
Genere particolare, in cui è messo in
scena un personaggio che medita sulla futilità della
vita sulla terra e sulla nostra ineluttabile fine. |
VEDUTA |
Pittura che riproduce fedelmente una
piazza, una via, un monumento, delle rovine, o una
festa pubblica in città, specie di inquadratura -
ricordo, volta anche a evocare un’atmosfera e un
ambiente, delle soste degli artisti nei centri e nelle
corti principali d’Europa (Roma, Venezia, Dresda).
Sorse nel Seicento, ma acquistò più ampio respiro e
più precisa fisionomia nel secolo successivo, ad opera
soprattutto di Pannini e dei veneziani Canaletto,
Guardi e Bellotto. |
VELATURA |
Pennellata di colore con una miscela
molto ricca di legante e assai povera di pigmento,
così che la pellicola pittorica risulta
semitrasparente. La sovrapposizione di velature dalla
colorazione analoga o differente rispetto al pigmento
coprente sottostante consente di raggiungere sia
particolari effetti di modellato, che tinte non
altrimenti ottenibili (ad es. mediante la miscelazione
diretta dei pigmenti sulla tavolozza o sul dipinto).
Nella pittura a olio, un sottile strato, molto
liquido, di pittura mescolata a vernice che si applica
una volta finito il quadro. Esso ne accresce la
luminosità e la trasparenza. |
VENDITA ALL'ASTA |
Un buon numero di quadri sono venduti in
aste pubbliche. Sotheby's e Christie's sono sale
d’asta di fama internazionale. |
VERDE DI COBALTO |
E' una miscela di ossidi di cobalto e
zinco e ha diverse tonalità di verde. Non deve essere
mescolato con pigmenti contenenti ferro come le terre
e le ocre. |
VERDE SMERALDO |
Si ricava dall'ossido di cromo verde
idrato, ottenuto mediante calcinazione. E' un colore
trasparente con poco potere colorante; se viene
mescolato con un po' di giallo di cadmio dà luogo ad
un bellissimo verde brillante. |
VERDUGALE |
Sottogonna nata in Spagna verso il 1550.
Inizialmente è realizzato in feltro, viene poi
ampliato con l’aiuto di cerchi fatti con stecche di
balene o di vimini. La versione esagerata del 1575,
costituita da un largo cerchio di metallo, è chiamata
verdugale a ruota o alla francese. |
VERIFICA ERGONOMETRICA |
La prova del muoversi dentro l’abito,
l’anticipazione dell’effetto che le suggestioni
creative avranno una volta indossate e la potenzialità
delle rielaborazioni d’uso. |
VERNICE |
Utilizzate per la pittura a olio, le
vernici svolgono una funzione di protezione della
pittura sulla tela. Si utilizzano vernici anche per
fare delle velature o per proteggere una parte di un
quadro. Si può aggiungere un agglutinante alla vernice
per darle un aspetto più opaco: così la brillantezza
può essere controllata con precisione. |
VERNICE MOLLE |
Tecnica di incisione indiretta
all'acquaforte, chiamata anche "a cera molle",
ottenuta mediante l'asportazione di parte del
materiale antiacido (generalmente cera) ricoprente la
lastra stessa, reso molle dall'aggiunta di sego.
