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Epigrafe a papa Clemente XII.
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Fu dunque Andrea Malatesta (ma le cronache cittadine ci dicono che fu portato a termine da Malatesta Novello) a far costruire un primo ponte di pietra (presentava cinque arcate contornate da una cornice in pietra bianca), dove oggi sorge il Ponte Vecchio. Travolto infine da una piena sul finire del sec.XVII, sarà sostituito da uno in legno poco più a valle, distrutto a sua volta da una fiumana nel 1727. Nel 1732, grazie alla munificenza di Clemente XII (le epigrafi murate alle due imboccature del ponte lo ricordano), iniziarono i lavori per la costruzione del "Ponte Clemente" alla cui progettazione e realizzazione hanno partecipato famosi architetti: il napoletano Ferdinando Fuga, Luigi Vanvitelli (consultato in diverse occasioni), il cesenate Domenico Cipriani e, nella fase finale (fu completato nel 1772), Pietro Borboni che ottenne la direzione dei lavori nel 1765. Infine sotto la direzione di Agostino Azzolini furono collocati i marmi in corrispondenza dei parapetti e costruiti all'imbocco della strada sul ponte i quattro piloni con gli stemmi gentilizi e le lapidi commemorative. Ancor oggi resta uno dei monumenti architettonici più illustri della città, nella sua eleganza neoclassica. |