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LE EPIGRAFI DELLA BIBLIOTECA MALATESTIANA
Sia l'interno che l'esterno della Biblioteca Malatestiana sono disseminate di lapidi murarie dedicatorie che insieme ai simboli e agli stemmi araldici sembrano voler segnare inconfondibilmente il territorio e i luoghi privilegiati della Signoria cesenate e testimoniarne lungo il corso dei secoli l'illustre fama. L'epigrafe celebrativa dell'architetto fanese Matteo Nuti collocata per volere di Malatesta Novello sul fianco destro nell'atrio esterno della biblioteca è probabilmente la prima che viene disposta. Essa riporta nella cornice superiore la data di conclusione della biblioteca, il 1452 (MCCCCLII). Altre epigrafi vengono collocate in seguito anche nei muri esterni sotto il rosone e sopra le finestrelle archiacute.
Racchiuso nel timpano triangolare sovrastante il portale d'entrata alla biblioteca vi è il bassorilievo dell'elefante con il celebre motto: "ELEPHAS INDUS CULICES NON TIMET". Un'ultima epigrafe, sempre all'interno della biblioteca Malatestiana e precisamente nella parete di fondo dell'aula, ricorda ai visitatori la collocazione delle spoglie di Malatesta Novello: "D.M.S. / PRINCIPUM / MALATESTAR(UM) / SENIORIS / NOVELLIQUE / CINERES / QUOS DOMI / ET FORIS / CLARISS(IMUS) VIRTUS / CAELO DICAVIT". tratto da www.malatestiana.it |
Si ringrazia per la collaborazione la vicedirettrice della
Biblioteca
Malatestiana Paola Errani.
La musica è tratta da Intabulatura di Valentin Bakfark (1507-76), arrangiata da
Harald
Lillmeyer