L'asportazione del materiale coprente avviene in
corrispondenza del disegno effettuato su un foglio di
carta appoggiato sulla superficie della lastra. Il
materiale coprente si attacca al foglio e così vengono
lasciate scoperte le parti che, secondo il normale
procedimento dell'acquaforte, verranno poi intaccate
dall'acido. Nella tecnica a vernice molle viene in
genere utilizzata un carta granulosa: il segno
riprodotto non risulta perciò netto, ma assume
l'aspetto di un disegno a matita o a pastello. |
VERSIONE |
Un artista può produrre più versioni di
uno stesso soggetto, spesso realizzate in un periodo
di tempo abbastanza breve. Queste versioni sono il
riflesso delle varianti che quel soggetto ispira
all'artista. |
VERSO |
Il retro della stampa. |
VESTITO ANTINEUTRALE |
L’abito futurista rielaborato, nello
spirito marinettiano, per glorificare la guerra
durante l’intervento italiano nel primo conflitto
mondiale; il manifesto futurista è ripubblicato col
titolo Il vestito antineutrale. |
VETRATA |
Assemblaggio, mediante legature in
piombo, di pezzi di vetro colorati e posti su una
finestra. L'arte gotica utilizzò molto le vetrate per
ornare cappelle, chiese e cattedrali. |
VETRO |
Supporto pittorico utilizzato sin dalla
più remota antichità. La colorazione del vetro si
ottiene miscelando alla pasta vitrea fusa ossidi di
metalli diversi. Dall'ossido di ferro derivano
colorazioni giallo-verdastre e rosse; dal rame, il
rosso, il verde e l'azzurro chiaro; dal cobalto
l'azzurro scuro, mentre colorazioni purpuree e
violette si devono alla presenza del manganese, che
veniva talvolta aggiunto per compensare le impurezze
del ferro e ottenere un vetro incolore. Nella
decorazione delle monumentali vetrate di età romanica
e gotica si fece largo uso della GRISAGLIA per la resa
dei modellati, mentre particolari effetti cromatici
vennero realizzati mediante il PLACCAGGIO e dipingendo
con il giallo d'argento (XIV sec.) e il rosso jean
Cousin (XVI sec.) che si incorporavano alle lastre
vitree (colorate o incolori) sulle quali erano stesi
mediante successiva cottura. |
VIDEO DI MODA |
Filmati da trasmettere su uno schermo
televisivo, che, con le vetrine, costituiscono gli
strumenti della comunicazione nei punti vendita. Nella
loro realizzazione l’elemento centrale sono gli
spezzoni di girato delle sfilate, cui si affiancano
altre immagini pubblicitarie del marchio, degli
stilisti, dei testimonial o delle modelle. Possono
diventare mini-storie o brevi documentari, il cui
protagonista principale è sempre la casa di moda. |
VINTAGE |
Categoria che indica abiti d’epoca usati.
E' il modo per recuperare capi del passato che hanno
fatto tendenza, riproponendoli così com’erano, senza
rielaborazioni. La novità è solo nella
ricontestualizzazione dell’abito storico e d’annata
nel tempo presente. A partire, dunque, dai creatori,
ai cacciatori di idee, alle cultrici di moda, alle
attrici, alle studentesse, si è formata una nuova
tipologia di consumatore: l’adepto del vintage La
definizione non è casuale, in quanto tale pratica si
pone come un "movimento", con tanto di leader (Angelo
Caroli), che trova visibilità in una mostra annuale
(al Castello di Belgioioso, Pavia). |
VORTICISMO |
Il Vorticismo viene creato da un gruppo
di artisti inglesi, in particolare Wyndham Lewis, come
movimento indipendente dalle influenze continentali e
alternativo al Cubismo, al Futurismo e
all'Espressionismo. Il termine "vorticista" è coniato
all'inizio del 1914 da Ezra Pound, e sul primo numero
della rivista del movimento, Blast, egli spiega: "Il
vortice è il punto di massima energia. Nella meccanica
rappresenta la massima efficienza. usiamo i termini
'massima efficienza' nel loro significato esatto, cioè
come verrebbero usati in un testo di meccanica". |
WEARABLE (fashion chip) |
Il rapporto tra moda e tecnologia si
sviluppa nella ricerca dell’abito intelligente, che
permette di "portarsi addosso" le informazioni,
cercando di far dialogare tra loro i capi e gli
accessori, facendo del proprio corpo una rete locale
personale. Con il wearable l’abito si fa "chip" e
ingloba le tecnologie, dando loro un posto all’interno
della confezione. |
WEB CAMER |
E' il commesso virtuale, incaricato di
illustrare all’utente le caratteristiche tecniche
degli abiti durante lo shopping in rete. |
WEB DESIGNER |
Figura professionale specializzata
nell’uso di una "grafica sensibile", cui si sono
rivolti molti stilisti famosi per ottimizzare
l’efficacia della comunicazione via Internet. I nomi
dei web designer si trovano, in genere, alla fine di
ogni home page. |
WET ON WET |
Locuzione inglese (letteralmente bagnato
su bagnato) a indicare la tecnica pittorica in cui un
nuovo strato di colore viene applicato direttamente su
precedenti stesure non ancora asciutte. In particolare
il procedimento si identifica con la stesura di
lumeggiature a tempera ad uovo sovrapposte a strati ad
olio "bagnati", il che evita lo "sporcarsi" del colore
con risultati particolarmente efficaci. |
WHITE SPIRIT |
E' certamente il solvente più usato dai
pittori. Il white-spirit è un miscuglio di diverse
essenze di petrolio. Diverso dalla trementina, è
volatile e, dunque, evapora rapidamente. Occorre
notare che questo prodotto è tossico e che si deve
evitare un suo uso regolare. Gli si preferirà allora
la trementina, un solvente a base di essenza vegetale
che non è, a sua volta, esente da tossicità. |
WIENER Werkstätte |
La scuola di arti applicate di Vienna,
dove, nei primi anni del Novecento, si costituisce un
laboratorio stabile dedicato alla moda sotto la guida
di Eduard Wimmer-Wisgrill. Le proposte innovative
degli artisti — gli abiti ispirati, ad esempio, alla
morbidezza orientale come quelli disegnati da Gustav
Klimt — vengono realizzati solo raramente. Tuttavia,
lo spirito della sperimentazione che caratterizza il
transito tra Otto e Novecento persuade una personalità
come il sarto Paul Poiret a modificare radicalmente la
figura femminile, proprio basandosi sul lavoro di
scavo e di rilettura mitologica compiuto, sulle
tradizioni antiche o esotiche, dai mercati
dell’industria culturale. |
XILOGLIFIA |
Tecnica molto antica di incisione su
legno in rilievo. La lastra utilizzata per l’incisione
è una tavola di legno tagliata nel senso delle fibre
(legno di filo) e scavata col temperino o la sgorbia. |
XILOGRAFIA |
Come la xiloglifia, la xilografia è una
tecnica di incisione su legno. Ma essa utilizza delle
tavole tagliate perpendicolarmente alle fibre (legno
di testa). L’incisione si fa per mezzo di un bulino. |
XXV DELLA CAMPAGNA ROMANA |
XXV della Campagna Romana è il nome di un
gruppo di venticinque pittori attivi a Roma che, nel
1904, decidono di fondare una società finalizzata allo
sviluppo della pittura dal vero. Il gruppo si rifà
all'insegnamento del pittore Nino Costa, che è tra i
primi in Italia ad indicare l'importanza della ripresa
dal vero, a diretto contatto con la natura. Ogni
domenica mattina alle otto i "XXV" si ritrovano alla
stazione Flaminia o Termini di Roma per andare in
qualche località della campagna nei pressi di Roma, a
dipingere dal vero. Il luogo deve rispondere a due
requisiti basilari: offrire un paesaggio interessante
dal punto di vista pittorico, ed avere una buona
osteria nei paraggi. I XXV della Campagna Romana
riprendono l'abitudine diffusa tra i pastori laziali
di darsi soprannomi di animali allusivi ai tratti
somatici o al carattere di ciascuno. Ad esempio
Lorenzo Cecconi è chiamato il "gallinaccio", tramutato
poi in "pollo d'India" in seguito ad un viaggio nel
paese asiatico; Camillo Innocenti viene soprannominato
"il pechinese"; Enrico Coleman è "il birmano" a causa
del suo temperamento mite e contemplativo. |
YAB-YUM |
Rappresentazione pittorica nel lamaismo
tibetano. |
ZINCOGRAFIA |
Tecnica di incisione in rilievo su una
superficie metallica. Il disegno è riportato a penna o
a pennello su una lastra di metallo (rame o zinco),
che viene immersa in successivi bagni di acido. La
tecnica è chiamata anche gillotage. |